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chi mi parla di Cechov? |
remedios
 Reg.: 07 Gen 2005 Messaggi: 2967 Da: catania (CT)
| Inviato: 14-02-2005 12:43 |
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mi vergogno ma non ho mai letto un'opera di Cechov..
sto studiando quelle che sono state le sue profonde innovazioni nell' ambito della drammaturgia di fine ottecento,di come ha scardinato le istanze proprie del dramma borghese Ibseniano.Dramma borghese foriero di una sottile critica nei confronti di una perbenista,ipocrita borghesia,nei confronti della figura del self made man tanto spietato quanto cinico..il tutto incastonato nell'interno di un salotto borghese,cifra dell'intimità,della privacy,del calore,del privilegio di cui può godere questo ceto.
ebbene ho studiato come Cechov abbracci uno spazio dilatato,anche il salotto si degrada e dilata diventando quasi un luogo pubblico..e i personaggi sono tanti,una folla priva di centro stagliata su uno sfondo identificato nella desolante e immensa steppa russa..quasi a voler cristallizzare lo scacco supremo alle certezze dell'uomo.L'uomo che vive dolorosamente la scarto fra la sua perifericità e l'immensità del suo Habitat naturale.
ebbene non più critica sociale,bensì dramma esistenziale,dramma di echi di sospiri e singhiozzi di questi antieroi cechoviani che si perdono in uno spazio senza fine..quasi a voler rievocare una dimensione metafisica..
almeno ciò è quello che ho letto contemperato ad alcuni passi citati..
insomma volevo sapere chi di voi ha letto una sua opera e la sua opinione al riguardo..e magari se qualcuno può darmi un consiglio circa l'opera più interessamte,emblematica o magari soltanto un' opera preludio necessario per leggere i suoi conclamati capolavori..
non so..mi ispira tanto e cerco conferme..o confutazioni..
_________________ Tra poco arrossa il cielo della sera sospeso tra azzurri spazi gelidi e lande desolate
Quietami i pensieri e le mani e in questa veglia pacificami il cuore |
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pantofole
 Reg.: 27 Ago 2003 Messaggi: 4742 Da: milano (MI)
| Inviato: 14-02-2005 14:32 |
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io, se ricordo bene, ho letto solo opere teatrali: Zio Vanja, Le tre sorelle e Il giardino dei ciliegi.
E' stato ormai un po' di anni fa, ma mi erano piaciute moltissimo.
Storie tragiche connotate soprattutto da personaggi destinati alla solitudine per l'impossibilità di comunicare che connota tutta la vita umana. |
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ilaria78
 Reg.: 09 Dic 2002 Messaggi: 5055 Da: latina (LT)
| Inviato: 14-02-2005 14:53 |
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Neanche io ho mai letto cechov, ma ho assistito poco tempo fa allo zio vanja, chiaramente la differenza tra la lettura e lo spettacolo è abissale visto che comunque lo spettacolo è chiaramente fruizione mediata, ma traspare totalmente quanto hai detto, remedios, un superficiale riferimento alla situazione russa, e all’immobile feudalesimo, nascondono il dramma umano, del perdente, del derelitto, che se in un primo momento sembra voler uscire dalla sua ormai storica empasse, sembra scegliere di rimanerci sconfitto da se stesso più che da fattori esterni, una morale evidentemente “decadente” che può piacere o meno.
credo di non poter aggiungere molto a quanto postato da te, se non confermare le tue sensazioni e dire che, se ti interessa, puoi vedere negli scritti di stanislavskji qualcosa sulle interpretazioni dei personaggi cechoviani.
_________________ ...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere... |
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remedios
 Reg.: 07 Gen 2005 Messaggi: 2967 Da: catania (CT)
| Inviato: 14-02-2005 15:19 |
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si,grazie Ilaria per le dritte..infatti sto studiando Cechov proprio a proposito del "realismo interiore" di Stanislavskji..è giunto il momento di convertire le mie sterili considerazioni teoriche in un approccio diretto alle sue opere!solo che non so da cosa iniziare..vorrei,una volta tanto,essere metodica ,scoprire progressivamente un autore..
_________________ Tra poco arrossa il cielo della sera sospeso tra azzurri spazi gelidi e lande desolate
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pantofole
 Reg.: 27 Ago 2003 Messaggi: 4742 Da: milano (MI)
| Inviato: 14-02-2005 15:41 |
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| hei, scusate se mi sono intromessa... |
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remedios
 Reg.: 07 Gen 2005 Messaggi: 2967 Da: catania (CT)
| Inviato: 14-02-2005 16:17 |
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quote: In data 2005-02-14 15:41, pantofole scrive:
hei, scusate se mi sono intromessa...
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ma stai scherzando..ho fatto riferimento ad Ilaria perchè mi ha citato Stanislavskji..ed è quello che sto studiando..grazie anche a te..non faccio selezioni quando si parla di qualcosa che non conosco!
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pantofole
 Reg.: 27 Ago 2003 Messaggi: 4742 Da: milano (MI)
| Inviato: 14-02-2005 16:34 |
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ok, no problem
_________________ [ Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira. ] |
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ilaria78
 Reg.: 09 Dic 2002 Messaggi: 5055 Da: latina (LT)
| Inviato: 15-02-2005 13:56 |
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quote: In data 2005-02-14 14:32, pantofole scrive:
io, se ricordo bene, ho letto solo opere teatrali: Zio Vanja, Le tre sorelle e Il giardino dei ciliegi.
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hai letto anche beckett?
non mi ricordo chi mi diceva, che ci sono delle similitudini tra aspettando godot e il giardino dei ciliegi, io naturalmente da ignorantona quale sono, non ho letto nessuno dei due
però mi piacerebbe, anche se poi non so perchè, forse solo pregiudizio, ma la letteratura russa mi ha sempre spaventato un po'
_________________ ...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere... |
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remedios
 Reg.: 07 Gen 2005 Messaggi: 2967 Da: catania (CT)
| Inviato: 15-02-2005 15:10 |
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quote: In data 2005-02-15 13:56, ilaria78 scrive:
hai letto anche beckett?
non mi ricordo chi mi diceva, che ci sono delle similitudini tra aspettando godot e il giardino dei ciliegi, io naturalmente da ignorantona quale sono, non ho letto nessuno dei due
però mi piacerebbe, anche se poi non so perchè, forse solo pregiudizio, ma la letteratura russa mi ha sempre spaventato un po'
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io ho letto "aspettando godot"..ma quando ancora ero una sbarbina..quindi senza un'adeguata preparazione..mi piacerebbe rileggerlo.il nerbo della sua opera capitale è l'incomunicabilità umana,i 2 protagonisti sembrano 2 clowns caratterizzati da quella incoerenza trasognata che li inchioda controvoglia a quella frustrante ripetitività di gags di sapore circense indugiando su dialoghi tanto surreali quanto assurdi come è assurda l'opera,un'opera priva di trama,di caratterizzazione psicologica..il rapporto che lega i 2 è solo l'attesa altrettanto assurda di questo fantomatico Godot..l'illusione,l'unica che possa salvare l'uomo.
cmq al fondo penso che rispetto a cechov vi sia la volontà di tratteggiare una concreta situazione quale quella dell'uomo stagliato in una società disaggregata e sempre più alienante,ovvero la società del capitalismo avanzato,la società borghese,dove l'uomo è costretto entro una vita scandita da ritmi ossessivi e meccanici che alludono ai processi di automazione propri della società industriale.una vita che vanifica la possibilità di guardare un obiettivo supremo in grado di dare significato alla propria esistenza.
ed ecco Godot:l'uomo è schiavo,per sopravvivere,di illusioni consolatorie.,
forse in Cechov c'è quella volontà di scandagliare una condizione universale e quasi metafisica dell'esistenza umana..ma è anche vero che non si può ragionare con i parametri ingenui e schematici propri dei manuali..
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ilaria78
 Reg.: 09 Dic 2002 Messaggi: 5055 Da: latina (LT)
| Inviato: 15-02-2005 15:18 |
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si hai ragione, ma in effetti parlando di autori di nazioni diverse, in periodi storici di così grandi cambiamenti, (o prossimi a...) le differenze sono sostanziali, ma ciò di cui parlavi tu, ovvero l'universalità dell'animo umano è ocsa di ogni tempo è una componente di molti autori, in diverse discipline, quello che sicuramente si può notare, è la crescente amarezza che si denota col passare del tempo, oramai si parla di antieroi, d chi si lascia vivere, di chi, se anche ha una coscineza, è troppo "stanco" per fare qualcosa, questo mi sa che si riscontra in entrambi e in molti altri moderni.
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pantofole
 Reg.: 27 Ago 2003 Messaggi: 4742 Da: milano (MI)
| Inviato: 15-02-2005 18:33 |
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Anche io ho letto Aspettando Godot troppo tempo fa per potermi esprimere su una somiglianza tra questi e Il giardino dei ciliegi...
Le mie sono solo sensazioni rimaste accanto al ricordo, ma Beckett ha una vena di humor che sicuramente manca a Cechov che è, invece, di un'implacabile amarezza.
Forse è la visione dello scorrere del tempo che potrebbe essere un punto che accomuna i due autori: il tempo che passa inutilmente o che è addirittura immobile.
"La vita è passata, e io...è come se non l'avessi vissuta"
Cechov
"Allora andiamo?"
"Andiamo."
Non si muovono.
Beckett
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remedios
 Reg.: 07 Gen 2005 Messaggi: 2967 Da: catania (CT)
| Inviato: 16-02-2005 12:22 |
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quote: In data 2005-02-15 18:33, pantofole scrive:
Anche io ho letto Aspettando Godot troppo tempo fa per potermi esprimere su una somiglianza tra questi e Il giardino dei ciliegi...
Le mie sono solo sensazioni rimaste accanto al ricordo, ma Beckett ha una vena di humor che sicuramente manca a Cechov che è, invece, di un'implacabile amarezza.
Forse è la visione dello scorrere del tempo che potrebbe essere un punto che accomuna i due autori: il tempo che passa inutilmente o che è addirittura immobile.
"La vita è passata, e io...è come se non l'avessi vissuta"
Cechov
"Allora andiamo?"
"Andiamo."
Non si muovono.
Beckett
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mi hai fatto venir voglia di rileggere Beckett!
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Quietami i pensieri e le mani e in questa veglia pacificami il cuore |
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NancyKid ex "CarbonKid"
 Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 16-02-2005 13:42 |
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Oddio, Cechov è mica quello che ha scritto quella merda de La Steppa?
Ricordo che in prima superiore la Prof d'Italiano ci fece leggere il libro. Chiaramente dopo alcune pagine mi sono rotto il cazzo, talmente brutto che era. Così ho noleggiato il film (si, hanno fatto pure un film tratto da questa merda), un film tanto brutto quanto il libro.
Ma consideriamo pure che di letteratura non ci capisco na mazza.
_________________ eh? |
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