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Perchè Cuba non è ridotta come Haiti |
Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 19-06-2005 17:00 |
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In questi giorni è di moda (parliamo pure di moda visto il livello di pettegolezzi raggiunto dai mezzi di comunicazione di massa) parlare di Haiti a proposito di certi episodi.
Occorre presentare una breve storia di Haiti per capire perchè i cubani si sentono dei rivoluzionari residenti in un paradiso terrestre.
E' ovvio e scontato che il modello di Cuba non è proponibile per un paese come il nostro: nessuno ha bisogno di tiranni ma di una partecipazione democratica dei cittadini,cosa che a Cuba non c'è.
Tra l'altro non è nemmeno uno stato comunista quando il comunismo prevede che non esistano classi sociali che dominano il resto della popolazione .
Tuttavia è corretto paragonare questi due paesi e confrontare il modello di Castro con il modello che hanno in mente gli Stati Uniti.
L'unico motivo per cui Cuba non è ridotta come Haiti (e come il Salvador, il Guatemala, L'honduras, il Nicaragua eccetera) è perchè è scampata ai piani che gli Usa hanno riservato al resto del continente, laddove hanno manomesso la democrazia portando terrore miseria e morte, al cui confronto Cuba è un paradiso da venerare.
Basta citare il tasso di mortalità infantile (dati Unicef)del 2005, il più basso dopo il Canada tra tutte le nazioni dell' America (nord e sud)e più basso anche di quello italiano.
Un bambino che nasce a Cuba ha più probabilità di sopravvivere nei primi due anni di vita rispetto a uno che nasce in Italia o negli Stati Uniti.
Il tasso di mortalità infantile ad Haiti viaggia su cifre come il 76%(settantasei), quello di Cuba il 5,6%(cinque virgola sei).
E ora un po' di storia recente di Haiti. |
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 19-06-2005 17:17 |
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Haiti fu invasa da Woodrow Wilson e i suoi marines nel 1915.
Fu distrutto il sistema parlamentare vigente, ripristinata la schiavitù, uccise migliaia di persone.
Da allora Haiti è stata dominata da tiranni come i Duvalier, sempre appoggiati dagli Usa, che considerano l'isola (o meglio la sua metà, l'altra è Santo Domingo) una base per le esportazioni delle imprese statunitensi , con manodopera a bassissimo costo e livelli di repressione da record.
Per farla breve la situazione è andata avanti così fino al 1990,quando furono indette dopo molto tempo libere elezioni.
Tutti nauralmente davano per scontato che avrebbe vinto il candidato appoggiato dagli Stati Uniti ,Marc Bazin, e invece si verifiò una cosa terribile.
Da qualche tempo nell'isolotto la gente stava cominciando ad organizzarsi formando una società civile degna del nome, il livello di attivismo e le organizzazioni di base si formavano e la gente cominciava a impegnarsi per cercare di costruire una società libera al di fuori di ogni ingerenza di imprese straniere.
Ebbene, alle elezioni del 1990 grazie a questi fermenti democratici , il candidato della Banca Mondiale ottenne solo il 14% dei voti e vinse Aristide, appoggiato da tutte le associazioni popolari.
Il governo naturalmente andò avanti per pochi mesi perchè arrivò puntuale il classico colpo di stato, ovviamente appoggiato dalla coppia Bush-Clinton per ripristinare il diritto degli investitori a decidere della vita della gente di haiti.
Continua... |
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riddick
 Reg.: 14 Giu 2003 Messaggi: 3018 Da: san giorgio in bosco (PD)
| Inviato: 19-06-2005 17:21 |
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una domanda,i tassi di mortalità che citi sono " per cento" o "per mille"? |
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 19-06-2005 17:30 |
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La giunta militare insediatasi distrusse tutte le organizzaizoni popolari, uccise migliaia di persone mentre Aristide veniva "trattenuto " negli Usa per un breve e intenso corso di capitalismo.
Gli Usa ripristinarono il canditato democraticamente eletto da Haiti nel 1994, presentando naturalmente il fatto come una vittoria della democrazia che aveva sconfitto la giunta militare.
Nel frattempo però i movimenti popolari erano stati soppressi e Aristide potè governare con una pistola puntata alla testa fino al 2004.
In questi giorni si sentono vaghe storie di repressione da quelle parti, storie a cui naturalmente nessuno presta molta attenzione.
Non c'è un ipergiorg dei media che segnala questi casi perchè rappresentano esempi poco corretti di informazione su come il sistema deve funzionare e su come la gente deve essere irregimentata sulle opinioni che si deve formare.
Sarebbe terribile e decisamente sconveniente per il sistema economico cominciare a proporre paragoni sensati su quello che si intende quando si sente parlare qualche presidente statunitense di libertà e esportazione della democrazia nel mondo. |
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 19-06-2005 17:33 |
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quote: In data 2005-06-19 17:21, riddick scrive:
una domanda,i tassi di mortalità che citi sono " per cento" o "per mille"?
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Per mille, puoi controllare su qualche sito dell'onu o dell'Unicef. L'italia credo sia all'11 per mille .
Negli Stati Uniti muoiono sette bambini e rotti su mille. |
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 19-06-2005 19:13 |
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Naturalmente il problema di Cuba ,nell'ottica statunitense, non è che manca la libertà e la democrazia.
Il problema è che è un modello efficace, sempre paragonato ad Haiti, di come il sistema non deve funzionare.
Gli innumerevoli tentativi di attentati a Castro, l'embargo economico all'isola sono tutti procedimenti per tentare di rovesciare il regime e riuscire finalmente a far godere la popolazione cubana dei privilegi di quella di Haiti o del Guatemala o del Nicaragua. |
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Hellboy
 Reg.: 22 Ago 2003 Messaggi: 4287 Da: Rio Bo (es)
| Inviato: 19-06-2005 20:12 |
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al riguardo ritengo di grande aiuto per capire la situazione di Haiti , vedere il documentario THE AGRONOMIST - ed. Feltrinelli, dvd+libro.
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honecker
 Reg.: 31 Gen 2005 Messaggi: 626 Da: Pankow (es)
| Inviato: 21-06-2005 16:48 |
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Ottima disamina.
Gli Haitiani sono liberi: di scegliersi il candidato che gli yankee preferiscono. |
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 07-08-2006 11:39 |
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La propaganda sui giornali del capitalismo continua.
Repubblica, il giornale più progressista, anche ieri ha dedicato ampio spazio alla notiza della cessione del potere di Fidel Castro a suo fratello Raul. Lo speciale dedicato all'argomento riguardava "le prigioni di Fidel". Lettere di dissidenti del regime incarcerati per reati di opinione accompagnavano gli articoli (ben 3 pagine)in cui si presentava un quadro della vicenda ampiamente di parte e del tutto scollegato dal quadro generale della realtà dell'america latina.
Se infatti si condannava giustamente la totale mancanza di libertà a cui il tiranno dell'isola ha costretto la popolazione, si imputava ugualmente la miseria del popolo al sistema economico di Cuba senza tenere minimamente in considerazione che da oltre 40 anni l'isolotto è sottoposto a un embargo economico devastante da parte degli Stati Uniti (embargo che non ha alcuna giustificazione se non a livello punitivo perchè Cuba non si allinea al capitalismo)che ha contribuito in buona parte alla fame dei cubani,oltre ovviamente alla politica del regime. Proviamo a immaginare l'Italia sottoposta a totale embargo economico per 40 anni da parte della UE. Saremmo sul lastrico.Lo saremmo se fossimo rimasti fuori dalla Ue, figuriamoci con un embargo. Ebbene, per Repubblica sono fattori che non meritano considerazione quando si analizza il livello di povertà.
Sempre secondo il modello della propaganda , i tassi Unicef riportati sopra non sono mai menzionati, neppure gli straordinari risultati in campo istruttivo e sanitario per un paese del terzo mondo.Ci sono solo i lati negativi.
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 07-08-2006 11:39 |
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E soprattutto , manca un quadro generale di riferimento dei fatti. Fidel Castro è il nemico ufficiale della dottrina capitalista, e le vittime che miete sono assolutamente degne di ogni riguardo. A loro spettano articoli su articoli, tutti ne devono essere a conoscenza, e il loro caso deve suscitare vivo sdegno. Gli stati limitrofi come Haiti, al contrario, non hanno bisogno di un'analisi e di una presentazione. Le ricette e gli effetti del capitalismo che gli Usa hanno imposto agli abitanti di quell'isola sono stati molto più devastanti, al punto che oggi un abitante di Haiti che piombasse a Cuba si troverebbe in paradiso. Haiti è lo stato più povero della regione.
Ma come chiunque può capire, un simile e corretto paragone metterebbe in evidenza i disastri del nostro sistema economico e come in ogni regime che si rispetti le vittime del sistema sono sepolte sotto una coltre di silenzio ,la gente non deve sapere che la loro vita non ha lo stesso valore di quella dei cubani, per evidenti motivi ideologici e per evidenti scopi economici. Il ruolo dei media e la loro propaganda al sistema, i loro fari puntati solo su una selezionatissima schiera di vittime,permette naturalmente di presentare il loro modello di vita come il migliore dei mondi possibili. Come in un perfetto sistema totalitario. |
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