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Autore gergo critico
13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 13-07-2005 00:00  
ecco.
sul post riguardante il Tinto nazionale avrei eoni di sconclusionatezze letterali da farti notare.
il tutto se accetti e se trovo la voglia necessaria.

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paolo14

Reg.: 16 Giu 2004
Messaggi: 778
Da: Ferrara (FE)
Inviato: 13-07-2005 00:47  
quote:
In data 2005-07-13 00:00, 13Abyss scrive:
ecco.
sul post riguardante il Tinto nazionale avrei eoni di sconclusionatezze letterali da farti notare.
il tutto se accetti e se trovo la voglia necessaria.



Accetto?....
Caspiterina se accetto!...

_________________
L'ozio è il padre delle virtù.
Tinto Brass

http://arteonline.blog.excite.it/

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 13-07-2005 23:06  
quote:
In data 2005-07-12 00:10, vietcong scrive:
quote:
In data 2005-07-11 13:06, valy1967 scrive:
io continuerò; a pensare che aldilà del gergo e della cultura necessaria..ci vuole talento..e questo non è consequenziale.Grazie della tua risposta.





sono d'accordo: se si vuole comunicare qualcosa non basta avere gli strumenti, ma bisogna avere talento, essere in un certo senso artisti. certo, è necessario che la maggior parte della critica sia 'professionale', ma alla fine i grandi critici sono anche i più originali, i più personali e idiosincratici.
non è un caso che il più ricordato giornalista sportivo italiano sia Gianni Brera, uno che le parole se le inventava.





Concordo pur'io.
Prima di tutto è necessaria una certa sensibilità, la forma si può adattare a questa.
Indi per cui non mi sento infastidita tanto dalla terminologia usata o non usata, quanto dalle interpretazioni forzate che soventi compaiono nelle recensioni, talvolta accompagnate da una buona forma, talvolta completamente prive.

Se è vero inoltre che alcuni dei codici del linguaggio filmico sono assolutamente oggettivi, la critica di questi non può esserlo.
Truffaut, che a parer mio è stato uno dei migliori critici esistenti, ha certamente dimostrato come la semplicità di un certo modo di scrivere e la personalissima interpretazione data a proposito delle scelte registiche adottate da altri cineasti, possa dar vita ad escursioni analitiche ricche di significato e fondatezza.

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valy1967

Reg.: 09 Giu 2005
Messaggi: 1002
Da: Roma (RM)
Inviato: 14-07-2005 08:20  
quote:
In data 2005-07-12 00:10, vietcong scrive:
quote:
In data 2005-07-11 13:06, valy1967 scrive:
io continuerò; a pensare che aldilà del gergo e della cultura necessaria..ci vuole talento..e questo non è consequenziale.Grazie della tua risposta.





sono d'accordo: se si vuole comunicare qualcosa non basta avere gli strumenti, ma bisogna avere talento, essere in un certo senso artisti. certo, è necessario che la maggior parte della critica sia 'professionale', ma alla fine i grandi critici sono anche i più originali, i più personali e idiosincratici.
non è un caso che il più ricordato giornalista sportivo italiano sia Gianni Brera, uno che le parole se le inventava.




Era questo che intendevo.. esprimendomi senz'altro in modo grossolano,ma voglio ringaziare anche l'altro consiglio sebbene mi faccia un pò sorridere..ma non di presunzione,assolutamente...anche se non posso dire di studiare,non esattamente..è vero che interessarsi di qualcosa che non ci sta particolarmente a cuore è inutile,dannoso finanche
ma è anche vero che i "grandi" maestri..che non sono ammaliatori a volte sanno stuzzicare l'attenzione più incostante o assopita.Grazie ancora per la piacevole chiacchierata.Buon Cinema..
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" Piantata tra i cedri e le querce,sperduta tra il nulla e l'addio"

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valy1967

Reg.: 09 Giu 2005
Messaggi: 1002
Da: Roma (RM)
Inviato: 14-07-2005 08:26  

Comunque, per tornare al discorso di cui sopra: l'analisi oggettiva è una cosa, la preferenza (e quindi la soggettività) è un'altra.
Difficilmente collimano in una recensione.







Rispettosamente dissento,soggettivo non esclude la competenza e oggettivo non esclude giudizio personale...un bacione!!
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" Piantata tra i cedri e le querce,sperduta tra il nulla e l'addio"

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valy1967

Reg.: 09 Giu 2005
Messaggi: 1002
Da: Roma (RM)
Inviato: 14-07-2005 08:28  
Il messaggio sopra era di Paolo e per Paolo..Ciao Paolo e perdonami.....un bacio!!!!!!
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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 14-07-2005 09:31  
quote:
In data 2005-07-14 08:26, valy1967 scrive:

L'analisi oggettiva è una cosa, la preferenza (e quindi la soggettività) è un'altra.Difficilmente collimano in una recensione. [...] Oggettivo non esclude giudizio personale.


anche se era per Paolo14 una cosa te la voglio dire: ma il pezzo che ti ho quotato non è una piena contraddizione?
Prima affermi che l'analisi oggettiva difficilmente collide con la soggettività, e subito dopo che l'oggettività non esclude il giudizio personale...
Comunque sia, appoggio ed amplifico questa seconda ottica: certo, si può scrivere una recensione rimanendo totalmente oggettivi, basta trattare unicamente trama e descrizioni neutre (attori presenti, curiosità, etc...). Però, appena subentriamo nel campo della critica, ritengo che questa stessa oggettività si estingua in favore di una visione e di un'analisi prospettica, e quindi soggettiva, che tiene conto di fattori obbligatoriamente personali che vanno ad influire sulla percezione delle opere. Non esiste critica senza l'uomo e non esiste l'uomo senza il suo pensiero. Pensieri diseguali (per obblighi naturali) portano alla soggettività.

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royearle
ex "meskal"

Reg.: 06 Mag 2005
Messaggi: 6294
Da: napoli (NA)
Inviato: 14-07-2005 10:40  
quote:
In data 2005-07-14 09:31, 13Abyss scrive:
quote:
In data 2005-07-14 08:26, valy1967 scrive:

L'analisi oggettiva è una cosa, la preferenza (e quindi la soggettività) è un'altra.Difficilmente collimano in una recensione. [...] Oggettivo non esclude giudizio personale.


anche se era per Paolo14 una cosa te la voglio dire: ma il pezzo che ti ho quotato non è una piena contraddizione?
Prima affermi che l'analisi oggettiva difficilmente collide con la soggettività, e subito dopo che l'oggettività non esclude il giudizio personale...
Comunque sia, appoggio ed amplifico questa seconda ottica: certo, si può scrivere una recensione rimanendo totalmente oggettivi, basta trattare unicamente trama e descrizioni neutre (attori presenti, curiosità, etc...). Però, appena subentriamo nel campo della critica, ritengo che questa stessa oggettività si estingua in favore di una visione e di un'analisi prospettica, e quindi soggettiva, che tiene conto di fattori obbligatoriamente personali che vanno ad influire sulla percezione delle opere. Non esiste critica senza l'uomo e non esiste l'uomo senza il suo pensiero. Pensieri diseguali (per obblighi naturali) portano alla soggettività.


Infatti credo che valy intendesse quotare paolo.

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 14-07-2005 13:02  
ah ecco, mi ero perso qualche pezzo...
suvvia ragazzuoli, imparate a quotare prima che vi fracassi le giunture a suon di mazzète...
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Rubare in Sardegna è il Male.

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paolo14

Reg.: 16 Giu 2004
Messaggi: 778
Da: Ferrara (FE)
Inviato: 14-07-2005 13:40  
Se ho ben compreso: Valy mia ha quotato e poi ha espresso una sua opinione, o sbaglio?
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Tinto Brass

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paolo14

Reg.: 16 Giu 2004
Messaggi: 778
Da: Ferrara (FE)
Inviato: 14-07-2005 13:46  
Comunque, credo che la critica imponga solo un'analisi oggettiva.
Poi la soggettività vien da sè, è quasi sempre implicita, spesso inscindibile, ma proprio perchè tale e quindi soggettiva non credo appartenga ad un'analisi critica.

Che poi, sì, posso concordare: la soggettività - talvolta - non nega competenze.

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Tinto Brass

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[ Questo messaggio è stato modificato da: paolo14 il 14-07-2005 alle 13:47 ]

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royearle
ex "meskal"

Reg.: 06 Mag 2005
Messaggi: 6294
Da: napoli (NA)
Inviato: 14-07-2005 14:22  
quote:
In data 2005-07-14 13:46, paolo14 scrive:
Comunque, credo che la critica imponga solo un'analisi oggettiva.
Poi la soggettività vien da sè, è quasi sempre implicita, spesso inscindibile, ma proprio perchè tale e quindi soggettiva non credo appartenga ad un'analisi critica.

Che poi, sì, posso concordare: la soggettività - talvolta - non nega competenze.


Io invece la penso in maniera diametralmente opposta.
Quali sarebbero i criteri oggettivi su cui impostare questa valutazione? La durata media delle inquadrature, il numero relativo di primi piani o di campi lunghi? Ma in che modo questi criteri possono portare ad una valutazione critica di un'opera? Un'analisi critica deve per forza di cose mettere in campo la soggettività dell'"analista", e trae validità dalla qualità e dalla pregnanza delle osservazioni che questi è in grado di fare.


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paolo14

Reg.: 16 Giu 2004
Messaggi: 778
Da: Ferrara (FE)
Inviato: 14-07-2005 17:39  
Credo che invece si tratti di validità dell'analista e non della soggettività dello stesso.

E penso anche che i parametri critico-analitici oggettivi siano la base di una buona recensione.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: paolo14 il 14-07-2005 alle 17:40 ]

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valy1967

Reg.: 09 Giu 2005
Messaggi: 1002
Da: Roma (RM)
Inviato: 17-07-2005 19:37  
quote:
In data 2005-07-14 13:40, paolo14 scrive:
Se ho ben compreso: Valy mia ha quotato e poi ha espresso una sua opinione, o sbaglio?



Si Paolo era così..
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valy1967

Reg.: 09 Giu 2005
Messaggi: 1002
Da: Roma (RM)
Inviato: 17-07-2005 19:42  
quote:
In data 2005-07-14 09:31, 13Abyss scrive:
quote:
In data 2005-07-14 08:26, valy1967 scrive:

L'analisi oggettiva è una cosa, la preferenza (e quindi la soggettività) è un'altra.Difficilmente collimano in una recensione. [...] Oggettivo non esclude giudizio personale.


anche se era per Paolo14 una cosa te la voglio dire: ma il pezzo che ti ho quotato non è una piena contraddizione?
Prima affermi che l'analisi oggettiva difficilmente collide con la soggettività, e subito dopo che l'oggettività non esclude il giudizio personale...
Comunque sia, appoggio ed amplifico questa seconda ottica: certo, si può scrivere una recensione rimanendo totalmente oggettivi, basta trattare unicamente trama e descrizioni neutre (attori presenti, curiosità, etc...). Però, appena subentriamo nel campo della critica, ritengo che questa stessa oggettività si estingua in favore di una visione e di un'analisi prospettica, e quindi soggettiva, che tiene conto di fattori obbligatoriamente personali che vanno ad influire sulla percezione delle opere. Non esiste critica senza l'uomo e non esiste l'uomo senza il suo pensiero. Pensieri diseguali (per obblighi naturali) portano alla soggettività.


..Le nostre contraddizioni ci renderanno longevi...mi pare che più o meno ci siamo capiti tutti... non possiedo computer e a volte scrivo al volo e altrettanto al volo vi leggo,disabituata a ciò che a voi riesce fluido e naturale:scrivere..ma se avrete pazienza..qualche cosina coerente e caruccia riuscirete ad estrapolarla...vi mando un grande bacio..è bello stare tra di voi...Valy
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