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lo sciopero "virtuale" |
dan880
Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 27-02-2009 09:59 |
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da quanto si è riusciti a capire, dovrebbe funzionare così: ci si astiene dal lavoro solo in modo "simbolico", perchè cmq il dipendente lavora lo stesso. poichè si troverà cmq in condizione di sciopero, perderà i soldi dallo stipendio.
lo sciopero virtuale non è che il primo tassello con il quale il governo vuole operare un giro di vite attorno ai (per il momento) servizi pubblici essenziali (il trasporto pubblico).
ma già gira voce che, a poco a poco, i nuovi provvedimenti verrebbero estesi a tutti i settori lavorativi.
altre novità riguardano l'indizione degli scioperi: le categorie il cui sindacato ha dal 50% in su di rappresentatività, possono attuarlo senza organizzare un referendum consultivo.
per le categorie i cui sindacati, invece, hanno rappresentatività al di sotto del 49% (o al 49%) ci vorrà un referendum consultivo. e ogni lavoratore dovrà espressamente aderire per raggiungere la "maggioranza".
queste novità, sicuramente molto gravi, sono state integrate l'altro ieri da un'altra "conquista" del governo contro i dipendenti pubblici: il famoso pacchetto provvedimenti anti-fannulloni, a firma ministro brunetta.
e non è tutto: brunetta vuole promuovere al più presto possibile l'attuazione concreta della class-action contro il pubblico impiego.
vale a dire che i cittadini potranno (come fossero clienti truffati commercialmente da un'azienda)promuovere azioni collettive di denunce e risarcimenti nei confronti degli enti pubblici.
*c'è da scommettere che la class-action contro il pubblico impiego avrà un iter spedito e immediato, al contrario di quella promossa contro il settore privato delle grandi imprese monopoliste: per la quale, invece, il governo rinvia sempre di più. naturalmente per non toccare gli interessi dei padroni del mercato monopolista italiano (a loro volta protetti dalla confindustria).
e per non parlare ancora delle continue delegittimazioni che il ministro brunetta continua a fare dei lavoratori, alimentando sempre di più una contrapposizione tra il dipendente pubblico e il cittadino della strada, fomentando veleni.
ma si sa che questo è il governo che si passa dalla propria parte gli amici e isola i nemici: lo si vede con il caso-cgil.
tuttavia c'è da immaginare che su questi temi ben poca battaglia parlamentare si profila tra pdl e pd:
sull'anti-fannulloni le opposizioni hanno abbandonato l'aula del senato. tanto che, con i soli voti della maggioranza, il pacchetto-brunetta è passato con un voto bulgaro.
sarebbe stato gradito un "no" esplicito.
ma evidentemente la sinistra proprio non vuole più essere "pasionaria" come una volta sulla difesa dei lavoratori.
in merito allo sciopero virtuale, sorpresa sorpresa, fu il giuslavorista pietro ichino (adesso esponente del pd) a proporlo per primo (al pari delle riforme sulla scuola iniziate alcuni anni fa dall'allora ministro dell'istruzione dell'ulivo luigi berlinguer): in altri termini il pdl rende operativa una iniziativa dell'opposizione "di sinistra".
con la sola differenza che gli ex ds volevano far coabitare sciopero tradizionale e sciopero virtuale, anzichè quasi quasi imporre solo il secondo come è nelle intenzioni del pdl.
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pkdick
Reg.: 11 Set 2002 Messaggi: 20557 Da: Mercogliano (AV)
| Inviato: 27-02-2009 10:12 |
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io non ho ben capito come funziona
"datore di lavoro, siccome mi imponi condizioni vessatorie, mi faccio sfruttare lo stesso, però non mi piglio manco le due lire che mi davi, i soldi li dai ai poverelli!"
una cosa così?
_________________ Quattro galìne dodicimila |
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dan880
Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 27-02-2009 10:36 |
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sarà una forzatura al diritto costituzionalmente riconosciuto dello sciopero: perchè in condizioni simili a quelle prospettate, chi se la sentirebbe di andare a lavorare lo stesso sapendo di perdere i soldi dallo stipendio?.
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Hamish
Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 27-02-2009 10:49 |
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quote: In data 2009-02-27 10:12, pkdick scrive:
io non ho ben capito come funziona
"datore di lavoro, siccome mi imponi condizioni vessatorie, mi faccio sfruttare lo stesso, però non mi piglio manco le due lire che mi davi, i soldi li dai ai poverelli!"
una cosa così?
| Non c'ho capito tanto nemmeno io, ma non può essere davvero così, dai... Che stronzata è? Tuteli il diritto allo sciopero costringendo il lavoratore a non guadagnare lavorando lo stesso?
Speriamo però che sia davvero così perchè in questo caso la Corte Costituzionale lo spazza via in 2 secondi. Sembra una legge scritta a quattro mani da Gasparri e Cicchitto.
Comunque se dovesse essere effettivamente così spero che oltre allo sciopero virtuale introdurranno il lavoro virtuale. In pratica te ne stai spaparanzato nel letto ma guadagni lo stesso. Bellissimo.
_________________ IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE. |
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nboidesign
Reg.: 18 Feb 2006 Messaggi: 4789 Da: Quartu Sant'Elena (CA)
| Inviato: 27-02-2009 11:09 |
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facciamo che posto un'articolo che spiega meglio la questione.
E’ giusto limitare il diritto allo sciopero (in alcuni settori)
di Alessandro D'Amato (Gregorj)
fonte Giornalettismo
E’ stato l’argomento del giorno: l’annuncio del governo di una possibile stretta nelle regole sugli scioperi nei trasporti pubblici ha scatenato una ridda di reazioni, la più simpatica delle quali è stata quella di Guglielmo Epifani, leader della Cgil: “Il governo stia attento“, ha dichiarato bellicosamente per rimanere nella parte del duro disposto a tutto. Salvo poi aggiungere “Se c’è qualcosa da aggiustare rispetto a una normativa già rigida eventualmente lo si può vedere. Ma se si vogliono introdurre forzature che limitano poteri e prerogative è altra questione“, quasi a fare marcia indietro.
Il motivo della prudenza di Epifani è che il sindacalista sa benissimo che in questa occasione il governo ha ragione da vendere: il provvedimento infatti riguarda soltanto i trasporti pubblici, e non tutti i settori; e se ne capisce perfettamente il perché: quando sciopera un’azienda metalmeccanica, i lavoratori si astengono dal lavoro a detrimento del profitto dell’imprenditore, che quindi riceve un danno diretto da quanto accade.
Nel caso dei trasporti pubblici, chi sciopera crea danno ai cittadini, mentre quello a carico delle aziende in alcuni casi è risibile (basti pensare ad autobus e metro: l’azienda risparmia sul costo del personale ma non incassa i soldi spesi per acquistare i biglietti; non ci vuole tanto a capire chi si avvantaggia di più). L’idea dello sciopero “virtuale” in effetti fa abbastanza ridere di per sé, ma nel Ddl c’è scritto che si può mettere in atto solo in presenza della “concreta impossibilità di erogare il servizio principale ed essenziale”.
Anche il fatto che “per proclamare uno sciopero nel settore dei trasporti sarà inoltre necessario un referendum consultivo preventivo obbligatorio, a meno che non si tratti di proclamazioni da parte di sindacati che hanno più del 50% di rappresentatività” è ragionevole. Anche se si vede chiaramente che è una norma che avvantaggia i sindacati maggiori rispetto ai minori, la Commissione di Garanzia sugli scioperi ricorda che sono arrivate nel 2008 ben 2195 proclamazioni di astensione dal lavoro, ma di queste ne sono poi state effettuate soltanto 1339.
Il perché è presto detto: in alcuni settori, come quello dei trasporti aereo e ferroviario, basta proclamare uno sciopero affinché i viaggiatori decidano di cambiare o giorno o mezzo, creando così danno all’azienda; poi, lo sciopero di solito viene revocato 24 ore prima così gli aderenti non ricevono alcun danno, ma i viaggiatori sì.
Invece, con il referendum sarà possibile rendere pubbliche prima le cifre di chi aderirà allo sciopero (quantomeno, grossolanamente), in modo da ammortizzare gli effetti deleteri nei confronti del pubblico. Senza contare l’”Aquila Selvaggia” con cui i sindacati autonomi - all’epoca legati alla Lega o ad AN - facevano rimanere intere giornate in attesa i passeggeri negli aeroporti. Insomma, il Ddl sembra piuttosto ragionevole, e persino Epifani, tra le righe, pare essere piuttosto d’accordo. Non si capisce che cosa ci sia da urlare all’emergenza democratica.
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nboidesign
Reg.: 18 Feb 2006 Messaggi: 4789 Da: Quartu Sant'Elena (CA)
| Inviato: 27-02-2009 11:22 |
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sempre per capir meglio
un'articolo di
Pietro Garibaldi su La Stampa
Al lavoro per punire l'azienda
L’ultimo sciopero dei dipendenti della vecchia Alitalia, nei giorni in cui l’azienda si trovava in amministrazione straordinaria e a un passo dalla bancarotta, aveva suscitato indignazione nell’opinione pubblica. Senza nemmeno i fondi per pagare i carburanti, la vecchia Alitalia perdeva di più quando gli aerei volavano rispetto a quando gli aerei restavano fermi.
In quelle condizioni, è evidente che l’interruzione del servizio non reca alcun danno economico alla controparte aziendale, ma reca invece un ingente danno a tutta la collettività. L’indignazione dell’opinione pubblica era effettivamente giustificata. Questa situazione paradossale, in cui lo sciopero finisce per recare un beneficio economico a un’azienda in perdita, è purtroppo una realtà molto diffusa in tutti gli scioperi dei trasporti pubblici essenziali, siano essi aerei, treni e servizi pubblici locali. Queste aziende operano strutturalmente in perdita e i loro bilanci spesso finiscono per migliorare grazie a un giorno di sciopero. L’elemento paradossale dello sciopero dei trasporti pubblici è proprio legato al fatto che il danno associato alla scelta dei lavoratori finisce per essere subìto interamente dagli utenti e dai consumatori, soggetti che non hanno nulla a che fare con il tavolo delle trattative aziendali.
A causa di queste anomalie, lo sciopero nei trasporti pubblici essenziali in Italia ha finito per essere uno dei più clamorosi esempi in cui il diritto di sciopero, che rimane un diritto fondamentale di ciascun lavoratore, ha perso in larga parte il significato originale, quello di causare un danno al datore di lavoro. Per mantenere il diritto di sciopero dei lavoratori, e al tempo stesso risolvere il paradosso, lo sciopero dovrebbe essere virtuale, nel senso che lo sciopero dovrebbe effettivamente essere proclamato, ma i lavoratori dovrebbero andare regolarmente a lavorare per garantire il servizio ai cittadini. In quest’ottica, è un fatto positivo che la bozza di disegno di legge delega sulla regolamentazione dei trasporti, che sarà presto esaminata dal Consiglio dei ministri, contenga un riferimento ben preciso allo sciopero virtuale. L’idea dello sciopero virtuale, lanciata alcuni anni fa da Pietro Ichino su lavoce.info, può davvero funzionare in modo semplice. I lavoratori in sciopero virtuale rinunciano effettivamente al loro stipendio e l’azienda, allo stesso tempo, paga il doppio o il triplo del costo del lavoro a un fondo per opere pubbliche. In questo modo l’azienda incorrerebbe davvero in un danno e i cittadini vedrebbero davvero garantito il loro servizio. Ci vorranno certamente mesi prima che in Italia si abbia uno sciopero virtuale e l’opposizione dei sindacati sarà probabilmente dura.
Un secondo elemento paradossale dello sciopero dei trasporti pubblici è il fatto che molto spesso tali scioperi vengono proclamati da sindacati con pochissima rappresentatività in azienda. In queste condizioni, pochi lavoratori di un’azienda di trasporto locale possono bloccare un’intera città. Per evitare questi paradossi, la legge delega contiene un elemento importante, in quanto sostiene che per proclamare uno sciopero nei trasporti sarà necessario un referendum consultivo preventivo obbligatorio. L’unica eccezione è quella che si tratti di sindacati che hanno più del 50% di rappresentatività. È molto probabile che su questa norma vi sia il parere positivo della Cgil, il sindacato largamente più importante sul luogo di lavoro. Sia lo sciopero virtuale che il criterio di rappresentatività per la proclamazione dello sciopero rappresentano elementi essenziali per un sistema di relazioni industriali più moderno nel campo dei servizi pubblici. La strada da fare perché tutto ciò diventi legge dello Stato e che venga poi attuata regolarmente è però ancora lunga. Dalla bozza di legge delega alla fine di «aquila selvaggia» manca certamente molto tempo, ma un passo avanti importante è stato fatto.
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TheSpirit
Reg.: 21 Set 2008 Messaggi: 3605 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 27-02-2009 13:44 |
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La tempistica del provvedimento fa pensare più che altro a un provvedimento teso ad approfittare della solita scusa dell'Alitalia per giustificare le randellate ai lavoratori che protesteranno per la crisi economica in arrivo, come già avvenuto a Pomigliano.
[ Questo messaggio è stato modificato da: TheSpirit il 27-02-2009 alle 13:44 ] |
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dan880
Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 27-02-2009 14:19 |
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indubbiamente gli scioperi sono il segnale di un malessere sociale e lavorativo grave e molto forte. per un governo che sta ancora in luna di miele con ampie fasce dell'Italia non è una pubblicità positiva.
la verità è che questo è un governo irresponsabile e autoritario. che ricorre a gravi forzature mascherate da regolamentazioni.
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