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Autore Ma che c'entra Massimo Fini con Il Fatto Quotidiano?
quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 19-06-2010 16:50  
E' la domanda che mi sono posto leggendo il suo Battibecco di oggi (ancora non l'hanno messo sul sito) pieno di luoghi comuni retrogradi e machisti sul "ruolo" del maschio e della femmina (spero che Silvia Truzzi gli risponda domani come ha già fatto in precedenza) e nostalgia per un'epoca preindustriale che peraltro non ha mai vissuto e in cui non sarebbe sopravvissuto un giorno.
Ribadisco: l'antifemminismo di Massimo Fini è solo la punta dell'iceberg, ciò che mi preoccupa è l'ideologia apertamente anti-illuminista e reazionaria che c'è dietro e che ritengo incompatibile con un giornale come "il Fatto Quotidiano".
mi si dirà che Il Fatto non è un giornale "di sinistra", ma i valori della Rivoluzione Francese dovrebbero essere qualcosa che oramai prescinde gli schieramenti politici. visto che Fini dichiaratamente non condivide tali valori (i suoi sperticati elogi al mullah Omar rappresentano proprio questo) può andare a scrivere su un giornaletto di estrema destra dove sono certo che la sua visione è largamente condivisa, ma nel Fatto Quotidiano è un corpo estraneo.
E non accetto nemmeno chi "giustifica" le uscite di Fini con la storia della "provocazione" perchè se per essere "provocatori" bisogna scrivere che il medioevo era l'epoca più bella del mondo e che le donne hanno bisogno (anzi è quello che si meritano e sotto sotto vogliono!) del maschio forte che le rimetta in riga (con quali metodi?) e le tenga in casa a fare figli e magari le faccia indossare un bel burka come in Afghanistan che lì sì che le tengono a bada le femmine...bè se essere provocatori e "controcorrente" oggi significa ragionare così allora questa società è messa peggio di quanto pensassi. Molto peggio.
Se Massimo Fini è l'anticonformismo sono fiero di essere un conformista o, come mi chiamerebbe lui, una "suorina illuminista"
Per consolarmi andrò a rileggermi Ibsen.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 19-06-2010 alle 16:54 ]

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Moreschi


Reg.: 14 Gen 2006
Messaggi: 2038
Da: Milano (MI)
Inviato: 19-06-2010 18:00  
Credo che annoverare nel proprio panorama giornalistico esponenti così radicalmente esposti a un pensiero di destra sia per Il fatto qualcosa di utile. Non certo, però, agli occhi dei grandi pensatori.

Detto questo, ho sempre condiviso alcune punte dell' indipendetismo destrorso di M.Fini, ma lui in persona mi è sempre stato abbastanza antipatico.
Preferivo Accame e preferisco Marcello Veneziani.
Qui mi pare che davvero esageri senza connettere.
_________________
“Tutti i miei film possono essere pensati in bianco e nero, eccetto Sussurri e grida ... ho sempre immaginato il rosso come l'interno dell'anima” (I. Bergman).

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TheSpirit

Reg.: 21 Set 2008
Messaggi: 3605
Da: Napoli (NA)
Inviato: 19-06-2010 18:10  
Il Fatto quotidiano è un giornale autofinanziato giusto?
Probabilmente Fini sarà l'unico che è disposto a scribacchiare un po' di cazzate senza farsi pagare...

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 19-06-2010 21:20  
Non ho letto il Battibecco di oggi..
ma stiamo scherzando?
Massimo Fini è un grande,non condivido ovviamente tutto quello che scrive così come mi capita con tutti, ma ce ne fossero come lui!

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 19-06-2010 23:36  
Ecco l'articolo di Massimo Fini:

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2501059&yy=2010&mm=06&dd=19&title=due_al_prezzo_di_uno

i commenti n. 34, 36 e 38 sono miei infatti parte di essi sono un copia incolla del primo post di questo topic.

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Marxetto

Reg.: 21 Ott 2002
Messaggi: 3954
Da: Milano (MI)
Inviato: 20-06-2010 06:34  
Non essere d'accordo con alcuni articoli di Fini o non condividerne l'impostazione ideologica non mi sembra una buona ragione per ritenere che non debba avere diritto d'asilo in uno dei pochissimi quotidiani indipendenti rimasti in Italia. Preferisco insomma leggere un giornale in cui esistano anche punti di vista controcorrente rispetto alla linea editoriale o comunque scambi d'opinione interni anche aspri. Pur ribadendo di avere idee molto diverse da quelle di Fini, considero comunque una conquista che lui possa esprimersi giornalisticamente sul Fatto. Proprio in questo periodo sul Manifesto c'è un dibattito piuttosto acceso sulla figura di Saviano e sulle tesi espresse da Alessandro Dal Lago nel suo libro "Eroi di carta", per esempio. Trovo anzi stimolante confrontarmi con pareri sia pure il più distante possibile dai miei. E continuerò a preferire una stampa che di tanto in tanto metta in discussione le proprie "certezze editoriali", piuttosto che una in cui tutti scrivono le stesse cose. La libertà d'informazione è anche questo. Nel caso specifico, tra l'altro, la Truzzi come altri saranno perfettamente in grado di controbattere a Fini, se lo riterranno opportuno. E io sarò puntualmente lì a leggerli e molto probabilmente a dargli ragione. Non la trovo una cosa così scandalosa, sinceramente.

_________________
Il mio angolo visuale

[ Questo messaggio è stato modificato da: Marxetto il 20-06-2010 alle 06:41 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 20-06-2010 09:34  
Sfido chiunque ad essere in disaccordo con Massimo Fin quando parla di questioni di politica estera, che ricalcano esattamente il pensiero di innumerevoli intellettuali di estrema sinistra; o quando parla del lavoro come schiavitù salariata (che è l'ideologia tipica del socialismo) o i suoi illuminanti paragoni con il mondo economico medioevale. Il suo pensiero è articolato, mai banale e scontato. Sulle donne ha una posizione che non condivido, ma figuriamoci se per scrivere su un giornale bisogna aderire al 100% all' impostazione di fondo.
Tra l'altro le sue campagne antimoderniste sul sistema globale di produzione industriale ricalcano pienamente i modelli di decrescita felice che stanno prendendo piede in sostituzione di un'economia che si basa principalmente sullo stupro,anche intellettuale, del primo mondo nei riguardi del terzo. Massimo Fini forever.

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 20-06-2010 12:45  
Per carità, non voglio mica passare per censore del resto se Mario Capanna scrive su Il Giornale Massimo Fini può pure scrivere contro la Rivoluzione francese su un quotidiano che senza quella rivoluzione non sarebbe mai nato così come non sarebbe mai nata la libertà di stampa, a dire il vero.
Continui pure a elogiare il mullah Omar, quel mullah Omar che senza le armi USA, ai tempi della guerriglia antisovietica, e senza il Pakistan (alleato degli USA) non sarebbe mai arrivato al potere, ma questo Fini si guarda bene dal ricordarlo.

Comunque a me sembra che Massimo Fini contesti l'attuale sistema di potere solo perchè vuole ritornare ad un sistema di potere più arcaico e peggiore che poi è lo scopo di tutti i reazionari travestiti da rivoluzionari (pure Mussolini era socialista a inizio carriera, massimalista per giunta e quel tipo di retorica non la perse mai)
Sinceramente non mi basta che uno sia antiamericano e anticapitalista (anche i neofascisti lo sono), voglio capire anche che tipo di società vorrebbe realizzare e quel poco che ho capito leggendo Fini non mi piace per niente.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 20-06-2010 alle 12:56 ]

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TheSpirit

Reg.: 21 Set 2008
Messaggi: 3605
Da: Napoli (NA)
Inviato: 20-06-2010 12:46  
Stiamo parlando di uno che sostiene che le donne occidentali desiderano essere stuprate, segregate e sfigurate con l'acido come in Afghanistan, non esattamente del nuovo Montesquieu. E Il Fatto non è né Il Caffè di Pietro Verri né Il Mondo di Pannunzio...

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 20-06-2010 13:02  
Comunque oggi Silvia Truzzi ha scritto che condivide la critica di Fini al sistema produci consuma crepa (e ci mancherebbe!) ma ha giustamente ribadito che indietro nel tempo non si torna e che certe conquiste come istruzione e lavoro non vanno dismesse. Certo avrei preferito una critica anche alla retorica del "maschio guerriero" che senza la vecchia e cara guerra corpo a corpo di una volta avrebbe perso il suo "ruolo nel mondo" (come se il nostro ruolo fosse scannarci l'un l'altro!), ma suppongo che avrà preferito non perdere tempo con queste sciocchezze.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 20-06-2010 alle 20:50 ]

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 21-06-2010 14:14  
quote:
In data 2010-06-19 16:50, quentin84 scrive:
E' la domanda che mi sono posto leggendo il suo Battibecco di oggi (ancora non l'hanno messo sul sito) pieno di luoghi comuni retrogradi e machisti sul "ruolo" del maschio e della femmina (spero che Silvia Truzzi gli risponda domani come ha già fatto in precedenza) e nostalgia per un'epoca preindustriale che peraltro non ha mai vissuto e in cui non sarebbe sopravvissuto un giorno.
Ribadisco: l'antifemminismo di Massimo Fini è solo la punta dell'iceberg, ciò che mi preoccupa è l'ideologia apertamente anti-illuminista e reazionaria che c'è dietro e che ritengo incompatibile con un giornale come "il Fatto Quotidiano".
mi si dirà che Il Fatto non è un giornale "di sinistra", ma i valori della Rivoluzione Francese dovrebbero essere qualcosa che oramai prescinde gli schieramenti politici. visto che Fini dichiaratamente non condivide tali valori (i suoi sperticati elogi al mullah Omar rappresentano proprio questo) può andare a scrivere su un giornaletto di estrema destra dove sono certo che la sua visione è largamente condivisa, ma nel Fatto Quotidiano è un corpo estraneo.
E non accetto nemmeno chi "giustifica" le uscite di Fini con la storia della "provocazione" perchè se per essere "provocatori" bisogna scrivere che il medioevo era l'epoca più bella del mondo e che le donne hanno bisogno (anzi è quello che si meritano e sotto sotto vogliono!) del maschio forte che le rimetta in riga (con quali metodi?) e le tenga in casa a fare figli e magari le faccia indossare un bel burka come in Afghanistan che lì sì che le tengono a bada le femmine...bè se essere provocatori e "controcorrente" oggi significa ragionare così allora questa società è messa peggio di quanto pensassi. Molto peggio.
Se Massimo Fini è l'anticonformismo sono fiero di essere un conformista o, come mi chiamerebbe lui, una "suorina illuminista"
Per consolarmi andrò a rileggermi Ibsen.




E' giusto ciò che molti dicono riguardo alla indipendenza di giudizio di Fini e alla sua vicinanza, su alcuni argomenti, al pensiero politico della sinistra.

é anche vero che se illuministi vogliamo professarci non possiamo non sposare il celeberrimo aforisma di Voltaire per cui non approvo ciò che dici ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo, anche su una testata nazionale.

ciò premesso, ritengo che ogni giornale scelga deliberatamente la propria linea editoriale; e quando il Fatto Quotidiano sceglie di pubblicare un articolo di Massimo Fini che non parla di cose condivisibili sulla politica estera ma esprime un punto di vista sessista e antiliberale, il Fatto Quotidiano diventa sessista e antiliberale.

non si tratta di impedire ad una persona di esprimersi: si tratta di scegliere una linea di opinione (perché di opinione e non di informazione si tratta nel caso specifico) e portarla avanti.

se Massimo Fini dice cose giuste e in linea con i principi ispiratori del Fatto Quotidiano ben vengano i suoi interventi. ma se il Fatto Quotidiano, con la scusa che Fini è un grande giornalista, pubblica anche le sue cazzate, è un giornale che pubblica cazzate. è un giornale sessista.

altrimenti facciamo il gioco dell'imbecille che guarda il dito, al contrario: che è una cazzata, ma siccome l'ha detta Fini e Fini in altri contesti dice cose grandi, allora va bene uguale.

non è questione se Il Fatto Quotidiano debba ospitare gli articoli di Massimo Fini, ma piuttosto quali articoli debba ospitare.
_________________
...You could be the next.

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 21-06-2010 14:26  
non sono meravigliata del fatto che molti trovino certe prese di posizioni legittime.

dipende semplicemente dal fatto che il pregiudizio morale nei confronti delle donne soprattutto in Italia è talmente radicato che neanche ci si rende conto della portata razzista di certe affermazioni.

è un po' come far scrivere a Borghezio un articolo sugli extracomunitari. vorrei proprio vedere se Il Fatto Quotidiano glielo pubblicherebbe...
_________________
...You could be the next.

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 21-06-2010 15:31  
quote:
In data 2010-06-21 14:14, liliangish scrive:


é anche vero che se illuministi vogliamo professarci non possiamo non sposare il celeberrimo aforisma di Voltaire per cui non approvo ciò che dici ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo, anche su una testata nazionale.



Ti dirò che pur ritenendomi illuminista fino al midollo quella famosa frase di Voltaire ho sempre fatto fatica a mandarla giù: riconosco il suo alto valore di civiltà e tolleranza, ma il punto è che per me e per molti è già così difficile difendere fino all'estremo sacrificio le proprie idee e il proprio diritto a esprimerle...se poi devo dare la vita anche per difendere la libertà di persone le cui idee mi fanno vomitare, gente che (è il caso dei neofascisti) casomai prendesse il potere (brrr!) difficilmente mi concederebbe la stessa libertà di parola che reclama per sè.
eppure non ha torto Massimo Fini quando dice che una democrazia moderna per essere veramente tale deve lasciar libertà di espressione anche alle idee più aberranti (del resto mi pare che negli USA e nei paesi anglosassoni i reati di opinione non esistano)

Tornando al Fatto Quotidiano, mi pare che nello stesso giornale che ospitava il Battibecco di Fini ci fosse un fondo di tema storico di Giovanna Gabrielli che ricordava la legge Carcano del 1902 che tutelava il lavoro femminile e minorile, e celebrava la grande socialista Anna Kuliscioff che quella legge aveva elaborato e voluto (una che Fini avrebbe "rimesso in riga", probabilmente). Questo per dire che non credo che su tante cose Il Fatto abbia una linea d'opinione univoca, sulla condizione femminile come sulla politica estera. basta dire che sullo stesso giornale convivono Massimo Fini che sull'america la pensa come sappiamo e l'obamiano Furio Colombo. Probabilmente si tratta di una scelta voluta.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 21-06-2010 alle 17:59 ]

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 21-06-2010 15:38  
Però è anche vero che stando alle parole di Antonio Padellaro, il riferimento del Fatto è la Costituzione Italiana..bè la nostra Costituzione è un meraviglioso compromesso tra diverse ideologie "moderniste" (illuminismo, liberalismo, socialismo marxista, cattolicesimo democratico) che a Massimo Fini fanno venire l'orticaria..quindi come la mettiamo?
anche se come ho già detto: se Mario Capanna scrive su Il Giornale...
Forse il dilemma è irrisolvibile.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 21-06-2010 alle 16:01 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 21-06-2010 16:24  
E pensare che io compro il Fatto per leggermi gli articoli di Massimo Fini sulle ipocrisie dell'occidente nelle sue guerre liberatorie di supremazia morale (la stessa bieca ideologia del maschilismo, pari pari).
E pensare che senza quegli articoli di Massimo Fini il Fatto sarebbe un banalissimo quotidiano ,in politica estera, appiattito sulle posizioni di Repubblica, Pompiere, Stampa che pretendono di fare la morale dal punto di vista dell'aggressore.
E poi pensare a quanto ho goduto, il 1° maggio, quando Massimo Fini scriveva sull'assurdità del lavoro odierno e di come si sia potuto trasformare, nel senso comune, una schiavitù forzata in qualcosa da venerare.
Il Fatto senza Massimo Fini? Sarebbe come se non ci fosse Travaglio, mancherebbe un pezzo fondamentale.
Certo l'unica pecca è che fanno scrivere a Fini i suoi pensieri sulle donne ,peraltro controbilanciati il giorno successivo, ma questo fa parte dei principi illuministi, che vanno bene sulla carta, ma poi guardate quanta intolleranza e quanta paura delle opinioni. Aprite un vostro giornale e intitolatelo Fahrenheit 451.

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