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Autore Sciopero nelle università
eraclito

Reg.: 14 Mar 2005
Messaggi: 4702
Da: Siano (SA)
Inviato: 01-07-2010 20:07  
Tutte o quasi le facoltà di ingegneria di italia sono bloccate, niente esami, niente lauree niente di niente....NESSUNO, ne un cazzo di telegiornale ne un misero giornale di provincia dice niente di niente....
Ora la protesta si sta allargando anche alle altre facoltà, ma intanto il tempo passa e il Decreto Gelmini aspetta solo la fine di Luglio...
Chi sta pagando per ora sono solo gli studenti, ma per quanto mi riguarda ben venga perdere una sessione di esami a patto che la notizia sia notizia appunto....ma a quanto pare sarà l'ennesimo sacrificio vano...

Ecco di seguito il comunicato dell'assemblea dei docenti di ingegneria dell'Università di Salerno fatta il 24 giugno


Mozione approvata dall’assemblea dei docenti della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Salerno del 24 giugno 2010 relativamente ai provvedimenti normativi e finanziari riguardanti l’Università.

I diversi interventi normativi, da parte dei Governi che si sono avvicendati alla guida del Paese negli anni, disegnano un quadro generale che vede l’Università sempre più soggetta ad attacchi tendenti a ridimensionare la missione di alta formazione, ricerca scientifica e trasferimento tecnologico dell’ Università pubblica.

In particolare il DDL Gelmini per la riforma del sistema universitario, in discussione in Parlamento, non risolve il problema dell’invecchiamento del corpo docente. Anzi, esso ostacola l’ingresso dei giovani meritevoli in tempi brevi e ne prolunga inspiegabilmente il periodo di precariato (stimato in circa dieci anni), anche con l’istituzione dei ricercatori a tempo determinato. Infine, introduce organi di governo verticistici e un marcato ridimensionamento del potere del Senato Accademico rispetto a quello del Consiglio di Amministrazione e del Rettore. Di fatto, l’Università pubblica italiana sarà soggetta a logiche esclusivamente economiche a scapito di quelle culturali e scientifiche, che ne hanno invece contraddistinto nei secoli il punto di forza e di eccellenza. Tutti gli interventi normativi di “riforma” sono disegnati senza previsione di investimenti necessari a realizzare quanto previsto, ma confermando la tendenza a ridurne l’entità complessiva.

Le ultime leggi finanziarie sono state caratterizzate da consistenti e strutturali tagli al finanziamento degli Atenei pubblici, che il sistema non può sostenere, per poi intervenire con azioni compensative parziali e sperequative. In particolare vanno ricordati:
- il mantenimento dei tagli previsti dalla legge 133/2008, che porteranno nel prossimo futuro la maggior parte degli Atenei statali italiani al commissariamento;
- la legge 203/2008 (finanziaria 2009), che prevedeva un taglio di 730 milioni di Euro per l’anno 2010, in parte superato con una “una tantum” di 400 milioni di Euro;
- la legge 191/2009 (finanziaria 2010), che conferma gli stessi tagli.
L’entità del taglio al finanziamento è dunque di 1,3 Miliardi di Euro: si passa dai 7,3 miliardi di Euro del 2006 ai 6 miliardi di Euro per il 2012, con una riduzione di circa il 18%, senza tener conto degli effetti dell’inflazione e della perdurante crisi economica. Ciò in un contesto europeo in cui tutti i Paesi più avanzati, nell’ambito di manovre ben più importanti, aumentano in maniera significativa i finanziamenti all’Università.

In questo quadro, la manovra economica (DL n. 78 del 31 maggio 2010 “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica") in discussione al Parlamento prevede anche un taglio complessivo della retribuzione dei docenti stimato dallo stesso Governo in 300 Milioni di Euro per il triennio 2011-2013 e in 543 Milioni di Euro per il triennio 2014-2016, producendo una riduzione strutturale complessiva di circa 1 Miliardo di Euro.

Pur non volendosi sottrarre ai necessari sacrifici imposti a tutti i cittadini dalla difficile situazione economica del Paese, si rimarca l’iniqua penalizzazione imposta ai docenti universitari: essi infatti, da soli, sosterrebbero il 2% dell’intera manovra pur essendo solo lo 0.2% della popolazione contribuente. Ad essi viene quindi richiesto un sacrificio circa 10 volte superiore a quanto mediamente richiesto agli altri contribuenti, palesando un carattere punitivo, sostenuto da luoghi comuni che tendono a rappresentare l’Università come luogo dell’arbitrio e del clientelismo generalizzato. La situazione è resa ancora più iniqua dalla circostanza che i sacrifici previsti, essendo perpetui, ricadranno in misura maggiore sulle spalle dei docenti più giovani e con retribuzioni minori. Anche i precari dell’Università vedono frustrate le loro legittime aspirazioni dal provvedimento della finanziaria che obbliga gli Atenei a cancellare il 50% dei contratti di ricerca in essere, per lo più finanziati con fondi provenienti da collaborazioni con il mondo dell’impresa privata. Inoltre l’estensione fino al 2015 delle limitazioni al turn-over introdotto dalla legge 133/08 renderà impossibile reclutare nuovi docenti e ricercatori in sostituzione di coloro che andranno in pensione, di fatto riducendo l’organico dell’università.

Tutti questi interventi tendenti a ridimensionare l’Accademia vengono giustificati con una valutazione negativa dei risultati prodotti da un’Università pubblica “sprecona e autoreferenziale”, non in grado di formare la classe dirigente né di produrre cultura e innovazione. Questo giudizio, peraltro, e’ difforme dalla reputazione di cui gode l’Università italiana in ambito internazionale, dove i suoi “prodotti” (laureati, pubblicazioni, brevetti ecc.) sono apprezzati e ricercati e dove sempre più spesso trovano accoglienza i “cervelli in fuga”. Questa paradossale diversità di giudizio rende improcrastinabile l’esigenza di definire un metodo di valutazione dell’operato dell’università che possa fornire elementi oggettivi sulla base dei quali andrebbero programmate le politiche di distribuzione delle risorse umane ed economiche.

Sulla base di questi elementi, l’Assemblea ritiene che le iniziative dei Governi che si sono avvicendati alla guida del Paese negli ultimi anni, l’ultima delle quali è il DDL Gelmini, siano del tutto inadeguate alle esigenze dell’Università pubblica italiana. Esse considerano infatti solo alcuni degli aspetti dell’organizzazione degli Atenei, dalle modalità di governo alle modalità di selezione dei docenti, ma non contengono elementi in grado di sostenere lo sviluppo del sistema universitario per mantenerlo competitivo con quelli dei Paesi europei più avanzati. Inoltre, gli effetti delle politiche economiche degli ultimi anni porteranno alla distruzione non solo materiale ma anche culturale ed organizzativa del sistema universitario, producendo nell’immediato futuro una perdita di competitività del sistema Paese che richiederà anni per essere recuperata.

L’assemblea, pertanto, decide di:
- dichiarare lo stato di agitazione permanente fino alla conclusione dei lavori parlamentari per l’approvazione della manovra finanziaria;
- sospendere gli esami di profitto e di laurea dal 28 giugno all’11 luglio;
- convocare una assemblea pubblica con gli studenti per giovedì 1 luglio per illustrare i motivi dell’agitazione;
- valutare ulteriori forme alternative di protesta che possano coinvolgere l’intero Ateneo;
- intraprendere iniziative tese a trasmettere all’esterno la missione dell’Università nella società della conoscenza per la produzione e trasmissione del sapere, le sue molteplici attività e il senso della protesta;
- riconvocarsi giovedì 8 luglio per valutare gli sviluppi che si saranno avuti nel frattempo.


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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 01-07-2010 23:24  
Noi fummo avvisati più o meno ad aprile, alla fine della lezione di Antenne.

Il prof ci disse che quasi sicuramente saremmo andati incontro a disagi per quanto riguarda i corsi da settembre in poi, e ci disse di rivedere magari il piano di studi e di informarci su quali si sarebbero tenuti e quali no per cambiarlo di conseguenza.

Per quanto riguarda gli esami, si sa poco e niente.
La cazzata più grande che ho letto in giro da un cazzone è stata che la protesta ci fu anche prima di Natale ma che coinvolse solo un nugolo di studenti, i quali persero vanamente la sessione invernale d'appello per poter prendere parte alla causa.
Quindi, il cazzone di cui sopra, ha dichiarato che se magari ci fossimo fatti sentire questo inverno ora non saremmo costretti a rinunciare alla sessione estiva ma è anche giusto che succeda così, dato che hanno saltato quella invernale coloro i quali hanno iniziato a protestare.
Eblablabla.
Io i motivi li capisco benissimo, mi fanno pure un pò pena 'sti ricercatori perchè nella maggior parte dei casi ho incontrato persone affabili e sempre disponibilissime (i più boriosi sono gli ordinari, che pare rappresentino una casta a sè blasonata ed inavvicinabile... i peggiori sono quelli che sono nell'università da generazioni, di padre in figlio). Però io ho dei tempi da rispettare e delle scadenze che non voglio e non posso posticipare e Dio solo sa perdere la sessione estiva ad ingegneria cosa significa... Soprattutto se sono esami propedeutici.
Lo so: sti gran cazzi diranno i ricercatori, ma se riconosco che hanno tutte le ragioni di questo mondo dovrebbero capire pure i grandissimi disagi che si vengono a creare in una facoltà come la nostra, dove ogni esame si conclude ad una settimana dall'inizio (tra scritto ed orale) e nel quale per forza di cose i tempi sono più dilatati rispetto ad altre facoltà (con questo non voglio in alcun modo discriminare o sminuire gli altri indirizzi, parlano le statistiche).
Il mio discorso è lungi dall'essere egoistico e da chi guarda solo i fatti propri, anche se così potrebbe sembrare... Il fatto è che io rappresento lo studente medio che le spalle coperte non ce le ha, non ha nessuno che gli può aprire la strada nel mondo del lavoro e tutto quello che verrà sarà conseguenza del fatto che mi sarò ben bene rimboccata le maniche e ce l'avrò fatta on my own.
Come me, altri mille, altri migliaia.
Se ci bloccano adesso, adesso che invece c'è bisogno di rispondere in un qualche modo (ed io non credo alle rivoluzioni col sangue, non siamo nè nel tempo nè nel luogo giusto, nè con le persone giuste per quel tipo di cose) non si va più avanti.
Così non fanno altro che peggiorare la crisi che più crisi non c'è, chiudeteci pure le università e buonanotte.
Se io costruisco per il mio futuro, lo sto facendo anche per la comunità; se investono su di me, stanno investendo pure sul futuro di tutta la popolazione (su me non come studente di ingegneria, ma come studente in generale). Ma fino a che in Italia si ostineranno a volere tutto e subito anzichè guardare un attimino anche avanti, hai voglia a perdere esami e corsi.
Sarà sempre vano.
Sta di fatto che ho mandato proprio oggi una mail ad un prof ordinario (vedi su) riguardo un esame che devo dare e non mi ha ancora risposto, staremo a vedere.

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Tutto dipende da dove vuoi andare... Non importa che strada prendi!

Happiness only real when shared.

[ Questo messaggio è stato modificato da: utopia il 01-07-2010 alle 23:50 ]

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Hamish

Reg.: 21 Mag 2004
Messaggi: 8354
Da: Marigliano (NA)
Inviato: 02-07-2010 13:46  
Il discorso relativo all'università in Italia è un pò come quello relativo alla giustizia: tutti dicono che funziona male, ma nessuno fa niente per farla funzionare meglio, anzi si fanno interventi che la peggiorano solamente salvo poi lamentarsi del fatto che funziona sempre peggio. E' una sorta di circolo vizioso.

Certo, i provvedimenti del governo (ma forse sarebbe necessario parlare DEI GOVERNI, visto che negli ultimi 15/20 anni nessuno ha fatto cose veramente buone per l'Università) si attestano sulla falsa riga di cui parlavo e quindi non miglioreranno niente di niente, anzi, però è anche vero che le Università italiane DEVONO cambiare, devono svecchiarsi sia per quanto riguarda i programmi, i metodi di studio, i rapporti professore/studente, il corpo docente etc. etc.

Detto questo, quello che non ho capito io è come mai la protesta, almeno per il momento, riguardi per lo più le facoltà di Ingegneria. e non anche le altre.

Dalla mia modestissima esperienza all'estero in ogni caso posso dire che noi studenti italiani siamo in media 10 volte più preparati degli studenti delle università straniere (o per lo meno dei francesi...), solo che le nostre conoscenze sono per lo più teoriche e senza connessioni utili col mondo del lavoro. Noi ci facciamo il culo sui libri per studiare cose che al 90% non ci serviranno nemmeno, vabbè senza contare poi i servizi che le università all'estero offrono e che in Italia manco sappiamo cosa siano e l'importanza data alle lingue.

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 02-07-2010 14:42  
quote:
In data 2010-07-02 13:46, Hamish scrive:
Noi ci facciamo il culo sui libri per studiare cose che al 90% non ci serviranno nemmeno



Ho capito che non serviranno sul lavoro, ma vuoi mettere poi quanto saremo preparati per un'eventuale puntata di chi vuol essere milionario???
_________________
E' ok per me!

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Hamish

Reg.: 21 Mag 2004
Messaggi: 8354
Da: Marigliano (NA)
Inviato: 02-07-2010 15:18  
Ecco, ci dessero almeno la possibilità di partecipare come premio post laurea a "Chi vuol essere milionario" ne vedrei l'utilità di conoscere, per esempio, le prerogative costituzionali dei Coprincipi di Andorra (domanda vera dell'ultimo esame sostenuto).

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pkdick

Reg.: 11 Set 2002
Messaggi: 20557
Da: Mercogliano (AV)
Inviato: 02-07-2010 17:20  
Effettivamente l'iniziativa ha avuto tanto risalto che io che sono collocato a Fisciano nella facoltà adiacente ad Ingegneria ne sono venuto a conoscenza dal post di Eraclito.
Qua gli esami si fanno eccome, ieri senza essere nè professore nè ricercatore ho fatto quattro ore e mezza consecutive di orali...
Non ho idea di come finirà con lo sciopero della didattica dei ricercatori per il prossimo anno accademico... di certo se avessimo un governo normale, non potrebbe non capire che una mobilitazione del genere non può non essere causata da una situazione di estrema emergenza e si aprirebbe un dialogo... ma QUESTO governo è capacissimo di fottersene, e se allora lo sciopero si concretizzasse le università possono tranquillamente chiudere.

[ Questo messaggio è stato modificato da: pkdick il 02-07-2010 alle 17:21 ]

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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 09-07-2010 16:25  
Pk, lo sciopero è stato dal 5 ad oggi. Oggi si son riuniti ma un mio amico mi ha appena informata che non c'erano professori a sufficienza (poi dicono l'università italiana) ed è quindi tutto da rimandare a martedì.
Io nel frattempo non so che pesci pigliare, per fortuna un esame di stramacchio l'ho datto ma c'è n'è un altro che gradirei sapere se si farà o no.

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eraclito

Reg.: 14 Mar 2005
Messaggi: 4702
Da: Siano (SA)
Inviato: 09-07-2010 19:08  
l'altro ieri riunione prof studenti....i prof hanno fatto marcia indietro facendo ripartire gli esami, a sto punto è sembrata una presa in giro ...giustamente, è sembrato di aver buttato 15 giorni.

La prima assemblea (quella destinata ai soli docenti e rappresentanti degli studenti) ha deliberato:

1. Stato di agitazione confermato;
2. Indisponibilità dei docenti (ordinari e associati) ad assumere ulteriori carichi didattici per il prossimo anno accademico;
3. Sedute di lauree in orari anomali (evidentemente in tarda serata);
4. Ripresa di tutte le attività didattiche dal 12 luglio 2010.
5. Partecipazione Assemblea di Ateneo.

Nella seconda assemblea, quella in cui, doveva solo essere reso pubblico (agli studenti) le decisioni prese nell’assemblea precedente è invece stato proposto, dagli studenti stessi:

1. Proroga del blocco esami (ancora non ufficiale) fino al 14/15 Luglio, in quanto per il 14 Luglio è previsto un corteo a Salerno (ancora non ufficiale) e per il 15 Luglio un’assemblea di Ateneo (ancora non ufficiale).
2. Possibilità di estendere la finestra esami fino al 10 Agosto (previa richiesta e approvazione del Preside).


Permettetemi di dire, quì i professori non ci stanno capendo un cazzo....e gli studenti di rimando...nessuno ha le idee chiare

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