| Autore |
come se fosse niente |
denisuccia
 Reg.: 14 Apr 2002 Messaggi: 16972 Da: sanremo (IM)
| Inviato: 17-02-2005 21:18 |
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“Sento che sono l'ago di una freccia infinita,
che penetra lontano, mai penetrerà,
treno di umidi dolori in fuga verso l'eterno,
gocciolando in ogni terra singhiozzi e domande.”
L’eterno vagare, che accompagna chi si sente estraneo a ciò che lo circonda, è la sua maledizione, e al tempo stesso la sua fortuna.
Rimanere in disparte, e solo superficialmente allacciare rapporti con le persone, come ogni altra scelta ha il suo vantaggio, che può essere il preservare ciò che di noi ci rende diversi dall’ovvietà che spesso ci circonda, e il suo danno, rappresentato dall’aridità che ne consegue.
Per questo si rimane solitari a vagabondare, mezza parte morti, l’altra metà vivi, sofferenti per le tante domande, per il vuoto che ci circonda.
Si cammina e si va avanti, si gira intorno, si torna indietro, e tutto questo non modifica l’evolversi dei fatti.
Ciò che è stato, è. Ciò che è, sarà. Passato, presente e futuro si sovrappongono come stoffe di seta, scivolano e rimangono legate tra loro, tutte della stessa natura, con poche disuguaglianze.
Non mostrare la realtà per non rendersi vulnerabili al mondo e imparare a lasciare tracce uguali solo nei luoghi dove non si intende ritornare.
Solo le lacrime, come un’impronta digitale, rimangono immutate, nel tempo e nei territori.
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malebolgia
 Reg.: 15 Gen 2003 Messaggi: 2665 Da: matelica (MC)
| Inviato: 18-02-2005 14:29 |
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non c'è maledizione, non c'è fortuna.
non la chiamo nemmeno scelta di vita, perchè non è frutto di una decisione.
credo che sia un intrinseco stato di essere, non di vivere.
se ciò fosse, anche solo per un istante, percepito, penso che la sofferenza, le domande, il vuoto, andare avanti, girare intorno, tornare indietro, l’evolversi dei fatti, ciò che è stato, ciò che sarà, il passato, il futuro, le lacrime, la vita e la morte, scomparirebbero, senza lasciare traccia, e sarà come se non fosse stato niente, perchè di niente si è trattato.
_________________
l'oligofrenia dovrebbe essere un diritto di tutti
[ Questo messaggio è stato modificato da: malebolgia il 18-02-2005 alle 14:32 ] |
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denisuccia
 Reg.: 14 Apr 2002 Messaggi: 16972 Da: sanremo (IM)
| Inviato: 22-02-2005 00:27 |
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"Stanco. Son stanco. Fuggi. Allontanati. Estinguiti.
Non imprigionare la mia sterile testa tra le tue mani.
Mi segnino la fronte le fruste del gelo.
La mia inquietudine si sferzi con i venti dell'Atlantico.
Fuggi. Allontanati. Estinguiti. La mia anima deve star sola.
Deve crocifiggersi, sbriciolarsi, rotolare,
versarsi, contaminarsi sola,
aperta alla marea dei pianti,
ardendo nel ciclone delle furie,
eretta tra i monti,
distruggersi, sterminarsi sola,
abbandonata e unica come un faro di spavento"
Eppure mi hanno detto che c’è altro.
Che non esiste solo il viaggio, ma anche un punto dove chiunque può decidere di sospendere il proprio peregrinare.
Che non sempre le lacrime sgorgano dai nostri occhi per poi scorrere sul volto, estranee divertite dalla stoltezza che a volte accompagna ciò che pensiamo sia il nostro tutto, o il nostro niente.
Contrariamente a quanto pensavo, mi è stato spiegato che esistono responsi a molte domande, e può capitare che queste si presentino ad un pubblico attento ancor prima che questo abbia la prontezza di formulare i quesiti.
Ma non per tutti è così. Non per me, lo è.
I miei occhi sanno riconoscere le bellezze che li circondano, ma si tratta di un riconoscimento assimilato nel corso dei lunghi periodi in cui ciò che più importava, era la sembianza.
L’occhio ha così imparato a distinguere ciò che la persona non riesce ad intendere.
Entro in galleria, e si spengono le luci.
Sono i momenti che preferisco.
Appoggio la testa allo schienale e chiudo gli occhi.
Li apro.
E’ ancora buio.
Li chiudo un’altra volta.
Li riapro e non siamo più in galleria.
Ma è ancora buio.
Hai mai viaggiato di notte?
_________________ L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi. |
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denisuccia
 Reg.: 14 Apr 2002 Messaggi: 16972 Da: sanremo (IM)
| Inviato: 02-03-2005 18:53 |
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Il viandante deve bussare
a molte porte straniere
per arrivare alla sua,
e bisogna viaggiare
per tutti i mondi esteriori
per giungere infine al sacrario
più segreto all'interno del cuore.
Lui è di poche parole.
Errante taciturno, discendente dell’ oscurità, menzognero disilluso.
Penso abbia gli occhi sfuggenti. Penso non riesca a guardare chi ha davanti.
Quanti minuti si può stare, con gli occhi rivolti verso il vuoto?
Ha una grande mente, un grande cuore e grandi occhi. E li tiene nascosti perché, probabilmente, sono talmente ampi da non riuscire a chiuderli più.
E’ solo.
Io vedo che dietro ai suoi occhiali non insegue più nulla.
Ancora ricordo la sua voce.
Fingeva.
Quante volte avrà finto? Quante volte si può fingere, prima di perdere il conto?
Eppure lo capisco.
Forse è come me.
Lo vedete passare, lo udite, eppure non comprendete la sua natura.
A volte è talmente difficile, comprendere l’incanto.
Così è capitato che, al crepuscolo, un mio bacio lo sfiorasse, e che, già pentita della mia debolezza, gli dicessi di volergli bene.
Poi sono tornata a me, è calata la notte e ho compreso di essere di nuovo al sicuro.
_________________ L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi. |
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stevie
 Reg.: 26 Feb 2004 Messaggi: 2135 Da: viterbo (RM)
| Inviato: 02-03-2005 19:32 |
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Sei una strega.
Guarda sempre avanti e non voltarti mai.
_________________ Save the cheerleader, save the world |
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MrDurden
 Reg.: 29 Mag 2004 Messaggi: 257 Da: Lanciano (CH)
| Inviato: 02-03-2005 19:48 |
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luka78
 Reg.: 19 Dic 2003 Messaggi: 913 Da: lodi (LO)
| Inviato: 02-03-2005 21:59 |
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quote: In data 2005-03-02 18:53, denisuccia scrive:
Il viandante deve bussare
a molte porte straniere
per arrivare alla sua,
e bisogna viaggiare
per tutti i mondi esteriori
per giungere infine al sacrario
più segreto all'interno del cuore.
Lui è di poche parole.
Errante taciturno, discendente dell’ oscurità, menzognero disilluso.
Penso abbia gli occhi sfuggenti. Penso non riesca a guardare chi ha davanti.
Quanti minuti si può stare, con gli occhi rivolti verso il vuoto?
Ha una grande mente, un grande cuore e grandi occhi. E li tiene nascosti perché, probabilmente, sono talmente ampi da non riuscire a chiuderli più.
E’ solo.
Io vedo che dietro ai suoi occhiali non insegue più nulla.
Ancora ricordo la sua voce.
Fingeva.
Quante volte avrà finto? Quante volte si può fingere, prima di perdere il conto?
Eppure lo capisco.
Forse è come me.
Lo vedete passare, lo udite, eppure non comprendete la sua natura.
A volte è talmente difficile, comprendere l’incanto.
Così è capitato che, al crepuscolo, un mio bacio lo sfiorasse, e che, già pentita della mia debolezza, gli dicessi di volergli bene.
Poi sono tornata a me, è calata la notte e ho compreso di essere di nuovo al sicuro.
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c'è un nesso tra le 3 storie?
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ranocchia
 Reg.: 13 Feb 2005 Messaggi: 276 Da: ciampino (RM)
| Inviato: 02-03-2005 22:58 |
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" Ci sono due cose a cui io non penso mai, ieri e domani" (da TRE METRI SOPRA IL CIELO)...ma l'oggi dalle tue parole mi appare confuso, buio, come in una galleria...me ne andrò a letto, è meglio!
_________________ "teneteveli stretti, i vostri pezzi di ricordo; vi capiterà di averne bisogno, in una notte senza luna..." |
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malebolgia
 Reg.: 15 Gen 2003 Messaggi: 2665 Da: matelica (MC)
| Inviato: 04-04-2005 01:56 |
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il viaggio.
forse non è altro che una piccola illusione momentanea destinata a protrarsi all'infinito, e non oltre.
se riuscissimo almeno per pochi istanti a comprendere di essere qui e ora, sentire i panni, che ci sono cuciti addosso, soffocarci, spogliarsi di essi, senza voler essere non qui e non ora, probabilmente non avremmo neanche l'istinto di scrivere.
invece non possiamo fare a meno di viaggiare.
il viaggio.
è l'unica cosa che ci mantiene in questo stato di rassicurante e opprimente docilità.
d'altronde non siamo stati indottrinati ad essere confusi e vulnerabili, perciò, scorrazziamo nella nostra realtà.
l'importante? non stare qui. troppo brutto. troppo vero.
o forse è una cosa bella.
chi può dirlo.
_________________ ... e per un istante ritorna la voglia di vivere a un'altra velocità |
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