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08/01/2005: un sabato fantascientifico |
VViNks
Reg.: 22 Ago 2003 Messaggi: 2664 Da: milano (MI)
| Inviato: 08-01-2005 09:31 |
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Per gli amanti della fantascienza (ce ne sono qui dentro?), il satellite offre una giornata costellata di pellicole piuttosto famose e, ognuna a suo modo, pietre miliari e su cui volgio spendere giusto due paroline.
Si parte con Il Mondo dei Robot (Studio Universal, h. 14:00). In realtà era già in programma su DuelTV due sera fa: lo segnalo per chi se lo fosse perso.
Michael Crichton, per la prima volta dietro la macchina da presa, non manca di sottolineare, sempre in modo arguto e lungimirante (la pellicola è del ’73), come la diffusa ignoranza, gli interessi economici e la tecnologia facilmente accessibile e non del tutto sotto controllo, combinate insieme costituiscano un pericolo. Niente di nuovo, quindi, per chi già conosce il best-seller americano, che, anticipando elementi narrativi che riciclerà in Jurassic Park, utilizza espedienti tecnici innovativi (la soggettiva del robot), vìola le tre leggi di Asimov ipotizzando un soltanto accennato “virus del computer” (espressione entrata in uso dopo questo film) e s’affida ad un Yul Brynner che veste alla perfezione i panni dell’anti-Chris, eroe de “I magnifici sette”.
Rimaniamo negli anni Settanta con L’uomo che cadde sulla Terra (RAISAT Cinema World, h. 20:40), film del filone degli alieni che ci fanno visita in modo pacifico. Questo alieno (David Bowie) in particolare, prende sembianze umane, e viene a cercare qui sulla Terra l’acqua che potrebbe salvare il suo pianeta. Nella maggior parte dei casi, il genere fantascientifico (per inciso, uso per semplicità il termine “genere”, ma personalmente preferisco sempre parlare di carattere, tratto), prevede un’azione a livello sociale, comunitaria. Qui si assiste ad una evoluzione soggettiva, personale (quella dell’alieno), che piano piano diventa umano a tutti gli effetti, sia fisicamente (le immagini ci propongono varie scene che sottolineano il cambiamento) che psicologicamente. Risultato di questa evoluzione (degrado?) è la solitudine del soggetto e la “morale della favola” emerge così abbastanza chiara verso la fine di un film che nel panorama fantascientifico è quantomeno originale.
Facciamo un salto indietro negli anni Cinquanta con Tarantola (Studio Universal, h. 22:40), una delle pellicole più conosciute del genere “mostri”. Era allora un tema molto sfruttato quello delle mutazioni in cui incorrevano animali (insetti, specialmente) a causa di esperimenti scientifici. Una modalità comune erano le radiazioni nucleari, in questo caso, invece, il prof. Deemer vuole ovviare alla carenza di risorse alimentari con un siero che fa crescere oltre le dimensioni naturali gli esseri viventi a cui viene somministrato. A parte scoprire che il siero è nocivo per l’uomo, il solito imprevisto libera accidentalmente una tarantola che semina morte e che solo l’aeronautica militare riuscirà ad abbattere (intravediamo un venticinquenne Clint Eastwood/militare). In futuro, non mancherò di segnalare l’eventuale passaggio sui canali satellitari di altre due pellicole similari: “La vendetta del ragno nero” (1958) ed il recentissimo (2002) “Arac attack”. Quest’ultimo, peraltro, ripropone un’ambientazione come quella di “Tarantola” e lo cita anche di sfuggita.
Concludiamo con Videodrome (Studio Universal, h. 00:25), dove al solito Cronenberg dà dimostrazione di come riesca a piegare un genere, un tema, deformandolo fino a risucchiarlo nel suo cinema. Così, in “Videodrome”, l’idea che i mezzi mediatici possano diventare strumento di controllo viene “mostarta” e in maniera, al solito, piuttosto violenta. Anche qui, come in altri film di Cronenberg (si vedano, ad esempio, “La mosca” ed “eXistenZ”) ad una deformazione mentale, corrisponderà una deformazione fisica o, meglio, della carne, che visivamente a tratti vuole disturbare. |
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denisuccia
Reg.: 14 Apr 2002 Messaggi: 16972 Da: sanremo (IM)
| Inviato: 08-01-2005 22:18 |
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Aggiungo io, per Fuori orario, all'1.25 il film Astenicheskij sindrom , ovvero Sindrome Astenica , film del 1989 di Kira Muratova, a chi interessasse la trama:
Il termine medico del titolo designa quella che un tempo era nota come "ipocondria" o "melancolia". Ora ne soffre l'insegnante Nikolaj, quotidianamente impegnato a fronteggiare una schiera di studenti di rara indifferenza. Ma forse è l'intera società a esserne afflitta...
Un film iperrealista, acuminato, sanamente disturbante.
(la trama è tratta dal sito www.film.tv.it)
_________________ L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi. |
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Marienbad
Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 10-01-2005 01:07 |
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Argh, già visti...
_________________ Inland Empire non l'ho visto e non mi piace |
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follettina
Reg.: 21 Mar 2004 Messaggi: 18413 Da: pineto (TE)
| Inviato: 10-01-2005 14:57 |
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quote: In data 2005-01-10 01:07, Marienbad scrive:
Argh, già visti...
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anche io....
cmq bell'avatar!!!
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