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Lo sgravio fiscale di Prodi al Soviet |
gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 23-06-2006 18:10 |
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questa è una mail che, seppur non condivida totamente (soprattutto nel modo in cui è scritta), fa riflettere (se pensate che è scritta da un giornalista di Linea...).
E’ di pochi giorni fa l’intervista rilasciata al “Sole 24 Ore” nella quale il ministro dell’Economia, il burocrate Padoa Schioppa, ha illustrato la sua proposta di patto sociale, incentrata sull’importanza di “mantenere la moderazione salariale”. Una ricetta davvero singolare, per non dire bizzarra, se formulata in un momento in cui la priorità assoluta è rappresentata dalla ripresa dell’economia – dunque dalla necessità di imprimere impulso a consumi ed investimenti –, un obiettivo da perseguire solo attraverso il sostegno della domanda aggregata. Una evidente contraddizione che i principali leader sindacali non hanno mancato di far prontamente rilevare.
Se a ciò si aggiunge che l’altro tema scottante, senza considerare la manovra-bis, è costituito dai sensibili interventi sul sistema pensionistico riguardanti l’innalzamento dell’età del congedo, è chiaro che lo scenario socio-economico seguito all’affermazione elettorale dell’Unione si sta muovendo nella direzione di opzioni politiche dai preoccupanti impatti sociali. Un contesto che appare ben diverso da quello auspicato dagli elettori di centro-sinistra che, attraverso il loro fuorviato suffragio, credevano di individuare nella vittoria dello schieramento c.d. progressista un argine all’estremismo liberista.
Sta accadendo esattamente il contrario: le esternazioni dei folcloristici neo-ministri trotzkisti e guevaristi sono servite – oltre che a compiacere non pochi colletti bianchi e arrampicatori sociali con immancabili poster o t-shirt del “Che” quale nume tutelare – soltanto a gettare fumo negli occhi di media omologati ed elettori miopi e a spianare la strada alla lobby oligarco-burocratica Draghi-Prodi-Padoa Schioppa-Montezemolo detentrice del potere economico e finanziario. Un tale quadro politico-economico così fortemente sbilanciato a favore del capitale nasconde una subdola insidia.
Per tutelare le ragioni di cui il capitalismo finanziario gode ampiamente, vengono addotte le comode e strumentali motivazioni del risanamento, dello sviluppo (la c.d. politica dei due tempi) e della competitività. Si offrono, cioè, ad imprenditori, banchieri e speculatori ottimi ed inoppugnabili argomenti per acquisire in via esclusiva il monopolio di tali presunti “valori”, così determinando, da un punto di vista culturale, l’affermazione di fuorvianti (ma di facile presa comunicativa) relazioni quali capitale-efficienza-competitività e lavoro-inefficienza-ritardo, battendo proprio sul loro terreno i neo-custodi della dialettica marx-hegeliana.
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Questo giusto per ricordarci che quando si parla di destra (quella vera, non berlusconiana, e non fascista nei modi) non si sta tanto lontano dalla sinistra vera. Quilty penso che molte delle cose quei dette le condivida o sbaglio?
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
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Hamish
 Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 23-06-2006 18:37 |
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Comunque leggendo molti interventi del topic noto che si fa una confusione incredibile.C'è chi pensa di possedere la verità e non ha le minime nozioni di economia...
Quilty,sai cos'è la concertazione? |
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Futurist
 Reg.: 30 Giu 2005 Messaggi: 1290 Da: firenze (FI)
| Inviato: 24-06-2006 01:48 |
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quote: In data 2006-06-23 18:10, gatsby scrive:
Per tutelare le ragioni di cui il capitalismo finanziario gode ampiamente, vengono addotte le comode e strumentali motivazioni del risanamento, dello sviluppo (la c.d. politica dei due tempi) e della competitività. Si offrono, cioè, ad imprenditori, banchieri e speculatori ottimi ed inoppugnabili argomenti per acquisire in via esclusiva il monopolio di tali presunti “valori”, così determinando, da un punto di vista culturale, l’affermazione di fuorvianti (ma di facile presa comunicativa) relazioni quali capitale-efficienza-competitività e lavoro-inefficienza-ritardo, battendo proprio sul loro terreno i neo-custodi della dialettica marx-hegeliana.
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Questo giornalista mi sembra un'altro dei tanti ottimisti che rifiuta l'inevitabilità di certe azioni politiche.
La realtà non vede alcuna campagna forviante pro-capitalismo, nessuna affermazione di valori borghesi o presunti tali, ma solo la triste verità di un'economia non in grado di sostenere la politica di una sinistra che ha promesso l'irrealizzabile. Anche i sindacati non dicono più niente, subendo passivamente la situazione, perchè forse si sono resi conto che gli ultimi 30 anni sono stati un errore madornale, ed ora non possono far altro che raccogliere quello che hanno seminato. |
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MARQUEZ
 Reg.: 23 Feb 2006 Messaggi: 2117 Da: Firenze (FI)
| Inviato: 24-06-2006 10:07 |
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quote: In data 2006-06-23 14:06, Futurist scrive:
quote: In data 2006-06-23 13:14, Quilty scrive:
Quando io verso il mio contributo vorrei anche partecipare, decidere se il capo che ho scelto sta facendo bene, se utilizza bene le risorse, se invece vorrei che operasse in altro modo.
Questa è la democrazia in un’economia PARTECIPATIVA.
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Concetto interessante. Ma ti sbagli se pensi che io non sia d'accordo anche perchè l'economia partecipativa non contrasta minimamente con l'idea di libero mercato. Piuttosto la esalta. E ti ripeto per l'n-esima volta che questo in cui viviamo non è un libero mercato e di conseguenza non lo difendo affatto.
Piuttosto spiegaci come e perchè l'economia partecipativa dovrebbe differenziarsi dai soviet o dai feudi o dalla situazione attuale, visto che per te è sempre tutto uguale. Perchè vedi, a me sembra che questa "grande rivoluzione dell'economia partecipativa" introduca delle differenze formali più che sostanziali. Anche perchè negli usa esistono aziende così, a cominciare dalla Walt Disney dove non esiste il "padrone" ed il pacchetto azionario è suddiviso equamente tra i dipendenti che in apposite assemblee decidono la politica aziendale... però alla fine, anche solo per beccarsi la responsabilità penale per l'azienda, i lavoratori della Disney o di qualunque altra azienda, ente, apparato etc. che usi questa formula partecipativa un dirigente delegato lo devono eleggere, i consiglieri delegati li devono eleggere, ovvio. E ma allora se questi dirigenti delegati diventassero così spregiudicati da ingannare i lavoratori che li hanno eletti, intascarsi i surplus di nascosto, magari essere corrotti dalla concorrenza ed inscenare una bella bancorotta aziendale fraudolenta (praticamente quello che è accaduto alla quasi totalità delle aziende di stato in Italia)... non mi sembra un sistema tanto migliore di quello che c'è oggi, o mi sbaglio?
[ Questo messaggio è stato modificato da: Futurist il 23-06-2006 alle 14:07 ]
| però tu non parli di una cosa fondamentale. va bene che si debbano assumere delle cariche come l'amministratore delegato ma oggi cosa succede?succede che una persona amministra un'azienda per anni(spesso anche 30 anni). e poi l'azienda passa di padre in figlio e via dicendo. con il sistema di cui parla quilty, se non ho capito male, perché non ho letto tutto, questa metodologia sparisce lasciando posto ad un giro di cariche, forse quello sì basato sulla meritocrazia mi sbaglio? come può esserci meritocrazia in un sistema capitalista?come può un sistema capitalista far sì che il figlio di un imprenditore non diventi il proprietario dell'azienda del padre?il concetto di proprietà privata ereditaria è un concetto capitalista.
uno come te, futurist, che si è espresso moltissime volte(giustamente) a favore della meritocrazia, allora come può difendere il sistema capitalistico e del libero mercato?
perché la parola libero mercato significa assenza di intervento statale, su questo siamo tutti d'accordo. e come si può evitare i passaggi da padre in figlio(per esempio) in un tale sistema?
_________________ «E' vietato fare la cacca per terra, giusto? Bene, la pubblicità è come la cacca: puzza e fa schifo…».
Piergiorgio Odifreddi |
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Hamish
 Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 24-06-2006 12:04 |
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Perchè continuate a non far differenza tra libero mercato e mercato di concorrenza?Sembra quasi che siano la stessa cosa,mentre così non è.
Se vi riferite al secondo è facilmente appurabile che il mercato di concorrenza è il più meritocratico dei vari sistemi economici,ma in effetti lo è anche il fantomatico "libero mercato" di cui spesso ci si riempie la bocca senza sapere di che accidenti si sta parlando.
_________________ IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE. |
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 24-06-2006 12:42 |
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Ascolta, se secondo te la gente non sa di quello che parla perchè non ce lo spieghi tu invece di scrivere due righe?
Non stiamo parlando di fisica quantistica ma di semplici nozioni che chiunque può leggere sui giornali ; qualsiasi quindicenne può capire le linee generali su come funziona il sistema "capitalista".
Non credo che un sistema meritocratico di basi sull'assistenzialismo statale, come godono le imprese private quando arriva lo sgravio fiscale che poi altri pagano per loro.
O come quando ancora si interviene sul costo del lavoro rimpiazzando lavoratori fissi con precari che costano di meno.Un altro favore alle aziende che grava sulle spalle di chi non ha un salario sicuro.
I sindacati hanno fatto qualcosa quando la Legge Biagi è stata approvata?
In Francia è successo il finimondo e ora il premier è stato sconfessato . Una catastrofe.
In Italia si è mosso qualcosa? E allora che senso ha venire a parlare di concertazione?
I sindacati sono corruttibili e non hanno difeso gli interessi dei lavoratori e non lo faranno con un governo di sinistra.
E' ora che le persone comincino a interessarsi direttamente delle cose che ci circondano e ci riguardano.
Per il resto risponderò più avanti vado di fretta. |
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Hamish
 Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 24-06-2006 12:57 |
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Guarda io risponderei volentieri in maniera più aritcolata,il problema è che non si è capito bene di cosa si parla proprio perchè vengono mischiate tra di loro una marea di questioni diverse,ognuna della quali richiederebbe approfondite discussioni.
Se si restringesse il ventaglio delle questioni di cui parlare,magari la discussione sarebbe più facile e meno ingarbugliata.
Questo è un invito a te che hai aperto il topic.
_________________ IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE. |
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gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 24-06-2006 13:17 |
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che i sindacati siano corruttibili è fuor di dubbio,
pensate un attimo a come adesso chi venne dai sindacati ricopra importantissime cariche istituzionali (in Inghilterra una cosa del genere non sarebbe mai successa):
-Marini (ex capo della Cisl)Presidente del Senato
-Bertinotti (Segretario Cigl Piemonte) Presidente della Camera dei Deputati
Cesare Damiano (ex segretario del FIOM) ora ministro del lavoro
Ottaviano del Turco( ex segretario Cgil) ora Presidente dell'Abbruzzo ed ex ministro delle Finanze e commissione antimAfia
Poi:..
-Cofferati (ex segretario Cigl), sindaco di Bologna
-D'Antoni (ex segretaio Cisl), ora viceministro dello Sviluppo Economico
-Giorgio Benvenuto (ex segretario generale della UIL) ora Presidente della Commissione Finanze del Senato della Repubblica.
-Luigi Cocilovo (segretario regionale della Sicilia della CISl per 11 anni) ora vicepresidente del Parlamento europeo
-Franca Donaggio ( per anni presidente delle donne della CGIL) ora sottosegretario Solidarietà Sociale
-Alfiero Grandi (segretario regionale Emila della Cgil) ora sottosegretario all'Economia
-Antonio Pizzinato, (ex segretario Cgil) ora vicepresidente della Commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro.
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Tutti incarichi di prestigio, (e non semplici eletti nelle file di partito) che seppur non provano malafede, di certo lasciano capire come i sindacati possano essere una buona strada per far carriera. Ma tanto già in passato abbiamo visto come le riforme del lavoro fatte nella prima legislatura Prodi/D'Alema/Amato siano state contrastate...
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
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MARQUEZ
 Reg.: 23 Feb 2006 Messaggi: 2117 Da: Firenze (FI)
| Inviato: 25-06-2006 12:10 |
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quote: In data 2006-06-24 12:04, Hamish scrive:
Perchè continuate a non far differenza tra libero mercato e mercato di concorrenza?Sembra quasi che siano la stessa cosa,mentre così non è.
Se vi riferite al secondo è facilmente appurabile che il mercato di concorrenza è il più meritocratico dei vari sistemi economici,ma in effetti lo è anche il fantomatico "libero mercato" di cui spesso ci si riempie la bocca senza sapere di che accidenti si sta parlando.
| dimostralo saputello. e però per dimostrarlo devi anche dimostrare che ci sono degli errori nella mia dimostrazione, o meglio, nel mio esempio.
_________________ «E' vietato fare la cacca per terra, giusto? Bene, la pubblicità è come la cacca: puzza e fa schifo…».
Piergiorgio Odifreddi |
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Hamish
 Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 25-06-2006 19:02 |
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quote: In data 2006-06-25 12:10, MARQUEZ scrive:
quote: In data 2006-06-24 12:04, Hamish scrive:
Perchè continuate a non far differenza tra libero mercato e mercato di concorrenza?Sembra quasi che siano la stessa cosa,mentre così non è.
Se vi riferite al secondo è facilmente appurabile che il mercato di concorrenza è il più meritocratico dei vari sistemi economici,ma in effetti lo è anche il fantomatico "libero mercato" di cui spesso ci si riempie la bocca senza sapere di che accidenti si sta parlando.
| dimostralo saputello. e però per dimostrarlo devi anche dimostrare che ci sono degli errori nella mia dimostrazione, o meglio, nel mio esempio.
| Esempio?Quale esempio?
_________________ IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE. |
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 29-06-2006 11:26 |
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Si c'è troppa carne al fuoco ma è inevitabile quando si tirano in ballo argomenti complessi. Io infatti mi ero limitato a valutare l'operato di un'azione di governo, la sua linea interventista e i motivi del suo assistenzialismo verso le imprese private,ponendo quindi precise domande a cui nessuno ha risposto. E ' chiaro però si aprono poi discussioni a catena: chi replica vuole allora sapere un modello alternativo al nostro capitalismo, la cui cosa non si può spiegare in quattro righe e forse sarebbe meglio leggere qualche libro, ne sono stati scritti tanti. Il paragone con la Disney non c'entra poi proprio niente, stiamo parlando di una società per azioni che è improntata sui massimi livelli strutturali di un'economia capitalista che di partecipativo non ha proprio nulla. Ma mi limito all'argomento del topic sperando che qualcuno si limiti a sua volta a rispondere entro i confini della questione posta. |
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 29-06-2006 14:51 |
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il cuneo fiscale non è assistenzialismo
almeno questo sia chiaro
è politica fiscale
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 29-06-2006 17:42 |
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E' puro assistenzialismo statale,come ampiamente argomentato.
Senza il costante intervento statale, senza la politica industriale statale al sostegno di questi parassiti che ricevono tutto e non condividono nulla, le principali imprese competitive sui mercati sarebbero spazzate via dalla concorrenza in pochi minuti. |
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 29-06-2006 17:46 |
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leggiti quanche libro e poi torna a scrivere
non hai capito niente di finanza dello stato tantomeno di impresa
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 29-06-2006 17:55 |
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L'argomento è già stato discusso Tenenbaum , e non hai avuto nulla da dire. Non ci torno più sopra.
_________________ E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani. |
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