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Eroismo nel XXI secolo. |
hitman
Reg.: 22 Ago 2002 Messaggi: 1010 Da: Castiglione delle Stiviere (MN)
| Inviato: 20-01-2005 23:01 |
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Eroismo nel XXI secolo.
Studiamo le gesta di grandi uomini, intellettuali o condottieri, e siamo affascinati dal loro coraggio, determinazione, genio e ideali.
Ammiriamo (e inconsciamente invidiamo) coloro che hanno lasciato un segno nella storia o che, morendo, hanno potuto dire di aver fatto almeno una volta la differenza o di aver partecipato a qualcosa di nobile.
Leggendo un classico o guardando una pellicola, riassaporiamo il significato del vivere con onore, del seguire i propri sogni e del fare dei propri ideali un modus vivendi.
Amiamo questi personaggi come se fossero esclusivamente frutto di una fervida immaginazione, godiamo nel leggere delle loro imprese, delle loro scoperte e delle loro vite piene, ma non ne assaporiamo il significato, non le prendiamo a esempio.
Quando eravamo bambini, sognavamo di fare il soldato, il pompiere o l’astronauta.
Da ragazzi, desideravamo professioni più fattibili e sedentarie, come il giornalista, il medico e l’avvocato.
Ma col passar degli anni, i nostri sogni e le nostre aspirazioni sono svanite o sono state drasticamente ridimensionate.
Ci sembra di essere maturati, di vedere la realtà con occhi più saggi, ma siamo solo diventati più cinici e qualunquisti.
Ai nostri nobili propositi sostituiamo i piaceri della vita terrena: ricchezza, piacere, successo.
E quando qualcuno prova a riportarci indietro a quello che eravamo, gli diamo del fanciullone, del romantico e del sognatore.
Dentro di noi, pensiamo che vivere il più a lungo possibile, l’ingozzarsi di soldi e scopate, lo sfidare la vecchiaia e l’anonimato, facciano di un uomo una persona migliore.
Ci culliamo nel quieto vivere fino all’ultimo, per poi accorgersi, quando troppo tardi, di aver sprecato la nostra esistenza e di aver puntato alla quantità di tempo vissuto, invece che alla qualità.
Cerchiamo con ogni mezzo di sfuggire alla morte e non ci poniamo mai il problema di come affrontarla.
Viviamo vite mediocri in tempi mediocri.
Vediamo tutto ciò che va al di fuori dell’ordinario come astratto e irraggiungibile.
In questo modo evitiamo di avere rimpianti e di considerarci dei codardi, dei perdenti.
Tutti coloro che si distinguono dalla massa, non per fama e successo, ma per coraggio condotta nobiltà d’animo e ideali, vengono immancabilmente ridimensionati e dimenticati.
Si scava nelle loro vite, si ripesca tutto il marcio che si trova e si provvede a bilanciare i loro grandi meriti con altrettanti difetti.
Smitizziamo i personaggi, ma sminuiamo anche le loro azioni, le loro idee, il loro credo..
Parlare di grandi uomini, di modelli esemplari, che non riguardino la moda e il successo ma l’onore e il coraggio, la saggezza e l’ingegno, è diventato oggi un tabù, una parolaccia.
L’altro giorno ho sentito alla tivù dire: “Non parliamo di eroismo con i tempi che corrono”.
Per quale motivo?
C’è chi dice che oggi non ci sono più eroi.
C’è chi dice che non ci sono mai stati.
E se fossimo noi a non volerne?
Fantocci con l’aureola, da seguire e incensare, a mio avviso, non servono a nessuno.
Servono invece, lo ripeto, grandi azioni, ideali e sogni in cui credere, spiriti da prendere come esempio.
Secondo me, sono queste le cose che andrebbero seguite.
Rischiamo che un giorno, i nostri figli, finiscano per guardare al loro futuro sognando di diventare, nel migliore dei casi, un famoso calciatore, un ballerino della tv, una subrette o la moglie di un ricco industriale.
Sempre che i nostri figli, di questi sogni, non ne facciano già.
Ma in fondo, che cos’è un eroe?
_________________ "Non credo in un destino che si abbatte sugli uomini indipendentemente dalle loro azioni; al contrario, credo in un destino che si abbatte sugli uomini se non agiscono."
G.K. Chesterton |
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xander77
Reg.: 12 Ott 2002 Messaggi: 2521 Da: re (RE)
| Inviato: 21-01-2005 12:40 |
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Bello.
Che cos'è un eroe?
Comincio io: un operaio che riesce ad arrivare a fine mese e a mantenere la sua famiglia con gli stipendi di adesso. |
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hitman
Reg.: 22 Ago 2002 Messaggi: 1010 Da: Castiglione delle Stiviere (MN)
| Inviato: 21-01-2005 14:50 |
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In un certo senso, non posso darti torto.
Il discorso che intendevo fare è però molto più complesso.
C'è un nesso tra il degrado morale e culturale presente nella nostra società e i modelli che vengono proposti agli uomini?
C'è un motivo per cui, di questi tempi, siamo solo in grado di criticare, di polemizzare, di manifestare la nostra celata insoddisfazione, senza proporre nulla di nuovo, senza fare niente per cambiare le cose?
Mi hai fatto l'esempio dell'operaio che deve sbarcare il lunario ogni mese.
Grande lavoratore, impiego più che dignitoso.
Ma non ti sembra che ci sia qualcosa di triste e deleterio nel vivere per sopravvivere, nell'andare avanti ogni giorno con il solo obbiettivo di mantenere la propria famiglia per un mese ancora, nel fare affidamento solo ed esclusivamente sui soldi? |
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ginestra
Reg.: 02 Mag 2003 Messaggi: 8862 Da: San Nicola la Strada (CE)
| Inviato: 21-01-2005 15:36 |
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...i veri eroi, oggi, son proprio quelli che portano avanti una famiglia con gran fatica e dignità, credetemi.
In quanto alla caduta di ideali, questo processo di inversione cominciò già agli albori del '900, nella nostra epoca, poi, abbiamo toccato il fondo, per cui si spera di risalire, un giorno o l'altro.
_________________ E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste....... |
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xander77
Reg.: 12 Ott 2002 Messaggi: 2521 Da: re (RE)
| Inviato: 21-01-2005 20:49 |
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quote: In data 2005-01-21 14:50, hitman scrive:
In un certo senso, non posso darti torto.
Il discorso che intendevo fare è però molto più complesso.
C'è un nesso tra il degrado morale e culturale presente nella nostra società e i modelli che vengono proposti agli uomini?
C'è un motivo per cui, di questi tempi, siamo solo in grado di criticare, di polemizzare, di manifestare la nostra celata insoddisfazione, senza proporre nulla di nuovo, senza fare niente per cambiare le cose?
Mi hai fatto l'esempio dell'operaio che deve sbarcare il lunario ogni mese.
Grande lavoratore, impiego più che dignitoso.
Ma non ti sembra che ci sia qualcosa di triste e deleterio nel vivere per sopravvivere, nell'andare avanti ogni giorno con il solo obbiettivo di mantenere la propria famiglia per un mese ancora, nel fare affidamento solo ed esclusivamente sui soldi?
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L'eroismo come concetto astratto, ahimè, non sfama e credo che in una situazione del genere l'ultima cosa che farei è fermarmi a pensare che in fondo in fondo la mia è una vita triste (cosa non scontata comunque).
Gli eroi non sono mai esistiti se non nei libri e nei film, e diffido da quanti mi propongono modelli da seguire: quanti si sono rivelati tutt'altro alla fine?
Oppure se esistono persone che possono in qualche modo avvicinarsi a questo termine, quanti di loro sono riconosciuto come tali?
E quando?: semplice, quando muoiono come se elevandoli a questo status, chi rimane (i famigerati posteri, a cui spetta la fatidica ardua sentenza) si risollevasse da eventuali colpe e responsabilità.
Esistono uomini o donne che vivono e lottano per cause giuste: non eroi.
_________________ "Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione" |
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ipergiorg
Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 22-01-2005 10:55 |
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Quando penso a degli eroi riamsti nella storia io penso ai 300 spartanti guidati da re Leonida che sbarrarono il passo ai Persiani alle Termopili. Sapevano di morire tutti quanti ma si sacrificarono per consentire ad altri Greci di salvarsi e riorganizzarsi.
Mi sembra poi ovvio che il gesto più eroico è sacrificare la propria vita. Chiaro che queste scelte estreme si fanno in tempi estremi ovvero in tempi di guerra (vedi per esempio Salvo D'acquisto). Sono 60 anni che l'italia non è massicciamente in guerra ed è chiaro che episodi così eclatanti non ce ne siano più. Se poi ci aggiungiamo che da 60 anni la guerra fa solamente schifo in italia ecco perchè di eroi (diciamo mediatizzati) ve ne siano ormai ben pochi.
_________________ Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis. |
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xander77
Reg.: 12 Ott 2002 Messaggi: 2521 Da: re (RE)
| Inviato: 22-01-2005 11:16 |
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Ma per un atto eroico serve per forza una guerra?
_________________ "Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione" |
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ipergiorg
Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 22-01-2005 11:48 |
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quote: In data 2005-01-22 11:16, xander77 scrive:
Ma per un atto eroico serve per forza una guerra?
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per compiere un gesto estremo serve anche una situazione estrema che lo richiede. Non ti pare?
In guerra queste situazioni estreme sono:
a) + frequenti
b) + mediatizzate (perchè si studiano sui libri di storia)
Gli ultimi eroi mediatizzati che mi vengono in mente sono Falcone e Borsellino. Ma questi avevano la matematica certezza di morire come Salvo D'Acquisto?? Non proprio. Ci sono infatti un sacco di procuratori antimafia ancora vivi.
_________________
"Alla luce del Maoismo la Fellatio è reazionaria" M. Santoro
[ Questo messaggio è stato modificato da: ipergiorg il 22-01-2005 alle 11:52 ] |
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Hellboy
Reg.: 22 Ago 2003 Messaggi: 4287 Da: Rio Bo (es)
| Inviato: 22-01-2005 13:30 |
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chi disse "povero quel mondo che ha bisogno di eroi"(magari non sono le esatte parole, pero' il succo è quello)?
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Hamish
Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 22-01-2005 14:36 |
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quote: In data 2005-01-22 11:48, ipergiorg scrive:
quote: In data 2005-01-22 11:16, xander77 scrive:
Ma per un atto eroico serve per forza una guerra?
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per compiere un gesto estremo serve anche una situazione estrema che lo richiede. Non ti pare?
In guerra queste situazioni estreme sono:
a) + frequenti
b) + mediatizzate (perchè si studiano sui libri di storia)
Gli ultimi eroi mediatizzati che mi vengono in mente sono Falcone e Borsellino. Ma questi avevano la matematica certezza di morire come Salvo D'Acquisto?? Non proprio. Ci sono infatti un sacco di procuratori antimafia ancora vivi.
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"Alla luce del Maoismo la Fellatio è reazionaria" M. Santoro
[ Questo messaggio è stato modificato da: ipergiorg il 22-01-2005 alle 11:52 ]
| Sbagli di grosso!!Gli eroi sono quelli che lavorano nell'ombra,zitti e non sempre per scopi più grandi di loro.C'è chi lavora tutto il giorno,si spacca a schiena e magari fa anche un doppio lavoro per poter dare ai propri figli tutto quello che magari lui o lei non hanno mai potuto avere,senza lamentarsi e senza chiedere niente in cambio.Tu come li chiami questi?
Non bisogna cercare solo nel sacrificio estremo l'eroismo.Così si producono dei mostri di cui ci potremmo pentire amaramente,come sta avvenendo nel caso del fondamentalismo islamico.
_________________ IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE. |
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Hamish
Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 22-01-2005 14:40 |
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quote: In data 2005-01-22 13:30, Hellboy scrive:
chi disse "povero quel mondo che ha bisogno di eroi"(magari non sono le esatte parole, pero' il succo è quello)?
| Giusto per precisione la citazione è: "Beata quella terra che non ha bisogno di eroi" ed è di Brecht.Comunque hai ragione tu,il senso è quello.
_________________ IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE. |
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hitman
Reg.: 22 Ago 2002 Messaggi: 1010 Da: Castiglione delle Stiviere (MN)
| Inviato: 22-01-2005 16:36 |
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Definizioni di eroe:
-chi in guerra o in imprese pericolose, si distingue con azioni valorose;
-chi si distingue per splendide qualità e spirito di sacrificio al servizio di un ideale;
-nome dato dai greci ai grandi uomini divinizzati.
Una volta in un film li ho sentiti definire anche in questo modo: ”uomini comuni che fanno cose eccezionali in situazioni fuori dall’ordinario”.
Secondo me, ciò che li contraddistingue è proprio la straordinarietà delle azioni da loro compiute.
Per questo non mi sento di dare dell’“eroe” a un operaio che si fa il culo dalla mattina alla sera offrire ai propri figli un futuro migliore o a una madre divorziata che deve mandare avanti un’intera famiglia da sola.
Godono della mia stima, li ammiro per il loro stoicismo e per la loro forza d’animo, ma niente che vada oltre i meriti di un bravo cittadino o di un buon padre di famiglia.
Perfino i nostri militari caduti a Nassirya, morti nell’adempimento del loro dovere, possono sfuggire facilmente a questa catalogazione.
Stavano aiutando della gente, sacrificavano anima e corpo nel loro lavoro, ma non sono morti facendo nulla di eroico.
Sono stati fatti saltare in aria mentre svolgevano compiti di ordinaria amministrazione.
Forse è la loro professione in sé, la scelta e gli ideali che avevano deciso di servire o il teatro rischioso in cui operavano a far meritare loro la dicitura di “eroi”, ma se analizziamo le circostanze della loro morte, non ci troviamo nulla di speciale.
Premetto di essere stato uno di quei tanti italiani che hanno pianto sinceramente la loro perdita, ma, mentre non faccio nessuna fatica a definirli dei martiri e degli uomini coraggiosi, non sono ancora pienamente convinto dell’opportunità del chiamarli “eroi”.
Forse mi sbaglio, perché in fondo la caratteristica principale dell’eroe è quella di votare la propria esistenza a una causa, di anteporre la vita degli altri alla propria, di impiegarsi in cose che noi non avremmo il fegato di fare.
Sono ciò che noi vorremmo essere, ma non abbiamo il coraggio di diventare.
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hitman
Reg.: 22 Ago 2002 Messaggi: 1010 Da: Castiglione delle Stiviere (MN)
| Inviato: 22-01-2005 16:52 |
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quote: In data 2005-01-22 14:36, Hamish scrive:
quote: In data 2005-01-22 11:48, ipergiorg scrive:
quote: In data 2005-01-22 11:16, xander77 scrive:
Ma per un atto eroico serve per forza una guerra?
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per compiere un gesto estremo serve anche una situazione estrema che lo richiede. Non ti pare?
In guerra queste situazioni estreme sono:
a) + frequenti
b) + mediatizzate (perchè si studiano sui libri di storia)
Gli ultimi eroi mediatizzati che mi vengono in mente sono Falcone e Borsellino. Ma questi avevano la matematica certezza di morire come Salvo D'Acquisto?? Non proprio. Ci sono infatti un sacco di procuratori antimafia ancora vivi.
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"Alla luce del Maoismo la Fellatio è reazionaria" M. Santoro
[ Questo messaggio è stato modificato da: ipergiorg il 22-01-2005 alle 11:52 ]
| Sbagli di grosso!!Gli eroi sono quelli che lavorano nell'ombra,zitti e non sempre per scopi più grandi di loro.C'è chi lavora tutto il giorno,si spacca a schiena e magari fa anche un doppio lavoro per poter dare ai propri figli tutto quello che magari lui o lei non hanno mai potuto avere,senza lamentarsi e senza chiedere niente in cambio.Tu come li chiami questi?
Non bisogna cercare solo nel sacrificio estremo l'eroismo.Così si producono dei mostri di cui ci potremmo pentire amaramente,come sta avvenendo nel caso del fondamentalismo islamico.
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Anche questo è vero.
L'eroismo va spesso a braccetto con gli estremismi.
Può avere l'effetto contrario a quello desiderato.
Mi verrebbe da dire che l'eroismo non è dettato tanto dal sacrificio della propria vita, ma dalla causa per cui si è disposti a rischiare tutto.
Anche in questo caso però, bisognerebbe discutere sulla nobiltà, sul valore e sulla giustezza di questa, argomento facile a interpretazioni di ogni genere.
C'è del coraggio nel kamikaze che immola la propria persona.
Ci sono degli ideali dietro a una simile decisione.
Questo fa di lui un eroe?
_________________
"Non credo in un destino che si abbatte sugli uomini indipendentemente dalle loro azioni; al contrario, credo in un destino che si abbatte sugli uomini se non agiscono."
G.K. Chesterton
[ Questo messaggio è stato modificato da: hitman il 22-01-2005 alle 16:54 ] |
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ginestra
Reg.: 02 Mag 2003 Messaggi: 8862 Da: San Nicola la Strada (CE)
| Inviato: 22-01-2005 16:55 |
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Oltre al coraggio, ci vuole una buona dose di incoscienza,mi pare.Mica si diventa eroi dalla mattina alla sera, quanto piuttosto perché hai le caratteristiche necessarie per "buttarti" in un'impresa audace.Mi piacerebbe sapere in che modo e in che occasione, oggi, si potrebbe diventare degli eroi.Parlando solo di coraggio, si potrebbero definire anche i brigatisti o i terroristi degli eroi,stiamo attenti poiché le definizioni sono spesso piene di sfumature e potrebbero confondersi con altre come confondere la nostra mente.
_________________ E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste....... |
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hitman
Reg.: 22 Ago 2002 Messaggi: 1010 Da: Castiglione delle Stiviere (MN)
| Inviato: 22-01-2005 19:20 |
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quote: In data 2005-01-22 16:55, ginestra scrive:
Oltre al coraggio, ci vuole una buona dose di incoscienza,mi pare.Mica si diventa eroi dalla mattina alla sera, quanto piuttosto perché hai le caratteristiche necessarie per "buttarti" in un'impresa audace.Mi piacerebbe sapere in che modo e in che occasione, oggi, si potrebbe diventare degli eroi.Parlando solo di coraggio, si potrebbero definire anche i brigatisti o i terroristi degli eroi,stiamo attenti poiché le definizioni sono spesso piene di sfumature e potrebbero confondersi con altre come confondere la nostra mente.
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L'eroismo può derivare anche dal genio e dall'acume di una persona, non solo dal coraggio e dall'audacia.
Comunque, tutti gli uomini che hanno fatto la storia erano dei gran incoscenti, per il semplice fatto di aver rivoluzionato cio vi era prima.
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"Non credo in un destino che si abbatte sugli uomini indipendentemente dalle loro azioni; al contrario, credo in un destino che si abbatte sugli uomini se non agiscono."
G.K. Chesterton
[ Questo messaggio è stato modificato da: hitman il 22-01-2005 alle 19:22 ] |
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