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Autore Davanti agli occhi
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 03-01-2009 13:36  
Trama: Diana è sopravvissuta a un terribile evento:quindici anni prima un ragazzo armato di mitraglietta ha ucciso diversi compagni di scuola ed insegnanti, feritone altri, ma sopratutto ha risparmiato lei scegliendo di sacrificare al suo posto Maurine, la sua migliore amica. Ora ha una famiglia felice, una splendida bimba ed un marito amorevole, ma lei è assalita da continui incubi che le impediscono di dormire. Ogni volta il ricordo di quel terribile giorno la assale, fino a che giunge il giorno della commemorazione della strage nel quale giocoforza le sue ansie e le sue paure dovranno trovare sfogo per non opprimerla più.

Commento: Le stragi nelle scuole sono state un argomento che ha sollecitato la fantasia e l'estro creativo, in chiave di denuncia e di dura esposizione di disagio, di vari registi, tra cui Gus van Sant e il suo bellissimo Elephant o dell'anti Bush per eccellenza Michael Moore con Bowling a Columbine. Volendo trattare l'argomento in maniera diversa e da una prospettiva anomala (quella delle vittime e non degli assassini) il regista del toccante La casa di sabbia e nebbia (2003) Vadim Perelman effettua una operazione molto estetica ma blandamente emozionale, giocando la storia con due personaggi uguali in tempi diversi. Sin dall'inizio con il continuo richiamo ai fiori ("Alcuni si piegano ma poi tornano ritti") si vede che Perelman cerca più la forma che la sostanza, insistendo poi con numerosi primi piani sui volti splendidi di Evan Rachel Wood e di Uma Thurman.
La Wood è la giovane Diana, una studentessa a disagio che si divide il suo tempo tra le canne e la scuola, condivivendo con un ragazzo tutt'altro che affidabile, grezzo e indisponente come Marcus, le sue esperienze sessuali da adolescente immatura. Ha come amica del cuore una compagna di scuola (Maureen, interpretata da Eva Amurri, la figlia di Susan Sarandon), con cui si confida e va in piscina dai vicini occupandola abusivamente.
Maureen è molto cattolica, vive in una sorta di polla difensiva che la comunità fortemente cristiana gli costruisce intorno, mentre Diana è più trasgressiva. Un giorno, mentre sono nel bagno della scuola entrambe a rifarsi il trucco, Michael, un ragazzo che impugnando un mitra sta compiendo una strage, intima alle ragazze di decidere quale delle due deve uccidere. L'azione si sposta quindici anni dopo, dove una Diana sposata, con una figlia bellissima (che ama i coguari, tra l'altro il felino lo troviamo in una gabbia nella casa del suo fidanzato di quando era giovane) e un marito più grande di lei (un professore) che la adora. Una famiglia apparentemente perfetta, ma Diana è mentalmente devastata dagli incubi ricordando quel giorno, non vive tranquilla e si trova spiazzata di fronte ad eventi che non capisce se sono reali o meno.
Indipendentemente dalla bellezza e dal fascino delle due protagoniste, sopratutto la Wood che si trova dopo Thirteen e Across the universe perfettamente a suo agio in parti off con inserimento dell'elemento droga o quello del personaggio spinto e trasgressivo (tra l'altro la Thurman è doppiata in maniera indecente a dir poco da Alessandra Barzaghi, una voce del tutto fuori luogo e fuori parte, si vede che la grande Chiara Colizzi era impegnata), non si capisce assolutamente dove voglia andare a parare il film, proponendo una vicenda statica come poche, molto autocompiaciuta nelle immagini e che ronza continuamente intorno al concetto del fiore piegato che si rialza dopo la pioggia purificatrice e benefica. Lo spettatore incomincia a spazientirsi dopo poco, non si entra minimamente nella tragedia delle vittime da stragi scolastiche, gli incubi sanno di rarefatto e molte volte sono banali, fino ad arrivare al finale liberatorio che dovrebbe essere un sorpresone invece si rivela solo una bufala piena, copiando altro cinema (quale ovviamente non si può dire) in maniera sgangherata. Si apre anche in maniera molto estetica un discorso sulla coscienza che dovrebbe congiungersi con la giustezza, che si disperde completamente per via della ripetitività meccanica delle azioni (gli scherzi al professore e il suo adorato scheletro femminile a cui viene dato della slut, cioè prostituta, i discorsi tra amiche, i bagni ripetuti in piscina, che hanno come unico motivo di interesse l'esposizione del bel corpo della Wood) e a nulla serve introdurre la somiglianza del ragazzo omicida con Dylan Klebold, uno dei due autori del massacro alla Columbine del 20 aprile 1999, per creare maggiore impatto. I flashback e i continui andirivieni non sono neppure omogenei, a volte interrompono la narrazione in maniera fastidiosa, sopratutto quando si parla (anche qui blandamente e in maniera didascalica) di aborto, figli persi e tombe bianche.
In definitiva un film con una ricerca estetica estenuante, poverissimo di interesse e di vero valore, che se non avesse la presenza della Wood (intensa) e della Thurman (da orpello) sarebbe davvero insignificante. L'ex sposa di Kill Bill oramai lontano da Tarantino è davvero poca cosa da tempo e qua conferma le sue scelte sbagliate, per il regista Perelman dopo il primo lavoro davvero interessante con Kingsley e Connelly un tonfo dovuto a una supponenza nel dirigere davvero fastidiosa. Davvero nessun motivo per consigliare questo film, che annoia a morte e ha un finale a sorpresa di una banalità disarmante.

pubblicata su Cine Zone
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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 03-01-2009 17:41  
Noioso e inconcludente.

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DonVito
ex "quentin83"

Reg.: 14 Gen 2004
Messaggi: 11488
Da: torino (TO)
Inviato: 05-01-2009 20:33  
ma poi che minchia di voce hanno dato ad uma? babba bia
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Regista: "Digli che mi chieda qualsiasi altra cosa, ma questo é un favore che non posso fare"
Tom Hagen: "Lui non chiede un secondo favore se gli si rifiuta il primo, capisci?"

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 05-01-2009 21:25  
Giusto, nemmeno quella era azzeccata.
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Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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riccardo75

Reg.: 06 Gen 2009
Messaggi: 1
Da: padova (PD)
Inviato: 06-01-2009 13:12  
Ho visto ieri il film con amici e non abbiamo ben capito il finale. Forse non abbiamo la delicatezze per comprendere e per questo mi scuso anticipatamente ... vi chiedo cmq la vs opinione su come si chiude.
La ns versione prevalente è di un flash bach; quindi la storia di Diana-adulta di fatto non c'è mai stata e non è altro che il possibile seguito all'uccisione dell'amica.
Voi cosa dite?
Secondo voi è possibile scrivere al regista (indirizzo mail)?

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 06-01-2009 16:55  
Il regista non è riuscito a gestire un finale simile semplicemente perchè non ha, durante lo svolgimento del film, coordinato gli eventi sia per ciò che riguarda l' aspetto estetico (tagli di inquadratura, cromatismi, illuminazioni e soorità particolari), sia per ciò che riguarda la semplice cronologia degli eventi narrati. I (finti) flashback sono piazzati a cazzo di cane e gli indizi rivelatori non sono seminati in modo tale da poterli raccogliere su un finale che dovrebbe essere chiarificatore.
Bizzarro per altro... perchè dopo The Sixt Sense e The Others sarebbe bastato copiare bene.
Pessima anche la calibrazione tra passato e presente, frammenti assolutamente inutili mescolati a ricordi ripetitivi e sconnessi.
Ovvio poi che si finisca per non capire nulla e andare per ipotesi.

Ma non vale nemmeno la pena confrontarsi per stabilire quella che potrebbe essere la trama. Passiamo oltre.

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DonVito
ex "quentin83"

Reg.: 14 Gen 2004
Messaggi: 11488
Da: torino (TO)
Inviato: 06-01-2009 22:57  
sì, ma infatti..
pensare che a metà film avevo intuito il finale che in effetti c'è stato, solo che continuavo a non volerci credere proprio per le motivazioni di cui scrive marien..
Don pensa: "mi sa che finisce così......però è impossibile, sarebbe troppo cazzone"

è stato cazzone
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Regista: "Digli che mi chieda qualsiasi altra cosa, ma questo é un favore che non posso fare"
Tom Hagen: "Lui non chiede un secondo favore se gli si rifiuta il primo, capisci?"

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