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Paesi "dimenticati": Corea del Nord |
ipergiorg
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 11-07-2005 09:17 |
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honecker
 Reg.: 31 Gen 2005 Messaggi: 626 Da: Pankow (es)
| Inviato: 11-07-2005 12:18 |
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quote: In data 2005-07-11 01:05, Futurist scrive:
Vediamo se ho capito bene:
Il Nord Corea ha cominciato a fabbricare bombe atomiche violando accordi diplomatici con l'espulsione di ispettori ONU nel '94. Dopodichè Clinton si è sentito minacciato è per mantenere il quieto vivere della sua amministrazione ha deciso di pagare un pizzo di 5 miliardi di dollari per garantirsi la protezione. Poi Bush va al governo e commette l'errore madornale di ritenere che i soldi degli USA siano degli USA, provocando l'ira del dittatore comunista coreano che si vede costretto a minacciare di far saltare in aria le città della costa occidentale americana se bush continua a rifiutarsi di pagare.
A mio parere ci può essere un solo accordo possibile con la Corea del nord: disarmo incondizionato.
E per quanto ne so le minacce coreane non hanno mezzi di attuazione: gli americani e tutti i loro alleati sono immuni agli attacchi missilistici intercontinentali per via dello "scudo spaziale" che spero tutti sappiano cos'è.
E credo che il dittatore nord coreano, a meno di aspirazioni suicide, non si arrischierà mai in un atto ostile diretto visto che gli USA hanno distrutto i governi di Iraq e Afganistan per molto, molto meno.
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Se Iraq e Afghanistan avessero posseduto un arsenale atomico non sarebbero mai state attaccate.
Dopo essere stati definiti uno stato "canaglia" dal governo americano, i nordcoreani vogliono difendersi:il riarmo è comprensibile, dal loro punto di vista hanno tutte le ragioni del mondo. |
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ipergiorg
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 11-07-2005 13:58 |
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Futurist
 Reg.: 30 Giu 2005 Messaggi: 1290 Da: firenze (FI)
| Inviato: 11-07-2005 19:55 |
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Uno stato a diritto di armarsi fino ad un certo punto. La sovranità delle nazioni è limitata dall'ONU e nollo specifico delle armi nucleai dall'IAEA, agenzia internazione creata appositamente per limitarne la proliferazione.
Se l'ONU si dimostra incapace di impedire alle peggiori dittature di dotarsi delle peggiori armi, allora la migliore scelta possibile per gli stati minacciati è quella che prese israele quando negli anni '80 seppe che l'Iraq aveva impianti per la produzione di armi nucleari: un paio di bombardamenti ben mirati e problema risolto. |
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millio
 Reg.: 06 Gen 2005 Messaggi: 2394 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 12-07-2005 23:01 |
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A me appare sempre più, e spero di non sbagliarmi, che il regime di Kim Jong Il sia ormai ridotto alla frutta. La sua totale incapacità a garantire una decente aspettativa di vita alla popolazione del paese lo sta portando a mosse tra loro incongruenti ma che dimostrano quanto il regime non sappia più in che direzione andare. Son stati capaci di dichiarare di voler proseguire il programma di armamenti nucleari ma allo stesso tempo hanno accettato di tornare al tavolo delle trattative. L'autarchia del regime e la chiusura a tutto il resto del mondo pur ancora ricercate e ambite da Kim stanno pian piano cedendo. In alcune zone del paese, sopratutto vicino alla Cina, si stanno facendo delle sperimentazioni di libero mercato e alcune zone del paese son state trasformate in mete turistiche per i cittadini della grande nemica Corea del sud.
Io veramente non ho idea di quale sia l'effettivo valore dell'armamentario nord coreano, di qauli siano le prospettive di svuluppo e se in effetti il paese possa davvero venir considerato una minaccia per l'Occidente. Più leggo più mi sembra difficile.. Gli unici dati di fatto sono la denutrizione delle nuove generazioni; fino agli anni 50 la Corea era unica, quindi gli attuali giovani discendono da persone che facevano parte di un'unica nazione, che sono di un'unica stirpe. E' incredibile pensare che ci sia una differenza di altezza media tra i giovani del sud e quelli del nord di circa 15 centimetri. In appena trent'anni, perchè fino agli anni 70 il nord era più sviluppato del sud.
La Corea del sud è un paese ormai ricco, industrializzato, con aspettative di vita e di ricchezza praticamente pari a quelle degli altri paesi occidentali, è inoltre uno dei paesi più all'avanguardia per quel che concerne l'elettronica. Alcune tra le più importanti case produttrici di elettronica al mondo son sudcoreane, ad esempio samsung, benq, lg.
Al nord non esistono i telefoni cellulari, i frigoriferi sono una rarità e gli esempi potrebbero essere migliaia.
La penisola coreana rimane comunque una zona considerata molto importante, dove convergono interessi tanto americani quanto cinesi, e proprio a causa di Cina e Usa sembra impossibile giungere a un accordo per trovare una soluzione. La Cina non vuole che il nord entri in orbita occidentale, il sud non è in grado da solo di accollarsi i mostruosi costi della ricostruzione del nord. Gli Stati Uniti continuano a tenere soldati al confine del 38° parallelo e poco altro. La sfiducia verso di loro sta aumentando sempre più anche al sud. Il dialogo faticosamente intrapreso da Clinton con il nord è, eletto il mediocre incapace texano, immediatamente cessato. Ma non solo, questa amministrazione è riuscita a far deteriorare i rapporti pure con il sud. ( qui riporto un articolo sull'argomento).
Gli americani rimangono comunque interessati a quella zona, sarebbe per loro disastroso se effettivamente la corea del sud entrasse in orbita cinese, ma perchè nella penisola la fiducia per gli americani riprenda è in primis necessario che essi cambino completamente la propria politica nell'area e cerchino prima di comprendere i bisogni e le aspettative delle popolazioni locali.
Più distante appare invece la posizione del Giappone, nazione non certo ben voluta dai coreani; essi infatti integrarono agli inizi del secolo scorso la Corea al proprio territorio e si rivelarono governanti estremamente duri, facendo crescere un diffuso sentimento anti-giapponese nella penisola. In ogni caso sembra difficile che il Giappone possa non ricoprire un ruolo nelle future questioni della sfortunata penisola coreana.
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Una legge da modificare. E solo il Parlamento può..
Burma campaign
emergency
[ Questo messaggio è stato modificato da: millio il 12-07-2005 alle 23:25 ]
[ Questo messaggio è stato modificato da: millio il 12-07-2005 alle 23:28 ] |
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Futurist
 Reg.: 30 Giu 2005 Messaggi: 1290 Da: firenze (FI)
| Inviato: 13-07-2005 00:15 |
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Sentendo quello che si dice in giro sugli USA è un gran culo che il Sud Corea sia uscito finalmente dalla sfera di influenza americana. Ma se poi verrà attaccato in forze dai simpaticoni del nord sono convinto che il governo di Seul andrà a piangere da mamma america. |
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ipergiorg
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 13-07-2005 11:57 |
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Viaggio nell’inaccessibile Corea del Nord stremata dalla carestia. Nelle campagne niente utensili: si ara con le mani
PYONGYANG - Una città stretta dalla fame, dove i bambini non sorridono e anche chi studia è educato alla diffidenza per lo straniero: è la capitale della Corea del Nord, a cui i sudcoreani offrono elettricità in cambio della rinuncia ai progetti nucleari del «caro leader» Kim Jong-Il.
Nel Paese che tiene in scacco il mondo con lo spettro delle sue armi nucleari. I fratelli del Sud: abbandonate i progetti atomici e vi daremo l’energia elettrica
di GIULIANO GALLO
PYONGYANG - Dire «Paese delle tenebre» non è solo un luogo comune. Basta affacciarsi la sera dalle finestre dell’elefantiaco hotel Koryo per rendersene conto: perché intorno al grattacielo dell’albergo c’è solo una notte buia e silenziosa. Spenti i lampioni delle strade deserte, spente le insegne dei pochi ristoranti, spente le luci nei palazzoni slabbrati tutto intorno. La Corea del Nord ha fame, di cibo ma forse più ancora di luce. E adesso che nella granitica nomenklatura nordcoreana sembra tornato un brandello di ragionevolezza, adesso che si torna a un tavolo di trattativa dopo un anno di stallo, i «fratelli» del Sud promettono: se rinunciate al nucleare vi porteremo l’energia elettrica di cui avete bisogno. Un passo giusto nella direzione giusta, accompagnato da 500 mila tonnellate di riso. Un dono prezioso, per un Paese stremato da una fame che caparbiamente, orgogliosamente viene negata e nascosta. Ma che ti cade addosso prepotente, anche solo girovagando poche ore per le strade della capitale, o viaggiando lungo le campagne che portano al confine.
Annusare Pyongyang, anche prigionieri dei confini imposti da chi ci accompagna e dai limiti di un tempo troppo breve, è un esercizio che fa male al cuore. E non tanto per la povertà evidente delle case - intonaci a pezzi, finestre spesso senza vetri, minuscole stanze spoglie che intravedi passando - contrasta malamente con la megalomane magniloquenza degli archi, delle statue, dei palazzi del potere. Ma soprattutto per gli sguardi dolenti di una moltitudine che cammina in fretta lungo i grandi viali: vanno in fretta, gli occhi bassi, senza parlare con chi hanno accanto, senza nemmeno stupirsi per quegli stranieri che si fermano a guardarli, a fotografarli. Nessuno dà l’impressione di passeggiare, tutti invece paiono diretti verso qualche posto. Anche chi trascina carretti sbilenchi carichi di povere cose sembra avere una meta. E noi che li osserviamo, gonfi di pena, sembriamo invisibili: nessuno ci guarda, nessuno rallenta il passo, nessuno si gira indietro per gettarci almeno un’occhiata. E nessuno ride.
Ridono invece i bambini dell’immenso parco giochi di Monsu Fan. Sono vestiti tutti uguali, camice bianche e fazzoletti rossi al collo. E aspettano contenti che arrivi il loro turno di salire su una delle tante giostre che costellano il parco. Ma basta avvicinarsi, impugnare la macchina fotografica, e subito i sorrisi si spengono. I bambini girano tutti assieme le spalle all’obbiettivo, e fuggono via. Ci vuole la paziente gentilezza di un maestro per convincerli a fermarsi. Seri, accettano allora di farsi riprendere. Ma quando vedono nei display delle macchine digitali i loro volti appena rubati, allora ridono. E si accalcano attorno agli stranieri, si spingono per entrare nell’obbiettivo, commentano la magia a cui hanno appena assistito. «Quando ero piccolo anch’io mi comportavo così - mormora Bac, il più giovane dei nostri guardiani -. Mi dicevano che dovevo avere paura degli stranieri. E io ci credevo...». La sera prima Bac, che parla un inglese eccellente, aveva cantato «Bella Ciao» per i suoi ospiti-prigionieri. Aveva bevuto, fumato, e tradotto con enfasi esagerata i convenevoli di circostanza del suo capo. Ma quando gli avevamo proposto un giro per le strade di notte si era ritratto, spaventato a morte. «No, no, è pericoloso», aveva sussurrato prima di spingerci di nuovo verso l’albergo.
La paura la vedi agli incroci delle strade, quando i camion carichi di terra frenano bruscamente solo perché un’auto ha suonato il clacson: chi ha un’auto ha potere, e dunque è da temere. E la vedi negli sguardi dei passeggeri della metropolitana, scesi giù per cento metri per imbarcarsi in uno dei vecchi vagoni, sorvegliati da immensi ritratti di Kim Il Sung, il «presidente eterno». Vedono stranieri, ai quali è stata imposta una fascia bianca e azzurra al braccio. Vedono i controllori, abito nero e camicia bianca. E come per miracolo un vagone rimane vuoto: nessun passeggero ci sale, senza che nessuno lo abbia chiesto. Sarà quello il vagone degli stranieri. Ma forse l’immagine più netta e lucida del rapporto fra la gente e il potere la cogli davanti a uno dei palazzi ministeriali: un contadino, abito grigio, cravatta e un cappello di paglia in testa, aspetta immobile sull’attenti. Due metri più in là una giovanissima sentinella controlla al telefono con qualcuno i documenti dell’uomo. E’ poco più di un bambino, mentre l’altro è un vecchio. Ma il bambino indossa una divisa e ha un kalashnikov a tracolla. E’ anche lui il potere. Ma c’è anche chi, nel chiuso delle sue case, cerca di ribellarsi come può. La televisione trasmette solo marce e immagini del vecchio leader defunto e del suo erede, Kim Jong Il. Solo la sera c’è uno scarno telegiornale, e nel fine settimana qualche film. Allora si comprano videocassette o Cd di contrabbando, e li si ascolta a volume basso, per timore dei vicini. Ma la polizia sa, fruga. E in uno dei giganteschi palazzi all’improvviso va via la luce. L’hanno tolta loro, i poliziotti. Cassette e Cd restano bloccati nei lettori. Basta entrare nelle case e scoprire chi tradisce.
Eppure è bello, questo sfortunato Paese. Nel lungo viaggio che ci porta a Panmunjom, al fatidico 38° parallelo, corriamo in mezzo a colline basse e dolci, accanto a campi di frumento e risaie dove lavorano donne e soldati. Nessun villaggio, nessuna casa isolata. Ogni tanto un gruppo di edifici bassi e malconci: sono fattorie collettive. Niente trattori, niente aratri. Solo uomini e donne chini sui campi. Poi i soldati si moltiplicano, e sui campi svettano due altissimi piloni, con due bandiere: Nord e Sud. La «no man’s land» è ormai un museo. C’è il tavolo dove venne firmato l’armistizio, c’è la frontiera che corre a separare il tavolo dei contendenti, giusto in mezzo. E ci sono le telecamere che si spiano a vicenda. Ma almeno quello è un tempo che di sicuro non tornerà più.
Giuliano Gallo
_________________ Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis. |
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millio
 Reg.: 06 Gen 2005 Messaggi: 2394 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 02-11-2005 15:46 |
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Primo piccolo passo di distensione tra le "due" Coree.
E' stato infatti annunciato che alle prossime Olimpiadi di Pechino la Corea parteciperà sotto un'unica bandiera, e con lo stesso inno.
A 52 anni dal termine dell'assurda guerra civile tra Pyongyang e Seoul, che ancora non ha visto una vera fine, finalmente la Corea ritroverà l'unità, che sempre aveva avuto prima del 1945, anche se soltanto per una manifestazione sportiva. |
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ipergiorg
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 03-11-2005 09:19 |
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millio
 Reg.: 06 Gen 2005 Messaggi: 2394 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 03-11-2005 09:26 |
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Non erri..
_________________ IOMA |
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honecker
 Reg.: 31 Gen 2005 Messaggi: 626 Da: Pankow (es)
| Inviato: 07-07-2006 19:19 |
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TOKYO (Reuters) - La Corea del Nord ha lanciato due missili che sono ammarati nel Mar del Giappone e un terzo a lungo raggio, che non è riuscito nel suo volo . Lo hanno riferito la televisione Nhk e una fonte a Washington.
Ma l'agenzia di stampa Kyodo ha citato il ministero della Difesa di Tokyo secondo cui la Corea del Nord potrebbe avere lanciato anche un quarto missile.
Secondo Nhk un missile è terminato nel Mar del Giappone a 600 chilometri dalla costa nipponica. Poco dopo la tv ha citato il ministero della Difesa che ha parlato del lancio di un secondo missile nordcoreano.
Negli Stati Uniti un funzionario del Pentagono ha detto che la Corea del Nord avrebbe lanciato due missili di tipo Scud, non i balistici intercontinentali che destano la preoccupazione internazionale.
Ma fonti della difesa hanno detto in seguito che anche un terzo missile, a lungo raggio, è stato sparato, ma ha fallito il volo. La Cnn ha riferito che questo era un missile Taepodong-2, che si ritiene capace di raggiungere l'Alaska.
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honecker
 Reg.: 31 Gen 2005 Messaggi: 626 Da: Pankow (es)
| Inviato: 07-07-2006 19:20 |
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Seul, i missili lanciati da Pyongyang sono stati dieci
Corea: riunione Consiglio Sicurezza(ANSA) - NEW YORK, 5 LUG - Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunira' questa mattina a New York per discutere dei missili nord coreani. Lo ha annunciato l'ambasciatore francese de la Sabliere, presidente del Consiglio. Sarebbero 10 i missili sperimentati dalla Corea del Nord, secondo fonti dei servizi di informazione sudcoreani. I missili sperimentati dalla Corea del Nord sono stati lanciati in un paio di ore. Lo hanno indicato oggi fonti dei servizi di informazioni giapponesi.© Ansa
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honecker
 Reg.: 31 Gen 2005 Messaggi: 626 Da: Pankow (es)
| Inviato: 07-07-2006 19:20 |
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Secondo quotidiano era quello l'obiettivo del vettore caduto
Corea Nord:missile diretto a Hawaii(ANSA) - TOKYO, 7 LUG - Era diretto verso le Hawaii il missile intercontinentale lanciato dalla Corea del Nord mercoledi' scorso. Lo scrive il quotidiano giapponese di destra 'Sankei', secondo il quale i nordcoreani volevano dimostrare di poter raggiungere il territorio Usa, ma senza mirare la piu' vicina Alaska, dove il missile sarebbe potuto cadere sulla terraferma. La crisi nordcoreana sara' al centro di un colloquio tra il premier giapponese Koizumi e Bush al prossimo G8.© Ansa
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honecker
 Reg.: 31 Gen 2005 Messaggi: 626 Da: Pankow (es)
| Inviato: 07-07-2006 19:21 |
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Corea del nord: chi e`che provoca?
«Il lancio di sette missili da parte della Corea del Nord è una reazione di rabbia contro lo strangolamento economico messo in atto dagli Stati Uniti. L’amministrazione Bush non vuole dialogare con Pyongyang, ma farne crollare il regime. Così ha imposto delle sanzioni occulte, vietando alle banche di fare affari con il Paese asiatico, che hanno costretto la Corea del Nord ad abbandonare il tavolo dei colloqui sul nucleare. La mossa nordcoreana, tuttavia, è da condannare perché accresce la tensione nell’area e favorisce le posizioni più conservatrici».
Mentre lo shuttle Discovery veniva lanciato dalla base di Cape Canaveral, in Florida, per festeggiare il giorno dell’Indipendenza americana, la Corea del Nord si apprestava a scuotere il mondo con il lancio di sette missili a media e lunga gittata. Il più temibile, il Taepodong-2, studiato (ma nessuno può dirlo con certezza) per percorrere una distanza di 6mila chilometri e quindi in grado di raggiungere l’Alaska e le Hawaii, si è però schiantato 40 secondi dopo essere stato lanciato. Altri cinque, a medio-raggio, sono caduti nel mare del Giappone, mentre non si hanno ancora notizie precise del settimo, lanciato dodici ore dopo i primi, nel pomeriggio. Durissime le reazioni degli Stati Uniti e dei Paesi vicini alla Corea del Nord.
Secondo gli analisti, la Corea del Nord ha voluto attirare l’attenzione e smuovere lo stallo dei negoziati sul nucleare, che dura ormai dal novembre 2005. Le trattative coinvolgono, oltre a Pyongyang, Stati Uniti, Corea del Sud, Giappone, Cina e Russia.
Sanzioni occulte. “Si tratta di una situazione in gestazione da molto tempo”, ci spiega Rosella Idéo, docente di storia politica e diplomatica dell’Asia Orientale ed esperta di Corea del Nord. “Il lancio di missili va messo in relazione con lo stallo dei colloqui sul nucleare. Nel settembre 2005 sembrava di essere arrivati a uno sblocco, ma poi la situazione è precipitata. La Corea del Nord aveva accettato di smantellare tutto il suo programma nucleare, di accogliere gli ispettori Onu e di rientrare nel programma di non proliferazione da cui era uscita nella primavera 2003”. Un grande risultato, visto che in cambio gli Usa avrebbero dovuto riconoscere il governo di Pyongyang, con cui sarebbero ancora in stato di guerra dagli anni Cinquanta.
“L’amministrazione dei ‘falchi’ statunitensi, però, - continua Idéo – ha dimostrato di non volere le trattative: con un pretesto, ha denunciato una situazione che durava ormai da tempo (il riciclaggio di dollari americani da parte di Pyongyang) e ha impedito a tutte le banche di fare affari con la Corea del Nord. Un modo per strangolare e portare al collasso il regime di Kim Jong-il, uno dei più chiusi al mondo”.
Un atto di guerra? Aspettiamo, intanto, che la Cina si pronunci sull’accaduto. Idéo precisa: “Pechino di certo non è contenta di questa mossa. In passato, infatti, aveva invitato Pyongyang a non fare passi falsi ch e avrebbero aumentato la tensione. Anche Seul, del resto, ha sempre aiutato economicamente il Nord per evitarne il collasso del regime e un esodo di milioni di profughi nel suo territorio”. Nel 1999 la Corea del Nord aveva lanciato un’auto-moratoria sui test missilistici, ma allora il contesto era molto diverso. C’era un dialogo stretto con il presidente statunitense Bill Clinton, che ora pare lontanissimo.
Resta, tuttavia, un interrogativo: l’azione missilistica della Corea del Nord può essere interpretata come un atto di guerra, visto che i razzi sono caduti fuori del Paese asiatico? “No, altrimenti gli Stati Uniti avrebbero già emesso una dichiarazione in tal senso, nonostante sia vero che una legge internazionale permette a chiunque di compiere questi test solo sul suo territorio. Probabilmente è stata solo una provocazione. La Corea del Nord sapeva che i suoi missili non sarebbero andati lontano, o al massimo in mare aperto, cosa che può essere giustificata come un errore, anche se non lo è”. Il gioco si fa sempre più complesso.
fonte: PeaceReporter.net (ripresa da Radio Teheran)
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Futurist
 Reg.: 30 Giu 2005 Messaggi: 1290 Da: firenze (FI)
| Inviato: 08-07-2006 00:19 |
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Tanto l'interpretazione può essere solo di due tipi:
Se gli USA strangolano il nord corea rifiutandosi di cedere alle minacce di una dittatura sanguinaria allora sono dei criminali, perchè lasciano al popolo del nord corea solo la via del collasso economico o della sottomissione ai voleri della casa bianca, non lasciando alcun margine di trattativa.
Se invece gli USA cedono ai ricatti del nord corea permettendo a banche e aziende di collaborare con il regime allora sono criminali, perchè sostengono una dittatura sanguinaria.
Quindi secondo il modo assurdo di ragionare della così detta controinformazione gli USA sono sempre colpevoli solo perchè esistono.
Ecco invece un discorso serio e realista: il governo del nord corea ha preso un vicolo ceco (come ogni comunista) e per colpa sua e solo sua i cittadini coreani ne subiranno le spiacevoli conseguenze. |
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