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The international |
kubrickfan
Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 24-03-2009 22:04 |
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Trama: Berlino. Un collega dell'agente dell'Interpol Louis Salinger viene ucciso in circostanze misteriose, mentre aveva stabilito un contatto importante per la rivelazione di un intrigo internazionale a sfondo terroristico che vede protagonista una importante banca.
Deciso a trovare i colpevoli dell'omicidio, man mano che prosegue con la sua indagine, Salinger si rende conto che la sua vita è sempre più in pericolo perchè l'organizzazione ha ramificazioni in tutto il mondo che vogliono morte tutte le persone che si mettono sulla sua strada.
Spalleggiato solo dalla affascinante collega Eleanor Withman, comincia un giro del mondo in vari paesi per salvarsi e portare alla luce la terribile verità ...
Recensione: Thriller vecchio stampo around the world, questo The International è un ottimo esempio in cui si può unire con risultati davvero convincenti l'azione con la fantapolitica. Protagonista (oltre a Clive Owen, bravo attore reduce da un folle film come Shoot 'em up) è una banca, ente visto come il nemico da combattere in quanto spalleggiatore di una oscura congiura.
In giorni di crisi come questi dove le banche sono prese di mira per i fatti noti a tutti e il crack economico mondiale, per il regista Tom Tykwer (ricordate Profumo e l'interessante Lola corre?) è il momento di dirci cosa succederebbe de una di queste fosse talmente moralmente corrotta da spalleggiare un progetto terrorista su vasta scala (chissà se la cosa sarà ispirazione per la prossima serie di 24 e le gesta dell'agente Bauer).
Non potendo entrare nel dettaglio della trama dato che essendo un thriller meno se ne dice più la sorpresa ne giova, vi diciamo a grandi linee che l'indagine comincia a Berlino, dove viene ucciso in modo non cruento ma subdolo un agente dell'interpol. Louis Salinger (Owen, recitazione da duro come da sua natura presente) decide di vendicarlo cercando di capire le motivazioni che hanno portato al gesto. Si accorge che mentre la cosa prosegue, di aprire un vaso di Pandora letale, anche la sua vita è in pericolo, e solo l'affascinante bionda Eleanor Withman (la Watts) lo spalleggia.
Andato a Milano per trovare un importante uomo politico (il redivivo ed irascibile Luca Barbareschi), Louis capisce che ormai per lui è una lotta senza quartiere da condurre come un cane sciolto senza l'egida dell'interpol.
Il senso base del film è che è molto più facile uccidere per denaro piuttosto che per giustizia, i killer che la banca corrotta (fatto avvenuto realmente anche se non nei termini del film) sguinzaglia alla caccia di Salinger non hanno remore a sparare ed eliminare gli oppositori, mentre la giustizia ha le mani legate per cercare di far pagare il conto a chi pensa di usare i soldi dei poveri correntisti per scopi criminali.
Incredibile comunque come noi ospitiamo le location del film (i milanesi vedranno la stazione centrale e il pirellone adeguatamente glorificati, e molti che passavano per le abitudinali occupazioni avranno capito come mai c'era un palco e manifesti con un Barbareschi candidato del fantomatico partito di unità italiana), gli americani ci vedano ancora come in preda a terrore degli anni di piombo, abbiamo i carabinieri più corrotti (e quelli non sono anche abbastanza tonti) del pianeta mentre loro sono paladini di giustizia coraggiosi ed immarcescibili. Un peccato questi luoghi comuni, sopratutto descritti in un film planetario come questo, sia nelle ambientazioni che nella distribuzione.
Oltre a Milano abbiamo anche gli scorci del lago d'Iseo a fare da sottofondo (più per cartolina che per necessità) alle azioni del film.
The International lascia l'intrigo politico/economico in sottofondo, la spiegazione parlata è tutta nel finale, per dedicarsi a lunghi inseguimenti e sparatorie urbane, con qualche invenzione carina (il doppio colpo, l'inseguimento sui tetti in turchia) anche se la scena più grossa (ai limiti del possibile nel senso assoluto del termine) è quella del disfacimento del museo Guggenheim, che dura una porzione molto corposa del film e dove accade ogni tipo di cosa possibile, vetri e strutture subiscono ogni possibile trattamento violento.
Il film mette alla berlina e ci comunica il problema del potere delle grandi concentrazioni di denaro, magari non lo fa benissimo ma decisamente non possiamo tralasciare l'importanza che lo abbia fatto.
La Watts, dopo varie convincenti interpretazioni, qui rimane in disparte ad assistere al duro che agisce, fa la madre di famiglia e la moglie affezionata ("Mi devi lasciar stare se non vuoi che colpiscano anche i tuoi cari"), un peccato sottoutilizzarla in questa maniera.
In definitiva un action-thriller-polico dalle connotazioni marcate, ma che manca del giusto spirito di convincimento per farci davvero paura sulle possibili conseguenze di un istituto di credito tanto corrotto da voler usare i soldi faticosamente risparmiati dagli anziani per delinquere su scala mondiale, alla fine usciti dalla sala pensiamo che non ci siamo annoiati ma non abbiamo visto certo nulla di trasportabile nel tempo come esempio.
I titoli dei giornali finali non fanno che voler rimarcare che non sono gli uomini singoli da combattere per poter vincere le grandi associazioni criminali, serve una logica ben diversa da quella della giustizia personale o ristretta a una sola punizione.
_________________ non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
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Small982
Reg.: 15 Mar 2007 Messaggi: 185 Da: fano (PS)
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