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Autore Orizzonti di gloria
seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 13-04-2003 20:12  
Attenzione!Quest'opera non è una semplice storia di guerra e di disperazione conseguente,no è molto di più.Questo film è un elogio alla follia,la follia pura,espressa in tutte le possibili maniere e originata da tutte le possibile cause,follia che finisce per permeare tutto il film e dargli il suo effettivo valore.
E' chiaro da subito come ci troviamo di fronte a due individui sbalorditivi,in senso negativo e di come una cieca volontà di conquista avrebbe finito per tradursi in un inevitabile disastro.E' gente come questa che se mai esistesse,bisognerebbe temere:persone che al di là di ogni logica propongono idee e soluzioni semplicemente inapplicabili e irragionevoli.Tuttavia questa prima sequenza ci dà soloun'assaggio di questa tematica,che lentamente si spanderà lungo tutta la durata del film,a cominciare dall'agghiacciante formula di rito che Mireau,uno dei due generali di cui sopra,rivolge nell'ispezione alla truppa.Uccidere uomini non è più un problema,conta solo il fatto che sono dei nemici,da "spodestare".Ma non è certo finita qui.Più si procede,più lo sgomento di fronte a cotanta idiozia non fa altro che aumentare,quando sentiamo seraficamente pronunciare:"Più della metà del battaglione sarà perduto,ma il Formicaio sarà nostro" e capiamo che non c'è via alcuna di scampo.Ma questo unico vero tema della pellicola si sviluppa anche parallelamente e marginalmente alla storia centrale:si pensi soltanto alle tremendamente pietose figure dei soldati,consapevoli di essere carne da macello,ma successivamente tentati di aggrapparsi a un ultimo brandello di dignità,in attesa dell'inevitabile fine,non potendo tuttavia fare a meno di compiangere pesantemente se stessi:ma si guardi anche soltanto alla fugace macchietta iniziale del soldato anch'egli evidentemente impazzito,ma in un senso assai diverso da quello precedente,ovvero alienato da se stesso,talmente immerso com'è nell'"universo bellico".
Ma continua mano mano che il film procede inesorabile una sempre più amara analisi e disamina del fenomeno bellico,con una sola ineluttabile conclusione:l'uomo danneggia se stesso,sempre comunque.
E' però davvero strabiliante come la vera protagonista di questo film sia appunto,la pazzia,il fanatismo dei militari che si trovano a combattere la guerra:inesorabile è la caduta nel grottesco,una caduta pesante,che raggiunge il suo apice,quando i due generali e con loro Dax,contrattano sul numero di uomini da condannare a morte per "l'insubordinazione",arrivando a contemplare l'ipotesi di uccidere 100 soldati.Una scena a dir poco delirante.Accompagnata all'esposizione della follia militare,c'è la sensazione che tutto questo è insanabile,l'amarissima consapevolezza che ilmondo è nelle mani di pazzi,,come ironicamente afferma uno dei due invasati generali.E in questo quadro,lo spazio riservato ai soldati è quello di vittime predestinate da compiangere,portatori di un pietismo che rende ancora più amara la minestra.
Ma una volta toccato il fondo,come si dice,si può solo risalire e seppure non ci sia spazio qui per una qualsiasi speranza,se non altro si tratta di un momentaneo sollievo,seppur passeggero.
In conclusione,"Paths of Glory"è una straordinaria satira amaro---grottesca sulla guerra e sul fatto che la guerra la fanno gli uomini,ma allo stesso tempo gli uomini sono fatti dalla guerra.
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sono un bugiardo e un ipocrita

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Vitalogy

Reg.: 25 Dic 2002
Messaggi: 281
Da: Sondrio (SO)
Inviato: 14-04-2003 00:42  
Seanma, come al solito è un piacere leggerti.. ottima analisi!
Concordo su tutto. Credo che 'Orizzonti di gloria' sia uno dei più amari e spietati film antimilitaristi... la follia che permea l'assurda e disumana 'razionalità' dei vertici militari è angosciante, inesorabile, quasi insostenibile per lo spettatore.
Emblematica e piena di simbolismi la figura dei tre innocenti prescelti come capri espiatori, 'crocifissi' per l'esecuzione... il rigore militare e la frivolezza del cerimoniale contrastano assurdamente con la disperazione di tre uomini che non capiscono perchè devono morire... e la loro morte ingiusta rende intollerabile il folle compiacimento del generale Mireau perchè i suoi uomini 'sono morti bene'...

Per me 'Orizzonti di gloria' può essere messo sullo stesso piano di 'Full Metal Jacket', visto che sostanzialmente trattano lo stesso tema, cioè l'assurdità della guerra e del potere militare, seppur da due prospettive assai diverse (uno è ambientato in Francia durante la grande guerra, uno in Vietnam). Due capolavori.
_________________
'cuz take away our playstations
and we are a third world nation
under the thumb of some blue blood royal son
who stole the oval office
and that phony election...'
(Ani Di Franco, ‘Self evident’)

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 14-04-2003 13:57  
quote:
In data 2003-04-14 00:42, Vitalogy scrive:
Seanma, come al solito è un piacere leggerti.. ottima analisi!
Concordo su tutto. Credo che 'Orizzonti di gloria' sia uno dei più amari e spietati film antimilitaristi... la follia che permea l'assurda e disumana 'razionalità' dei vertici militari è angosciante, inesorabile, quasi insostenibile per lo spettatore.
Emblematica e piena di simbolismi la figura dei tre innocenti prescelti come capri espiatori, 'crocifissi' per l'esecuzione... il rigore militare e la frivolezza del cerimoniale contrastano assurdamente con la disperazione di tre uomini che non capiscono perchè devono morire... e la loro morte ingiusta rende intollerabile il folle compiacimento del generale Mireau perchè i suoi uomini 'sono morti bene'...

Per me 'Orizzonti di gloria' può essere messo sullo stesso piano di 'Full Metal Jacket', visto che sostanzialmente trattano lo stesso tema, cioè l'assurdità della guerra e del potere militare, seppur da due prospettive assai diverse (uno è ambientato in Francia durante la grande guerra, uno in Vietnam). Due capolavori.


inanzitutto grazie per il complimento.
Penso però che i veri protagonisti sono proprio i due "alti papaveri"francesi,mentre i soldati rimangono sullo sfondo,appunto come inconsapevoli e pietose pedine(basti pensare al fatto che non fanno altro che lamentarsi per ciò che gli è accaduto)

Cmq questo è addirittura migliore di FMJ,che naturalmente è pur sempre un capolavoro.
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Marxetto

Reg.: 21 Ott 2002
Messaggi: 3954
Da: Milano (MI)
Inviato: 14-04-2003 15:35  
Splendido Orizzonti di gloria.
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Travis83

Reg.: 16 Mag 2003
Messaggi: 101
Da: Afragola (NA)
Inviato: 21-07-2003 17:00  
Volevo invitarti a sollazzare il tuo acuto senso critico in una riflessione che di sicuro ti occuperà per qualche tempo. E fondamentale, in Orizzonti di gloria, e del resto in ogni film di Stan, dare una giusta interpretazione di ogni scelta registica, di ogni differenza scenografica, della decisione di utilizzare le luci in un modo piuttosto che in un altro. Ciò che conta in questo film, al di là delle tematiche antimilitaristiche che tu hai ben colto ma che chiunque potrebbe leggere senza sforzo, è la dicotomia Castello/Trincea, che equivale a Pensiero/Azione. I due ambienti sono specularmente opposti e "raccontati" attraverso tecniche volutamente diverse. Il castello è sempre illuminato, gli spazi sono ampi, dominano tonalità cromatiche chiare. I personaggi che vi agiscono sono seguiti costantemente dalla macchina da presa in lunghi, ininterrotti piani-sequenza (paradigmatico, a tal proposito, quello del primo incontro tra Broulard e Mireau nel salone di quest'ultimo: la macchina segue le loro lente deambulazioni e sembra quasi danzare, disegna figure geometriche sinuose, cerchi concentrici, curve di ampio respiro). Il castello è il luogo della Logica, del pensiero astratto, ancora inattuato, pertanto puro. Le figure che lo popolano sono aristocratiche, e scrutate da Kubrick con occhio ammirato in quanto detentrici di un potere, della capacità di dominare.
Nella trincea dominano le sfumature scure, il cielo è costantemente plumbleo ed uniforme, un enorme soffitto incombente come un indefinita minaccia di morte. E' il luogo dell'azione, o meglio dell'attesa dell'azione: un'attesa che logora, angoscia, rende vili, determinati, indifferenti, folli. I movimenti di macchina che dominano non hanno nulla della grazia delle carrellate utilizzate nel castello. Ma quando il generale Mireau fa un sopralluogo, la sua avanzata viene descritta proprio attraverso una serie di carrellate. E' l'incursione della Logica nel terreno dell'Azione (o meglio, dicevamo, dell'Attesa dell'azione). Ma è una Logica cieca, non ancora cosciente della sua impraticabilità, dell'impossibilità di aderire all'azione. Tanto più stridente, dunque, appare la sequenza della battaglia, una scena significativamente notturna. E' qui che finalmente la Logica si tramuta in Azione, ed è qui, finalmente, che si rende palese la frattura, la distanza tra il pensiero e la sua realizzazione. La Logica, tuttavia, non può accettare la sua assurdità, non può accettare di essere "Follia": responsabile del fallimento è dunque l'Azione. La battaglia ha avuto un esito pessimo non perchè l'ordine di Mireau era inattuabile, ma perchè i soldati non hanno combattuto a dovere! La scena del processo è esplicativa di questo concetto. La stanza in cui si svolge è ampia e ben illuminata, la m.d.p. la attraversa e ne descrive gli spazi con movimenti vellutati, precisi, geometrici. Il processo si rivela subito una farsa, gli imputati presto condannati. L'Azione è impotente nei confronti della Logica, come la Logica è intraducibile in Azione. Ma la Logica ha il potere, domina sull'Azione. E il potere della Logica è la facoltà di trasformare il reale a suo piacimento, di decidere cosa è verità e di farlo accettare come tale. Questo rende impari il confronto, che si risolve a vantaggio della prima: l'Azione riceverà la sua "giusta" condanna, e teatro della fucilazione (preceduta da un rito solenne) sarà il giardino del castello: come a dire che la morte dei soldati avviene secondo Logica.
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 21-07-2003 17:43  
a una prima introduttiva lettura.... tuttoi se mi permetti mi pare un po' forzatino...applicare due categorie assolute estendendole come l'Uomo Gomma su tutto il film mi sembra un po' schematico...ma ora rileggo meglio e dico....
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 21-07-2003 17:58  
quote:
In data 2003-07-21 17:00, Travis83 scrive:
Volevo invitarti a sollazzare il tuo acuto senso critico in una riflessione che di sicuro ti occuperà per qualche tempo. E fondamentale, in Orizzonti di gloria, e del resto in ogni film di Stan, dare una giusta interpretazione di ogni scelta registica, di ogni differenza scenografica, della decisione di utilizzare le luci in un modo piuttosto che in un altro. Ciò che conta in questo film, al di là delle tematiche antimilitaristiche che tu hai ben colto ma che chiunque potrebbe leggere senza sforzo, è la dicotomia Castello/Trincea, che equivale a Pensiero/Azione. I due ambienti sono specularmente opposti e "raccontati" attraverso tecniche volutamente diverse. Il castello è sempre illuminato, gli spazi sono ampi, dominano tonalità cromatiche chiare. I personaggi che vi agiscono sono seguiti costantemente dalla macchina da presa in lunghi, ininterrotti piani-sequenza (paradigmatico, a tal proposito, quello del primo incontro tra Broulard e Mireau nel salone di quest'ultimo: la macchina segue le loro lente deambulazioni e sembra quasi danzare, disegna figure geometriche sinuose, cerchi concentrici, curve di ampio respiro). Il castello è il luogo della Logica, del pensiero astratto, ancora inattuato, pertanto puro. Le figure che lo popolano sono aristocratiche, e scrutate da Kubrick con occhio ammirato in quanto detentrici di un potere, della capacità di dominare.
Nella trincea dominano le sfumature scure, il cielo è costantemente plumbleo ed uniforme, un enorme soffitto incombente come un indefinita minaccia di morte. E' il luogo dell'azione, o meglio dell'attesa dell'azione: un'attesa che logora, angoscia, rende vili, determinati, indifferenti, folli. I movimenti di macchina che dominano non hanno nulla della grazia delle carrellate utilizzate nel castello. Ma quando il generale Mireau fa un sopralluogo, la sua avanzata viene descritta proprio attraverso una serie di carrellate. E' l'incursione della Logica nel terreno dell'Azione (o meglio, dicevamo, dell'Attesa dell'azione). Ma è una Logica cieca, non ancora cosciente della sua impraticabilità, dell'impossibilità di aderire all'azione. Tanto più stridente, dunque, appare la sequenza della battaglia, una scena significativamente notturna. E' qui che finalmente la Logica si tramuta in Azione, ed è qui, finalmente, che si rende palese la frattura, la distanza tra il pensiero e la sua realizzazione. La Logica, tuttavia, non può accettare la sua assurdità, non può accettare di essere "Follia": responsabile del fallimento è dunque l'Azione. La battaglia ha avuto un esito pessimo non perchè l'ordine di Mireau era inattuabile, ma perchè i soldati non hanno combattuto a dovere! La scena del processo è esplicativa di questo concetto. La stanza in cui si svolge è ampia e ben illuminata, la m.d.p. la attraversa e ne descrive gli spazi con movimenti vellutati, precisi, geometrici. Il processo si rivela subito una farsa, gli imputati presto condannati. L'Azione è impotente nei confronti della Logica, come la Logica è intraducibile in Azione. Ma la Logica ha il potere, domina sull'Azione. E il potere della Logica è la facoltà di trasformare il reale a suo piacimento, di decidere cosa è verità e di farlo accettare come tale. Questo rende impari il confronto, che si risolve a vantaggio della prima: l'Azione riceverà la sua "giusta" condanna, e teatro della fucilazione (preceduta da un rito solenne) sarà il giardino del castello: come a dire che la morte dei soldati avviene secondo Logica.


no,non sono decisamente d'accordo.La conclusione innanzitutto sarebbe che da parte di Kubrick ci sia una giustificazione dell'operato dei militari.Non potendo dissertare su questioni tecniche,mi limito a seguire il tuo fluente ragionamento,che appunto non condivido.Tu dici che il processo nasce a causa del fallimento di quella che tu chiami Azione a favore della cinica logica militaresca.Affatto.Proprio l'Azione è invece conseguenza della follia del tetro "Castello",del pensiero degenerato.L'occhio di Kubrick non è ammirato,ma è già ironicamente sdegnato sin dalla prima sequenza.Rileggendo meglio,mi accorgo però che quello che riporti come tuo pensiero è invece l'analisi del pensiero di Kubrick.Dunque potrei essere d'accordo.Ma neanche da questo punto di vista la cosa mi regge,proprio per il fatto che tutto il film,soprattutto la seconda parte,è permeata da un inevitabile nonchè corretto moralismo.La folle Logica non viene celebrata,ma viene condannata e stigmatizzata.Se la Logica finisce per vincere,questo accade volutamente da parte di Kubrick:serve da base per un amara e sdegnata,ripeto,crocifissione di questa medesima Logica.
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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 21-07-2003 18:55  
Bellissimo Orizzonti di Gloria! Nonostante sia un film degli anni '50, la prima volta che l'ho visto, a 11 anni o giù di lì, mi ha colpito come un pugno nello stomaco. Direi fondamentale per comprendere la grande guerra vista da un'occhio particolarmente anti-militarista. La scena finale poi, con quel canto liberatorio dei francesi e la tedesca, è un simbolo chiarificatore degli orrori della guerra e di una possibile (nel futuro?) unità globale, senza pregiudizi o servilismi. E' molto bello anche il libro da cui è tratto, anche se gli scopi narrativi sono piuttosto diversi. Vi invito a leggerlo.

Ma Seanma, ok che sei un fan accanito di Kubrick, ma su i suoi fil è stato già detto abbastanza. Perchè, in una delle tue belle "scarnificazioni" di film non tratti anche qualcosa di meno conosciuto?
Byez.
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 21-07-2003 19:02  
quote:
In data 2003-07-21 18:55, 13Abyss scrive:
Bellissimo Orizzonti di Gloria! Nonostante sia un film degli anni '50, la prima volta che l'ho visto, a 11 anni o giù di lì, mi ha colpito come un pugno nello stomaco. Direi fondamentale per comprendere la grande guerra vista da un'occhio particolarmente anti-militarista. La scena finale poi, con quel canto liberatorio dei francesi e la tedesca, è un simbolo chiarificatore degli orrori della guerra e di una possibile (nel futuro?) unità globale, senza pregiudizi o servilismi. E' molto bello anche il libro da cui è tratto, anche se gli scopi narrativi sono piuttosto diversi. Vi invito a leggerlo.

Ma Seanma, ok che sei un fan accanito di Kubrick, ma su i suoi fil è stato già detto abbastanza. Perchè, in una delle tue belle "scarnificazioni" di film non tratti anche qualcosa di meno conosciuto?
Byez.


cioe??non capisco a cosa tu ti riferisca....
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Travis83

Reg.: 16 Mag 2003
Messaggi: 101
Da: Afragola (NA)
Inviato: 21-07-2003 19:10  
seanma, mi hai frainteso: Kubrick non celebra la vittoria della logica! Piuttosto ne osserva l'impietosa disfatta, l'impossibilità di un completo controllo del pensiero sull'azione, da lui stesso tanto vagheggiato. tuttavia la storia si conclude con la sopraffazione dei soldati da parte delle alte sfere gerarchiche, e kubrick non ne è affatto entusiasta; ma il senso di angoscia che comunica il film è proprio qui. Credo che il mio ragionamento fili: la Logica cerca di attuarsi, di trasformarsi in Azione; il tentativo fallisce, la Logica incolpa l'Azione; l'Azione viene condannata, la Logica vince: ma di questa vittoria si ha paura, è una vittoria che serve alla Logica per riparare la sua sconfitta precedente. Seanma, stiamo parlando della stessa cosa, solo in termini diversi. Pensaci bene: la Logica che non può attuarsi cosa diventa (o cosa realizza di essere)? Follia. Parliamo della stessa cosa
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 21-07-2003 19:18  
se tu noti,nel mezzo del mio intervento ho cercato goffamente di fare marcia indietro perchè avevo capito l'errore...
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Travis83

Reg.: 16 Mag 2003
Messaggi: 101
Da: Afragola (NA)
Inviato: 21-07-2003 19:24  
vabbè ti perdono
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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 21-07-2003 22:55  
quote:
In data 2003-07-21 19:02, seanma scrive:
quote:
In data 2003-07-21 18:55, 13Abyss scrive:
Bellissimo Orizzonti di Gloria! Nonostante sia un film degli anni '50, la prima volta che l'ho visto, a 11 anni o giù di lì, mi ha colpito come un pugno nello stomaco. Direi fondamentale per comprendere la grande guerra vista da un'occhio particolarmente anti-militarista. La scena finale poi, con quel canto liberatorio dei francesi e la tedesca, è un simbolo chiarificatore degli orrori della guerra e di una possibile (nel futuro?) unità globale, senza pregiudizi o servilismi. E' molto bello anche il libro da cui è tratto, anche se gli scopi narrativi sono piuttosto diversi. Vi invito a leggerlo.

Ma Seanma, ok che sei un fan accanito di Kubrick, ma su i suoi fil è stato già detto abbastanza. Perchè, in una delle tue belle "scarnificazioni" di film non tratti anche qualcosa di meno conosciuto?
Byez.


cioe??non capisco a cosa tu ti riferisca....



Dicevo soltanto che ho letto i tuoi (peraltro molto belli) approfondimenti di 2001 e Orizzonti di Gloria, ma mi piacerebbe leggere commenti del genere su qualche bel film che non sia di Kubrick (sarà per la poco originalità di commenti sui suoi film? Ormai se ne è letto di tutto e di più... ). Fammi sapere.
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 22-07-2003 12:47  
quote:
In data 2003-07-21 22:55, 13Abyss scrive:
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In data 2003-07-21 19:02, seanma scrive:
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In data 2003-07-21 18:55, 13Abyss scrive:
Bellissimo Orizzonti di Gloria! Nonostante sia un film degli anni '50, la prima volta che l'ho visto, a 11 anni o giù di lì, mi ha colpito come un pugno nello stomaco. Direi fondamentale per comprendere la grande guerra vista da un'occhio particolarmente anti-militarista. La scena finale poi, con quel canto liberatorio dei francesi e la tedesca, è un simbolo chiarificatore degli orrori della guerra e di una possibile (nel futuro?) unità globale, senza pregiudizi o servilismi. E' molto bello anche il libro da cui è tratto, anche se gli scopi narrativi sono piuttosto diversi. Vi invito a leggerlo.

Ma Seanma, ok che sei un fan accanito di Kubrick, ma su i suoi fil è stato già detto abbastanza. Perchè, in una delle tue belle "scarnificazioni" di film non tratti anche qualcosa di meno conosciuto?
Byez.


cioe??non capisco a cosa tu ti riferisca....



Dicevo soltanto che ho letto i tuoi (peraltro molto belli) approfondimenti di 2001 e Orizzonti di Gloria, ma mi piacerebbe leggere commenti del genere su qualche bel film che non sia di Kubrick (sarà per la poco originalità di commenti sui suoi film? Ormai se ne è letto di tutto e di più... ). Fammi sapere.


ma ce ne sono!!magari meno lunghi,ma ci sono!!spulcia gli Archivi!!!!!!
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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 22-07-2003 13:46  

Hai ragione! Mea culpa! Solo che questo cazzo (scusate il termine) di modem 56k mi limita assai... Senza flat poi... Regalatemi un adsl e mi fate l'uomo più contento del mondo. Cmq me le vado un pò a vedere queste vecchie recensioni...
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