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Autore FINI E' FURIBONDO PER IL CROLLO DI AN
greenday2

Reg.: 02 Lug 2004
Messaggi: 1074
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 13-04-2005 17:25  
quote:
In data 2005-04-13 15:49, DottorDio scrive:
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In data 2005-04-13 00:26, greenday2 scrive:
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In data 2005-04-12 21:59, DottorDio scrive:
quote:
In data 2005-04-12 20:38, Quilty scrive:
Certamente,infatti gli oggetti rotti hanno molto più valore delle persone torturate.


Sempre il meglio Quilty!

Cmq Greenday, non capisco la tua ottusità, aquafresh ha riportato che Fini e Follini hanno chiesto di andare alle elezioni anticipate e continuare a negare questo dato di fatto mi sembra stupido...lo sanno tutti!
Poi che dici che se uno fa una richiesta poi passa ai fatti per forza, ma che definizione dai di richiesta?
Poi richiesta e ipotesi sono praticamente sinonimi, non vedo che differenze ci vedi, che vocabolario usi?
Fini e Follini hanno richiesto (proposto) di andare alle elezioni anticipate e Berlusconi ha deciso (almeno momentaneamente) che è meglio proseguire con la distruzione dell'Italia per una altro anno (garantendosi di perdere le elezioni...unica nota positiva per gli italiani in tutto ciò!).
Mi sembra inopportuno che AN e UDC votino la sfiducia del governo a tutti i costi visto che in questo modo la cdl si fascerebbe e dopo le elezioni il centro sinistra le vincerebbe a occhi chiusi!
Non c'è bisogno che tele dica io ste cose, basta fermarsi 10 secondi a riflettere e ci si arriva.
Se poi uno vuole rimanere nella sua faziosità e appigliarsi a qualsiasi stronzata pur di non riconoscere la realtà non so che fargli...si faccia prestare un cervello!




Si ma non e' vero che fini e follini hanno chiesto le elezioni! Se ne e' parlato....NON HANNO CHIESTO NULLA! E' sempre quella la differenza....sottile ma che cambia completamente il discorso.

Sei passato agli insulti anche tu?


Obbligato.
Se non riesci a capirla detta così, non so che farti se Fini e Follini hanno discusso e indirettamente chiesto le elezioni anticipate.
Infatti solo il fatto che abbiano parlato con Berlusconi dell'eventualità di andare alle elezioni anticipate implica anche una richiesta che per il momento sembra accantonata di "comune accordo", anche se non sono da escludersi ripensamenti.
Ti sembra più chiaro ora il concetto?




Vabbe non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...

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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 13-04-2005 17:44  
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In data 2005-04-13 17:25, greenday2 scrive:
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In data 2005-04-13 15:49, DottorDio scrive:
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In data 2005-04-13 00:26, greenday2 scrive:
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In data 2005-04-12 21:59, DottorDio scrive:
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In data 2005-04-12 20:38, Quilty scrive:
Certamente,infatti gli oggetti rotti hanno molto più valore delle persone torturate.


Sempre il meglio Quilty!

Cmq Greenday, non capisco la tua ottusità, aquafresh ha riportato che Fini e Follini hanno chiesto di andare alle elezioni anticipate e continuare a negare questo dato di fatto mi sembra stupido...lo sanno tutti!
Poi che dici che se uno fa una richiesta poi passa ai fatti per forza, ma che definizione dai di richiesta?
Poi richiesta e ipotesi sono praticamente sinonimi, non vedo che differenze ci vedi, che vocabolario usi?
Fini e Follini hanno richiesto (proposto) di andare alle elezioni anticipate e Berlusconi ha deciso (almeno momentaneamente) che è meglio proseguire con la distruzione dell'Italia per una altro anno (garantendosi di perdere le elezioni...unica nota positiva per gli italiani in tutto ciò!).
Mi sembra inopportuno che AN e UDC votino la sfiducia del governo a tutti i costi visto che in questo modo la cdl si fascerebbe e dopo le elezioni il centro sinistra le vincerebbe a occhi chiusi!
Non c'è bisogno che tele dica io ste cose, basta fermarsi 10 secondi a riflettere e ci si arriva.
Se poi uno vuole rimanere nella sua faziosità e appigliarsi a qualsiasi stronzata pur di non riconoscere la realtà non so che fargli...si faccia prestare un cervello!




Si ma non e' vero che fini e follini hanno chiesto le elezioni! Se ne e' parlato....NON HANNO CHIESTO NULLA! E' sempre quella la differenza....sottile ma che cambia completamente il discorso.

Sei passato agli insulti anche tu?


Obbligato.
Se non riesci a capirla detta così, non so che farti se Fini e Follini hanno discusso e indirettamente chiesto le elezioni anticipate.
Infatti solo il fatto che abbiano parlato con Berlusconi dell'eventualità di andare alle elezioni anticipate implica anche una richiesta che per il momento sembra accantonata di "comune accordo", anche se non sono da escludersi ripensamenti.
Ti sembra più chiaro ora il concetto?




Vabbe non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...


Ti sei tirato la zappa nei piedi
_________________
Geppetto è stato l'unico uomo ad aver fatto un figlio con una sega

Attention: Dieu est dans cette boite comme ailleurs et partout!

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greenday2

Reg.: 02 Lug 2004
Messaggi: 1074
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 14-04-2005 00:58  
Infatti ho visto un pullulare di elezioni anticipate.

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londoner

Reg.: 22 Gen 2005
Messaggi: 690
Da: london (es)
Inviato: 14-04-2005 16:13  
Fini e` in caduta libera. Tu greenday non hai la piu` pallida cognizione del reale. Anche i numeri contesti. Anche Storace ha ammesso il disastro per AN. Tu no...vabbe`...

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londoner

Reg.: 22 Gen 2005
Messaggi: 690
Da: london (es)
Inviato: 14-04-2005 16:32  
ennesima figuraccia di greenday :

dal corriere di oggi :

Resa dei conti nella maggioranza dopo il tonfo elettorale Fini: «Berlusconi chieda la fiducia» Follini pronto a chiedere all'Udc il ritiro della squadra dei ministri dal governo. Anche il Nuovo Psi sulla stessa linea Il vicepremier Fini (Ansa)
ROMA - E' muro contro muro nella Cdl. Tocca al leader di An aggiungere un tassello al tribolato periodo post-elettorale della Casa delle libertà. Un tassello che porterà forse a un voto di fiducia di fronte alle Camere per la prossima settimana.
«Ho chiesto a Berlusconi di andare in Parlamento. Di dire cosa concretamente vuol fare nel prossimo anno per il sud, per tutelare il reddito delle famiglie, per favorire la competitività delle imprese. Di ribadire che le riforme istituzionali saranno approvate in tempi tali da rendere possibile il referendum solo dopo le elezioni politiche; di chiedere un voto di fiducia alla sua maggioranza». I tempi di questo incontro, secondo il ministro degli Esteri (e vicepremier), è settimana prossima.

Nello stesso tempo il segretario Marco Follini sarebbe orientato a chiedere al partito il ritiro della squadra dei ministri dal governo. Una decisione verrà presa solo venerdì quando è fissata la direzione dell'Udc. Stesso orientamento avrebbe il Nuovo Psi di Gianni De Michelis.
L'altro passaggio critico della dichiarazione di Fini dopo la riunione di giovedì della Cdl riguarda il rimpasto ministeriale più volte ventilato in questi giorni: «Se Berlusconi vuol cambiare qualche ministro lo faccia. Ha carta bianca, perché la novità richiesta da An deve essere nei contenuti politici non nei ministri».
14 aprile 2005



[ Questo messaggio è stato modificato da: londoner il 14-04-2005 alle 16:32 ]

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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 14-04-2005 16:37  
Siamo alle solite.
Un po di lievito Berlusconi e si rimpasta il governo.
Ma la puietanza resta la stessa.
Indigesta.


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greenday2

Reg.: 02 Lug 2004
Messaggi: 1074
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 14-04-2005 17:37  
quote:
In data 2005-04-14 16:32, londoner scrive:
ennesima figuraccia di greenday :

dal corriere di oggi :

Resa dei conti nella maggioranza dopo il tonfo elettorale Fini: «Berlusconi chieda la fiducia» Follini pronto a chiedere all'Udc il ritiro della squadra dei ministri dal governo. Anche il Nuovo Psi sulla stessa linea Il vicepremier Fini (Ansa)
ROMA - E' muro contro muro nella Cdl. Tocca al leader di An aggiungere un tassello al tribolato periodo post-elettorale della Casa delle libertà. Un tassello che porterà forse a un voto di fiducia di fronte alle Camere per la prossima settimana.
«Ho chiesto a Berlusconi di andare in Parlamento. Di dire cosa concretamente vuol fare nel prossimo anno per il sud, per tutelare il reddito delle famiglie, per favorire la competitività delle imprese. Di ribadire che le riforme istituzionali saranno approvate in tempi tali da rendere possibile il referendum solo dopo le elezioni politiche; di chiedere un voto di fiducia alla sua maggioranza». I tempi di questo incontro, secondo il ministro degli Esteri (e vicepremier), è settimana prossima.

Nello stesso tempo il segretario Marco Follini sarebbe orientato a chiedere al partito il ritiro della squadra dei ministri dal governo. Una decisione verrà presa solo venerdì quando è fissata la direzione dell'Udc. Stesso orientamento avrebbe il Nuovo Psi di Gianni De Michelis.
L'altro passaggio critico della dichiarazione di Fini dopo la riunione di giovedì della Cdl riguarda il rimpasto ministeriale più volte ventilato in questi giorni: «Se Berlusconi vuol cambiare qualche ministro lo faccia. Ha carta bianca, perché la novità richiesta da An deve essere nei contenuti politici non nei ministri».
14 aprile 2005



[ Questo messaggio è stato modificato da: londoner il 14-04-2005 alle 16:32 ]



Lo sai vero che l'articolo che hai postato non parla ne del crollo di AN ne di elezioni anticipate? A parlar inglese, ti sei forse dimenticato l'Italiano? A londoneeee ma perchè ti devi ridicolizzare da solo P

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 15-04-2005 02:06  
Greenday, io sento solo un fortissimo rumore di unghie sugli specchi. Fra l'altro stai negando un'evidenza incontrovertibile senza nessun motivo. Perse le elezioni non c'è nulla di strano nel richiedere quello che chiede l'ala più dura dell'UDC.
_________________
E' ok per me!

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greenday2

Reg.: 02 Lug 2004
Messaggi: 1074
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 15-04-2005 12:09  
quote:
In data 2005-04-15 02:06, sloberi scrive:
Greenday, io sento solo un fortissimo rumore di unghie sugli specchi. Fra l'altro stai negando un'evidenza incontrovertibile senza nessun motivo. Perse le elezioni non c'è nulla di strano nel richiedere quello che chiede l'ala più dura dell'UDC.




Assolutamente. Ho anche detto piu volte che io sarei favorevole alle elezioni anticipate!

Purtroppo son stato smentito dai fatti...

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londoner

Reg.: 22 Gen 2005
Messaggi: 690
Da: london (es)
Inviato: 15-04-2005 12:34  
ennesima figuraccia di greenday

...vedi come funziona la politica. Molta gente di destra del forum (per esempio iper) hanno dimostrato almeno piu` prudenza sulla lettura di questi fatti. E faccio loro i miei complimenti per l`obbiettivita`, effettivamente difficile da mantenere in momenti cosi` drammatici per la loro fede politica.

Ma greenday, diciamolo, sta negando l`evidenza da mesi e taccia di ridicolo il sottoscritto che invece (non che fosse difficile) prospettava la crisi dal giorno dopo le regionali.


Corriere di oggi:


A Palazzo Chigi riunione tra Berlusconi, Fini, Calderoli e Maroni Governo, l'Udc ritira i suoi ministri Accolta la proposta del segretario Follini. Anche i socialisti pronti al disimpegno. Appoggio esterno, ma si punta a un Berlusconi bis
ROMA - E' crisi aperta nel governo. L'Udc ha infatti deciso di ritirare la propria delegazione dall'esecutivo, garantendo però l'appoggio esterno alla maggioranza e altrettanto si prepara a fare il Psi. La decisione è stata presa al termine della direzione nazionale che ha accolto la proposta del segretario Marco Follini. Ed è stata ufficializzata dal presidente del partito, Rocco Buttiglione. E' ancora in corso, invece, la riunione della segreteria socialista nella sede di Largo di Torre Argentina.
La direzione nazionale dell'Udc ha approvato un documento che stabilisce il ritiro di ministri e sottosegretari e che dà mandato al segretario nazionale ad adoperarsi per la costituzione di un nuovo governo della Casa delle Libertà presieduto da Silvio Berlusconi. L'ipotesi di un «Berlusconi bis» non piace però al premier, che vedrebbe così sfumare l'obiettivo di presentarsi agli elettori, alle politiche del prossimo anno, come il primo presidente del Consiglio della storia repubblicana a rimanere in sella per l'intera legislatura.
A Palazzo Chigi, intanto, terminato un consiglio dei ministri lampo che non ha visto la presenza dei centristi, è in corso un minivertice tra il premier Berlusconi, il sottosegretario Gianni Letta, il vicepremier e presidente di An Gianfranco Fini e i ministri leghisti Roberto Maroni e Roberto Calderoli. Oggetto dell'incotro le decisioni da adottare in conseguenza della scelta di disimpegno di Udc e Psi.
Della questione è stato già informato il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che da Sofia, dove ha partecipato al forum italo-bulgaro, ha fatto sapere di non disporre ancora degli elementi necessari per valutare la vicenda. «Tra un'ora e tre quarti sarò ha Roma - ha detto a chi gli chiedeva un commento e se è già in agenda un incontro con il premier al Quirinale - e io stesso ne saprò di più».

Marco Follini e Carlo Giovanardi (Graffiti)
Sottolineando che l'Udc ha il dovere «di assicurare la governabilita», Follini fa sapere che il partito dovrà garantire «l'approvazione in tempi rapidissimi, anche con voto di fiducia, del provvedimento sulla competitività». Ma questo non può essere un ostacolo ad esprimere posizioni politiche autonome e ragionate, anche se divergenti rispetto a quelle del premier e del suo partito, che insistono invece «sul valore della continuità e su un certo minimalismo rispetto al risultato elettorale». Per questo, dice il segretario, «o esprimiamo una delega in bianco al leader della coalizione oppure ci assumiamo la nostra responsabilità. Io dico che una chiara assunzione di responsabilità fa parte della logica di un governo di vera coalizione. E fa parte anche, dal mio punto di vista, di un interesse generale del Paese che dobbiamo cercare di coltivare». Proponendo il ritiro dei ministri in direzione, Follini ha detto di sapere «quanto costa questo gesto ad ognuno di noi. Non lo avrei prospettato se non fossi convinto che passa per questa via prima di tutto un rilancio della coalizione e poi una prospettiva onesta, costruttiva, orgogliosa e vitale per il nostro partito». Partito che si batte «per smentire la profezia di una vittoria del centrosinistra e dell’Ulivo. Ci battiamo perché una maggioranza moderata e alternativa alla sinistra tenga il campo».
Le lettere di dimisioni di ministri e sottosegretari dovrebbero partire nel pomeriggio. Oltre alla vicepresidenza di Follini l'Udc poteva contare nell'esecutivo su tre ministri: Mario Baccini alla Funzione pubblica, Rocco Buttiglione alle Politiche comunitarie e Carlo Giovanardi ai Rapporti con il Parlamento). Espressi dal partito sono anche un viceministro (Tassone) e cinque sottosegretari (Bosi, Delfino, Drago, Galati e Vietti).
Il Nuovo Psi conta invece su un viceministro, Stefano Caldoro (Pubblica istruzione), e su un sottosegretario, Nanni Ricevuto (Infrastrutture e trasporti). Nel partito si discute non solo dell'uscita dall'esecutivo ma anceh dell'eventualità di interrompere il rapporto organico con la Casa delle Libertà. Sia il segretario Gianni De Michelis sia il portavoce Bobo Craxi sarebbero favorevoli ad una corsa in solitaria dei socialisti alle prossime elezioni. La decisione verrà presa al termine del confronto nella riunione della segreteria, allargata per l'occasione anche ai segretari regionali.
15 aprile 2005




[ Questo messaggio è stato modificato da: londoner il 15-04-2005 alle 12:34 ]

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 15-04-2005 12:37  
RIFONDAZIONE COMUNISTA

Gli applausi a Blair, ricevuti ieri nel congresso del Labour, non riusciranno a sovrastare l'urlo di sdegno di gran parte del suo Paese. Quelli di ieri, anzi, sono apparsi come l'ennesima menzogna, per se stesso e per gli altri, che il premier britannico ha riservato ai suoi concittadini.

Il congresso del Labour poteva e doveva essere il luogo della verità, la sede di un bilancio dei sei anni al governo e di verifica della credibilità, elettorale e politica, del suo leader. Ma Blair ha deciso di tirare dritto, dicendo che non esistono altre vie che la sua e che, anzi, accelererà senza esitazioni, evitando di innestare "la retromarcia", di cui peraltro non dispone.

In realtà la politica di Blair, quella della terza via in economia e quella filostatunitense nei conflitti, ha mostrato tutte le sue contraddizioni. Il Labour Party è da tempo investito da una profondissima crisi, a partire dal suo rapporto con le Trade Unions, che ha portato un consistente numero di suoi parlamentari (tra i quali il coordinatore della Stop the war coalition, Jeremy Corbin, ospite alla manifestazione nazionale del nostro Partito a Roma) ma anche due importanti ministri (Robin Cook e Claire Short) a contrastare apertamente la politica d'aggressione all'Iraq. Eppure anche l'adorante platea del congresso ha messo in minoranza la posizione del primo ministro, sostenuta anche dall'altro protagonista di Bornemouth Gordon Brown, su un tema decisivo come le politiche del welfare.

Ma la contestazione si è levata soprattutto dal cuore di una società che mai si era sentita così distante dal proprio governo. Londra è stata teatro d'imponenti manifestazioni, fino ai centomila scesi in piazza sabato scorso. Intanto sei inglesi su dieci pensano che Blair abbia mentito sulla minaccia irakena e moltissimi sono convinti che il governo sia coinvolto nel suicidio del professor Kelly.

Ma gli scandali non rimangono confinati sulla sponda europea. Bush nei giorni scorsi si è trovato a fronteggiare le rivelazioni relative ad agenti segreti della Cia che operavano nel Dipartimento di Stato e che hanno contribuito a mescolare le carte della complicata partita irakena. Del resto, subito dopo l'11 settembre 2001, emersero chiaramente scontri interni agli apparati di sicurezza statunitensi: la Cia contro l'Fbi, ma anche il Pentagono contro i comandi militari. Alcuni osservatori hanno parlato di un regolamento di conti interno ai poteri forti che guidano la nazione più potente del mondo. Se anche fosse vero, come sicuramente è, ciò non muterebbe l'elemento strutturale delle nuove strategie politiche e militari che hanno contraddistinto la nuova fase della guerra globale permanente.

Blair e Bush, a dispetto delle provenienze politiche differenti, sono omogenei ad un disegno di comando del mondo che tende a frantumare ogni spazio di democrazia, ogni equilibrio di poteri, ogni forma di rappresentanza d'interessi collettivi. Nessuno è convinto che si sia fatta la guerra per esportare la democrazia, ma Blair lo afferma con arroganza. Nessuno pensa che si voglia ricostruire l'Iraq, per ripagare un popolo dei danni immensi prodotti dal conflitto ancora aperto, come dalle guerre e l'embargo precedenti, ma tutti sanno che sarà un grande affare per le imprese vicine all'entourage del Presidente, evidenziando un gigantesco e sanguinante conflitto d'interessi.

Se la globalizzazione è in crisi, i suoi "padroni" sono bestie ferite estremamente più pericolose, pronte a rivolgere attacchi feroci contro chi si frappone al loro progetto. L'idea di poter dettar legge dalla tolda di comando delle oligarchie occidentali fa acqua da tutte le parti, come il recente fallimento della strategia del Wto a Cancun dimostra. Si stanno aprendo delle enormi falle nel sistema dei poteri dominanti e oramai siamo nel pieno di una crisi, forse irreversibile, del modello planetario della globalizzazione.

Questa crisi galoppa veloce, travolgendo le forme più elementari di difesa dei popoli e Blair, come Bush, è un pericolo per la democrazia mondiale. In questo il leader laburista non è diverso da Berlusconi, nonostante le dichiarazioni di leader italiani del centrosinistra, ad esempio Rutelli, che lo considerano "indispensabile" come alleato in Europa. I movimenti che attraverseranno le strade del nostro continente, a partire dalla manifestazione del 4 ottobre a Roma, chiederanno che anche lui se ne vada. Del resto è oramai diventata una partita contro il tempo: o loro o noi.



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londoner

Reg.: 22 Gen 2005
Messaggi: 690
Da: london (es)
Inviato: 15-04-2005 12:49  
La repubblica

Roma, finita la direzione dei centristi, approvata la proposta di Follini
Partono le lettere: lasciano in nove, compresi i sottosegretari
Governo, ormai è crisi
Si dimettono i ministri dell'Udc
Garantito l'appoggio esterno. Impegno a restare nella Cdl
Il segreatrio dei Ds Fassino: "Berlusconi si dimetta subito"


Marco Follini
ROMA - L'Udc lascia il governo Berlusconi. Garantirà l'appoggio esterno, ma la direzione del partito centrista, in poco più di due ore, ha accettato la proposta del segretario Marco Follini. Anche se non dichiarata formalmente, è la crisi. Nel primo pomeriggio partiranno le lettere di dimissioni. Oltre a Follini, lasciano l'esecutivo anche Giovanardi, Baccini e Buttiglione, il viceministro Tassoni e cinque sottosegretari: Bosi, Delfino, Drago, Galati e Vietti.

Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi è di ritorno dalla visita in Bulgaria. Si è limitato a dire che tra poco sarà a Roma e "io stesso saprò qualcosa di più".

Il segreatrio dei Ds Piero Fassino chiede a Berlusconi di dimettersi oggi stesso e di aprire formalmente la crisi di governo. "Ogni ulteriore dilazione - aggiunge - aggraverebbe soltanto la crisi del Paese e incrinerebbe ancora di più la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni".

L'annuncio del ritiro dei ministri dell'Udc è stato dato da Rocco Buttiglione: "La direzione nazionale dell'Udc ha approvato il documento per il ritiro della delegazione dei ministri dell' Udc dal governo". Il ministro ha aggiunto che nel testo si ribadisce il mandato al segretario nazionale ad adoperarsi per la costituzione di un nuovo governo della Cdl presieduto da Silvio Berlusconi".

Il documento approvato, poi, chiede "che si mantenga l'appoggio parlamentare alla Cdl e vincola il segretario ad impegnarsi per rilanciare con più forza l'alleanza per arrivare alla vittoria nel 2006".

La riunione all'hotel Minerva era iniziata intorno alle 10. Follini ha proposto il ritiro dei ministri e l'appoggio esterno all'esecutivo: "Ritiriamo la nostra delegazione al governo e garantiamo la nostra leale collaborazione parlamentare", ha detto il vicepremier. I ministri, con l'eccezione di Carlo Giovanardi che, fino all'ultimo ha cercato di convincere il segretario a cambiar strada, si sono detti d'accordo. Alla fine anche Giovanardi ha accettato.

"Di fronte a una sconfitta elettorale e a una difficoltà politica, abbiamo chiesto una novità - aveva aggiunto Follini dal palco - Ci è stato risposto diversamente, ci è stato opposto il valore della continuità del governo e un certo minimalismo rispetto al risultato elettorale: abbiamo un'opinione diversa".

Nuovo governo e nuovo programma, queste sono le richieste dei centristi. Alla sconfitta delle regionali, sostiene Follini, si risponde con una sterzata secca, un governo che punti sul rilancio dell'economia senza far saltare i conti pubblici. Insomma, un Berlusconi-bis. Ma il disimpegno dell'Udc non sarà totale: "Abbiamo il dovere di assicurare la governabilità. E ci tengo a dire che rientra a pieno nella governabilità da parte nostra l'approvazione in tempi rapidissimi, anche con voto di fiducia, del provvedimento sulla competitività".

(15 aprile 2005)



[ Questo messaggio è stato modificato da: londoner il 15-04-2005 alle 12:49 ]

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londoner

Reg.: 22 Gen 2005
Messaggi: 690
Da: london (es)
Inviato: 15-04-2005 13:51  
ennesima figuraccia di greenday


corriere della sera di oggi:

Lo sfogo del Cavaliere sotto il fuoco alleato «Vi ho creato io. Che buffonata è questa?» I consigli del sottosegretario Letta: ora qualcuno gli dica come stanno le cose Fini: prendo atto che non ti dimetterai - Questa è la storia di un pranzo che somiglia tanto a un’ultima cena, e non solo perché al vertice di maggioranza erano in tredici, ma soprattutto perché dopo l’incontro di ieri il centro-destra non esiste più. Potranno forse arrivare a un compromesso, ricandidarsi insieme e con lo stesso leader, ma sarà un’alleanza diversa da quella che vinse le Politiche del Duemilauno. Fino all’ultimo Silvio Berlusconi ha tentato di evitare lo strappo, per due ore l’altro ieri aveva discusso al telefono con Pier Ferdinando Casini invitandolo a far recedere Marco Follini.
La «discontinuità» chiesta dal segretario centrista gli appariva come un’arma puntata contro, e quando ha spiegato al presidente della Camera che «Ciampi non intende comunque sciogliere in anticipo il Parlamento», si è sentito rispondere che non aveva capito «da quale parte giunge la minaccia», che «non è l’Udc a volerti silurare», che «altri hanno interesse a tenerti ancora per un anno a palazzo Chigi in queste condizioni», sempre più logorato dall’affanno quotidiano. Ma il Cavaliere temeva e teme che il Berlusconi bis diventi una trappola, e a nulla erano valsi i ragionamenti di Gianni Letta, giunto persino a chiedere l’aiuto di quanti venivano ricevuti dal premier: «Ditegli le cose come stanno, è ora che qualcuno lo faccia».
Così si è consumata la vigilia, e se il vertice è iniziato in ritardo, è perché Berlusconi era impegnato in un colloquio con Gianfranco Fini: «È appena rientrato dagli Stati Uniti e volevo informarlo di quanto era accaduto». Almeno questa era la sua versione. Ai leader della Cdl è stato distribuito un documento di nove pagine, un’analisi sui ritardi nell’azione di governo e un’anticipazione sulle priorità di politica economica: Mezzogiorno, sostegno alle imprese, competitività. Della crisi politica non c’era traccia, nemmeno un capoverso, e appena il premier ha aperto la discussione, Fini ha rimarcato questa assenza. Eppoi a suo dire «il documento non serve a nulla, in Parlamento basterebbe leggere una paginetta, senza parlare del passato e senza attardarsi sul futuro: poche cifre, gli obiettivi da completare fino alle elezioni, punto».
E comunque «il problema è politico», emerge dalla sconfitta alle Regionali, «un risultato che accomuna tutti, e di cui il premier deve prender atto. Dimettendosi e cambiando squadra oltre che programma». Berlusconi ovviamente ha rigettato la proposta, si è detto disponibile ai soliti ritocchi: «A parte Letizia Moratti e Lucio Stanca, qualche ministro tecnico si può sostituire. Ho sondato la loro disponibilità, sono pronti a lasciare, sono degli amici». E confondendo la politica con l’amicizia si è spinto a sostenere che «anche Roberto Calderoli si farebbe da parte con il suo consenso». Un modo di dire, ovvio, ma che ha lasciato basito il ministro leghista e ha spinto il suo collega di partito Giancarlo Giorgietti a un gesto eloquente con la mano.
«Secondo me dovresti dimetterti», ha proseguito Fini: «Prendo atto che non lo farai e certo non sarò io ad aprire la crisi». D’altronde Follini aveva chiesto di parlare, e il segretario dell’Udc è stato esplicito nel chiedere un Berlusconi-bis, assicurando che «la nostra lealtà è fuori discussione», ma avvertendo che «solo così si può e si deve rafforzare il governo e la sua immagine». Raccontano che il Cavaliere abbia portato la mano al viso, come colpito da una scudisciata, lui che dell’immagine ha fatto la sua arma vincente. Follini è stato subito appoggiato dal segretario del Nuovo Psi, Gianni De Michelis, spietato nell’analisi sull’esecutivo e sulla maggioranza, perché «devi capire che nemmeno i partiti li reggiamo più», che «c’è la fuga specie nel Mezzogiorno». Tutti hanno volto il loro sguardo verso Calderoli, perché c’era la Lega sul banco degli imputati: «Ma sulla devolution - si è difeso il ministro del Carroccio - eravamo d’accordo. Ora non potete venire meno ai patti».
«Non rinneghiamo l’intesa - gli ha ribattuto Fini - però è colpa vostra se la devolution è stata percepita al Sud come una minaccia». La parentesi sulle riforme è stata breve, perché Francesco Nucara, capo del Pri, ha riportato il discorso sulle richieste di Follini, «e siccome appartengo alla Prima Repubblica, ricordo che quando si voleva rilanciare un governo, i segretari dei partiti entravano a farne parte. Qui ci siete tutti, tranne me e De Michelis: perciò, quale esecutivo politicamente più forte di questo ci può essere?». D’un tratto l’aria è diventata irrespirabile, il Cavaliere ha preso a sorridere serrando ancor di più la mandibola: «Vi ho portato ai vertici del governo e delle istituzioni. Sono stato io a creare il centro-destra. E ora che volete fare?». «Guarda che se apri la crisi di governo sono disposto a sottoscrivere qualunque documento. Di cosa hai paura?», gli ha replicato Follini.
«Questa storia del Berlusconi bis mi pare una vera buffonata e io non faccio il buffone», è sbottato il premier: «Ma quale dato politico viene dalle elezioni? L’anno scorso in Sardegna, nello stesso giorno, Forza Italia ha preso alle Regionali nove punti in meno delle Europee. Nei sondaggi siamo appena cinque punti sotto l’Unione, e se mostrassimo un po’ più di compattezza, se ci dicessimo le cose che non vanno senza logorare all’esterno l’immagine della coalizione e del presidente del Consiglio, potremmo serenamente vincere l’anno prossimo. Vi farò avere un’analisi del voto quanto prima, e capirete che ho ragione». Nucara ha rinforzato i sospetti del Cavaliere con una battuta: «Presidente, se decidi di dimetterti, chiama prima una società di traslochi per portarti via le tue cose da palazzo Chigi».
«Non ce n’è bisogno. Qui ho solo la cartellina degli appunti. Eppoi non me ne vado. A chi dovrei lasciare? In giro non vedo dei De Gasperi, e in panchina non c’è un Marco Van Basten». A quel punto Fini ha tentato un’impossibile conciliazione, si è posto a metà strada tra il premier e l’altro vice: «Diramerò un comunicato in cui chiedo che il governo si presenti in Parlamento per chiedere la fiducia». Ma ormai non c’era più tempo per le mediazioni, «non vedo alternative», ha sussurrato gelido Follini: «Serve la discontinuità. Capisco che il lessico è sgradevole, ma a mio avviso il gesto è essenziale». Pare che Rocco Buttiglione abbia allora sovrapposto la sua voce: «Silvio - ha detto implorante - noi ti siamo amici. Tu hai lavorato bene e non devi preoccuparti di nulla. Accetta questo passaggio». E’ stato in quel momento che Follini si è alzato in piedi e ha compiuto il gesto dirompente: «Mi spiace, domani proporrò al mio partito di ritirare la delegazione dal governo». «Vedremo se ce la farai», lo ha sfidato Berlusconi. «Vedremo», ha detto il vice premier volgendogli le spalle. Ma prima di uscire dal salone, ha avuto modo di sentire le frasi che il Cavaliere gli ha lanciato contro: «Continuerò anche senza di te. Sostituirò i ministri dimissionari, se necessario, e andrò avanti».
Poi, ricomponendosi, ha commentato: «Uno come me, con un patrimonio di ventimila miliardi, deve perdere il tempo con voi... Vorrà dire che quando mi sarà passata l’arrabbiatura, siccome sono una persona gentile vi scriverò qualche cartolina dalle Bahamas». E giù il sipario.
Francesco Verderami
15 aprile 2005



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greenday2

Reg.: 02 Lug 2004
Messaggi: 1074
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 15-04-2005 14:57  
LONDONEEEE MA SVEGLIATE E LEGGILI GLI ARTICOLI!! DA NESSUNA PARTE SI PARLA DI ELEZIONI ANTICIPATE!!!! CIOè TI ENTRA IN QUELLA ZUCCA VUOTA???? CIOè ALMENO STAI ZITTO SE TI DEVI RENDERE RIDICOLO DA SOLO!

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londoner

Reg.: 22 Gen 2005
Messaggi: 690
Da: london (es)
Inviato: 15-04-2005 15:14  
Ancora neghi l`evidenza ? Fini ha chiesto ufficialmente a Berlusconi di dimettersi. Follini ha addirittura tratto le conseguenze da cio`. Credo che la tua distanza dal reale sia abissale. Ma riesci a seguire un evento ? Il governo e` entrato in crisi quando sono usciti gli exit polls delle regionali. Ti sembra che siano le condizioni per portare a termine la legislatura ?
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Ecco l'immagine dell'Italia all'estero:
parte prima
parte seconda

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