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Eroismo nel XXI secolo. |
maltese
 Reg.: 22 Feb 2004 Messaggi: 361 Da: Borgosesia (VC)
| Inviato: 22-01-2005 19:23 |
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é un po' come dice Fukuyama:
-Viviamo in una sorta di utopia, caratterizzata dal fatto che in essa sono scomparse tutte le utopie-
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MOE-Hei noodles, cos'hai fatto in tutti questi anni?
NOODLES-Sono andato a letto presto
C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA
[ Questo messaggio è stato modificato da: maltese il 22-01-2005 alle 19:24 ] |
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Ipsedixit
 Reg.: 10 Gen 2005 Messaggi: 702 Da: Potenza (PZ)
| Inviato: 22-01-2005 19:43 |
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Se dico la parola eroe... io penso a Leonardo da Vinci... Poeta, scrittore, anatomista, Ingegnere, Inventore, Scultore, Pittore. Solo un eroe poteva vedere così avanti, solo un eroe poteva carpire il segreto del volo nei flussi di corrente ascensionali quando il volo era solo una fantasia per l'uomo.
Eroi di oggi? Non ce ne sono molti, ma quelli che ci sono non vengono notati. Eroe per me è chi con il coraggio e la forza d'animo realizza i suoi sogni e non si tira indietro. Mio padre per me è sempre stato un eroe; era figlio di un calzolaio e di una sarta, 5o di 6 figli. Ma voleva fare l'insegnante, desiderava tantissimo poter educare i ragazzi, dargli la possibilità di costruire le proprie menti con i mattoni che gli forniva, senza indirizzarli, senza plasmarli. Così finito il liceo magistrale, si recò a Salerno per realizzare il suo sogno. Purtroppo i suoi genitori non si potevano permettere di mantenerlo agli studi e per farlo, per raggiungere il suo sogno sottraeva al sonno il tempo per lo studio. Imbianchino, bibliotecario, netturbino. Ma in 4 anni ha conseguito la laurea ed ha realizzato il suo sogno. Ora insegna Storia, Letteratura Italiana e latino al Liceo Scientifico di Potenza. Ha una famiglia e mantiene me agli studi, affinchè anche io possa un giorno realizzare il mio sogno di essere medico. Per me è un eroe.
Altri eroi? Medici che lasciano tutto per andare ad aiutare popolazioni disastrate, sacrificando la vita allo studio per aiutare altre persone, ricercatori (almeno in Italia) che per stipendi irrisori si dedicano alla ricerca di qualcosa che possa giovare al mondo intero. Fleming era un eroe... vide una piastra di coltivazione di batteri che era stata contaminata da alcuni miceti che aveva in un altra che non aveva chiuso bene... il micete era il Penicillum Notatum... i batteri erano morti... la penicillina era nata. Quel farmaco ha salvato ad oggi circa 180.000.000 di vite umane, ma quanti conoscono Sir Arthur Fleming? Gli eroi bisogna sapere dove cercarli. Questo è il mio pensiero. Au revoire
_________________ Le prove dell'invasione Americana
La CEI e le sue becere figure |
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greenday2
 Reg.: 02 Lug 2004 Messaggi: 1074 Da: reggio emilia (RE)
| Inviato: 22-01-2005 19:59 |
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quote: In data 2005-01-22 19:43, Ipsedixit scrive:
Se dico la parola eroe... io penso a Leonardo da Vinci... Poeta, scrittore, anatomista, Ingegnere, Inventore, Scultore, Pittore. Solo un eroe poteva vedere così avanti, solo un eroe poteva carpire il segreto del volo nei flussi di corrente ascensionali quando il volo era solo una fantasia per l'uomo.
Eroi di oggi? Non ce ne sono molti, ma quelli che ci sono non vengono notati. Eroe per me è chi con il coraggio e la forza d'animo realizza i suoi sogni e non si tira indietro. Mio padre per me è sempre stato un eroe; era figlio di un calzolaio e di una sarta, 5o di 6 figli. Ma voleva fare l'insegnante, desiderava tantissimo poter educare i ragazzi, dargli la possibilità di costruire le proprie menti con i mattoni che gli forniva, senza indirizzarli, senza plasmarli. Così finito il liceo magistrale, si recò a Salerno per realizzare il suo sogno. Purtroppo i suoi genitori non si potevano permettere di mantenerlo agli studi e per farlo, per raggiungere il suo sogno sottraeva al sonno il tempo per lo studio. Imbianchino, bibliotecario, netturbino. Ma in 4 anni ha conseguito la laurea ed ha realizzato il suo sogno. Ora insegna Storia, Letteratura Italiana e latino al Liceo Scientifico di Potenza. Ha una famiglia e mantiene me agli studi, affinchè anche io possa un giorno realizzare il mio sogno di essere medico. Per me è un eroe.
Altri eroi? Medici che lasciano tutto per andare ad aiutare popolazioni disastrate, sacrificando la vita allo studio per aiutare altre persone, ricercatori (almeno in Italia) che per stipendi irrisori si dedicano alla ricerca di qualcosa che possa giovare al mondo intero. Fleming era un eroe... vide una piastra di coltivazione di batteri che era stata contaminata da alcuni miceti che aveva in un altra che non aveva chiuso bene... il micete era il Penicillum Notatum... i batteri erano morti... la penicillina era nata. Quel farmaco ha salvato ad oggi circa 180.000.000 di vite umane, ma quanti conoscono Sir Arthur Fleming? Gli eroi bisogna sapere dove cercarli. Questo è il mio pensiero. Au revoire
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Scusa sai, ma credo che chiunque abbia una cultura minima, conosca Fleming!!!
E poi, e' forse meno eroe un medico che guadagna un sacco di soldi ma crede in quello che fa e lo fa bene, rispetto ad uno che va a lavorare in Africa? |
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Julian
 Reg.: 27 Gen 2003 Messaggi: 6177 Da: Erbusco (BS)
| Inviato: 22-01-2005 20:17 |
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quote: In data 2005-01-21 15:36, ginestra scrive:
...i veri eroi, oggi, son proprio quelli che portano avanti una famiglia con gran fatica e dignità, credetemi.
In quanto alla caduta di ideali, questo processo di inversione cominciò già agli albori del '900, nella nostra epoca, poi, abbiamo toccato il fondo, per cui si spera di risalire, un giorno o l'altro.
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Credimi,gli ideali contano più oggi che un tempo.Non essere ingenua!!
_________________ Se nulla capivo, qui tu finalmente
nulla lasciavi germogliare sulla brulla,
paradossale, tra noi terra infondata,
dove sono i leoni, ammattiti e marroni
lasciando immaginare
la sposa occidentale. |
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ginestra

 Reg.: 02 Mag 2003 Messaggi: 8862 Da: San Nicola la Strada (CE)
| Inviato: 22-01-2005 23:29 |
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quote: In data 2005-01-22 20:17, Julian scrive:
quote: In data 2005-01-21 15:36, ginestra scrive:
...i veri eroi, oggi, son proprio quelli che portano avanti una famiglia con gran fatica e dignità, credetemi.
In quanto alla caduta di ideali, questo processo di inversione cominciò già agli albori del '900, nella nostra epoca, poi, abbiamo toccato il fondo, per cui si spera di risalire, un giorno o l'altro.
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Credimi,gli ideali contano più oggi che un tempo.Non essere ingenua!!
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Certo che contano, non ho mai detto il contrario, solo che sono stati dimenticati,oggi si vive per le velleità che una società malaticcia ha posto nel cervello dei giovani come cariatidi intoccabili.Inutile elencarle, le sappiamo tutti.
Non ho capito, scusami, perché sarei ingenua.
_________________ E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste....... |
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greenday2
 Reg.: 02 Lug 2004 Messaggi: 1074 Da: reggio emilia (RE)
| Inviato: 23-01-2005 01:10 |
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E perchè non elencarle? Elenca elenca |
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ipergiorg
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 23-01-2005 09:10 |
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quote: In data 2005-01-22 16:36, hitman scrive:
Definizioni di eroe:
-chi in guerra o in imprese pericolose, si distingue con azioni valorose;
-chi si distingue per splendide qualità e spirito di sacrificio al servizio di un ideale;
-nome dato dai greci ai grandi uomini divinizzati.
Una volta in un film li ho sentiti definire anche in questo modo: ”uomini comuni che fanno cose eccezionali in situazioni fuori dall’ordinario”.
Secondo me, ciò che li contraddistingue è proprio la straordinarietà delle azioni da loro compiute.
Per questo non mi sento di dare dell’“eroe” a un operaio che si fa il culo dalla mattina alla sera offrire ai propri figli un futuro migliore o a una madre divorziata che deve mandare avanti un’intera famiglia da sola.
Godono della mia stima, li ammiro per il loro stoicismo e per la loro forza d’animo, ma niente che vada oltre i meriti di un bravo cittadino o di un buon padre di famiglia.
Perfino i nostri militari caduti a Nassirya, morti nell’adempimento del loro dovere, possono sfuggire facilmente a questa catalogazione.
Stavano aiutando della gente, sacrificavano anima e corpo nel loro lavoro, ma non sono morti facendo nulla di eroico.
Sono stati fatti saltare in aria mentre svolgevano compiti di ordinaria amministrazione.
Forse è la loro professione in sé, la scelta e gli ideali che avevano deciso di servire o il teatro rischioso in cui operavano a far meritare loro la dicitura di “eroi”, ma se analizziamo le circostanze della loro morte, non ci troviamo nulla di speciale.
Premetto di essere stato uno di quei tanti italiani che hanno pianto sinceramente la loro perdita, ma, mentre non faccio nessuna fatica a definirli dei martiri e degli uomini coraggiosi, non sono ancora pienamente convinto dell’opportunità del chiamarli “eroi”.
Forse mi sbaglio, perché in fondo la caratteristica principale dell’eroe è quella di votare la propria esistenza a una causa, di anteporre la vita degli altri alla propria, di impiegarsi in cose che noi non avremmo il fegato di fare.
Sono ciò che noi vorremmo essere, ma non abbiamo il coraggio di diventare.
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quoto tutto.
E non riesco a credere che tanta gente usi vuota retorica e demagogia. "glie eroi sono quelli che si spaccano la schiena per dare un tetto e cibo alla propria famiglia?" dunque basta usare il redditometro per stabilire chi sia un eroe?? Magari qualcuno ha mancato la sua grande occasione per negligenza e adesso tira avanti con due lire e sarebbe un eroe??? Non siate ridicoli. E poi al posto di spaccarsi la schiena cosa potrebbero fare? Fuggire e fare i barboni abbandonando la prole?? |
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celeste
 Reg.: 23 Apr 2004 Messaggi: 867 Da: firenze (FI)
| Inviato: 23-01-2005 09:57 |
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quote: In data 2005-01-23 09:10, ipergiorg scrive:
quote: In data 2005-01-22 16:36, hitman scrive:
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E poi al posto di spaccarsi la schiena cosa potrebbero fare? Fuggire e fare i barboni abbandonando la prole??
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Oppure farsi furbi e vendersi al miglior offerente. E rubare, truffare, evadere il fisco, clientelare, prevaricare...
_________________ Ovviamente è possibile amare un essere umano, se non lo si conosce
abbastanza bene.
(Charles Bukowski) |
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ipergiorg
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 23-01-2005 10:09 |
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quote: In data 2005-01-23 09:57, celeste scrive:
quote: In data 2005-01-23 09:10, ipergiorg scrive:
quote: In data 2005-01-22 16:36, hitman scrive:
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E poi al posto di spaccarsi la schiena cosa potrebbero fare? Fuggire e fare i barboni abbandonando la prole??
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Oppure farsi furbi e vendersi al miglior offerente. E rubare, truffare, evadere il fisco, clientelare, prevaricare...
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tutte cose non così facili da fare come pensi. E poi non ho ben capito secondo te o uno è povero (o quasi) o è disonesto?? Ma fammi il piacere |
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ipergiorg
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 23-01-2005 10:14 |
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quote: In data 2005-01-22 16:55, ginestra scrive:
Oltre al coraggio, ci vuole una buona dose di incoscienza,mi pare.Mica si diventa eroi dalla mattina alla sera, quanto piuttosto perché hai le caratteristiche necessarie per "buttarti" in un'impresa audace.Mi piacerebbe sapere in che modo e in che occasione, oggi, si potrebbe diventare degli eroi.
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ci si può di molto avvicinare, facendo una denuncia contro un boss camorrista o mafioso mi pare. Solo che oltre a mettere a repentaglio la propria vita è meglio non avere alcun legame affettivo altrimenti rischi anche altre vite per un risultato spesso (troppo spesso) ridicolo
_________________ Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis. |
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xander77
 Reg.: 12 Ott 2002 Messaggi: 2521 Da: re (RE)
| Inviato: 23-01-2005 11:46 |
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quote: In data 2005-01-22 16:36, hitman scrive:
Definizioni di eroe:
-chi in guerra o in imprese pericolose, si distingue con azioni valorose;
-chi si distingue per splendide qualità e spirito di sacrificio al servizio di un ideale;
-nome dato dai greci ai grandi uomini divinizzati.
Una volta in un film li ho sentiti definire anche in questo modo: ”uomini comuni che fanno cose eccezionali in situazioni fuori dall’ordinario”.
Secondo me, ciò che li contraddistingue è proprio la straordinarietà delle azioni da loro compiute.
Per questo non mi sento di dare dell’“eroe” a un operaio che si fa il culo dalla mattina alla sera offrire ai propri figli un futuro migliore o a una madre divorziata che deve mandare avanti un’intera famiglia da sola.
Godono della mia stima, li ammiro per il loro stoicismo e per la loro forza d’animo, ma niente che vada oltre i meriti di un bravo cittadino o di un buon padre di famiglia.
Perfino i nostri militari caduti a Nassirya, morti nell’adempimento del loro dovere, possono sfuggire facilmente a questa catalogazione.
Stavano aiutando della gente, sacrificavano anima e corpo nel loro lavoro, ma non sono morti facendo nulla di eroico.
Sono stati fatti saltare in aria mentre svolgevano compiti di ordinaria amministrazione.
Forse è la loro professione in sé, la scelta e gli ideali che avevano deciso di servire o il teatro rischioso in cui operavano a far meritare loro la dicitura di “eroi”, ma se analizziamo le circostanze della loro morte, non ci troviamo nulla di speciale.
Premetto di essere stato uno di quei tanti italiani che hanno pianto sinceramente la loro perdita, ma, mentre non faccio nessuna fatica a definirli dei martiri e degli uomini coraggiosi, non sono ancora pienamente convinto dell’opportunità del chiamarli “eroi”.
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Ripeto: definirli tali serve forse più alle nostre coscienze che ad altro.
_________________ "Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione" |
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ipergiorg
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 31-01-2005 10:41 |
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Beh effettivamente qualche Eroe esiste ancora.
In questo caso una Eroina
FEDERICO E’ VENUTO ALLA LUCE TRE MESI FA, RITA NON CE L’HA FATTA
Non volle abortire per curarsi il cancro Morta la mamma-coraggio di Como
roberto brusadelli Federico non conoscerà mai la sua mamma: per poterlo dare alla luce, lei, Rita Fedrizzi, 41 anni, di Pianello del Lario (Como) ha rifiutato di abortire. Malata di cancro, rinunciare alla creatura che portava in grembo era l’unico mezzo per avviare, un anno fa, le cure per salvarsi: ma lei ha detto di no. Così Federico è venuto al mondo, tre mesi fa, e l’altro giorno Rita si è addormentata per sempre.
«La scelta di Rita, che ho sempre condiviso, è stata una scelta di fede», ha dichiarato il marito Enrico Ferrari. «Senza una profonda convinzione di fede non avrebbe potuto portare avanti questa decisione - ha spiegato l’uomo -. Quando qualcuno le raccomandava l’aborto come unica via di scampo, lei diceva: è come se mi chiedessero di uccidere uno degli altri miei due figli per salvare la mia pelle. Lei ha accolto Federico come un dono, non come una condanna».
Chi, in coscienza, si sarebbe meravigliato o magari indignato per una scelta diversa? Rita era giovane, oltre al marito doveva pensare agli altri due figli, di 10 e 12 anni. Ma per lei l’amore era un sentimento totale, da non considerare con il bilancino: non una somma di tanti legami e affetti che potevano anche scomporsi, ripartirsi, ma una unità che doveva essere concessa nella sua integrità a tutti e a ciascuno. Federico valeva tutto il suo amore, non la terza parte di quello che riservava ai figli. E se non poteva assicurare a lui quella condizione primaria dell’amore che è la vita, allora Rita doveva rinunciare anche a se stessa e alla possibilità di curarsi degli altri: il marito, i figli già cresciuti.
Le sofferenze che questa scelta è costata le conoscevano solo Rita e di riflesso i suoi familiari. Ma non è con il facile psicologismo da talk show televisivo che questa storia può essere raccontata. Se c’è un vero “scandalo”, nel senso biblico del termine, cioè un “inciampo” alla mentalità corrente che di finti scandali si nutre, questo è la fede che dà coraggio e coerenza fino al sacrificio ultimo.
Tutto è debole in questa società, persino - come si è detto felicemente - il pensiero: per questo la forza senza cedimenti né incrinature ci stupisce tanto.
_________________ Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis. |
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hitman
 Reg.: 22 Ago 2002 Messaggi: 1010 Da: Castiglione delle Stiviere (MN)
| Inviato: 31-01-2005 13:45 |
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Per non parlare di quei 9 milioni di iracheni che ieri sono usciti di casa, rischiando la vita, per esprimere il primo voto libero nella storia dell'Iraq.
Hanno dimostrato di essersela meritata la democrazia.
Hanno, in qualche modo, dato un senso a tutte le migliaia di vittime che questa guerra ha causato.
Non saranno degli eroi, ma hanno dimostrato un grandissimo coraggio, un senso civico impensabile in un popolo abitutato alla dittatura e un desiderio di libertà forte e sincero.
Noi avremmo fatto lo stesso?
Avremmo anteposto il nostro diritto di voto alla nostra stessa vita?
Concludo citando una frase di Martin Luter King che sicuramente tutti conoscete:
"Un uomo che non è pronto a morire per un ideale non è degno di vivere".
Gran belle parole.
_________________ "Non credo in un destino che si abbatte sugli uomini indipendentemente dalle loro azioni; al contrario, credo in un destino che si abbatte sugli uomini se non agiscono."
G.K. Chesterton |
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ipergiorg
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 31-01-2005 14:00 |
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quote: In data 2005-01-31 13:45, hitman scrive:
Noi avremmo fatto lo stesso?
Avremmo anteposto il nostro diritto di voto alla nostra stessa vita?
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non voglio sminuire il coraggio degli iraqeni. Ma credo che in quella situazione probabilmente avremmo fatto lo stesso. Anche perchè se non fossero andati a votare non è che il terrorismo sarebbe finito. Lì si muore anche solo passeggiando per strada, tanto vale esercitare un diritto che forse può portare ad una sconfitta del terrorismo. E' meglio morire combattendo che morire fuggendo, non trovi? |
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