FilmUP.com > Forum > Critica il critico - Abbiamo davvero bisogno dei critici?
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Autore Abbiamo davvero bisogno dei critici?
HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 30-01-2007 11:29  
quote:
In data 2007-01-29 19:50, kagemusha scrive:
quote:
In data 2007-01-29 13:01, HistoryX scrive:
quote:
In data 2007-01-12 16:39, AlZayd scrive:
...

A mio avviso i migliori - forse gli unici - critici d'arte sono gli artisti stessi.

...


Questa non me l'aspettavo...non voglio leggere nient'altro.


invece c'è una certa dosa di verità in questo.



Infatti condividevo.
_________________
[ Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo. (Johann Wolfgang Göethe) ]

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penny68

Reg.: 14 Nov 2005
Messaggi: 3100
Da: palermo (PA)
Inviato: 30-01-2007 21:46  
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In data 2007-01-30 02:10, AlZayd scrive:
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In data 2007-01-29 23:44, penny68 scrive:
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In data 2007-01-29 19:17, AlZayd scrive:
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In data 2007-01-28 20:51, penny68 scrive:
Giustissimo, Peppe.
Tanto più se il saggio è orientato a focalizzare elementi rivelatori, non sempre visibili,che compendiano il contenuto generale dell'opera.





Sono convinto che una buona critica, nell'ottica di quanto andiamo ipotizzando, e delle tue ultime precisazioni, per quanto specificamente orientata, mettiamo, all'analisi filmica, debba invero tener conto delle "ragioni" della musica, della latteratura, della pittura...


Non solo. Mi riferisco anche a quegli oggetti disseminati sulla "scena" di un'opera, spesso non reperibili a prima vista che rappresentano il motore primo di un atto artistico, comunemente scambiati per il codice o cifra stilistica dell'autore/artista.
Ci sono simboli che appartengono ad un patrimonio emotivo e culturale che vanno bene al di là di certe categorie, dove l'Accademia non serve e la sensibilità individuale la fa da padrona (quando c'è).
Ma avremo modo di approfondire..



Certo, sono i "segni", le equivalenti "note nere" che ritroviamo nella partitura musicale; nella parte intemedia, "invisibile", del tragitto che compie il pittore con il pennello; in ciò che avviene durante il passo di danza: ne percepiamo lo scatto e l'arrivo, e spesso null'altro, non quelle infinite sospensioni intermedie che sono la vera armonia del movimento. E' memoria, inconscio, bagaglio genetico, antiche voci represse/rimosse che riaffiorano, nell'arte. E' insomma quel mondo della poesia che non c'è critica - quella a cui tutto questo sfugge - che possa esprimere con l'"analisi", se non con l'essere anch'essa poesia. Arte. E non basta la sola immaginazione.
Suggestioni.., tutte da circostanziare in maniera più compiuta, ma, adagio..


Magnifico! Siamo in ensemble.
Uniamo il "controtempo" alle "note nere", tra uno stacco improvviso e l'intuito creativo si stempera la critica bracciantile e si eleva l'assolo del Saggio.
Uno spazio tra due fotogrammi, il silenzio tra contrappunti non è mera riflessione, ma cantuccio del pensiero e della comunicazione.
Si parla finalmente di Arte, non di critica o di esercizi di stile.
Ci si avvia ad un "andantino"..

[ Questo messaggio è stato modificato da: penny68 il 30-01-2007 alle 21:47 ]

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 31-01-2007 01:46  
mi sono assentato quache giorno e qua è finita a tarallucci e vino come temevo...
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 31-01-2007 02:53  
e allora diciamolo...
più che bisogno di critici o bisogno di criticare il lavoro del critico, c'è bisogno di figa. Che ad esempio io preferisco ad un critico. Chissà se capitolerei con una critica?

_________________
Una minchia/sapida

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 31-01-2007 alle 02:54 ]

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HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 31-01-2007 09:58  
quote:
In data 2007-01-31 01:46, sandrix81 scrive:
mi sono assentato quache giorno e qua è finita a tarallucci e vino come temevo...



Dai Sandro lo scambio ultimo non è mica male.
_________________
[ Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo. (Johann Wolfgang Göethe) ]

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 31-01-2007 11:42  
beh certo leggere azayd è sempre interessante e così anche penny, ma io non sono d'accordo con mezza parola dello scambio.
la religione dell'arte è un culto che non condivido, sono laico anche e soprattutto da quel punto di vista.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 31-01-2007 11:45  
Attenti però, che a troppo divagare si finisce facilmente A parlare Del nulla.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 31-01-2007 12:01  
ottimo mescal
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MontyB

Reg.: 22 Nov 2006
Messaggi: 156
Da: novara (NO)
Inviato: 31-01-2007 17:04  
mi do la zappa sui piedi, visto che sono laureanda in cinema (per la cronaca, frequento una facoltà che mi ha formato in ambito critico), ma sono fondamentalmente d'accordo con l'autore del topic in questione. mi sono chiesta innumerevoli volte a cosa serva la critica. Certo, un critico che si rispetti dovrebbe avere un'ampia conoscenza della storia del cinema dalle sue origini ai giorni nostri, nonchè delle teorie e delle tecniche registiche esistenti, oltrechè, ovviamente, del linguaggio cinematografico, proprio per poter svolgere nella maniera più adeguata possibile la sua attività. Però, c'è anche da sottolineare il fatto che un critico è uno spettatore a tutti gli effetti, quindi, come un qualsiasi spettatore, si lascia influenzare dai propri gusti, i quali, com'è noto, differiscono da individuo ad individuo. il punto è questo: può un critico criticare un film in maniera totalmente imparziale, di modo che i suoi giudizi non siano viziati dai suoi gusti? mi pare davvero difficile. basti pensare alle diverse opinioni che i critici hanno su uno stesso film. c'è chi grida al capolavoro e chi lo stronca definitivamente. io penso che sia giusto ricorrere alla critica solo per quel che concerne il giudizio sulla tecnica registica o cmq su tutto ciò che riguarda l'aspetto tecnico della realizzazione di un film, ma non per quel che concerne l'aspetto emozionale dello stesso, per il quale ognuno ha (ed è giusto che abbia) un parere diverso. in sintesi, a mio avviso, la critica non può e non deve sostituirsi al nostro giudizio di spettatori, in quanto espressione di soggettività.
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Affanculo io???
Vacci tu!!!

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 31-01-2007 18:09  
ma infatti criticare non è giudicare. una buona critica non mira a influenzare il gusto ma l'approccio all'opera, la concezione stessa del cinema. che è cosa diversa dal gusto.
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MontyB

Reg.: 22 Nov 2006
Messaggi: 156
Da: novara (NO)
Inviato: 31-01-2007 19:28  
quote:
In data 2007-01-31 18:09, sandrix81 scrive:
ma infatti criticare non è giudicare. una buona critica non mira a influenzare il gusto ma l'approccio all'opera, la concezione stessa del cinema. che è cosa diversa dal gusto.



certo, questo è indubbio. ma quanti veramente non si lasciano influenzare dai propri gusti? davvero pochissimi, fidati.
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Affanculo io???
Vacci tu!!!

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 31-01-2007 19:41  
quote:
In data 2007-01-31 11:42, sandrix81 scrive:
beh certo leggere azayd è sempre interessante e così anche penny, ma io non sono d'accordo con mezza parola dello scambio.
la religione dell'arte è un culto che non condivido, sono laico anche e soprattutto da quel punto di vista.




Lascia stare il religioso e il laico - a parte il fatto che per me l'arte è metafisica e non religione (o potrebbe anche esserlo poichè non credendo in Dio, come tutti, suppongo, ho bisogno di Mistero; al riguardo, in modo inverso ma speculare, "Lui(s)" ammetteva di nutrire un sentimento artistico per la religione), e, invece di cianfru(sa)gliare, dicci finalmente qualcosa di "sinistra".., che sia un'opinione, un'idea comprensibile del tuo laicismo. Ogni punto di vista è degno di rispetto, nulla è definitivo, ogni cosa è uguale a se stessa, diversa da se stessa e ancora dall'altra.., è una sola cosa e cento altre cose, in quell'"Unicum" trasfigurante a cui tutti tendiamo e che mai finirà tuttavia per appartenerci completamente poichè il Mistero è misterioso, "uno specchio che moltiplica il proprio spettro" all'infinito.
Dai Sandro, non fare l'artigiano, non battere sempre il solo e solito chiodo da traversone per edificare una staccionatella di certezze che al primo soffio di vento (de)cade. Non essere come certi segreti che altro non aspettano se non di essere svelati dalla critica che ha come unico scopo per l'appunto quello di svelare i segreti (che non è rivelazione), mentre con il Mistero (non) si ha consapevolezza di nulla, e di tutto: sensazione di qualcosa che non si sa ma che si sente, allorchè il segreto non è sinonimo di percezione, bensì certezza obiettiva di essere all'oscuro di ciò che è volutamente, "prosaicamente", celato, però tranquillamente prima o poi scopribile, e dopo la scoperta (bella o brutta che sia)tutto si risolve e si conclude. Il gioco finisce. Un segreto è dunque come un divieto preciso, il Mistero no, anzi, ti invita, ti avvolge, ti spinge, ti stimola... come un empirico "canon perpetuus" bachiano, in cui l'inizio è la fine e viceversa, senza soluzione di continuità. Come l'arte. Arte che è artefizio, chiacchiera, perdita di tempo, suggestione, inutilità, narcisismo, individualismo, coralità, motivo di cruccio ed esultanza.., ben oltre anche l'immaginazione, gioco infantile insomma, e ... non c'è nulla di più serio - pur nel faceto/ludico - e sacrale di un bambino che gioca.

A volte tu trasmetti la sensazione di colui che, come il critico(ne), ha smesso di giocare e che si perde tra le castranti spire dell'accademia dove la poesia deve fare i conti con le finitissime ragioni dell'ordine del giorno e non dell'Infinito.

Mi auguro tu sia perlomeno consapevole che l'arte è lo strumento della poesia e che la poesia è lo strumento dell'arte.


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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 31-01-2007 19:50  
ottimo mescal
_________________
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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 31-01-2007 20:02  
e bravo alzayd
non si poteva dir meglio

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 31-01-2007 20:21  
quote:
In data 2007-01-31 18:09, sandrix81 scrive:
ma infatti criticare non è giudicare. una buona critica non mira a influenzare il gusto ma l'approccio all'opera, la concezione stessa del cinema. che è cosa diversa dal gusto.




E questo, per quanto condivida, non è fare arte. O, per meglio dire, ci vuole questo - che già di per se è cosa nobile, ci mancherebbe - e altro.., tra cui quanto da me fin'ora ipotizzato.

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