martalari
Reg.: 11 Mag 2006 Messaggi: 460 Da: roma (RM)
| Inviato: 20-10-2009 09:02 |
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Visto Marpiccolo... piccolo ma intenso,da vedere
Dopo "Il passato è una terra straniera" Michele Riondino torna al Festival internazionale del cinema di Roma con Marpiccolo interpretando un altro ruolo molto difficile, quello di un giovane boss di una zona di Taranto, location scelta per girare la storia di un giovane ragazzo interpretato da Giulio Beranek (bella faccia intensa) che vive l'eterno disagio di vivere in una zona che non ha mai scelto con un padre sempre in rosso per la dipendenza dal gioco alle macchinette ...
Il giovane 17enne vuole fuggire altrove ma non riesce ad uscire dalla propria realtà. Non basta la sua professoressa a suggerigli che "si può viaggiare, basta leggere e si può andare lontano con la mente", per il giovane ragazzo proveniente da una famiglia particolare non è però facile lasciare tutto...ma un giorno pensa di fare il colpo della sua vita....
Un film scritto bene con battute molto interessanti "bisogna abituarci a convivere anche con ciò che non ci piace, aiuta a crescere" ..."Non c'è uomo più fedele che l'uomo che è in debito con te"...
Il film fotografa perfettamente (senza qualunquismo,clichè, demagogia, forzature o scene ruffiane) la realtà locale, bella ed emozionante la scena della mamme della scuole alle prese con la rimozione di un'antenna che vogliono costruire a tuti i costi vicino la scuola dei loro ragazzi.E alla fine rimani seduto in sala perchè vuoi conoscere fino alla fine la sorte di questo diciassettenne che lotta per cambiare il suo destino, sullo sfondo di una Taranto oppressa dalla malavita
Un film molto interessante pur con i suoi limiti come qualche piccolissimo attore magari non bravissimo ma con la faccia giusta, mentre i principali (il ragazzo, il boss Michele Riondino ancora una volta è molto bravo e credibile, il padre e la madre) sono bravi
Interessante poi il finale...che potrebbe sembrare un doppio finale
Voto alla sscenggiatura 6 1/2-7
voto al film 6+ / 6 1/2 (bravo Alessandro di Robilant)
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