FilmUP.com > Forum > Il bar dello Sport - OLIMPIADI
  Indice Forum | Registrazione | Modifica profilo e preferenze | Messaggi privati | FAQ | Regolamento | Cerca     |  Entra 

FilmUP Forum Index > Zoom Out > Il bar dello Sport > OLIMPIADI   
Vai alla pagina ( Pagina precedente 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 )
Autore OLIMPIADI
Pythoniana

Reg.: 06 Lug 2004
Messaggi: 1257
Da: Gorizia (GO)
Inviato: 30-08-2004 13:16  
quote:
In data 2004-08-30 12:54, gatsby scrive:
E poi, onestamente, bisogna ammettere che il calcio è più fantasioso, più passionevole, più mediterraneo.E bada che te lo dice uno che gioca a pallavvolo da una vita e che segue attentamente la regular season di volley.




Non sono d'accordo, non del tutto, almeno. Una partita di calcio bella e spettacolare in media può indubbiamente dare dei punti ad una di pallavolo, ma ultimamente il calcio, soprattutto qui in Italia, non è che ci abbia abituato molto bene... Vogliamo parlare (volley) di Italia-Brasile del girone o della finale femminile tra Cina e Russia? Mi conforta tra l'altro il parere di un amico, che x anni ha lavorato a TvKoper (Capodistria), il che significa che di sport (anche volley) ne ha visto a palate. Bene, l'ho portato + volte l'anno scorso a vedere le partite della squadra femminile di Gorizia (B2, ora purtroppo C) e si è appassionato come non avrebbe creduto possibile. Gioco lento ed errori a volte marchiani, è vero, ma scambi + lunghi e cmq tensione alta x tutto il match. Questo spesso una partita di calcio non lo dà.
_________________
"Riempi il tuo cranio di vino prima che si riempia di terra, disse Kayam." Nazim Hikmet

  Visualizza il profilo di Pythoniana  Invia un messaggio privato a Pythoniana  Email Pythoniana     Rispondi riportando il messaggio originario
gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 30-08-2004 13:42  
è vero, ma per come siamo noi italiani che ci emozioniamo più per una giocata egoistica,ma fantasiosa di un beniamino il calcio è più adatto.
e poi il calico bene o male lo abbiamo praticato tutti, la pallavvolo no.
Comunque con "meno" non intendo affatto "poco", anzi...Io in una partita di pallavvolo o di basket( che ho praticato anch'esso per anni) perdo la voce.
Alla fine sono gusti, ma se noi italiani ci siamo indirizzati più verso il calcio la colpa non è dei media (anche se adesso scegliere diversamente è più difficile di un tempo), ma è perchè si conface più a noi, popolo di furabbchioni in cerca dell'estro vincente.
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

  Visualizza il profilo di gatsby  Invia un messaggio privato a gatsby  Vai al sito web di gatsby    Rispondi riportando il messaggio originario
gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 30-08-2004 13:43  
quote:
In data 2004-08-30 13:02, Cheyenne scrive:
l'unico rimpianto che ho.....essere nel medagliere sotto i francesi ma vaff



Anch'io
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

  Visualizza il profilo di gatsby  Invia un messaggio privato a gatsby  Vai al sito web di gatsby    Rispondi riportando il messaggio originario
Cheyenne
ex "miticooo"

Reg.: 23 Giu 2004
Messaggi: 1340
Da: cosenza (CS)
Inviato: 30-08-2004 14:51  
quote:
In data 2004-08-30 13:42, gatsby scrive:
è vero, ma per come siamo noi italiani che ci emozioniamo più per una giocata egoistica,ma fantasiosa di un beniamino il calcio è più adatto.
e poi il calico bene o male lo abbiamo praticato tutti, la pallavvolo no.
Comunque con "meno" non intendo affatto "poco", anzi...Io in una partita di pallavvolo o di basket( che ho praticato anch'esso per anni) perdo la voce.
Alla fine sono gusti, ma se noi italiani ci siamo indirizzati più verso il calcio la colpa non è dei media (anche se adesso scegliere diversamente è più difficile di un tempo), ma è perchè si conface più a noi, popolo di furabbchioni in cerca dell'estro vincente.




fino ad un po' di tempo fa' ero super d'accordo con te.... ma da quando nel calcio sta succedendo tutto quello che sta succedendo (sembra essere diventato solo tribunali, sentense, tar, lega ecc) mi sta troppo deludendo e mi sto "attanccando" a tutti gli altri sport! Per esempio alle olimpiadi mi e' dispiaciuto molto di + per le sconfitte di basket e pallavvolo che non dell'unidici di gentile !
non so...ci vedo + passione, + grinta mentre i giocatori di calcio... boh...mi sembrano senza mordente, sempre fiacchi....troppe "prime donne"....!
ma ripeto....e' solo il mio parere!
_________________
Se il Grande Spirito mi avesse voluto bianco,mi avrebbe creato così.Ha messo nei vostri cuori alcuni desideri ed altri nel mio...ben diversi.Non è necessario per un'aquila essere un corvo.

  Visualizza il profilo di Cheyenne  Invia un messaggio privato a Cheyenne    Rispondi riportando il messaggio originario
stilgar

Reg.: 12 Nov 2001
Messaggi: 4999
Da: castelgiorgio (TR)
Inviato: 04-09-2004 02:50  
Una cosa che ho scritto qualche giorno fa:

I giochi sono andati definitivamente in archivio ieri sera con una cerimonia molto sobria, festosa, quasi divertita e sicuramente divertente. Gli atleti hanno sfilato in maniera molto poco rigorosa ma molto più vicina a quello spirito olimpico di cui si è sentito tanto parlare in questi quasi venti giorni di gare. Tanti se ne erano già andati a casa, ma chi è rimasto ha voluto esserci per mandare un saluto dalle telecamere, per catturare un momento indimenticabile con il proprio telefonino o solo per fare onore al proprio Paese. Questa è stata l’Olimpiade del ritorno ad Atene dove i giochi ebbero origine quasi 3000 anni fa e dove, nel 1896, si tenne la prima edizione delle Olimpiadi moderne.



Sono stati i giochi della massima sicurezza, della tolleranza zero al doping e della grande rivelazione cinese che si presenta come la probabile forza da battere in prospettiva Pechino. Sono stati i giochi dei pochi record, delle belle storie e delle tante prime volte. La prima medaglia d’oro per alcuni Paesi come il Cile e Repubblica Dominicana, per El Gerrouji che riesce a superare quel tabù che lo voleva vincente in tutti i grandi appuntamenti tranne ai giochi, per sport come il Taekwondo e il materassino elastico. E’ stata l’Olimpiade del fenomeno americano Phelps, capace di conquistare 6 ori nel nuoto, ma anche del ritorno a Olimpia in quello che fu lo stadio dove nacque tutto qualche decina di secoli fa.



L’Italia esce a testa alta da questa edizione con un bottino di 32 medaglie che le vale l’ottavo posto finale nella graduatoria finale. I nostri sono partiti subito benissimo con l’oro del “grillo” Paolo Bettini, favorito è vero, ma proprio per quello osservato speciale di tutti gli avversari che sono rimasti con un palmo di naso quando l’hanno visto scattare, impotenti sullo strappo che precede il traguardo. Ben sette le medaglie che ci ha regalato la scherma. Oltre alla ormai leggendaria Vezzali e alla altrettanto brava Trillini, abbiamo scoperto quanta classe abbia il Livornese Montano vincitore a sorpresa nella sciabola e quanto cuore avesse Cassarà che, deluso dalla sconfitta nell’individuale, prometteva a tutti l’oro nella competizione a squadre e, insieme a Sanzo, riusciva a mantenere fede alla promessa. Chi pensava che per partecipare ai giochi servisse innanzitutto un fisico perfetto, avrà dovuto ricredersi vedendo le bellissime vittorie di Benelli nello skeet e di Galiazzo nel tiro con l’arco; nel loro caso basta avere nervi d’acciaio, una calma oceanica e un bel po’ di mira. Dalla ginnastica sono venute alcune delle sorprese più gradite: Igor Cassina ha centrato la vittoria cimentandosi in un esercizio che porta il suo nome e che lui riesce ad eseguire con una sicurezza disarmante. L’inossidabile Yuri Chechi ha confermato di essere il Signore degli anelli incontrastato con un bronzo che, alla sua età e dopo 4 anni di inattività totale, sembrava pura utopia alla vigilia. Nella ritmica le ragazze della gara a squadre sono riuscite nell’obiettivo di sbalordire tutti gli addetti ai lavori che non credevano nelle doti di chi non viene dall’est Europa: solo la Russia è riuscita a fare meglio di loro alla fine. Dal nuoto sono venute più delusioni che gioie, parzialmente riscattate dal bronzo nella 4x100 stile libero e dall’argento della giovanissima Federica Pellegrini che, per come è venuto sa un po’ di beffa, è vero, ma la ragazza si farà, non ha neppure le spalle strette; e poi con un sorriso come il suo qualcosa le si può perdonare di certo. A proposito di sorrisi, a pochi sarà sfuggito quello ammaliante da sbarazzina di Valentina Turisini sul secondo gradino del podio nel tiro a segno. Anche la Sensini, seppur parzialmente delusa dall’oro sfuggitole proprio all’ultima gara, ha trovato il modo di gioire per la conquista della terza medaglia consecutiva ai giochi anche se di bronzo questa volta. Due i bronzi anche dagli sport di combattimento: Cammarelle nella boxe e Lucia Morico nel judo. Nel canottaggio la nostra squadra si è affidata all’esperienza ed è riuscita a conquistare due bellissimi argenti grazie alla ormai quarantenne Josefa Idem e al duo Rossi-Bonomi (72 anni in due) nel K2 1000m. Sempre negli sport acquatici, solo la sfortuna ha privato l’Italia di un oro che sembrava certo: quello del due di coppia pesi leggeri in cui Pettinari presentatosi con una costola fratturata, non ha permesso all’equipaggio azzurro, di confermare il proprio dominio internazionale che durava ormai da quattro anni. Tre bronzi sono comunque venuti dal due senza, dal quattro senza e dal quattro senza pesi leggeri. Negli sport a squadre, i nostri hanno dimostrato di non temere la concorrenza di nessuno e di giocarsela punto su punto con tutti. Se l’argento del basket era difficilmente pronosticabile, quello nella pallavolo lascia un po’ l’amaro in bocca perché, diciamocelo, tutti abbiamo sperato di poter sfatare quel tabù che ci impedisce di vincere i giochi nonostante la nostra nazionale sia ai vertici da quindici anni ormai; il Brasile visto in finale era però decisamente troppo forte, va bene così. Il setterosa ha visto chiudersi un ciclo vincente che vanta titoli europei e mondiali con il giusto riconoscimento che solo un oro olimpico poteva dare. Dall’atletica sono venute, però, le medaglie più belle. Le più belle perché inaspettate. Le più belle perché arrivate a coronamento di uno sforzo durato 4 anni come nel caso di Stefano Baldini che è arrivato preparatissimo all’evento e non si è fatto sfuggire la vittoria in quella che è la gara simbolo dei giochi: la maratona. Le più belle perché nessuno si sarebbe aspettato di vedere entrare nello stadio Ivano Brugnetti per primo nella 20 km di marcia, due italiani, notoriamente un popolo di sfaticati, che vincono in due delle gare più faticose dell’atletica. Le più belle perché, solo 20 giorni prima dell’inizio delle olimpiadi, il campione del mondo in carica del salto con l’asta, quel ragazzo siciliano dal carattere disarmante, a cui piace tanto correre in moto e stupire il pubblico, quel Giuseppe Gibilisco perseguitatissimo dalla sfortuna e dalla federazione, non aveva nemmeno iniziato ad allenarsi. Quando in semifinale il giudice gli mette per sbaglio l’asta a 5.75 invece che 5.70, lui battibecca un po’ e poi con la sua naturalezza sentenzia:”vabbè, metti su quell’asta che mo la salto io, ho capito”. E’ a quel punto che si capisce che Gibilisco è tornato, che l’atleta aveva lasciato il posto al ragazzo tutto cuore e testardaggine che si era presentato qui nonostante il parere negativo di tutto il suo staff. Quel ragazzo è riuscito a vincere un bronzo saltando 5.85 con soli 20 giorni di allenamento e questo basta perché la sua diventi la medaglia più bella, un bronzo che vale molto più dell’oro.

_________________

Profundis - L'anima nera della rete

  Visualizza il profilo di stilgar  Invia un messaggio privato a stilgar  Email stilgar  Vai al sito web di stilgar     Rispondi riportando il messaggio originario
shaquira


Reg.: 04 Set 2004
Messaggi: 140
Da: Lucino (CO)
Inviato: 06-09-2004 11:17  
quote:
In data 2004-09-04 02:50, stilgar scrive:
Una cosa che ho scritto qualche giorno fa:

I giochi sono andati definitivamente in archivio ieri sera con una cerimonia molto sobria, festosa, quasi divertita e sicuramente divertente. Gli atleti hanno sfilato in maniera molto poco rigorosa ma molto più vicina a quello spirito olimpico di cui si è sentito tanto parlare in questi quasi venti giorni di gare. Tanti se ne erano già andati a casa, ma chi è rimasto ha voluto esserci per mandare un saluto dalle telecamere, per catturare un momento indimenticabile con il proprio telefonino o solo per fare onore al proprio Paese. Questa è stata l’Olimpiade del ritorno ad Atene dove i giochi ebbero origine quasi 3000 anni fa e dove, nel 1896, si tenne la prima edizione delle Olimpiadi moderne.



Sono stati i giochi della massima sicurezza, della tolleranza zero al doping e della grande rivelazione cinese che si presenta come la probabile forza da battere in prospettiva Pechino. Sono stati i giochi dei pochi record, delle belle storie e delle tante prime volte. La prima medaglia d’oro per alcuni Paesi come il Cile e Repubblica Dominicana, per El Gerrouji che riesce a superare quel tabù che lo voleva vincente in tutti i grandi appuntamenti tranne ai giochi, per sport come il Taekwondo e il materassino elastico. E’ stata l’Olimpiade del fenomeno americano Phelps, capace di conquistare 6 ori nel nuoto, ma anche del ritorno a Olimpia in quello che fu lo stadio dove nacque tutto qualche decina di secoli fa.



L’Italia esce a testa alta da questa edizione con un bottino di 32 medaglie che le vale l’ottavo posto finale nella graduatoria finale. I nostri sono partiti subito benissimo con l’oro del “grillo” Paolo Bettini, favorito è vero, ma proprio per quello osservato speciale di tutti gli avversari che sono rimasti con un palmo di naso quando l’hanno visto scattare, impotenti sullo strappo che precede il traguardo. Ben sette le medaglie che ci ha regalato la scherma. Oltre alla ormai leggendaria Vezzali e alla altrettanto brava Trillini, abbiamo scoperto quanta classe abbia il Livornese Montano vincitore a sorpresa nella sciabola e quanto cuore avesse Cassarà che, deluso dalla sconfitta nell’individuale, prometteva a tutti l’oro nella competizione a squadre e, insieme a Sanzo, riusciva a mantenere fede alla promessa. Chi pensava che per partecipare ai giochi servisse innanzitutto un fisico perfetto, avrà dovuto ricredersi vedendo le bellissime vittorie di Benelli nello skeet e di Galiazzo nel tiro con l’arco; nel loro caso basta avere nervi d’acciaio, una calma oceanica e un bel po’ di mira. Dalla ginnastica sono venute alcune delle sorprese più gradite: Igor Cassina ha centrato la vittoria cimentandosi in un esercizio che porta il suo nome e che lui riesce ad eseguire con una sicurezza disarmante. L’inossidabile Yuri Chechi ha confermato di essere il Signore degli anelli incontrastato con un bronzo che, alla sua età e dopo 4 anni di inattività totale, sembrava pura utopia alla vigilia. Nella ritmica le ragazze della gara a squadre sono riuscite nell’obiettivo di sbalordire tutti gli addetti ai lavori che non credevano nelle doti di chi non viene dall’est Europa: solo la Russia è riuscita a fare meglio di loro alla fine. Dal nuoto sono venute più delusioni che gioie, parzialmente riscattate dal bronzo nella 4x100 stile libero e dall’argento della giovanissima Federica Pellegrini che, per come è venuto sa un po’ di beffa, è vero, ma la ragazza si farà, non ha neppure le spalle strette; e poi con un sorriso come il suo qualcosa le si può perdonare di certo. A proposito di sorrisi, a pochi sarà sfuggito quello ammaliante da sbarazzina di Valentina Turisini sul secondo gradino del podio nel tiro a segno. Anche la Sensini, seppur parzialmente delusa dall’oro sfuggitole proprio all’ultima gara, ha trovato il modo di gioire per la conquista della terza medaglia consecutiva ai giochi anche se di bronzo questa volta. Due i bronzi anche dagli sport di combattimento: Cammarelle nella boxe e Lucia Morico nel judo. Nel canottaggio la nostra squadra si è affidata all’esperienza ed è riuscita a conquistare due bellissimi argenti grazie alla ormai quarantenne Josefa Idem e al duo Rossi-Bonomi (72 anni in due) nel K2 1000m. Sempre negli sport acquatici, solo la sfortuna ha privato l’Italia di un oro che sembrava certo: quello del due di coppia pesi leggeri in cui Pettinari presentatosi con una costola fratturata, non ha permesso all’equipaggio azzurro, di confermare il proprio dominio internazionale che durava ormai da quattro anni. Tre bronzi sono comunque venuti dal due senza, dal quattro senza e dal quattro senza pesi leggeri. Negli sport a squadre, i nostri hanno dimostrato di non temere la concorrenza di nessuno e di giocarsela punto su punto con tutti. Se l’argento del basket era difficilmente pronosticabile, quello nella pallavolo lascia un po’ l’amaro in bocca perché, diciamocelo, tutti abbiamo sperato di poter sfatare quel tabù che ci impedisce di vincere i giochi nonostante la nostra nazionale sia ai vertici da quindici anni ormai; il Brasile visto in finale era però decisamente troppo forte, va bene così. Il setterosa ha visto chiudersi un ciclo vincente che vanta titoli europei e mondiali con il giusto riconoscimento che solo un oro olimpico poteva dare. Dall’atletica sono venute, però, le medaglie più belle. Le più belle perché inaspettate. Le più belle perché arrivate a coronamento di uno sforzo durato 4 anni come nel caso di Stefano Baldini che è arrivato preparatissimo all’evento e non si è fatto sfuggire la vittoria in quella che è la gara simbolo dei giochi: la maratona. Le più belle perché nessuno si sarebbe aspettato di vedere entrare nello stadio Ivano Brugnetti per primo nella 20 km di marcia, due italiani, notoriamente un popolo di sfaticati, che vincono in due delle gare più faticose dell’atletica. Le più belle perché, solo 20 giorni prima dell’inizio delle olimpiadi, il campione del mondo in carica del salto con l’asta, quel ragazzo siciliano dal carattere disarmante, a cui piace tanto correre in moto e stupire il pubblico, quel Giuseppe Gibilisco perseguitatissimo dalla sfortuna e dalla federazione, non aveva nemmeno iniziato ad allenarsi. Quando in semifinale il giudice gli mette per sbaglio l’asta a 5.75 invece che 5.70, lui battibecca un po’ e poi con la sua naturalezza sentenzia:”vabbè, metti su quell’asta che mo la salto io, ho capito”. E’ a quel punto che si capisce che Gibilisco è tornato, che l’atleta aveva lasciato il posto al ragazzo tutto cuore e testardaggine che si era presentato qui nonostante il parere negativo di tutto il suo staff. Quel ragazzo è riuscito a vincere un bronzo saltando 5.85 con soli 20 giorni di allenamento e questo basta perché la sua diventi la medaglia più bella, un bronzo che vale molto più dell’oro.




Bel commento,concordo in pieno!
_________________
-Fare il furbo è la prerogativa di ogni imbecille!!!-

  Visualizza il profilo di shaquira  Invia un messaggio privato a shaquira     Rispondi riportando il messaggio originario
Vai alla pagina ( Pagina precedente 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 )
  
0.117942 seconds.






© 1999-2020 FilmUP.com S.r.l. Tutti i diritti riservati
FilmUP.com S.r.l. non è responsabile ad alcun titolo dei contenuti dei siti linkati, pubblicati o recensiti.
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Cagliari n.30 del 12/09/2001.
Le nostre Newsletter
Seguici su: