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Impronte digitali per gli ITALIANI |
DrCalamaro
 Reg.: 14 Giu 2002 Messaggi: 2077 Da: ge (GE)
| Inviato: 15-07-2002 13:01 |
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quote: In data 2002-07-15 11:40, marcomond scrive:
Oh, finalmente Mattia, così posso usare un linguaggio appropriato (sai, con quilty, mi è difficile )....capisco il tuo ragionamento, e hai ragione, ma riflettiamo su quello che abbiamo noi Italiani, in quanto popolo di quel ben preciso paese che appunto si chiama Italia: abbiamo il "senso comune", un pensiero dell'ovvio, la tipizzazione della realtà in base all'eseperienza e in base ad uno scenario di simboli e credenze più o meno condivise largamente. teniamo i dubbi fuori dalla porta, sappiano con quale ordine simbolico e sociale abbiamo a che fare (mai del tutto esauriente, ma c'è).E perchè? Perchè siamo molti Italiani nel nostro paese, dove viviamo tuttora. E una buona parte delle nostre conoscenze vengono dall'esperienza personale, sulla base della semplice astrazione. Ed è questo, un senso comune, un insieme di interpretazioni che dal loro stesso fruire portano all'interazione sociale. Cerca di vedere questo senso comune come un insieme di "ricette" per vivere, dove molti aspetti della vita quotidiana diventano pure "ovvi", in base a ciò che facciamo. Queste ricette però non bastano. Lo "straniero" mostra come siamo costretti ad affrontare problemi per i quali affidarsi al nostro senso comune non è sufficiente. L'immigrato ad esempio è un qualcuno che che si trova in una situazione in cui niente è più ovvio; il quadro delle cose che egli dava x scontate all'interno del gruppo da cui proviene non vale più, nel "nuovo mondo" a cui accede. Questo ha comportato spesso una crisi:lo straniero, l'immigrato, deve abbandonare un senso comune e imparare a condividerne un altro. E questo altro, è un senso comune che funziona come un sistema condiviso di credenze, risultato di un accordo tacito, spesso non esplicito che si basa spesso e volentieri in parte sulla tradizione di ogni gruppo sociale e in parte è costantemente riprodotto e confermato dall'attività di ciascuno, quale accordo fondamentale. Capisci, che ora, quante volte questo "imparare il senso comune" da perte dell'immigrato non c'è stato? Sai quanti (e ripeto, ho parlato con alcuni) non sono propensi ad accettare questo nuovo senso comune, e ciò è dimostrato dal crimine in larga misura? I casi di "devianza" ci sono dappertutto, compresi noi. Molti a delinquere sono gli Italiani, e l'immigrato non mostra nulla di nuovo, peccando anche lui. Ma mentre da noi, c'è già un ordine comune condiviso, x il quale si sa, cosa hai fatto di male e perchè sei dentro, l'immigrato, spesso non garantisce questa interpretazione, tanto che di miti da sfatere in lui (è un "lui" generale, x di più non estendibile a tutti gli immigrati)ce ne sono parecchi. ecco quindi la forma prima di tutelare un certo senso comune che viene meno, dal parte dello straniero, ed ecco come l'approccio tra paese e privacy (tanto discusso qui) viene meno. Ma non è certo per il gusto di due persone (Fini e Bossi) che si fa questo, ma per garantire ciò che non c'è stato in precedenza. le impronte valuntano il peggio infatti: servirebbero x confrontare in caso di atto criminale, escludendo a priori la capacità di condividere e prevenire le situazioni. Tanto che forse, sapendo questo, lo straniero inizia ad adeguarsi ad un mondo che pian piano inizia ad appartenergli, con la sola variante di essere controllato, ma non a fini di discriminazione.
Spero di essere stato chiaro.
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Ciao marcomond ,
sono il beccafica sinistrorso .
Interessante il tuo discorso sui codici culturali condivisi .
Bhè , riflettiamo un cicinnin su questo aspetto : dico , se volessimo davvero elencare i codici culturali , l'universo simbolico di riconoscimento ed autoriconoscimento di cui parli , personalmente sarei in imbarazzo nel tentativo di riuscire ad uscire dal luogo comune pizza, nazionale , pasta e monumenti , e quant'altro . Nei codici mentali e nella sfera culturale mi sembra che l'Italia sia una terra di grandissima differenziazione : per forza non esiste una cultura=un territorio=una nazione , questa , ti rendi conto è una falsità e so che non lo hai detto , ragiono per esempi limite .
Cos'è che accomuna un sidtirolese ad un Napoletano a livello culturale , o marcomond al Calamaro ? Elenchiamo pure , se necessario inventiamo ( come fà Bossi) , non se ne esce . Certo abbiamo la lingua , ci piace pensare di avere una storia comune ( ci sarebbe da discutere e Bossi , che è al Governo non manca di farlo , in modo deformante ), siamo cattolici ( seeeeeee?!?!)
e poi cosa altro? realmente me lo domando .
Bhè due cosette ci sono , che il Calamaro pensa siano praticamente condivise come mappa comune di riconoscimento e sono : il principio della democrazia , in modi diversi , d'accordo , ma la dialettica governo-opposizione non è più oggetto di contesa ; e l'economia capitalista come modo di produzione ( tranne i vetero-comunisti) che non viene contestata più in via di principio ma pertinentemente alla modalità ( ed infatti proprio questa questione è al centro del dibattito g-8) .
Come pretendere allora che gli immigrati si sottopongano ad un'integrazione che noi stessi non abbiamo ? o meglio , in che aspetti è auspicabile l'integrazione e in quali altri no ? E qua sta il punto .
Ci vuole una base minima di integrazione , per forza , e dove la troviamo nel farli diventare cattolici ? nel farli parlare correttamente l'Italiano dell' Accademia della crusca ? Nel farli lavorare e poinonrompanoicoglioni?. Esistono una pluralità di codici , quale sarebbe in pratica questo "senso comune" che debbono imparare se neanche io lo so ? semmai spiegamelo , sono curioso .
I riferimenti simbolici , in questa nostra bella e frammentata Italietta sono tanti , fattelo dire dalla tua ragazza napoletana . I tuoi riferimenti simbolici sono diversi da quelli del Calamaro e che senso comune condividiamo ? L'amore per il calcio , la lingua , il bere vino Italico , il frequentare un sistema formativo che sembra comune , ma questi sono indicatori validi per definire il "senso comune " Italiano ? Non lo so , non credo , non mi sembra .
E' un discorso comple4sso , me ne rendo conto , talmente tante sono le idee , le contraddizioni e gli esempi e contro - esempi che ci possono venire in mente parlando di codici culturali e riferimenti simbolici . Certo una persona , un Italiano , deve essere in grado di conoscere una serie di codici condivisi e sapersi destreggiarvisi , non si potrebbe fare l'elettricista senza competenza ( quel particolare codice normativo ) . Ma nel contesto culturale - sociale esistono una miriade di codici ( pensa solo al codice che usate in famiglia , contrapposto a quello che usi con i tuoi amici ) , non tutti indispensabili ma solo a chi vive in quei gruppi ( e ognuno di noi a quanti gruppi appartiene ?) . L'Italia è un laboratorio di differenze , gli immigrati sono altre differenze , di codici culturali e religiosi , devono acquisire nuovi codici , per forza ,per orientarsi in un nuovo contesto . Ma a partire da dove ? Dove vogliamo arrivare ? Qual'è lo scopo , non mancherò mai di sottolinearlo ? Certo devono condividere i principi della democrazia ed essere disposti a lavorare in un economia capitalista o neo-capitalista , che dir si voglia....questo alivello strutturale e politico . Abbiamo ad interdipendenza una serie di mondi sociali diversi . Su quali fronti è auspicabile un'integrazione e su quali altri è auspicabile la differenza ? Esiste un modello di integrazione che realmente sia in grado di soddisfare ambo le parti ? Chi lo sà....intanto questa legge esaspera i toni , ti prende le impronte , ti fà venire in Italia solo perchè dobbiamo avere degli schiavi ( non è così ?) per fare lavori che NOI non vogliamp più fare , fà un doppio registro tra chi è in e chi è out , senza la possibilità di una reale integrazione , nell'interesse di tutti e non propaganda politica fondata sull'eterna paura pompata dai mass-media . Vogliamo risolvere il problema ? la vogliamo smettere di avere paura ? Allora cominciamo con l'aprirci , l'essere disposti a cambiare come atteggiamento mentale , conosciamo , non chiudiamoci in una teca che non resisterà alla pressione della massa di persone chiuse fuori .
Sono solo riflessioni marcomond , non ho certo in mente un modello cherisolvetutto , espongo le mie perplessità cefalopodi su quest'argomento , poi si vedrà per forza di cose la validità della Bossifini , il tempo lo dirà . Magari queste perplessità saranno spazzate via dal bel sorriso di Berlusconi , o dalla lobotomia a cui tutti gli Italiani dovranno sottoporsi nel 2020 per questioni di sicurezza . Vedi che differenze , eh l'Italiano passionale , gli chiedi di darti le sue impronte per la sua sicurezza e ti sputa in faccia , irriconoscente !
A proposito come faranno a prendere le impronte del Calamaro ? con una carta d'identità lunga tre metri ?
Ciao marcomond , ti devo lasciare....ho il birraio che mi apre stavolta .
Calamaro , mai un emoticon , mai un cellulare , irreperibile per scelta , cefalopode per destino.
_________________ La carne è grassa, lo spirito è lieto. |
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marcomond
 Reg.: 25 Nov 2001 Messaggi: 1968 Da: varese (VA)
| Inviato: 15-07-2002 13:34 |
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Ma sai, penso che una certa base comune c'è per tutti in Italia. Non devi confondere l'astrattezza con l'astrazione. sappiamo i nostri limiti e le nostre frontiere, siamo differenti, ma questo si sa, ma x quanto differenti contribuiamo giorno per giorno alla costruzione della realtà sociale del paese. La differenza più netta è la mentalità Nord-Sud, ma siamo nello stesso paese, la burocrazia, le leggi e le norme costitutive della costituzione sono condivise. L'asserzione x la quale dovremmo avere gli schiavi? Ma che stai dicendo, non bisogna guardare e calcolare all'immigrato con la frase "vivere x lavorare", ma al contrario "lavorare x vivere", cosa diversa e che facciamo tutti. D'altronde il sistema sbaglia a retribuire malamente il contadino, e allora mi faccio il culo con la teoria degli studi, cosa che l'immigrato non è in grado di fare (cultura, ignoranza, o mancanza di denaro, tanto che da una statistica americana nel '98 xò si riconobbe come buona parte dei neri acculturati erano più in gamba di diversi altri bianchi che ne avevano seguito il percorso). Dimmi che non succedono inoltre i riscontri di realtà diverse:
-rispetto della donna è diverso dal nostro (x diversi casi non c'è proprio)
-lingua e cultura (molti i problemi x capire di adattarsi a regole che possono contemplare una perquisa, loro la vedono come forma di razzismo?)
-il culto della droga non è contemplato come business legale, giusto? Io sono favorebvole x la legalizzazione, ma qui si è in gran parte favorevoli allo spaccio (con buona parte di aiuto italiano, ovvio)
Si potrebbe continuare all'infinito...ci sono piccole e microscopiche differenze che subito non funzionano (ragazza con minigonna, allora qui c'è libertà/non parole mie, ma statistiche e indagini confermate). Il razzismo contro le ignoranze (e di ignoranti ce ne sono già troppi tra noi italiani).Purtroppo si calcola anche da dove vengono questi immigrati, e si sa, che nei loro paesi, cultura (a livello di competenze e alfabetizzazione scarseggiano di gran lunga) e civiltà hanno accezioni diverse confronto a noi, spesso ridicole (l'infibulazione, i burka e il mito "uomo comanda donna, donna oggetto dell'uomo")...si possono spezzettare miriadi di faldoni insignificanti nella cultura italiana, tanto fatta di diversità, ma tanto congiunta dal senso comune. Un senso che mai è stato impartito all'immigrato medio, x quanto mi riguarda, e che ora sempbra essere arrivato al capolinea. |
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 15-07-2002 16:55 |
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Vorrebbe spiegare a tutti, caro professorone, come la nuova legge Bossifini aiuta l'immigrato regolare(quello che viene per lavoro) a inserirsi o addirittura a "impartirgli" (termine molto elegante) il senso comune di questa nostra civiltà evidentemente superiore?
Ci dica...professore...parli... |
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marcomond
 Reg.: 25 Nov 2001 Messaggi: 1968 Da: varese (VA)
| Inviato: 15-07-2002 17:15 |
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quote: In data 2002-07-15 16:55, Quilty scrive:
Vorrebbe spiegare a tutti, caro professorone, come la nuova legge Bossifini aiuta l'immigrato regolare(quello che viene per lavoro) a inserirsi o addirittura a "impartirgli" (termine molto elegante) il senso comune di questa nostra civiltà evidentemente superiore?
Ci dica...professore...parli...
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Sì, infatti, parlo io xchè tu non sei nemmeno stato capace di sostenere le tue misere asserzioni:
-Discriminazione razziale
-collegamento tra impronte e galera
-inserimento difficoltoso
-privacy che non c'è
A tutte queste pretese non hai ancora spiegato in maniera chiara ed esauriente le tue motivazioni (e intanto leggi e partiti continuano a lavorare invece di blaterare).
1)Discriminazione: non c'è.Serve per garantire un'identità più sicura di tutti quei finti fogli con nomi non veri che sono stati riscontarti per almeno la metà di tutti gli immigrati residenti in Italia. L'impronta verrà poi affiancata ad un nome. lo cambi (cosa facilissima per fare avanti e indietro, come hanno sempre fatto anche i rapinatori delle ville, 5 dei quali arrestati riconosciuti come operai in passato di una ditta tessile), ma le impronte rimangono.
2)dare le impronte come un galerato è un'idea (malata) tua...inoltre anche al militare, da tempo ti prendono le impronte, e inoltre noi abbiamo la nostra identità (chiamasi "documenti" vedibili anche all'anagrafe e censimento).Questi vengono da fuori.Dare le impronte non significa essere a priori un criminale. Se ci arrivi bene, altrimenti stai nella tua merda.
3)Inserimento difficoltoso. Perchè? Lavori, hai una casa, un lavoro e fai le cose che fanno tutti. ovviamente il rischio che tu faccia qualcosa di male viene già sistemato dal fatto stesso delle impronte, ma fino ad allora nessuno ti dice nulla.
4)Privacy: in base a cosa (realmente) giudichi le impronte come lesione della privacy? Avremo un team di maghetti della scientifica che a ogni passaggio e movimento di un immigrato saranno lì ad analizzare e confrontare le impronte di tutti? non credo, non nella mia realtà...ah, già, ma tu vivi nel Minority Report, poverello...
Molti hanno già detto che non avrebbero il problema di dare le impronte (immigrati o Italiani che siano), e non è solo un Bossi-fini ad appoggiare la cosa, ma anche i vari Rutelli la sostengono. Per tutto il resto ho già parlato.
La sensazione di fondo è questa: uno argomenta e riporta il vero, non stereotipi e convinzioni solo e sempre soggettive. A questo si risponda con un'adeguata lucidità, altrimenti, sai, la gente si annoia alla lunga.
n.b. ieri sera andavo a dormire xchè:
1)i tuoi giochini mi avevano stancato
2)ho avuto una giornata movimentata (l'incontro col sesso femminile, eeehhh...)
3)dovevo svegliarmi presto, ho un esame di sociologia, ma guarda un po')questo giovedì.
La mammina dovrebbe chiamare te a dormire, forse è meglio... |
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 15-07-2002 17:46 |
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Ma lei è andato fuori tema.
Io le avevo posto una domanda ben precisa.
Vorrebbe spiegare a tutti, caro professorone, come la nuova legge Bossifini aiuta l'immigrato regolare(quello che viene per lavoro) a inserirsi o addirittura a "impartirgli" (termine molto elegante) il senso comune di questa nostra civiltà evidentemente superiore?
Ci dica...professore...parli...
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marcomond
 Reg.: 25 Nov 2001 Messaggi: 1968 Da: varese (VA)
| Inviato: 15-07-2002 18:03 |
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quote: In data 2002-07-15 17:46, Quilty scrive:
Ma lei è andato fuori tema.
Io le avevo posto una domanda ben precisa.
Vorrebbe spiegare a tutti, caro professorone, come la nuova legge Bossifini aiuta l'immigrato regolare(quello che viene per lavoro) a inserirsi o addirittura a "impartirgli" (termine molto elegante) il senso comune di questa nostra civiltà evidentemente superiore?
Ci dica...professore...parli...
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Ecco, quando poi non si ha più nulla da dire (come sempre del resto) si diventa degli sbruffoncelli da terza media, incapaci di rispondere, avendo già detto tutto sopra con estrema chiarezza. Non solo, c'è dell'altro se si vuole, sono contento di offrire un po' di conoscenza ad uno sfigatello: il lavoro nero? quel tanto osannato e criticato che mette in crisi regolarità, contribuenti e tasse? dove lo metti. Facendo poi lavorare in nero miriadi di immigrati, non riconosciuti, sfruttati e mal retribuiti. Con le impronte, povero bambinetto questo non succede più. quello viene regolare, ma non trova...ed ecco il lavoro nero 8ed un immigrato che non trova, è grave, vuol dire, che non c'è bisogno di lui)...oppure lavorare, ma senza alcun permesso di soggiorno...mica è una caramella il permesso, ci sono regole che vanno rispettate...impronte x lavoro pulito e permesso a posto. Ti sembra poco x garantire l'integrazione di un immigrato?
Dopo quest'ennisima smerdatina, poverello, ti invito inoltre ad aprire il Corriere della Sera di oggi a pagina 13 (sempre che tu non legga solo Blitz). Leggi e rifletti, vergognandoti per una consistente parte di quel miserello essere che sei. |
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marcomond
 Reg.: 25 Nov 2001 Messaggi: 1968 Da: varese (VA)
| Inviato: 15-07-2002 18:06 |
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A proposito: ti ho gioà smontato in due secondi le tue assurde teorie e ti ho spiegato definitivamente xchè possono funzionare le impronte digitali. Forse faresti meglio a iniziare a darti a qualche altro sito, xchè ultimamente, ad argomentazioni, scarseggi mica poco. |
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 15-07-2002 19:09 |
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Smontato?
Ma non hai smontato nulla.
Infatti sto aspettando da mesi di sapere PERCHE' a un lavoratore regolare italiano non devono essere prese le impronte e perchè a uno immigrato sì.
E non si dica che anche gli italiani saranno schedati, per ora non è così.
La questione privacy è già stata ampiamente documentata e nel futuro si useranno le impronte per fare tantissime cose, e chiaramente se le hanno alla pula possono gestire le tue cose e ficcare il naso tranquillamente. Certo a te non interessa, immagino che tu viva in una casa di vetro, ma ad altri interessa eccome.
Stiamo poi ancora aspettando, professorone, di sapere come farà questa legge a Sfavorire il lavoro IN NERO quando sull'imprenditore proprio con questa legge si abbatteranno dei doveri extra sugli immigrati che prende a lavorare nella propria azienda(leggersi la legge Bossifini).
Stiamo inoltre ancora aspettando, mio caro prof, di sapere perchè per un immigrato perdere il lavoro equivarrà ad una espulsione- alla faccia dell'integrazione!- considerando che nelle piccole imprese (sotto ai 15 dipendenti) vige la norma del licenziamento senza giusta causa.
Stiamo allora in attesa di sapere se questa spada di Damocle(senza la A iniziale) porterà un'ulteriore restrizioni delle libertà di un immigrato in quanto egli ci penserà due volte prima di manifestare magari un proprio disappunto su una situazione, sapendo che lo aspetta, in caso di licenziamento, l'espatrio.
Buon lavoro,professorone.
E mi raccomando, legga anche qualcos'altro che non sia un giornale filo-governativo. |
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marcomond
 Reg.: 25 Nov 2001 Messaggi: 1968 Da: varese (VA)
| Inviato: 15-07-2002 19:15 |
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quote: In data 2002-07-15 19:09, Quilty scrive:
Smontato?
Ma non hai smontato nulla.
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Leggi bene, ho smontato tutto (e c'era pure poco da smontare) |
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marcomond
 Reg.: 25 Nov 2001 Messaggi: 1968 Da: varese (VA)
| Inviato: 15-07-2002 19:16 |
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quote: In data 2002-07-15 19:09, Quilty scrive:
Infatti sto aspettando da mesi di sapere PERCHE' a un lavoratore regolare italiano non devono essere prese le impronte e perchè a uno immigrato sì.
E non si dica che anche gli italiani saranno schedati, per ora non è così.
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Ti ho già spiegato, che un Italiano è nel suo paese, registrato sin dalla nascita, mentre un immigrato no...ma non ci arrivi... |
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marcomond
 Reg.: 25 Nov 2001 Messaggi: 1968 Da: varese (VA)
| Inviato: 15-07-2002 19:20 |
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quote: In data 2002-07-15 19:09, Quilty scrive:
La questione privacy è già stata ampiamente documentata e nel futuro si useranno le impronte per fare tantissime cose, e chiaramente se le hanno alla pula possono gestire le tue cose e ficcare il naso tranquillamente. Certo a te non interessa, immagino che tu viva in una casa di vetro, ma ad altri interessa eccome.
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Drammatizzi. le impronte non possono assolutamente cancellare una legge scritta e dichiarata da tempo come quella della privacy. E non parlarmi della polizia, che solo dopo potrà farlo. se avessero dubbi fondati su di te (e dico solo dubbi)ora saprebbero già controllare chiamate, siti internet e luoghi che frequenti come niente (pure ascoltarle le chiamate). Non vedere tutto nero...e comunque non mi sembra che tu abbia detto tanto su questo argomento... |
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marcomond
 Reg.: 25 Nov 2001 Messaggi: 1968 Da: varese (VA)
| Inviato: 15-07-2002 19:20 |
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quote: In data 2002-07-15 19:09, Quilty scrive:
La questione privacy è già stata ampiamente documentata e nel futuro si useranno le impronte per fare tantissime cose, e chiaramente se le hanno alla pula possono gestire le tue cose e ficcare il naso tranquillamente. Certo a te non interessa, immagino che tu viva in una casa di vetro, ma ad altri interessa eccome.
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Drammatizzi. le impronte non possono assolutamente cancellare una legge scritta e dichiarata da tempo come quella della privacy. E non parlarmi della polizia, che solo dopo potrà farlo. se avessero dubbi fondati su di te (e dico solo dubbi)ora saprebbero già controllare chiamate, siti internet e luoghi che frequenti come niente (pure ascoltarle le chiamate). Non vedere tutto nero...e comunque non mi sembra che tu abbia detto tanto su questo argomento... |
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marcomond
 Reg.: 25 Nov 2001 Messaggi: 1968 Da: varese (VA)
| Inviato: 15-07-2002 19:22 |
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quote: In data 2002-07-15 19:09, Quilty scrive:
Stiamo poi ancora aspettando, professorone, di sapere come farà questa legge a Sfavorire il lavoro IN NERO quando sull'imprenditore proprio con questa legge si abbatteranno dei doveri extra sugli immigrati che prende a lavorare nella propria azienda(leggersi la legge Bossifini).
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Ben venga il rispetto dei doveri, ragiona, invece di aprire la fognetta... |
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marcomond
 Reg.: 25 Nov 2001 Messaggi: 1968 Da: varese (VA)
| Inviato: 15-07-2002 19:24 |
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quote: In data 2002-07-15 19:09, Quilty scrive:
Stiamo inoltre ancora aspettando, mio caro prof, di sapere perchè per un immigrato perdere il lavoro equivarrà ad una espulsione- alla faccia dell'integrazione!- considerando che nelle piccole imprese (sotto ai 15 dipendenti) vige la norma del licenziamento senza giusta causa.
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Si cerca di combattere semplicemente l'"adagio" che ha colpito il povero cervellino di molti immigrati ultimamente...trovare lavoro, e subito. Così le persone sono motivate. E non pensare che tutti siano avidi di licenziare tutti come e quando gli va...(va bhe, che poi tu, sei stato licenziato al circo, ricordi, me lo raccontavi ieri sera) |
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marcomond
 Reg.: 25 Nov 2001 Messaggi: 1968 Da: varese (VA)
| Inviato: 15-07-2002 19:26 |
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quote: In data 2002-07-15 19:09, Quilty scrive:
Stiamo allora in attesa di sapere se questa spada di Damocle(senza la A iniziale) porterà un'ulteriore restrizioni delle libertà di un immigrato in quanto egli ci penserà due volte prima di manifestare magari un proprio disappunto su una situazione, sapendo che lo aspetta, in caso di licenziamento, l'espatrio.
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Asserzioni tue, alquanto infondate...ora non vige certo l'impossibilità di contestare, e comunque contesti come tutti. Non ti piace un lavoro, ne cerchi un altro, come fanno tutti... |
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