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Vicino Oriente; la tragica guerra in Libano. |
TesPatton
Reg.: 09 Giu 2004 Messaggi: 7745 Da: Pn (PN)
| Inviato: 14-07-2006 12:47 |
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quote: In data 2006-07-14 12:27, Tenenbaum scrive:
non ho capito che cazzo aspettano a riconoscere lo stato di Palestina
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Già
_________________ Spegni la candela, non voglio vedere il colore dei miei pensieri. |
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ginestra
Reg.: 02 Mag 2003 Messaggi: 8862 Da: San Nicola la Strada (CE)
| Inviato: 14-07-2006 14:57 |
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Infatti, non ci vorebbe molto, visto che l'ONU ha poteri decisionali a livello mondiale, evidentemente, e sottolineo evidentemente, non ci vuole il colpo di genio a capire che si vuole che la situazione resti così com'è, per palesi interessi di vario tipo.La cosa più triste è che questi popoli di medio oriente e altri popoli che ruotano attorno ad esso non sanno che fanno il gioco di potenti nazioni belligeranti, scannandosi tra di loro e arricchendo le tasche di chi fabbrica armi e quanto serve ad uno stato di guerra permanente.
_________________ E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste....... |
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Futurist
Reg.: 30 Giu 2005 Messaggi: 1290 Da: firenze (FI)
| Inviato: 14-07-2006 23:49 |
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quote: In data 2006-07-14 14:57, ginestra scrive:
Infatti, non ci vorebbe molto, visto che l'ONU ha poteri decisionali a livello mondiale, evidentemente, e sottolineo evidentemente, non ci vuole il colpo di genio a capire che si vuole che la situazione resti così com'è, per palesi interessi di vario tipo.La cosa più triste è che questi popoli di medio oriente e altri popoli che ruotano attorno ad esso non sanno che fanno il gioco di potenti nazioni belligeranti, scannandosi tra di loro e arricchendo le tasche di chi fabbrica armi e quanto serve ad uno stato di guerra permanente.
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E pensa che questi cretini degli Hezbollah e quegli altri fessi dei sionisti non ci arrivano a capire che i grandi armaioli li stanno infinocchiando di proposito... anche Forrest Gump capirebbe che la pace metterebbe finalmente nel sacco questi ricconi occidentali... se i presupposti fossero questi, ma io credo proprio di no, avrebbero fatto pace da un bel pezzo...
Ora la do io una buona ragione sul perchè Hezbollah attacca israele e di conseguenza l'occidente.
La società musulmana è in crisi, le nuove generazioni di islamici, corrotte dalla mondanità occidentale e dai suoi valori di libertà e diritto, pensano di poter fare a meno dei vari ayatollah, dei vari mullah, delle gerarchie religiose, delle dittature islamiche integraliste, etc... tutti i potenti musulmani tradizionali rischiano di diventare obsoleti in un mondo di uguaglianza e fratellanza ispirato dalla carta dei diritti umani, rischiano di perdere potere e privilegi.
Questi Hezbollah (che campano grazie alle donazioni delle varie dittature islamiche) non possono dunque fare altro che identificare l'occidente (e i valori di pace universale che l'occidente irradia) come una minaccia al loro potere (basato sul diritto divino) e a quello dei loro potenti benefattori. Quindi non solo dal loro punto di vista è inevitabile combattere, ma con un po' di propaganda del regime si può anche facilmente convincere il cittadino islamico che la sua vita fa schifo per colpa di Israele (mentre invece la colpa non potrebbe essere di nessuno che non dei regimi islamici). Quindi i vari signori islamici possono usare una bella guerra estiva con Israele come valvola di sfogo per le tensioni sociali interne che montano, deviando il malcontento popolare (che si rivolgerebbe contro ai regimi) verso l'Occidente cattivo fonte ufficiale della sofferenza.
Quindi la stupidatà, quella vera, risiede nel credere che gli Hezbollah o i vari gruppi di potere palestinesi o quelli siriani vogliano la pace, e perchè? Così magari i dittatori arabi cessano di finanziarli?
E comunque anche Israele finchè viene provacata ha il sacrosanto diritto di difendersi ed è evidente che su questo diritto ci marcia sopra. Dopotutto sarebbe stupido se non lo facesse dato che non saranno certo mai i palestinesi o tantomeno Hezbollah i promotori della pace. Semplicemente non può esistere pace in queste condizioni. La situazione in medioriente si risolverà solo quando i gruppi di potere integralisti islamici verranno annientati o quando la fonte di degradazione dei costumi islamici (le democrazie liberali occidentali) verranno messe a tacere e rimosse dal medio oriente.
Naturalmente quest'ultima ipotesi in un mondo tendente alla globalizzazione non è realizzabile neppure volendo e quindi Hezbollah e amici verranno distrutti prima o poi (prima sarà e meno morti ci saranno).
[ Questo messaggio è stato modificato da: Futurist il 14-07-2006 alle 23:52 ] |
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Julian
Reg.: 27 Gen 2003 Messaggi: 6177 Da: Erbusco (BS)
| Inviato: 15-07-2006 09:18 |
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Futurist quel che dici non è del tutto sbagliato, tranne che per una cosa..
l'occidente non irradia proprio nessuna pace, ha sparso eserciti per tutto il mondo, e finanzia più o meno tutte le guerre del mondo. In medio oriente appoggia gruppi di potere oligarchici che si arricchiscono grazie al petrolio alle spalle della popolazione comune.
Gli USA spendono oltre 400 miliardi di dollari l'anno in armi.
L'Inghilterra quasi 40.
La Francia pure.
L'Italia 28 ( eppure nessuno ci dice che una fetta consistente delle tasse che paghiamo viene utilizzata in questo modo...neppure gli "alternativi" della sinistra radicale. Non ho ancora sentito Bertinotti lamentarsi di questo fatto da quando è al governo).
Dove finiscono tutte le armi prodotte con questi soldi?
I nostri stati sono fra i principali responsabili degli stermini che oggi sconvolgono il mondo. Lungi da me giustificare i governi arabi o dei paesi del terzo mondo. Però rimane il fatto che gli unici a pagare le consegueze di queste politiche sono le persone comuni dei paesi del terzo mondo, quegli immigrati che tanta parte di noi disprezza e non vorrebbe in Italia.
Non ci siamo costruiti nell'arco di alcuni secoli un piccolo giardino felice grazie anche allo sfruttamento di quei paesi, che per secoli hanno "lavorato" gratuitamente per noi. Oggi finanziamo pure le loro guerre.
Qui a Brescia c'è addirittura una fabbrica di mine antiuomo.
E poi abbiamo il coraggio di parlare del probelma immigrazione.
_________________ Se nulla capivo, qui tu finalmente
nulla lasciavi germogliare sulla brulla,
paradossale, tra noi terra infondata,
dove sono i leoni, ammattiti e marroni
lasciando immaginare
la sposa occidentale. |
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Futurist
Reg.: 30 Giu 2005 Messaggi: 1290 Da: firenze (FI)
| Inviato: 15-07-2006 12:57 |
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quote: In data 2006-07-15 09:18, Julian scrive:
Dove finiscono tutte le armi prodotte con questi soldi?
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Gurda che la quasi totalità dei capitali assorbiti dalla spesa militare non serve a produrre armi ma a mantenere l'esercito, pagare gli stipendi dei soldati etc.
Comunque sia l'esercito nazionale ha lo scopo primario di occupare il territorio nazionale, quindi le armi aquistate dall'esercito italiano restano proprio in Italia. Quella ridicola parte di soldati che l'Italia invia all'estero ha un'incidenza quasi nulla sulla spesa complessiva militare.
E riguardo la spesa militare ragionare per cifre assolute ha poco senso dato che ovviamente essendo il territorio nazionale degli USA molto più grande di quello italiano (oppure di quello iraniano...) è ovvio che per garantire una copertura militare adeguata devono spendere molto di più, ma questo non significa che sono più guerrafondai di noi, anche perchè gli USA sono 52 stati (la spesa militare per ogni stato preso da solo a quanto ammonta?)... In realtà sono indicative le % di spesa militare relative al bilancio complessivo degli stati. E a me risulta che l'Italia spenda poco più del 2% delle sue risorse economiche per l'esercito (uno dei valori più bassi al mondo). Gli USA salgono al 4% (valore abbastanza basso anch'esso). Poi però si scopre che le nazioni guerrafondaie, quelle vere, sono disposte a sacrificare la sanità, l'istruzione e così via per impiegare ogni risorsa disponibile per la spesa militare. Nella lega araba la spesa militare media si aggira infatti intorno al 20% del PIL, mentre nell'UE intorno al 3% del PIL... non noti la differenza di priorità nelle due diverse linee politico-economiche? |
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Tenenbaum
Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 15-07-2006 13:19 |
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futurist su questa indicazione hai decisamente ragione (sebbene le risorse utilizzate per armi ed esercito potrebbero avere uno scopo migliore)
in effetti per prendere ad esempio la Palestina sarebbe interessante verificare quanto delle somme inviate dai paesi occidentali ed arabi a sostegno della popolazione che fine abbiano fatto realmente (Arafat ha la sua bella responsabilità nell'aver accumulato ricchezza illecita e preferito , con il consenso degli arabi , destinare molti soldi al terrorismo piuttosto che a costruire scuole ed ospedali ad esempio.
insomma parte della miseria paestinese è dovuta a scelte degli stessi palestinesi
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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honecker
Reg.: 31 Gen 2005 Messaggi: 626 Da: Pankow (es)
| Inviato: 15-07-2006 13:23 |
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LIBANO - La seconda invasione israeliana del Libano può essere l’inizio di una più vasta e definitiva offensiva: con l’intento di arrivare alla liquidazione della Siria e al bombardamento dell’Iran per distruggerne le ambizioni nucleari.
L'offensiva militare è di una violenza inaudita - oltre 100 raid aerei in poche ore che hanno distrutto decine di ponti, strade e infrastrutture, fra cui l’aeroporto di Beirut ai bordi della capitale, hanno fatto 50 morti e oltre 100 feriti innocenti, fra cui come al solito numerosi bambini - ma è ancora nulla in confronto all’offensiva mediatica e propagandistica che vediamo dispiegata in queste ore. “Israele attaccato”, “Israele in pericolo”, strillano i giornali noachici.
Rivelatrice l’esultanza con cui Il Foglio titola in rosso e a tutta pagina: “Il grande jihad contro Israele”: è cominciata la lotta decisiva del Male contro il Bene, e finalmente Israele ha ragione.
E’ stata provocata da un “Paese sovrano” (sic), il Libano.
Sono stati gli Hezbollah, dietro cui c’è “l’ombra di Damasco e di Teheran”.
Bisogna tenere la mente fredda, ed analizzare con intelligenza e spirito d’intelligence la disinformazione nebulizzata in queste ore, perché nelle stesse menzogne da guerra psicologica c’è il bandolo della verità.
Per esempio, è pieno di informazioni tra le righe il commento che pubblica su Il Giornale
R.A. Segre.
Questo personaggio, il cui vero nome è Vittorio Dan Segre, è il corrispondente da Israele del quotidiano di Berlusconi: ma è “giornalista” nello stesso senso in cui lo è Renato Farina,
anzi peggio.
Dan Segre è un alto grado militare israeliano, e da sempre è l’altoparlante dei servizi di propaganda di Sion.
“Il caporale Shalit stava per essere restituito”, dice Dan. (1)
Il soldatino “rapito” da Hamas, riconsegnato, avrebbe fatto cadere il pretesto per l’ulteriore devastazione di Gaza.
Ne occorreva immediatamente un altro, che fosse pretesto per espandere il conflitto, consentendo ad Israele di dispiegare la sua forza, che è un po’ sacrificata nell’esiguo spazio di Gaza, e poco giustificata nel massacro di cose e vite umane civili: persino i maggiordomi noachici europei cominciavano a parlare di reazione sproporzionata e di punizione collettiva.
Il nuovo pretesto è arrivato: un attacco degli Hezbollah dal Libano.
Altri soldati “rapiti”.
Esulta l’altoparlante e spiega: “A Gaza Israele aveva commesso l’errore di usare la cattura del caporale Shalit come pretesto per mettere fine ai bombardamenti di missili” da Gaza, con operazioni “come la centrale elettrica”.
Lo scopo della devastazione, ci spiega con qualche ritardo l’altoparlante di Giuda, era (udite udite) “di tagliare l’elettricità alle decine di officine in cui vengono preparati i missili artigianali” palestinesi.
Ma questo scopo “non è stato spiegato abbastanza dai portavoce di Gerusalemme”, ecco il punto, sicchè i servi noachici hanno cominciato a parlare di “punizione collettiva” contro la popolazione civile.
Ma per fortuna, ora tutto questo è “passato”.
Sono entrati in campo gli Hezbollah.
“Contrariamente a Gaza… lo scontro lungo la frontiera libanese, riconosciuta dall’ONU come frontiera definitiva fra due Stati sovrani, diventa un atto di guerra cui è lecito e obbligatorio rispondere con un altro atto di guerra… gli hezbollah operano da uno Stato sovrano in guerra ufficiale anche se non attiva con Israele… il Libano non può dunque sottrarsi alle sue responsabilità come cerca di fare il debole presidente Abu Mazen” (reso debole non si sa da chi).
Israele è stato provocato.
Da un nemico cento volte inferiore.
Occorre tenere a mente che Israele, così “in pericolo”, è la quarta potenza militare mondiale, con 250 testate nucleare e tutti i missili necessari per farle arrivare in ogni parte del mondo, flotta formidabile, enorme potenza di fuoco, e con dietro la fornitura logistica illimitata degli USA. Hezbollah, gruppo che si ripete “armato da Teheran”, non ha lontanamente una forza paragonabile. Inoltre, in Libano, non è solo una forza paramilitare, ma un partito riconosciuto e votato.
Anche Antonio Ferrari de Il Corriere, uno dei pochi veri esperti del carnaio mediorientale, che frequenta da trent’anni e di cui conosce personalmente tutti gli attori, (vero giornalista, che ho avuto modo di stimare di persona) si domanda “che cosa abbia spinto Hezbollah a bruciare il credito che si era conquistato in tutti i settori della popolazione libanese, anche presso i cristiani maroniti, e persino presso il patriarca Sfeir”. (2)
Evidentemente - leggete tra le righe - Ferrari non è convinto della versione ufficiale dei fatti.
Che cosa spinge una forza insignificante a provocare un avversario super-armato, in una sfida che non può avere altro esito che una sconfitta?
Quante volte succede nella storia?
Eppure succede.
Nel 1898, secondo gli Stati Uniti, la debolissima Spagna provocò la potentissima America facendo saltare in aria l’incrociatore “US Maine” che era in visita nella rada di Avana: fu il pretesto con cui Washington strappò a Madrid Cuba e le Filippine, gli ultimi resti del suo impero, con estrema facilità.
Oggi si sa che il Maine fu fatto esplodere dagli stessi americani.
Accadde lo stesso al “Lusitania”: “provocazione” tedesca che giustificò l’entrata degli USA nella grande guerra.
Lo stesso a Pearl Harbor.
Lo stesso nel Golfo del Tonkino, dove un attacco “non provocato” vietnamita costrinse gli USA, poveretti, ad ampliare il conflitto.
Lo stesso l’11 settembre, dove Al Qaeda si è fatta dare la caccia ed ha offerto il pretesto per l’occupazione di Afghanistan ed Iraq.
Accade, nella storia, che un debole aggredisca un forte.
Ma accade soltanto ad uno Stato: gli USA.
Regolarmente, ogni 60 anni circa la superpotenza americana viene proditoriamente aggredita senza ragione da un avversario debole, che la costringe a devastarlo a tappeto e a renderlo democratico. Ciò che non succede poniamo all’Italia, potenza infinitamente più debole e notoriamente imbelle, succede a scadenza fissa agli Stati Uniti.
Cosa da non credere, se non ne fossimo testimoni.
Ora, è successo ad Israele.
La natura della provocazione è chiarita da un articolo del Jerusalem Post dove, tra la solita propaganda, si legge: “Poche settimane fa una intera divisione della riserva è stata richiamata per essere addestrata a un’operazione come quella che l’esercito israeliano sta compiendo in risposta all’attacco degli Hezbollah di giovedì mattina”.
Questa sì che è preveggenza: settimane prima della provocazione islamista, Israele si preparava ad invadere il Libano.
E’ una delle tante esercitazioni profetiche della nostra storia presente.
Pochi giorni prima del “rapimento” del caporale Shalit, aveva già detto Haaretz, Israele aveva progettato di rapire i parlamentari e ministri di Hamas.
Con tanto di lista presentata da Olmert al capo dello Shin Beth.
Questa informazione nella disinformazione si può leggere a firma di Yaakov Katz, “Reservists called up for Lebanon strike”, Jerusalem Post del 12 luglio.
Ma in Europa, i figli di Noè fanno finta di non capire.
E’ Hezbollah che ha provocato la superpotenza atomica regionale, dandole il pretesto di cui aveva bisogno per allargare il conflitto, dispiegare le sue ali d’aquila.
“Nessuno in questo momento può ancora dire” scrive Dan Segre, se l’aquila di Giuda “dilagherà a nord verso la Siria”.
Proprio la Siria che giusto ieri, dice Bloomberg, ha annunciato di abbandonare il dollaro per costituire le sue riserve in euro.
E che Washington ha immediatamente accusato come responsabile della cattura dei soldati israeliani “rapiti” dagli Hezbollah.
La Siria, perché ormai il processo che la teneva sotto schiaffo - quello per l’uccisione del premier libanese Hariri - sta facendo acqua da ogni parte.
La Siria che, come scrivono gli altoparlanti, continua a ritenere il Libano un suo protettorato: in realtà, il Libano - sotto la saggia guida del generale Aoun - è tornato ad essere un modello di convivenza tra cristiani, sciiti e sunniti ed altre minoranze.
Un modello che può essere additato ad Israele.
Dunque, intollerabile.
Va abolito.
“Riporteremo il Libano indietro di vent’anni”, grida Olmert.
Perché questi attacchi hanno anche lo scopo di stroncare ogni sviluppo dei Paesi vicini ad Israele, di rigettarli all’età della pietra, e il Libano, grazie all’intraprendenza dei suoi abitanti levantini, stava di nuovo fiorendo.
Per sentirsi sicuro, Israele ha bisogno di avere attorno un deserto di disperazione e barbarie.
Invaso il Libano, però, c’è ragione di credere che Israele non si fermerà.
Deve arrivare fino al bombardamento dell’Iran, deve averne il pretesto.
Perché?
Perché, come ha scritto in vari articoli del New Yorker Seymour Hersh - il solo esperto veridico delle cose militari americane - i generali USA, che già vedono affondare la truppa nelle sabbie mobili irachene, hanno convinto i politici, e un Bush in calo disastroso, a non fare l’attacco all’Iran.
Gli USA non faranno anche questa guerra per Israele.
Israele deve dunque agire in proprio. (3)
E presto, perché la finestra d’opportunità si sta chiudendo.
Sta per cominciare, sotto l’egida di Putin e con l’assistenza di Gazprom, la costruzione del gasdotto che porterà il gas iraniano all’India attraverso il Pakistan. (4)
Un’opera colossale che collegherà stabilmente l’Iran, il Paese che il giudaismo vuole isolato e “canaglia”, in un’alleanza di solidi interessi coi suoi potenti vicini.
Inoltre, salda due Stati ex nemici, Pakistan e India, nel comune interesse e corresponsabilità del vitale gasdotto.
Se questo avviene, l’India indù è perduta per il grande jihad ebraico contro l’Islam.
Intravvediamo qui il motivo dell’orrendo attentato di Bombay dell’11 luglio.
I due gruppi islamici subito chiamati in causa come autori del massacro, Lashkar-e-Tayyaba e Hezb-ul-Mujahedin, anziché rivendicarlo, hanno condannato l’attentato e quelli (di cui si è parlato meno) avvenuti in Kashmir lo stesso giorno, che hanno ucciso altre otto persone.
Ma non importa: Pakistan ed India sono di nuovo ai ferri corti, e l’India è coinvolta; parteciperà al gran jihad israeliano contro l’Islam.
Se l’ipotesi è giusta, aspettiamoci qualcosa di apocalittico: Israele attaccherà l’Iran con bombe nucleari.
Perché “è in gioco la sua stessa esistenza”.
Ed è stata provocata.
Maurizio Blondet
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TesPatton
Reg.: 09 Giu 2004 Messaggi: 7745 Da: Pn (PN)
| Inviato: 15-07-2006 13:30 |
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quote: In data 2006-07-15 13:19, Tenenbaum scrive:
insomma parte della miseria paestinese è dovuta a scelte degli stessi palestinesi
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Su questo sono perfettamente d'accordo. Nel villaggio a 10 km da Jenin, dove riesco ad avere qualche notizia, purtroppo fondi non sono mai arrivati, anzi. La situazione lì in questi ultimi due anni non è cambiata. Sono dimenticati da tutti. Nonostante siano vicini a una città più grossa come Jenin, nessuno si cura di loro. Il coprifuoco scatta alle 6. Molti non possono passare in macchina ed è consentita l'uscita di un camioncino per i viveri ogni due giorni e il mezzo alternativo di locomozione approvato malvolentieri dai coloni di guardia è l'asino.
Sono abbandonati dai palestinesi stessi. E tutto perchè non riescono a fare di testa loro, no, ce l'hanno nel dna di aver sempre bisogno di un capo che nel bene e nel male si prenda carico delle loro sorti. E così anche della moneta sonante.
_________________ Spegni la candela, non voglio vedere il colore dei miei pensieri. |
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Futurist
Reg.: 30 Giu 2005 Messaggi: 1290 Da: firenze (FI)
| Inviato: 16-07-2006 02:04 |
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quote: In data 2006-07-15 13:23, honecker scrive:
Che cosa spinge una forza insignificante a provocare un avversario super-armato, in una sfida che non può avere altro esito che una sconfitta?
Quante volte succede nella storia?
Eppure succede.
Nel 1898, secondo gli Stati Uniti, la debolissima Spagna provocò la potentissima America facendo saltare in aria l’incrociatore “US Maine” che era in visita nella rada di Avana: fu il pretesto con cui Washington strappò a Madrid Cuba e le Filippine, gli ultimi resti del suo impero, con estrema facilità.
Oggi si sa che il Maine fu fatto esplodere dagli stessi americani.
Accadde lo stesso al “Lusitania”: “provocazione” tedesca che giustificò l’entrata degli USA nella grande guerra.
Lo stesso a Pearl Harbor.
Lo stesso nel Golfo del Tonkino, dove un attacco “non provocato” vietnamita costrinse gli USA, poveretti, ad ampliare il conflitto.
Lo stesso l’11 settembre, dove Al Qaeda si è fatta dare la caccia ed ha offerto il pretesto per l’occupazione di Afghanistan ed Iraq.
Accade, nella storia, che un debole aggredisca un forte.
Ma accade soltanto ad uno Stato: gli USA.
Regolarmente, ogni 60 anni circa la superpotenza americana viene proditoriamente aggredita senza ragione da un avversario debole, che la costringe a devastarlo a tappeto e a renderlo democratico. Ciò che non succede poniamo all’Italia, potenza infinitamente più debole e notoriamente imbelle, succede a scadenza fissa agli Stati Uniti.
Cosa da non credere, se non ne fossimo testimoni.
Ora, è successo ad Israele.
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Cos'è questo? Una sorta di revisionismo storico oscurantista o un caso di allucinante ignoranza giornalistica?
E' sufficiente ricordare la storia del risorgimento italiano per contraddire tutto ciò che viene affermato dall'articolo.
Senza considerare che la sola idea che gli americani "montino" i pretesti per entrare in guerra è semplicemente ridicola.
Che poi se come insinua l'articolo il vero obbiettivo di Israele fosse l'Iran a che scopo montare pretesti contro il Libano... bho... non avrebbe fatto prima israele a bombardare direttamente le centrali nucleari iraniane e festa finita? Anche perchè di pretesti buoni per la guerra il presidente iraniano ne ha forniti a iosa, come affermare che Israele verrà cancellato dalla carta geografica o che i lagher nazisti non sono mai esistiti e sono una pura montatura per fornire pretesti a israele... se questa non è malafede... |
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Julian
Reg.: 27 Gen 2003 Messaggi: 6177 Da: Erbusco (BS)
| Inviato: 16-07-2006 10:35 |
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quote: In data 2006-07-15 13:30, TesPatton scrive:
quote: In data 2006-07-15 13:19, Tenenbaum scrive:
insomma parte della miseria paestinese è dovuta a scelte degli stessi palestinesi
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Su questo sono perfettamente d'accordo. Nel villaggio a 10 km da Jenin, dove riesco ad avere qualche notizia, purtroppo fondi non sono mai arrivati, anzi. La situazione lì in questi ultimi due anni non è cambiata. Sono dimenticati da tutti. Nonostante siano vicini a una città più grossa come Jenin, nessuno si cura di loro. Il coprifuoco scatta alle 6. Molti non possono passare in macchina ed è consentita l'uscita di un camioncino per i viveri ogni due giorni e il mezzo alternativo di locomozione approvato malvolentieri dai coloni di guardia è l'asino.
Sono abbandonati dai palestinesi stessi. E tutto perchè non riescono a fare di testa loro, no, ce l'hanno nel dna di aver sempre bisogno di un capo che nel bene e nel male si prenda carico delle loro sorti. E così anche della moneta sonante.
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Ma certo che è anche colpa della dirigenza palestinese. Del resto non esistono " i palestinesi", esistono una massa palestinese che muore di fame ed una dirigenza che commercia il petrolio e si fa corrompere da mezzo occidente. E' sempre un problema di classi sociali.
Sul fatto che siamo noi a finanziare quasi tutte le guerre del mondo ed a guadagnarci sopra c'è poco da dubitare. Il nostro PIL è svariate decine di volte superiore a quello di un paese arabo, il nostro 2% vale in cifre il loro 20% ma forse anche di più.
Certo che i soldi servono anche per pagare l'esercito, però servono anche per allungare le mani su svariati territori ed estendere le proprie sfere d'influenza. Ogni paese ha necessità di espandere i propri mercati per trovare manodopera a basso costo e nuove aree in cui vendere i propri prodotti. L'UE sta cercando di farlo anche in Medio Oriente, così come gli Usa. I poteri locali si schierano contro queste "invasioni" ricorrendo ad armi quali il terrorismo, che è la classica forma di lotta che una potenza minore adotta contro una potenza maggiore perchè in un confronto diretto non ha speranza.
Io non mi schiero a favore di questo o di quello stato, io rifiuto questa logica che vede soccombere nel nome degli interessi di pochi milioni di persone. Dire " han ragione i palestinesi".." no, han ragione gli ebrei".. "no han ragione gli iraniani" non porta a nessuna soluzione.
_________________ Se nulla capivo, qui tu finalmente
nulla lasciavi germogliare sulla brulla,
paradossale, tra noi terra infondata,
dove sono i leoni, ammattiti e marroni
lasciando immaginare
la sposa occidentale. |
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honecker
Reg.: 31 Gen 2005 Messaggi: 626 Da: Pankow (es)
| Inviato: 16-07-2006 14:36 |
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Esteri, 15 luglio ore 15:12
M.o.: beirut, 80 i morti dall'inizio dell'operazione israeliana
Beirut, 15 lug. - (Adnkronos) - Sono 80 le vittime libanesi dell'operazione israeliana ''Just Reward'' (Giusta ricompensa) lanciata quattro giorni fa, a seguito della cattura di due soldati dello Stato ebraico e dell'uccisione di altri otto in un attacco degli Hezbollah. A fornire la cifra e' stato il ministero della Sanita' di Beirut, secondo cui nelle ultime 24 ore almeno 55mila persone hanno chiesto di lasciare il Libano. Delle 80 vittime indicate dal ministero della Sanita', 27 sono state registrate solo oggi e si tratta tutti di civili.
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honecker
Reg.: 31 Gen 2005 Messaggi: 626 Da: Pankow (es)
| Inviato: 16-07-2006 14:37 |
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2006-07-16 13:28Siria: risposta con ogni mezzoTv libanese, Israele avrebbe usato sostanze vietate(ANSA) - BEIRUT, 15 LUG - La Siria ha ammonito Israele che, se attaccata, rispondera' 'immediatamente e con ogni mezzo possibile'. Lo ha riferito la tv Al-Manar.L'emittente di Hezbollah e' tornata a trasmettere dopo una breve interruzione. Intanto la televisione privata libanese New Tv ha affermato che Israele avrebbe usato sostanze internazionalmente vietate nei bombardamenti contro alcuni villaggi nel sud del Libano, nella zona di confine di Kfar Shuba, dove si sarebbe diffuso 'un odore insopportabile'.
_________________ Popolo, Patria, Socialismo |
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honecker
Reg.: 31 Gen 2005 Messaggi: 626 Da: Pankow (es)
| Inviato: 16-07-2006 14:42 |
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Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha detto che Israele non deve osare un attacco contro la Repubblica islamica, e ha avvertito che darebbe una "dura risposta", se Israele colpisse la Siria, in quanto ciò equivarrebbe ad un attacco all'intero mondo musulmano.
_________________ Popolo, Patria, Socialismo |
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Futurist
Reg.: 30 Giu 2005 Messaggi: 1290 Da: firenze (FI)
| Inviato: 16-07-2006 21:15 |
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quote: In data 2006-07-16 10:35, Julian scrive:
Certo che i soldi servono anche per pagare l'esercito, però servono anche per allungare le mani su svariati territori ed estendere le proprie sfere d'influenza. Ogni paese ha necessità di espandere i propri mercati per trovare manodopera a basso costo e nuove aree in cui vendere i propri prodotti. L'UE sta cercando di farlo anche in Medio Oriente, così come gli Usa. I poteri locali si schierano contro queste "invasioni" ricorrendo ad armi quali il terrorismo, che è la classica forma di lotta che una potenza minore adotta contro una potenza maggiore perchè in un confronto diretto non ha speranza.
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Sono d'accordo. Ma allora spiegami da dove arriva il diritto di suddetti poteri locali di bloccare l'espansione di mercati (e culture) che dopotutto gran parte della popolazione araba preferisce a quelli tradizionali. Difatto l'esercito non serve ad espandere i mercati (che si espandono solo per reciproci interessi tra chi vende e chi compra), ma a proteggere i mercati. Non a caso Bin Laden attacca il World Trade Center. I terroristi si sentono minacciati dall'espansione dei mercati per il semplice motivo, di cui ho già accennato, che i prodotti occidentali si portano inevitabilmente dietro lo stile di vita occidentale... ma dove dovrebbe essere la negatività in tutto questo per il popolo arabo? Chi vede mala la globalizzazione casomai sono tutti quelli che hanno interesse a mantenere i musulmani in un livello di sub-cultura allo scopo di indottrinarli meglio e controllarli meglio (e non mi dite che in Iran c'è libertà di parola). |
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ipergiorg
Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 17-07-2006 09:00 |
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