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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > Non è un Paese per Vecchi dei Coen   
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Autore Non è un Paese per Vecchi dei Coen
Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 21-03-2008 12:39  
Le considerazioni di Mattia dal mio punto di vista sono di un'ovvietà quasi imbarazzante, tanto è palese la veridicità di questa analisi.

La mia proverbiale sentenziosità mi spinge a dire che se da una parte questo film praticamente non ha consistenza da un punto di vista autenticamente cinematografico, dall'altro esso è il postulato, se non la dimostrazione pratica, del concetto di teatro filmato

Se questo fosse un genere conclamato, NCFOM ne sarebbe il capolavoro, nonchè il capostipite.

Ma qui si parla di Cinema, e qui, mi duole dirlo, se ce n'è, se ne trova di molto grezzo.

Ad esser meno pigro, mi proverei anche ad andare sul particolare.... vedremo.
_________________
Silencio...

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 21-03-2008 12:42  
quote:
In data 2008-03-21 12:33, Tristam scrive:

Ed è vero. I Coen raccontano una grande storia con il loro film.

_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"


[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 21-03-2008 alle 12:35 ]


Ma la raccontano male.
_________________
Silencio...

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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 21-03-2008 12:58  
quote:
In data 2008-03-21 12:39, Fakuser scrive:
teatro filmato


Mah... Questa è proprio imabrazzante per te. La definizione di "teatro filmato" indica tutt'altro tipo di cinema, non certo uno spettacolo con sparatorie in territorio cittadino girate con un senso della spazialità magistrale, l'abile regia che gestisce sapientemente campi da gioco complessi come il luogo della sparatoria tra tra i messicani.

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 21-03-2008 13:00  
quote:
In data 2008-03-21 11:43, Tristam scrive:
quote:
In data 2008-03-20 17:01, Richmondo scrive:
Ma questa è una cosniderazione valida per ogni film. Tolta la narrazione, rimane solo l'immagine. Perfino un film come quello di Anderson ha una sua narrazione, perché, pur nella concentricità del soggetto rappresentato (Il Petroliere), anche se ciò che sta intorno non è messo in rilievo, comunqyue, si racconta. Stesso discorso per il Barry Lyndon cui secondo me Anderson si è ispirato. Non esiste Cinema senza narrazione.
Il Cinema è solo un ennesimo modo di raccontare e di comunicare.
Ragion per cui, anche l'esercizio di stile più palese o il manierismo più esplicito, sono Cinema.
Ed il valore del film scende proprio quando le capacità comunicative e narrative del Cinema vengono a mancare: Il Codice da Vinci (se proprio vogliamo fare il paragone con l'opera originale, cosa che io non amo).



ma io non ho detto nulla di ciò a cui tu fai riferimento.
Non mi spingo a dire che non c'è cinema senza narrazione, nè a dire che se togli la narrazione resta l'immagine.
Per me sono due cose giunte; anche quando sullo schermo vediamo "Arnulf Rainer" di Peter Kubelka (bianco; nero; silenzio; rumore) vediamo (o creiamo) narrazione.
Si crea narrazione anche se monto un'inquadratura di una donna e poi una di una nuvola. Anche se la narrazione non è quella donna inquadrata, nè il cielo.
Infatti non è non-narrando che io, allora, libero da ogni blocco testuale, faccio cinema. Non in questo caso.
La questione è facile, semplice, cristallina:
i Coen usano il cinema (il film) per mettere in scena una storia. Purtroppo.... metti per la bellezza di questa storia, per la sua potenza, per l'incapacità dei Coen, per una errata interpretazione delle possibilità di messa in scena non usano la macchina da presa per produrre significati non trasformano in filmico la forza della sceneggiatura... bensì, invece, usano la macchina da presa per riprendere quei significati che sono (e restano) nel profilmico.
E infatti... molte delle cose che qui sono state dette a proposito del film dei Coen riguardano un'analisi (più o meno intensa) del profilmico segno evidente che la sua parte più forte e intensa sta in questo "spazio". Ma anche qui: questo profilmico non è il profilmico di Kubrick, nè di Renoir, nemmeno di Hitchcock. E' un profilmico imbalsamato che si rifa molto a questione che non appartengono al profilmico e a questioni profilmiche abbastanza reazionarie.
Stop.





Eh,ma ho capito. Il punto è che non mi risulta che, neppure nelle scelte tecniche, il pretesto sia quello di rendere omaggio unicamente all'aspetto profilmico (e, quindi lettrario. Stesso discorso che vale per Kubrick, il cui Cinema quasi mai prescinde da opere scritte). O meglio, non mi pare che quest'aspetto sia più marcato nel film dei Coen piuttosto che in tutti gli altri.
Oi credo cyhe l buone metafore e i buoni messaggi, in altri termini, gli ottimi contenuti già trattati da Mc Cormack, aspettinop soo, nel Cinema, di essere affrontati proprio col mezzo Cinema e di essere raccontati attraverso il linguaggio Cinema. Cosa che fece Bergman con Il Settimo sigillo . Cosa che fanno i Coen con Non è un Paese per vecchi .
Voglio dire: mi pare che il poblema non si ponga, perché se si pone, allora investe tutto il Cinema, non solo i Coen.
_________________
E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 21-03-2008 13:04  
quote:
In data 2008-03-21 12:33, Tristam scrive:
quote:
In data 2008-03-21 12:13, Valparaiso scrive:
Mah... Io dissento in maniera abbastanza radicale.
La storia narrata da questo film film non mi pare affatto più interessante di quella di qualunque altro film. Il valore di questo film risiede proprio nel modo in cui la storia è raccontata.
D'altra parte questo è ciò che ha sempre fatto il cinema che appassiona la gente, raccontare delle storie, e qui c'è un esempio di grande livello di tutto ciò.


Hai ragione, è vero, non è nemmeno più interessante di quella di qualunque altro film.
Ma fosse stata più (o meno) interessante il film non sarebbe cambiato. Infatti non parlo d grado di interesse della storia.
Ed è vero. I Coen raccontano una grande storia con il loro film.







Ma non è vero. Indipendentemente dai contenuti discutibili: ti riporto l'esempio de Il Codice Da Vinci . Americanata, tutto ciò che vuoi. Ma grande storia, molto popolare, forse anche più del libro di Mc Cormack, impianto thrilling particolarmente filmico...tutto in un libro. Ok: prendi la sua trasposizione su pellicola. Qui vedi la capacità, se mai, di sfruttare il linguaggio Cinema per narrare. Perché il linguaggio Cinema serve per comunicare. I Coen l'hanno saputo fare, Howard no.

_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Richmondo il 21-03-2008 alle 13:05 ]

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 21-03-2008 13:30  
Ed è proprio qui che invece io dissento con te, Rich. E' palese come i Coen abbiano voluto (dovuto ? ) guidare un veicolo per cui non avevano le patenti adeguate.

Mi spiego: è proprio nel(lo s)viluppo narrativo che questo film mostra pesantemente il fianco, e in questo senso un raffronto coll'opera di partenza è quantomai necessario.

Alla sintesi e alla secchezza espressiva di McCarthy (cor)risponde la monomane prolissità dei Coen alla ricerca della leziosità, del dettaglio neorealisticheggiante, inserito in un contesto però del tutto incongruo.

Alla ricerca di nuove frontiere cinematografiche, i Coen hanno voluto percorrere il pericoloso costone dell'adesione acritica a un materiale ad essi alieno (Kubrick ? ti prego Rich rifletti... )strabordando in maniera paurosa nel no man's land dell'incomprensibilità e della confusione.

Ciò che ne esce è una serie di "quadri " (qui nel senso drammaturgico del termine ) improntati alla trasparenza più facilotta all'estetizzazione pop-televisiva (la fotografia del film è chiaramente ispirata al modello luminescente che identifica serie come CSI: Miami)

Il profilmico regna, evidentemente, laddove le interpretazioni di tre splendidi e dotatissimi attori nascondono e confondono la pochezza effettiva di tutto quanto in gioco, contribuendo altresì a far virare il , film verso rotte di camuffata pragmatica teatrale, laddove l'interpretazione non è componente del film, ma ne è effettivo perno, ne rappresenta la sostanza.

Le unità filmiche minime, i frames intendo, non posseggono un senso autonomo nè una qualche interrelazione è ravvisabile, se non esclusivamente a partire da e in riferimento a il testo di partenza di McCarthy, di cui quest'opera non so quanto volutamente, è schiavo irredimibile.

Un tentativo coraggioso di innovazione completamente fallito.
_________________
Silencio...

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 21-03-2008 13:31  
Chi cazzo è McCormack???

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 21-03-2008 13:38  
quote:
In data 2008-03-21 13:31, TomThom scrive:
Chi cazzo è McCormack???



Va beh, Mc Carthney, Mc Cormack. Cambiando l'ordine degli addendi...
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E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 21-03-2008 13:39  
quote:
In data 2008-03-21 13:30, Fakuser scrive:

.....





A te risponderò non appena avrò mangiato. Promesso.
_________________
E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 21-03-2008 13:42  
quote:
In data 2008-03-21 13:39, Richmondo scrive:
quote:
In data 2008-03-21 13:30, Fakuser scrive:

.....





A te risponderò non appena avrò mangiato. Promesso.


con calma, tanto fra un po' c'è OC....
_________________
Silencio...

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 21-03-2008 13:50  
quote:
In data 2008-03-21 13:04, Richmondo scrive:
quote:
In data 2008-03-21 12:33, Tristam scrive:
quote:
In data 2008-03-21 12:13, Valparaiso scrive:
Mah... Io dissento in maniera abbastanza radicale.
La storia narrata da questo film film non mi pare affatto più interessante di quella di qualunque altro film. Il valore di questo film risiede proprio nel modo in cui la storia è raccontata.
D'altra parte questo è ciò che ha sempre fatto il cinema che appassiona la gente, raccontare delle storie, e qui c'è un esempio di grande livello di tutto ciò.


Hai ragione, è vero, non è nemmeno più interessante di quella di qualunque altro film.
Ma fosse stata più (o meno) interessante il film non sarebbe cambiato. Infatti non parlo d grado di interesse della storia.
Ed è vero. I Coen raccontano una grande storia con il loro film.







Ma non è vero. Indipendentemente dai contenuti discutibili: ti riporto l'esempio de Il Codice Da Vinci . Americanata, tutto ciò che vuoi. Ma grande storia, molto popolare, forse anche più del libro di Mc Cormack, impianto thrilling particolarmente filmico...tutto in un libro. Ok: prendi la sua trasposizione su pellicola. Qui vedi la capacità, se mai, di sfruttare il linguaggio Cinema per narrare. Perché il linguaggio Cinema serve per comunicare. I Coen l'hanno saputo fare, Howard no.


Il fatto poi che mi parli male di Howard e del suo codice da Vinci vabbè... ma allora diciamo anche che una granita alle cozze è perfetta.
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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 21-03-2008 13:51  
quote:
In data 2008-03-21 13:30, Fakuser scrive:
Ciò che ne esce è una serie di "quadri " (qui nel senso drammaturgico del termine ) improntati alla trasparenza più facilotta all'estetizzazione pop-televisiva (la fotografia del film è chiaramente ispirata al modello luminescente che identifica serie come CSI: Miami)





O forse il proiezionista della tua sala si era sparato un acido.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Valparaiso il 21-03-2008 alle 13:52 ]

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 21-03-2008 13:56  
quote:
In data 2008-03-21 13:00, Richmondo scrive:


Eh,ma ho capito. Il punto è che non mi risulta che, neppure nelle scelte tecniche, il pretesto sia quello di rendere omaggio unicamente all'aspetto profilmico (e, quindi lettrario. Stesso discorso che vale per Kubrick, il cui Cinema quasi mai prescinde da opere scritte). O meglio, non mi pare che quest'aspetto sia più marcato nel film dei Coen piuttosto che in tutti gli altri.



Allora.
1.
Non ho mai parlato di rendere omaggio all'aspetto profilmico attraverso sclte tecniche.
2.
Kubrick prescinde completamente e sempre dalle opere scritte. Pensare il contrario è pensare sbagliato. Kubrick fa cinema, non mette in scena un libro.
3.
L'aspetto a-cinematografico è molto accentuato nel film dei Coen a tal punto che Mean Girls ha più cinema di No Country for Old Men. Come già detto.
_________________
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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 21-03-2008 14:20  
Parafrasando Tiziano Ferro, il teatro (filmato) è un attitudine, non (solo) una prassi. E comunque da quando in qua il teatro è solo d'interni ?

Valpa, da te mi aspettavo provocazioni più stimolanti, visto che l'hai adorato tanto..

La servitù del film nei confreonti della sua fonte è così innegabile che persino per parlarne bene se ne deve tenere conto (inconsapevolmente, nel tuo caso )

Ciò che per te è gestione perfetta della spazialità, per me è voler scimmiottare sino al ridicolo le movenze analitiche del romanzo, una tecnica in questo caso priva di un qualsivoglia significato se non quello appunto di aderire pedissequamente alla storia narrata , COME essa è narrata nell'opera letteraria.
Un'operazione indubbiamente coraggiosa, ma assolutamente falimentare, che porta solo mi spiace ripetere espressioni già usate, alla morte del cinema, a favore di un teatro dallo spazio scenico parossisticamente allargato

_________________
Vedi le tette di Naomi Watts e poi muori.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Fakuser il 21-03-2008 alle 17:35 ]

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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 21-03-2008 14:25  
E beh, ma quando di spazio esplorato analiticamente si parla di cinema. Peraltro ho già avuto modo di sottolineare in altri topico come questi concetti siano solo ferrivecchi di un passato ormai tramontato.
Anche il teatro filmato è cinema. Le rprese delle operazioni chirurgiche vanno sotto il nome di "cinema medico", le riprese nelle fabbriche "cinema industriale". Questi due tipi di cinema, insime al cinema scientifico costituiscono dal punto di vista quantitativo la parte più importante della produzione cinematografica.
Cerchiamo di allargare un po' i nostri orizzonti...
Ad ogni modo non è esatto dire che ho adorato il film dei Coen, mi sono limitato a riconoscerne i notevoli meriti.


[ Questo messaggio è stato modificato da: Valparaiso il 21-03-2008 alle 14:32 ]

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