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Vicino Oriente; la tragica guerra in Libano. |
Futurist
Reg.: 30 Giu 2005 Messaggi: 1290 Da: firenze (FI)
| Inviato: 17-07-2006 10:05 |
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quote: In data 2006-07-17 09:00, ipergiorg scrive:
Geniale! Prodi ha proposto la mediazione dell'Iran. Perchè non ha pensato invece ad un qualche gruppo neonazista?
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E poi da quando mondo è mondo le mediazioni di pace le fanno stati imparziali. Come potrebbe mai Israele sperare in un trattamento equo quando a giudicare le sue azioni è l'Iran? |
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ipergiorg
Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 17-07-2006 10:11 |
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ipergiorg
Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 17-07-2006 10:15 |
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madpierrot
Reg.: 08 Mag 2004 Messaggi: 851 Da: Pista Uno (es)
| Inviato: 17-07-2006 12:20 |
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quote: In data 2006-07-17 10:05, Futurist scrive:
quote: In data 2006-07-17 09:00, ipergiorg scrive:
Geniale! Prodi ha proposto la mediazione dell'Iran. Perchè non ha pensato invece ad un qualche gruppo neonazista?
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E poi da quando mondo è mondo le mediazioni di pace le fanno stati imparziali. Come potrebbe mai Israele sperare in un trattamento equo quando a giudicare le sue azioni è l'Iran?
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Detta così sembra che l'Iran debba diventare, su richiesta di Romano Prodi, arbitro e giudice insindacabile delle azioni di Israele: ma gli articoli di giornale, cari amici andrebbero letti per intero di tanto in tanto.
In una crisi come quella attuale direi che uno sforzo diplomatico che tenti di coinvolgere Iran e Siria, gli unici che possono avere influenza sugli Hezbollah libanesi, potrà sembrare inutile o ingenuo agli occhi di chi per cinque anni ha applauduito alla guerra in Iraq, ma è dopotutto doveroso e corretto: quando c'è una guerra alle porte (o in corso) le parti in causa vanno coinvolte: è la diplomazia.
[ Questo messaggio è stato modificato da: madpierrot il 17-07-2006 alle 12:26 ] |
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TesPatton
Reg.: 09 Giu 2004 Messaggi: 7745 Da: Pn (PN)
| Inviato: 17-07-2006 13:29 |
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Stamattina ho sentito una cosa esilarantissima. Amato afferma che nel centrosinistra ci sono troppe "voci antiisraeliane".
_________________ Spegni la candela, non voglio vedere il colore dei miei pensieri. |
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Futurist
Reg.: 30 Giu 2005 Messaggi: 1290 Da: firenze (FI)
| Inviato: 18-07-2006 15:20 |
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quote: In data 2006-07-17 13:29, TesPatton scrive:
Stamattina ho sentito una cosa esilarantissima. Amato afferma che nel centrosinistra ci sono troppe "voci antiisraeliane".
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Nooo... nessuno lo aveva mai notato... Amato deve avere l'orecchio fino per aver sentito queste voci... |
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pensolo
Reg.: 11 Gen 2004 Messaggi: 14685 Da: Genova (GE)
| Inviato: 18-07-2006 16:54 |
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quote: In data 2006-07-18 15:20, Futurist scrive:
quote: In data 2006-07-17 13:29, TesPatton scrive:
Stamattina ho sentito una cosa esilarantissima. Amato afferma che nel centrosinistra ci sono troppe "voci antiisraeliane".
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Nooo... nessuno lo aveva mai notato... Amato deve avere l'orecchio fino per aver sentito queste voci...
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infatti ce ne vorrebbe qualcuna in più
_________________ Bart,voglio condividere con te le tre massime indispensabili per andare avanti nella vita.N°1:"Mi raccomando coprimi" N°2: "Miticooo!Ottima idea capo" N°3:"Era già così quando sono arrivato io" |
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madpierrot
Reg.: 08 Mag 2004 Messaggi: 851 Da: Pista Uno (es)
| Inviato: 18-07-2006 19:56 |
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quote: In data 2006-07-18 16:54, pensolo scrive:
quote: In data 2006-07-18 15:20, Futurist scrive:
quote: In data 2006-07-17 13:29, TesPatton scrive:
Stamattina ho sentito una cosa esilarantissima. Amato afferma che nel centrosinistra ci sono troppe "voci antiisraeliane".
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Nooo... nessuno lo aveva mai notato... Amato deve avere l'orecchio fino per aver sentito queste voci...
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infatti ce ne vorrebbe qualcuna in più
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E anche se fosse sono state voci senz'altro motivate da eventi recenti non certo da pregiudizi di fondo, e comunque sempre rispettose e orientate al dialogo e agli sforzi diplomatici.
_________________
"La via da percorrere non è facile né sicura, ma deve essere percorsa e lo sarà"
[ Questo messaggio è stato modificato da: madpierrot il 18-07-2006 alle 20:01 ] |
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clagle01
Reg.: 18 Set 2003 Messaggi: 1566 Da: Lissone (MI)
| Inviato: 19-07-2006 20:51 |
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BASTA!BASTA!BASTA!ISRAELE LA DEVE FINIRE!!!
prepotenza, odio, credersi superiore....BASTA!!!Quando sono stato in Palestina qualche settimana fa ho visto cose mai viste..e racconti da parte di palestinesi(ragazze normalissime che vanno in piazza per incontrare amiche se passano una fila di israeliani, da ciascuno parte uno sputo) e questo è uno dei mille esempi....i check point non parliamo.......
Ma più ancora mi fa specie al bel siparietto che si è tenuto destra e sinistra insieme(Fassino, Fini ecc....) l'altro giorno.....Cose dell'altro mondo.
Povera Palestina(bellissime le ragazze con quegli occhi tristissimi)....Ora è là un mio amico con la sua parrocchia(è riuscito a mandarmi un messaggio:non c'è più speranza nella gente.....e credetemi lui è già la quarta volta che ci va....)Forza PALESTINA
_________________ Nulla accade per caso..... |
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honecker
Reg.: 31 Gen 2005 Messaggi: 626 Da: Pankow (es)
| Inviato: 19-07-2006 22:02 |
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Il Volto di Qana (II)
Quello che è successo in questi giorni, fa seguito a due avvenimenti importanti.
Il primo, più noto, è l'attacco israeliano a Gaza, su cui ritorneremo.
Il secondo, di cui probabilmente non avrete sentito parlare, è la scoperta, mezzo mese fa, in Libano, di una cellula di sicari guidati da un ex-poliziotto.
I killer erano stati assoldati da Israele, e avevano compiuto una serie di omicidi, tra cui quello del palestinese Mahmud al-Majzub, ucciso assieme a suo fratello con un'autobomba a Sidone il 26 maggio scorso, e dei dirigenti di Hezbollah, Ali Saleh e Ali Hassan Dib, e di Jihad Jibril, il figlio del fondatore del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.
Il 26 maggio, per chi non lo avesse notato, è meno di due mesi fa.
Cioè, meno di due mesi fa, una squadra di assassini prezzolati ha piazzato una bomba in una macchina, che poi è stata fatta esplodere tramite un comando impartito da un aereo che è passato sopra, ovviamente violando lo spazio aereo libanese.
Siamo in guerra, e non mi scandalizzo particolarmente. Mahmud al-Majzub era un combattente, che aveva fatto la scelta di resistere all'oppressione e di non chinare la testa. E di questi tempi, chi non china la testa sa di essere condannato a morte.
Quello che invece è scandaloso è il fatto che tutti i media occidentali, in questi giorni, ci raccontino di un attacco da parte del Hezbollah, gratuito e non provocato, contro Israele.
Come al solito, il problema non è Israele, che fa più o meno quello che farebbe qualunque stato se si potesse permettere sempre e ovunque ciò che vuole. Anche il Paraguay bombarderebbe Buenos Aires e compirebbe rapimenti in Bolivia se potesse.
Il problema è chi permette a Israele di fare sempre e ovunque ciò che vuole; e chi fa le fiaccolate a sostegno delle sue aggressioni.
Proprio in questi giorni, il governo libanese avrebbe dovuto presentare una protesta per quello che ha definito un "atto di aggressione" davanti all'ONU.
L'ambasciatore statunitense, Jeffrey Feltman, ha immediatamente minacciato un "impatto negativo" sui rapporti tra Stati Uniti e Libano in caso venisse presentata la denuncia. Poi uno si chiede perché qualcuno fa a meno dell'ONU, prende le armi e si difende da solo.
Prigionieri
Sia la Palestina che il Libano convivono con l'immenso dramma del carcere. Dal 1967 a oggi, è stato calcolato che 650.000 nativi palestinesi sono passati per le carceri israeliane: questo su una popolazione attuale, nei territori occupati, di circa 3,5 milioni di persone. Facendo le dovute proporzioni, è come se 11 milioni di italiani fossero stati, in qualche momento della loro vita, in prigione.
Questo vuol dire che non esiste una sola famiglia palestinese che non abbia conosciuto il carcere.
Non esiste palestinese che non abbia visto picchiare il proprio padre.
Non esiste palestinese che non abbia visto degli stranieri devastargli casa.
Non esiste palestinese che non sia cresciuto negli urli di uomini con gli stivali che gli ordinavano di umiliarsi.
Non esiste palestinese che non si ricordi di aver avuto il terrore del yahûd, che non si vergogni di essersela fatta sotto dalla paura.
A me interessa poco sapere se la vita nei campi di detenzione nel deserto del Negev sia peggiore di quella, poniamo, in un carcere pakistano. Questo è un tipico dilemma da umanitari, che lascio a quelle persone che non cercano mai le cause delle cose, ma vorrebbero solo alleviare i sintomi. E lascia aperte infinite, stupide disquisizioni, sul tipo, "in Israele ti picchiano e basta, mentre in Liberia ti tagliano il piede". Cosa che ci dovrebbe far immedesimare in chi si limita a picchiare.
Quello che è importante è cogliere i punti fondamentali del sistema carcerario israeliano, che lo distinguono, ad esempio, da quello italiano.
Prima di tutto, vengono punite proprio le scelte etiche: quasi tutti i palestinesi che sono andati in carcere, ci sono andati, non per aver spacciato droga, ma per aver tenuto la testa alta, quando gli si diceva, devi strisciare per terra.
Secondo, il sistema di "detenzione amministrativa" implica che non si sa perché ci si trova in carcere, non si possiedono diritti e non si sa quando, né se, si uscirà.
Terzo, l'incarcerazione è su basi esclusivamente ed esplicitamente razziali, come razziale è la divisione delle strade per ebrei e non ebrei, o razziale la libertà o l'impossibilità di muoversi. Se sei nato a Varese, ma sei della razza giusta, puoi girare con il Kalashnikov a Hebron. Se sei nato a Hebron, e ti trovi a Hebron, ma non sei della razza giusta, devi accettare che il primo varesotto che passa ti vieti di andare a scuola, ti tiri i sassi o ti impedisca di portare tua moglie a partorire in ospedale.
Quarto, lo scopo del sistema carcerario israeliano non è di rieducare, ma di estrarre informazioni. Non è importante la severità delle torture inflitte: il punto non è il sadismo, che esiste ovunque. E' che tutti devono essere spinti al punto di tradire i propri amici. Per ottenere un risultato di questo tipo, in una società tutta basata sui rapporti di solidarietà, di famiglia, di intensa amicizia, si deve smontare sistematicamente e distruggere ogni individuo che finisce dentro la rete.
In particolare, questo avviene dentro una società araba. Contrariamente ai pacifisti, che tendono a smussare le differenze culturali, io ritengo che una cultura arabo-islamica esista, anche se ovviamente non nella versione caricaturale degli islamofobi. E questa cultura arabo-islamica dà un valore eccezionale alla dignità della persona, che non deve mai essere umiliata. Chi conosce il nostro meridione, ha un'idea, anche se parziale, di questo senso di rispetto e di cortesia.
Mentre l'intero sistema del dominio consiste nel ricordare ai dominati che non devono osare fiatare, e che il dominante può entrare nelle loro case in qualunque momento, può tagliare i loro ulivi come gli gira, può ordinare loro di sdraiarsi per ore sull'asfalto, fpuò mettere le mani addosso ai bambini e alle donne.
Ecco perché la liberazione dei prigionieri è una questione molto più grave di quello che potrebbe mai essere da noi. Forse perché agli arabi, privati di tutto il resto, è rimasta una briciola di dignità in più rispetto a noi.
Oggi ci sono circa 10.000 o 12.000 prigionieri palestinesi: le cifre variano, probabilmente secondo i momenti e le definizioni, comunque è come se ci fossero in Italia 170.000 persone in carcere solo per le loro idee o le loro azioni politiche.
Per questo, un gruppo armato palestinese ha recentemente preso prigioniero un soldato israeliano, chiedendo in cambio il rilascio delle sole donne e minorenni nelle carceri e nei campi israeliani.
In passato, Israele ha più volte accettato scambi di prigionieri, a differenza di altri paesi.
La cosa non è sorprendente: Moro fu sacrificato per la sacralità delle istituzioni, ma Israele è ciò che in sociologia si chiama una Herrenvolk Democracy, cioè uno stato che non ha un particolare culto delle istituzioni astratte, ma si tiene insieme per l'enorme valore attribuito a ogni singolo membro di una certa etnia, che gode di diritti certamente notevoli. Tra cui il diritto di contare sulla protezione dello stato in ogni momento. Inoltre, esistono possibilità illimitate di procurarsi nuovi prigionieri arabi.
Negli ultimi trent'anni, Israele ha rilasciato circa 7.000 prigionieri, in cambio di 19 israeliani vivi, e dei corpi di altri otto.
Nel 2004, Israele rilasciò ben 429 prigionieri in cambio di un unico imprenditore israeliano e dei corpi di tre soldati morti: è interessante notare che tra i prigionieri rilasciati, ce n'erano alcuni che Israele aveva catturato proprio allo scopo di scambiarli.
C'è qualcosa di grandiosamente imperiale e rassicurante in questo scambio, dove persino il corpo morto di un uomo bianco vale decine e decine di indigeni. La tecnologia fa di questi miracoli: la proporzione di israeliani e di libanesi morti in questi giorni è, al momento, di 1 a 41.
http://kelebek.splinder.com/1153230502#8718119
_________________
Popolo, Patria, Socialismo
(Solidarietà al popolo Libanese)
[ Questo messaggio è stato modificato da: honecker il 19-07-2006 alle 22:03 ] |
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honecker
Reg.: 31 Gen 2005 Messaggi: 626 Da: Pankow (es)
| Inviato: 19-07-2006 22:05 |
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Gli Stati Uniti chiedono agli americani che vogliono lasciare il Libano di firmare un contratto in cui si impegnano a ripagare il governo per le spese sostenute nel trasporto. Lo scrive il Los Angeles Times in una corrispondenza da Beirut. Stando sempre a quello che ha scritto il giornale, i cittadini Usa sono stati avvertiti di aspettare una telefonata che potrà arrivare nello spazio di poche ore o di giorni ed è stato loro detto che non si potranno imbarcare se non promettono di risarcire il governo delle spese di viaggio.
Le regole, secondo il Los Angeles Times, hanno provocato indignazione tra i cittadini Usa che già hanno i nervi a fior di pelle dopo giorni di esplosioni. «Roba da pazzi che il governo ci tratti così», ha protestato una studentessa di una università della East Coast che ha chiesto di non essere identificata per nome per timore di perdere il passaggio. Intanto continua l'organizzazione per l'evacuazione dei cittadini americani. Il Pentagono ha ordinato al gruppo navale anfibio della USS Iwo Jima di spostarsi dal Mar Rosso all'area al largo del Libano.
La Iwo Jima e almeno altre due navi del suo gruppo, la Nashville e la Whidbey, hanno completato un'esercitazione militare con la Marina della Giordania e già due giorni fa avevano preso la rotta del Canale di Suez, per avvicinarsi all'area di crisi. Gli Usa hanno anche noleggiato una nave da crociera, che sarà scortata dal cacciatorpediniere «Gonzales» e dovrebbe raccogliere centinaia di americani che verranno trasferiti a Cipro con elicotteri dei Marines.
www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=105847
_________________ Popolo, Patria, Socialismo |
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honecker
Reg.: 31 Gen 2005 Messaggi: 626 Da: Pankow (es)
| Inviato: 19-07-2006 22:06 |
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Lebanon civilian deaths morally not same as terror victims -- Bolton
Mon Jul 17, 4:47 PM ET
UNITED NATIONS (AFP) - US Ambassador John Bolton said there was no moral equivalence between the civilian casualties from the Israeli raids in Lebanon and those killed in
Israel from "malicious terrorist acts".
ADVERTISEMENT
Asked to comment on the deaths in an Israeli air strike of eight Canadian citizens in southern Lebanon Sunday, he said: "it is a matter of great concern to us ...that these civilian deaths are occurring. It's a tragedy."
"I think it would be a mistake to ascribe moral equivalence to civilians who die as the direct result of malicious terrorist acts," he added, while defending as "self-defense" Israel's military action, which has had "the tragic and unfortunate consequence of civilian deaths".
The eight dead Canadians were a Lebanese-Canadian couple, their four children, his mother and an uncle, said relatives in Montreal.
The Montreal pharmacist and his family had arrived in Lebanon 10 days earlier for a vacation in his parents' home village and to introduce his children to relatives, they said.
Three of his Lebanese relatives died too, a family member told AFP.
"It's simply not the same thing to say that it's the same act to deliberately target innocent civilians, to desire their deaths, to fire rockets and use explosive devices or kidnapping versus the sad and highly unfortunate consequences of self-defense," Bolton noted.
The overall civilian death toll from the Israeli onslaught in Lebanon since last Wednesday reached 195, in addition to 12 soldiers, officials said. Twenty-four Israelis have also been killed since fighting began last Wednesday, including 12 civilians in a barrage of Hezbollah rocket fire across the border.
http://news.yahoo.com/s/afp/20060717...n_060717204728
_________________ Popolo, Patria, Socialismo |
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Hamish
Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 19-07-2006 23:31 |
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quote: In data 2006-07-17 10:05, Futurist scrive:
quote: In data 2006-07-17 09:00, ipergiorg scrive:
Geniale! Prodi ha proposto la mediazione dell'Iran. Perchè non ha pensato invece ad un qualche gruppo neonazista?
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E poi da quando mondo è mondo le mediazioni di pace le fanno stati imparziali. Come potrebbe mai Israele sperare in un trattamento equo quando a giudicare le sue azioni è l'Iran?
| A parte che non si tratterebbe di una vera e propria mediazione da parte dell'Iran,ma se anche così fosse non sarebbe più comica della "mediazione" che gli USA hanno fornito in passato...
Comunque è assurdo come ad Israele vengano permesse certe cose che non verrebbero mai tollerate dalla comunità internazionale se a commetterle fosse un altro Stato.Qui parliamo di atti gravissimi!!
L'aggressione militare che sta subendo il Libano viene considerata un crimine internazionale nonchè una minaccia alla pace dal diritto internazionale,il che permetterebbe per assurdo l'attivazione del capitolo VII della Carta Onu,quello che cioè prevede l'uso della forza da parte delle Nazioni Unite stesse.E invece non giunge nemmeno uno straccio di condanna morale da parte della comunità internazionale...E' incredibile!
Ma sapete qual è l'aspetto più comico della vicenda?Israele ha detto che il Libano DEVE applicare una risoluzione Onu che finora non ha applicato...Israele che chiede il rispetto delle risoluzioni Onu a chicchessia?!?Ma se è lo stato che ne viola di più al mondo (credo),con quale faccia chiede,anzi vuole imporre ad un altro stato il rispetto di una risoluzione Onu?!Come fa ad ergersi a paladino ed esecutore delle decisioni prese dall'Onu quando è il primo a non rispettarle?E' una cosa tragicomica eppure nessuno dei nostri grandi leader(eufemismo) sembra aver notato questa piccolissima contraddizione...E poi ci chiediamo da dove nasce il terrorismo...Che pensasse ad applicare le risoluzioni che lo riguardano Israele anzichè fare la morale agli altri.Anzi,credo che se lo facesse non staremmo nemmeno qui a parlare della questione palestinese.
_________________ IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE. |
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Futurist
Reg.: 30 Giu 2005 Messaggi: 1290 Da: firenze (FI)
| Inviato: 20-07-2006 00:39 |
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quote: In data 2006-07-19 23:31, Hamish scrive:
L'aggressione militare che sta subendo il Libano viene considerata un crimine internazionale nonchè una minaccia alla pace dal diritto internazionale,il che permetterebbe per assurdo l'attivazione del capitolo VII della Carta Onu,quello che cioè prevede l'uso della forza da parte delle Nazioni Unite stesse.E invece non giunge nemmeno uno straccio di condanna morale da parte della comunità internazionale...E' incredibile!
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Infatti, sarebbe incredibile se fosse vero. La consa credibile invece è che nel capitolo VII della carta ONU ci sia un articolo che legittima Israele pienamente. E quell'articolo è il 51. In realtà leggendo l'articolo 51 ci si rende però facilmente conto che anche il Libano è legittimato a rispondere (ed infatti l'ONU mica sta usando la forza contro il libano o la Palestina... sono legittimati).
Evitando le bambinate di Honeker che con il suo post voleva dimostrare che hanno cominciato prima i giudei dei libanesi, come se questo avesse rilevanza, io sostengo che la guerra in quella regione sia semplicemente inevitabile, o evitabile applicando uno sterminio di massa silenzioso (e perchè no).
La sola idea che israeliani e palestinesi islamici possano coesistere nelle stesse città, nelle stesse scuole e negli stessi luoghi di lavoro mi fa scompisciare dalle risate visti i presupposti di reciproca intolleranza. Lo scontro è inevitabile. Ed i cari guerrieri libanesi su questo dramma umano non fanno altro che marciarci sopra, lo strumentalizzano per i loro fini, aggravando una situazione già critica, come tutti i regimi del medioriente.
Quello che invece fa l'ONU o il G8 è cercare di stemperare la situazione, compito molto difficile dato che tutti i partecipanti al conflitto hanno delle buone e legitteme ragioni per distruggersi a vicenda (dopotutto gli israeliani ne hanno fatte di grosse al popolo libanese). Imporre la pace dall'esterno sarebbe controproducente, entrambe le parti lo leggerebbero come un favoritismo internazionale verso il nemico e questo catalizzerebbe l'intolleranza reciproca aggravando la situazione. L'ONU quindi si trova in una posizione in cui non è obbligata ad intervenire ed il cui intervento si rivelerebbe controproducente.
Honeker mi potresti togliere uno sfizio... i giornalisti di cui proponi gli articoli (ma sarebbe più corretto dire smargiassate) sembrano essere espertissimi di diritto penale isrealiano al punto che si afferma che i giudei prevedono il carcere per i reati etici o di opinione oltre che la tortura per i collaboratori di giustizia ed il razzismo legalizzato... ecco io vorrei sapere dove pescano queste demenze assolute... se le inventano loro o hanno un suggeritore occulto? Che so magari prendono i soldi italiani dalla vedova di Arafat... perchè sono ingiurie tanto immani che mi rifiuto di credere che siano messe lì a caso.
[ Questo messaggio è stato modificato da: Futurist il 20-07-2006 alle 07:44 ] |
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Hamish
Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 20-07-2006 12:00 |
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quote: In data 2006-07-20 00:39, Futurist scrive:
quote: In data 2006-07-19 23:31, Hamish scrive:
L'aggressione militare che sta subendo il Libano viene considerata un crimine internazionale nonchè una minaccia alla pace dal diritto internazionale,il che permetterebbe per assurdo l'attivazione del capitolo VII della Carta Onu,quello che cioè prevede l'uso della forza da parte delle Nazioni Unite stesse.E invece non giunge nemmeno uno straccio di condanna morale da parte della comunità internazionale...E' incredibile!
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Infatti, sarebbe incredibile se fosse vero. La consa credibile invece è che nel capitolo VII della carta ONU ci sia un articolo che legittima Israele pienamente. E quell'articolo è il 51. In realtà leggendo l'articolo 51 ci si rende però facilmente conto che anche il Libano è legittimato a rispondere (ed infatti l'ONU mica sta usando la forza contro il libano o la Palestina... sono legittimati).
Evitando le bambinate di Honeker che con il suo post voleva dimostrare che hanno cominciato prima i giudei dei libanesi, come se questo avesse rilevanza, io sostengo che la guerra in quella regione sia semplicemente inevitabile, o evitabile applicando uno sterminio di massa silenzioso (e perchè no).
La sola idea che israeliani e palestinesi islamici possano coesistere nelle stesse città, nelle stesse scuole e negli stessi luoghi di lavoro mi fa scompisciare dalle risate visti i presupposti di reciproca intolleranza. Lo scontro è inevitabile. Ed i cari guerrieri libanesi su questo dramma umano non fanno altro che marciarci sopra, lo strumentalizzano per i loro fini, aggravando una situazione già critica, come tutti i regimi del medioriente.
Quello che invece fa l'ONU o il G8 è cercare di stemperare la situazione, compito molto difficile dato che tutti i partecipanti al conflitto hanno delle buone e legitteme ragioni per distruggersi a vicenda (dopotutto gli israeliani ne hanno fatte di grosse al popolo libanese). Imporre la pace dall'esterno sarebbe controproducente, entrambe le parti lo leggerebbero come un favoritismo internazionale verso il nemico e questo catalizzerebbe l'intolleranza reciproca aggravando la situazione. L'ONU quindi si trova in una posizione in cui non è obbligata ad intervenire ed il cui intervento si rivelerebbe controproducente.
[ Questo messaggio è stato modificato da: Futurist il 20-07-2006 alle 07:44 ]
| Andiamo su,non raccontiamoci barzellette...Politicamente parlando puoi dire quello che ti pare,si tratta di opinioni,ma giuridicamente parlando non esiste nè in cielo nè in terra che quello che sta fcendo Israele ricada nella previsione dell'articolo 51 della Carta Onu.
Non esiste nessun requisito secondo cui gli atti di Israele possono essere considerati come autodifesa secondo la Carta Onu.Dato che l'hai citato l'articolo 51 ti consiglio anche di leggerlo e soprattutto di leggere e valutare i precedenti.
Che invece gli atti di Israele costituiscano un'aggressione è pacifico,non vi è dubbio,sono tutti atti (blocco aeronavale e terrestre,bombardamenti su porti aeroporti e città,etc.) che ricadono in quella fattispecie e che,di conseguenza consentirebbero,almeno in linea teorica,di applicare il capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite.Ti sfido a dimostrare il contrario...
_________________ IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE. |
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