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Autore CONSIGLI "CRITICI"
NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 05-01-2005 02:30  
Eccomi che giungo con le mie solite riflessioni/pensieriallucinogeni sulla critica cinematografica. Ho appena comprato il peggior libro della storia del cinema, ovvero: "Non sono che un critico" di Morando Morandini. In fondo al cuore sapevo che Morandini era un babbeo, ma chissà perchè mi sono fidato (in fondo lui è sempre le grand morandin), ritrovandomi in mano un libro che sembra scritto per degli analfabeti incapaci di intendere e di volere, e ritrovandomi 15 euri buttati al cesso.
Da qui (senza connessione logica) mi sono pseudo analizzato che cosa offre realmente la critica cinematografica italiana. Sono arrivato ad analizzare tre branchi di critici o pseudo tali:
- Quelli dei quotidiani, probabilmente il branco più inutile in quanto TUTTI DICONO LA STESSA COSA e NELLO STESSO MOMENTO. Basta vedere le loro facce nelle proiezioni e nelle conferenze stampa, che scambiano per momenti mondani di chiacchiere tra amici più che di riflessione e momento sacro di Cinema.
- Poi ci sono quelle delle riviste specializzate. Le reputo persone in gamba, di solito non si campa scrivendo per riviste specializzate, quindi l'unico motivo per cui questi critici scrivono è per "puro amore cinefilo". E parlo di Rivista del Cinematografo, Duellanti, e perchè no: Ciak. Sembrerà incredibile, ma penso che i critici di Ciak siano in gamba, e attenzione: Piera Detassis non è una cretina.
Il vero problema di queste riviste è solo uno: Se non vendono il giornale chiude. Così Ciak ormai preferisce dedicare 20 pagine di gossip piuttosto che di Critica e di approfondimento. Duel è diventato Duellanti rammollendosi (e nonostante ciò, rischia ancora la bancarotta).
Questi critici quindi, pur quanto in gamba, devono anche vedersela col mercato ed adeguarsi, ahimè.
Quindi in questo branco l'unica rivista che salvo è FILMTV. Oltre al fatto che ci scrivono grossi nomi del calibro di Magrelli o Fornara, riescono ad equilibrare con buon gusto gossip e critica.
- Poi c'è il nuovo branco di giovanissimi web-critici. Ed è questa la cosa fantastica. Il web è ancora la vera anarchia: Nessuno che ti dà limiti di parole, tutto tutto lo spazio di approfondimento neccessario è concesso.
E la cosa magnifica è che ritengo certi critici-web molto molto migliori dei vari nominculi che girano tra la carta stampata. La cosa negativa del tutto invece, è che sono siti web. E nessuno di noi riesce a stare 2 ore a leggere un sito senza che ci venga mal di schiena. Cioè, la comodità della Carta Stampata è comunque sempre ineguagliabile.
Tutte queste considerazioni per dire cosa? Per dire che ormai l'Italia non ci offre più un cazzo di (critica)cinematograficamente serio. E non vogliamo più quel babbeo del Morandini, nè quella spazzatura che è Hotdog (dove tra l'altro le recensioni non sono firmate, il che mi fa venire non pochi dubbi). Perchè non esiste il Cahiers du Cinema italiano? Il Positif? Première? Ci dobbiamo tutti trasferire in Francia, dove almeno la critica cinematografica ancora batte?

PS: SegnoCinema e Nocturno sono le ultime due riviste che non ho ancora esaminato. Qualcuno mi sa dire come sono? Azie.
_________________
eh?

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 05-01-2005 15:36  
provo a risponderti, riflettendo più che altro tra me e me.
In realtà, se guardiamo bene, la proposta d'approfondimento cinematografico è piuttosto ampia.
Anche per un totale profano, oggi l'edicola è diventato un paradossale/interessante punto d'aggregazione di conoscenza innanzitutto cinematografica.
L'offerta che questa fittissima rete capillare offre è tutto sommato tale da poter dare la possibilità a chiunque di farsi un minimo d'idea su cos'è il cinema, su come si guarda un film senza semplicemente vederlo.
Tutto questo per fenomeni, che inizialmente erano anch'essi di massa, e che ora non lo son più, non succede di certo.
Pensiamo ai grandi della musica boema. Il successo dei vari Smetana, Brahams, ma anche degli stessi consanguinei Strauss, veniva, oltre che dalle orecchie raffinate, ovviamente, dal loggione, che puntualmente si riempiva, pronto a fischiare o acclamare.
Se vogliamo azzardare, un pò la differenza odierna tra critica e pubblico.
Allo stesso modo il teatro (menziono di sfuggita Goldoni, o le opere teatrali di Mozart) subì questa doppia influenza.
Il limite strutturale del teatro, dell'opera e non, era la struttura stessa. L'esiguo spazio impiegabile, la non riproducibilità, o una riproducibilità comunque limitata.
Questa era, è stata, ed è la grande fortuna-miseria di un "cugino" del cinema come il teatro.
Il cinematografo ha esteso tentacolarmente le sue ali, diventando in brevissimo tempo insieme fenomeno di svago e di studio, di piacere e di lavoro.
E l'approccio al cinema è destinato ad essere stravolto dalla sua riproducibilità al dettaglio.
Riproducibilità estrema e caratterizzazione come fenomeno di massa sono ancora oggi le due più grandi costanti del mondo della critica. Alle quali si accostano due variabili altrettanto importanti, che s'identificano nel valore "artistico" di un prodotto cinematografico, e il suo relativizzarlo ad una fruizione di massa. Variabili che, soprattutto ultimamente, non spesso coincidono, anzi.
Nasce da quest'incrocio di caratteristiche così peculiari dell'"arte cinematografica" l'esigenza, da una parte della voglia del "loggione di sapere di più sul suo ballerino preferito, piuttosto che su quel signore che è caduto dalle quinte mentre l'attore cantava. Dall'altra quella di rispondere all'esigenza di conoscenza e possesso nei confronti del mezzo.
Oggigiorno, la critica così come poteva essere ancora intesa da Truffaut, ha lasciato il posto ad un significato del termine stesso più generalizzato e generalizzante, andando ad inglobare termini come Gossip, cool, news, flash, che di "sguardo critico sul reale" hanno ben poco.
Esiste dunque un vasto mondo di produzioni di più vario genere che rispondono soprattutto alle leggi del mercato.
Così riviste sgargianti e golose come Ciack proliferano (guarda Hotdog, per esempio, o Best Movie), mentre sguardi più "elitari", se vogliamo, sul girato odierno annaspano in cerca di un pò d'ossigeno.
Nel mezzo si cercano di collocare ibridi (La rivista del cinematografo) che, a trovare una miscela adatta, potrebbero alla lunga anche resistere.
Ma anche no.
A latere di questo comunque vasto mondo "edicolaio" da un lato troviamo il web, perdente in partenza perchè destinato esclusivamente alla morbosa curiosità su ciò che sarà, piuttosto che sul film che è uscito ieri, piuttosto che su gossip più o meno privato.
Ma proprio per questo, anche vincente, in quanto dinamico, attento, in linea coi tempi e al passo con le notizie, una sorta di calderone tritatutto (perchè tutto è destinato ad esaurirsi, estinguersi), ma che svolge un servizio e regge un sistema impagabile.
Dall'altra le pubblicazioni di piccoli libri documentatissimi, ricerche approfondite su autori e su grammatica cinematografica, ma che hanno la sventura di passare sotto silenzio perchè non tutti i loro autori sono autori di dizionari del cinema.
Un mondo dunque che, più che non offrire più nulla, si è adattato ai tempi e alle circostanze, per rispondere sempre più ad un certo tipo di richiesta. Richiesta che d'altra parte si modella sempre più su un certo tipo di cinema.


_________________
"Al plauso del pubblico antepongo sempre la mia coscienza artistica"
Carl Theodor Dreyer




[ Questo messaggio è stato modificato da: Petrus il 05-01-2005 alle 15:41 ]

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 05-01-2005 21:25  
concordo con petrus in tutto tranne l'ultima parte del suo intervento, chi ci dice che gli autori dei libri che nessuno si fila, oggi non siano i veri critici italiani?
proprio come ribadivi tu, il cinema ormai è mezzo di fruizione al dettaglio ed è possibilità di fruizione anche "pensata" (concedimi il termine che ha senso solo se inteso in senso lato).
Ai tempi di truffaut quando critica e “recensioni” potevano coincidere per vari motivi, solo geni come Truffaut stesso e pochi altri suoi amici, potevano cogliere con acume, le caratteristiche più nascoste di un film, i significati e similaria, senza fare un vero e proprio decoupage, anzi solo con poche visioni, questo perché erano dei veri e propri geni, artisti del Cinema e artisti della Critica.
Oggi penso che un po’ per i mezzi a nostra disposizione, e un po’ per la pigrizia che questi ci stanno provocando, i recensori delle riviste, non solo dicono tutti le stesse cose nello stesso momento, come dice Carbonkid, ma lo fanno anche allo stesso modo per tutti i film che vedono, questo sia per i motivi di “audience” che spiegavi tu, sia per la velocità con cui devono scrivere.
Se si vanno a prendere i libretti della lindau, la collana universale film, per esempio, troviamo ottime critiche su tantissimi film, approfondite e particolareggiate.
giustamente Carbon dice che la Detassis non è una cretina, infatti leggendo qualche suo intervento, non in riviste, si può cogliere la sua cultura cinematografica.
Io non leggo spesso riviste specializzate, perché non le trovo particolarmente interessanti, soprattutto quando ci propinano i soliti “dialoghi frizzanti, sceneggiatura che scorre, interpretazioni sui generis per tale attortone del momento” cose che ognuno di noi utente di filmup potrebbe scrivere, sarà la fretta o il fatto che si debba conquistare più pubblico possibile, ma insomma letta una, lette un po’ tutte.
D’altra parte, come dice pure Carbon, di critica non si campa, soprattutto se si vogliono scrivere quei libretti che nessuno si fila, quindi tocca sfarfallare un po’ qui un po’ li, è un po’ triste, ma è solo il frutto della nostra società, dove va avanti non chi se lo merita ma chi si vende meglio (vedi i morandini o mereghetti di turno), a completo scapito della qualità.

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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 05-01-2005 22:14  
quote:
In data 2005-01-05 21:25, ilaria78 scrive:
concordo con petrus in tutto tranne l'ultima parte del suo intervento, chi ci dice che gli autori dei libri che nessuno si fila, oggi non siano i veri critici italiani?






ma infatti il mio giudizio non era tanto di merito, quanto di metodo.
Sul merito poi, se ne può discutere. Ovvio che come in ogni campo d'editoria che si rispetti si trova la prelibatezza come la gran sola.
Ma quella è un'altra storia
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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VromeoV
ex "arancino"

Reg.: 27 Ott 2003
Messaggi: 3288
Da: Napoli (NA)
Inviato: 15-08-2005 18:56  
quote:
In data 2005-01-05 02:30, NancyKid scrive:
Eccomi che giungo con le mie solite riflessioni/pensieriallucinogeni sulla critica cinematografica. Ho appena comprato il peggior libro della storia del cinema, ovvero: "Non sono che un critico" di Morando Morandini. In fondo al cuore sapevo che Morandini era un babbeo, ma chissà perchè mi sono fidato (in fondo lui è sempre le grand morandin), ritrovandomi in mano un libro che sembra scritto per degli analfabeti incapaci di intendere e di volere, e ritrovandomi 15 euri buttati al cesso.
Da qui (senza connessione logica) mi sono pseudo analizzato che cosa offre realmente la critica cinematografica italiana. Sono arrivato ad analizzare tre branchi di critici o pseudo tali:
- Quelli dei quotidiani, probabilmente il branco più inutile in quanto TUTTI DICONO LA STESSA COSA e NELLO STESSO MOMENTO. Basta vedere le loro facce nelle proiezioni e nelle conferenze stampa, che scambiano per momenti mondani di chiacchiere tra amici più che di riflessione e momento sacro di Cinema.
- Poi ci sono quelle delle riviste specializzate. Le reputo persone in gamba, di solito non si campa scrivendo per riviste specializzate, quindi l'unico motivo per cui questi critici scrivono è per "puro amore cinefilo". E parlo di Rivista del Cinematografo, Duellanti, e perchè no: Ciak. Sembrerà incredibile, ma penso che i critici di Ciak siano in gamba, e attenzione: Piera Detassis non è una cretina.
Il vero problema di queste riviste è solo uno: Se non vendono il giornale chiude. Così Ciak ormai preferisce dedicare 20 pagine di gossip piuttosto che di Critica e di approfondimento. Duel è diventato Duellanti rammollendosi (e nonostante ciò, rischia ancora la bancarotta).
Questi critici quindi, pur quanto in gamba, devono anche vedersela col mercato ed adeguarsi, ahimè.
Quindi in questo branco l'unica rivista che salvo è FILMTV. Oltre al fatto che ci scrivono grossi nomi del calibro di Magrelli o Fornara, riescono ad equilibrare con buon gusto gossip e critica.
- Poi c'è il nuovo branco di giovanissimi web-critici. Ed è questa la cosa fantastica. Il web è ancora la vera anarchia: Nessuno che ti dà limiti di parole, tutto tutto lo spazio di approfondimento neccessario è concesso.
E la cosa magnifica è che ritengo certi critici-web molto molto migliori dei vari nominculi che girano tra la carta stampata. La cosa negativa del tutto invece, è che sono siti web. E nessuno di noi riesce a stare 2 ore a leggere un sito senza che ci venga mal di schiena. Cioè, la comodità della Carta Stampata è comunque sempre ineguagliabile.
Tutte queste considerazioni per dire cosa? Per dire che ormai l'Italia non ci offre più un cazzo di (critica)cinematograficamente serio. E non vogliamo più quel babbeo del Morandini, nè quella spazzatura che è Hotdog (dove tra l'altro le recensioni non sono firmate, il che mi fa venire non pochi dubbi). Perchè non esiste il Cahiers du Cinema italiano? Il Positif? Première? Ci dobbiamo tutti trasferire in Francia, dove almeno la critica cinematografica ancora batte?

PS: SegnoCinema e Nocturno sono le ultime due riviste che non ho ancora esaminato. Qualcuno mi sa dire come sono? Azie.




Segnocinema non è affatto male.
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E quando l'agnello aprì il settimo sigillo, si fece nel cielo un silenzio di circa mezz'ora. E vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio, e furon loro date sette trombe…

Io amo Ingmar Bergman

Ho solamente una gran voglia di morire..

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NancyKid
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Da: PR (PR)
Inviato: 15-08-2005 19:00  
SegnoCinema e' il migliore.

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VromeoV
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Da: Napoli (NA)
Inviato: 15-08-2005 19:03  
quote:
In data 2005-08-15 19:00, NancyKid scrive:
SegnoCinema e' il migliore.



Ovvio.

L'intervento di Petrus è interessante, anche se triste in un certo senso.Perchè taglia le mani a noi che speriamo in un futuro maggiore per il virtuale.
_________________
E quando l'agnello aprì il settimo sigillo, si fece nel cielo un silenzio di circa mezz'ora. E vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio, e furon loro date sette trombe…

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NancyKid
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Da: PR (PR)
Inviato: 15-08-2005 19:15  
quote:
In data 2005-08-15 19:03, VromeoV scrive:
quote:
In data 2005-08-15 19:00, NancyKid scrive:
SegnoCinema e' il migliore.



Ovvio.

L'intervento di Petrus è interessante, anche se triste in un certo senso.Perchè taglia le mani a noi che speriamo in un futuro maggiore per il virtuale.




Pensa che in Giappone o in Korea NESSUNO legge piu' i settimanali di Cinema, mentre i Siti Web continuano a fare soldi su soldi.
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eh?

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Da: Napoli (NA)
Inviato: 15-08-2005 20:08  
quote:
In data 2005-08-15 19:15, NancyKid scrive:
quote:
In data 2005-08-15 19:03, VromeoV scrive:
quote:
In data 2005-08-15 19:00, NancyKid scrive:
SegnoCinema e' il migliore.



Ovvio.

L'intervento di Petrus è interessante, anche se triste in un certo senso.Perchè taglia le mani a noi che speriamo in un futuro maggiore per il virtuale.




Pensa che in Giappone o in Korea NESSUNO legge piu' i settimanali di Cinema, mentre i Siti Web continuano a fare soldi su soldi.




Soldi?Ma la qualità c'è?
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NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
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Da: PR (PR)
Inviato: 16-08-2005 19:19  
soldi si.

qualita'? non so, non capisco ne' il giapponese ne' il koreano.


e ora vi rivelo pure un segreto: pensa che filmup e' piu' letto di Ciak o Filmtv.


_________________
E cerco un brivido,
averti qui con me,
in volo libero,
sugli anni andati ormai..

Mi piacerebbe sai,
sentirti piangere,
anche una lacrima,
per pochi attimi..


[ Questo messaggio è stato modificato da: NancyKid il 16-08-2005 alle 19:20 ]

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VromeoV
ex "arancino"

Reg.: 27 Ott 2003
Messaggi: 3288
Da: Napoli (NA)
Inviato: 17-08-2005 01:07  
quote:
In data 2005-08-16 19:19, NancyKid scrive:

e ora vi rivelo pure un segreto: pensa che filmup e' piu' letto di Ciak o Filmtv.


_________________
E cerco un brivido,
averti qui con me,
in volo libero,
sugli anni andati ormai..

Mi piacerebbe sai,
sentirti piangere,
anche una lacrima,
per pochi attimi..


[ Questo messaggio è stato modificato da: NancyKid il 16-08-2005 alle 19:20 ]



Fortunatamente, Ciak è diventato illegibile.
Io ho i primi 11 anni.1984/94 e sono proprio belli, soprattutto i primi.Era un vero giornale di cinema, si parlava di film d'autore e c'erano servizi interessanti, analisi di intere filmografie.Ora è carta igienica.
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al1982


Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 686
Da: Sondalo (SO)
Inviato: 01-02-2006 14:50  
Ma andando in libreria capita di vedere anche altre riviste sul cinema qui non citate...
ora ho una -solita- lacuna mnemonica e ricordo solo Eidos http://www.eidoscinema.it/

Nocturno non è male ..ma è una rivista per chi piace il cinema di genere.
Ogni mese esce la rivista (con le classiche recensioni,articoli,curiosità... sulle novità al cinema, dvd..) più specialone su registi o "percorsi monotematici" (es. cinema gay, cannibal movie, cinema politico italiano, eccecc)
s-consigliato "ai holliwoodiani" e amanti di un certo cinema d'autore!

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Neubauten

Reg.: 17 Feb 2006
Messaggi: 24
Da: Bologna (BO)
Inviato: 17-02-2006 23:17  
Eccomi qui, dopo il post di 'presentazione', a 'darmi da fare' attivamente:-)

Per Nancykid;: Nocturno è un'ottima rivista, anche se magari un pò chiusa al cinema di genere [si spinge poco più in là]. Da provare - anche se io la preferivo anni ed anni fa, quand'era fanzine.

Una rivista che non trovo male è Filmakers Magazine, come anche Cineforum. Segnocinema però è superiore ad entrambe, anche se a volte alcuni interventi li trovo un pò, come dire, insensati. Ma vabeh, è un problema mio magari.

Passiamo a Ciak - questione oltremodo spinosa, sopratutto per chi, come me, è vecchio e la compra dagli inizi. Premetto che è un appuntamento fisso, ma ormai è più per abitudine che per altro. Tipo, ci son dei mesi, dove mi ritrovo a leggere la rubrica del weird, il fumetto di Disegni, e le segnalazioni dei festival. E stop. La Detassis non è una cretina, come non lo è buona parte di coloro che ci scrivono, ma ormai, Ciak è diventato il supermercato delle riviste di cinema: popolare, sia nel prezzo che nei contenuti. E non voglio dire che siccome costa poco, confrontata ad altre riviste, allora non vale nulla. Intendo che è l'unica rivista che viene letta anche dal fruitore poco cinefilo, occasinale, proprio per via del prezzo. E i contenuti, ovviamente, riflettono il pubblico - non puoi oggettivamente proporre un certo tipo di critica.


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| reality is a bore | disconnect yourself

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 18-02-2006 15:56  
quote:
In data 2005-01-05 02:30, NancyKid scrive:

- Quelli dei quotidiani, probabilmente il branco più inutile in quanto TUTTI DICONO LA STESSA COSA e NELLO STESSO MOMENTO. Basta vedere le loro facce nelle proiezioni e nelle conferenze stampa, che scambiano per momenti mondani di chiacchiere tra amici più che di riflessione e momento sacro di Cinema.




Qualche anno fa leggevo le recensioni de "il giornale" e di giudizi controcorrente ne ho letti (tipo una stroncatura di 8 e mezzo). Ultimamente mi divertono le critiche de "il foglio". Per pura curiosità: hai confrontato anche questi due quotidiani?
_________________
Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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bunch311

Reg.: 20 Gen 2005
Messaggi: 430
Da: roma (RM)
Inviato: 11-04-2006 13:51  
io scrivo tutti i mesi a ciak che mi sono rotto i coglioni di vedere sharon stone,la copertina con missione impossibile,le recensioni di tre righe
cineforum mi sembra fatto molto bene

se esiste mid ate il sito di nocturno e di segno cinema
_________________
"tutti sognamo di tornare bambini,anche i peggiori di noi,anzi forse loro lo sognano più di tutti" il mucchio selvaggio

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