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Autore Il passato è una terra straniera
martalari

Reg.: 11 Mag 2006
Messaggi: 460
Da: roma (RM)
Inviato: 26-10-2008 11:48  


Il passato è una terra straniera

Scrivere il nostro punto di vista sul film di Daniele Vicari non è facile, perché è come parlare di diversi film messi insieme, la storia è molto interessante : due ragazzi che diventano amici e complici spinti dal gioco delle carte trovano, barando, un modo per arricchirsi ma........



Nel film c'è tanta carne al fuoco, sicuramente fedele al romanzo di Carofiglio, non è facile mettere su pellicola quello che si legge su un libro, ed è per questo che prima che decolli il film bisogna attendere una trentina di minuti, poi il film cambia ritmo tutto si rallenta nonostante la Velocità massima che scorre nelle vene e nello stile di Vicari che sperimenta, con carrelli ma anche riprese innovative (molto, molto bravo a girare), poi quando il film ricomincia a decollare (come storia) anche tu come i personaggi del film rimani agghiacciato sulla poltrona per la tanta violenza, quella violenza che già vediamo dentro uno dei ragazzi all'inzio, insospettabile,e che poi ritroviamo nell'ultima mezz'ora molto, molto forte.




I due ragazzi (NON VI PREOCCUPATE NON RACCONTIAMO MAI NULLA) arricchiti con l'arte del bluff del poker vorranno guadagnare sempre di più....

All'inizio li vedi e sei con loro, una sorta di Robin Hood negli inferi poi da paladini diventano loro stessi artefici e carnefici, sentendosi infallibili, imprendibili e insuperabili

Tante le facce-comparse o poco più che vediamo nei tavoli di gioco scelte benissimo, interessante il fatto che il regista diversamente dai film dove il poker è presente in molte scene, non inquadri le carte in questo caso in secondo piano, ma le facce, le espressioni di chi gioca



Il fascino per il gioco si trasformerà in un viaggio verso gli inferi, la storia di una ragazzo per bene (Germano) diventa quella di uno dei tanti giovani de nostri giorni che si fa trasportare da un amico (Michele Riondino) con un carattere molto più forte di lui. Lo trascinerà a fare di tutto, fino ad un finale violentissimo





I nostri voti

ELIO GERMANO 6 -- nella prima parte, , niente di nuovo, niente di eccezionale, poi nella parte violentissima del finale (dalle scene della Spagna in poi) arriva a 6 1/2 - 7, ma nella prima parte non eccelle, anzi


MICHELE RIONDINO : 8 Perfetto, riesce a far quasi scomparire nella prima parte Germano, un'attore che non conoscevamo e che ci auguriamo di rivedere presto, una grande sorpresa (diplomato alla Silvio D'amico, ha fatto tanto teatro, non è un TRONISTA o uno di Amici e si vede)


I FESTIVAL E IL CINEMA SERVONO PER QUESTO (come accade anche per Michele Alhaique nel film della Tognazzi) A SCOPRIRE VERI TALENTI, ANCHE PERCHE' COME DICE IL MAESTRO LUCHERINI DIETRO LA CONSACRAZIONE ARTISTICA E UNA GRANDE CARRIERA C'E' SEMPRE UN GRANDE FILM (non tanti film ma quelli giusti)


CHIARA CASELLI 2 forse la sua peggiore interpretazione di sempre e poi ha un'immagine nel film stranissima

VALENTINA LODOVINI N.C. (non è un ruolo che possiamo giudicare, poi quando vedrete il film capirete)

ROMINA CARRISI : 3

DANIELA POGGI : 6 - -

MARCO BALIANI : 6 1/2


VOTO ALLA REGIA 8 +

VOTO ALLA STORIA : 7 (se gli americani ne comprasse i diritti per un remake magari con Edward Norton potrebbe diventare un film di respiro internazionale imperdibile)

VOTO ALLA FOTOGRAFIA 7

VOTO AL FILM 6 + (doveva durare almeno una ventina di minuti in meno, sforbiciare e snellire alcune scene anche di qualche secondo).

Comunque da vedere

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 27-10-2008 08:55  
buon film, solido. Ha più di un aspetto interessante sia a livello di sceneggiatura che di regia
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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bunch311

Reg.: 20 Gen 2005
Messaggi: 430
Da: roma (RM)
Inviato: 30-10-2008 09:55  
quote:
In data 2008-10-27 08:55, gatsby scrive:
buon film, solido. Ha più di un aspetto interessante sia a livello di sceneggiatura che di regia



dimme quali, so proprio curioso.

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 03-11-2008 00:08  
Trama: Giorgio, un avvocato penalista, sta ascoltando le disposizioni del giudice per un processo. Quando si alza, incontra una donna con il viso tumefatto che gli dice il suo nome e gli chiede se si ricorda di lei. Incominciano i ricordi che lo hanno portato in un passato non molto lontano ad essere una persona completamente diversa da quella odierna, cioè un baro ai tavoli da poker, che gestiva rapporti sessuali con una donna sposata, drogandosi in alcuni momenti . Soggiogato dalla personalità dell'amico Francesco, baro di professione, il baratro in cui era finito sembrava davvero senza fondo, soprattutto per colpa di una sciagurata trasferta spagnola con l'intenzione di guadagnare molti soldi in maniera facile.



Commento: Un film di bari (alle carte) ambientato a Bari, oltre che prestare il fianco ad un giochino di parole, sembrerebbe porre l'accento su un comportamento dovuto alla realtà sociale del paese che in alcuni suoi elementi, li può portare alla disperazione rischiando la vita di fronte al gioco delle 5 carte che gli americani al cinema hanno omaggiato a profusione (l'ultima volta con Eric Bana). Nulla di tutto questo, i due esseri truffaldini sono di famiglia benestante e lo fanno per voglia di quattrini e denaro guadagnato con qualche brivido, nessun vero problema di base talmente grave da lasciarli senza altra scelta. Giorgio (un convincente Elio Germano, sempre più bravo) studia per diventare un avvocato, Francesco (Michele Riondino, in una versione sprezzante poco credibile), invece è baro di professione e ha strane tendenze d'approccio verso le donne, che tratta sempre con violenza.
Quando i due si incontrano, Giorgio viene soffocato e soggiogato dalla forte decisionalità di Francesco, che lo indirizza come spalla sui tavoli verdi, man mano con giocatori sempre più bravi e coriacei. Grazie alla loro abilità nel porre le carte al loro servizio in modo non onesto, guadagnano un bel po' di soldi, che Giorgio tiene tra le pagine dei suoi testi universitari. Ma l'arrivo di una giocatrice affascinante e matura (Chiara Caselli, davvero una bella presenza che si distingue, sensuale ed eterea) manda Giorgio in crisi, lo porta a coltivare una relazione part time ("Dimenticavo che con te posso scopare solo il mattino") che non ha nessuno sbocco in quanto lei non è minimamente intenzionata a lasciare il marito che le dà ricchezze ed agi. Il rapporto con i genitori diventa conflittuale (ritorna sullo schermo Daniela Poggi, una madre preoccupata ma troppo debole per avere qualunque vero potere decisionale) e quello con Francesco si deteriora, sopratutto dopo alcuni "lavori" ai tavoli andati male. Un viaggio a Barcellona per motivi misteriosi rivelerà poi lati del loro carattere nascosti, introducendo altri elementi di violenza e di disordine tra i due.
Vicari (prima regia del 2002 con Velocità massima) rende la sua pellicola piena di violenza per scaraventare nel giusto inferno i due bari che vogliono fare i furbi, denunciando la loro mancanza di capacità di capire che è il momento di fermarsi e non esagerare. Purtroppo le locazioni dove si muove la loro perdizione sono riprese con intenti da cartolina (sia quella italiana con una Bari da "bere" che quella spagnola con una guapa tutta pepe), non si percepisce il giusto substrato di difficoltà ambientali che potrebbero rendere il lavoro maggiormente affascinante.
Sin dal titolo, l'intento del film, tratto dal libro di Gianrico Carofiglio, vuole essere una sorta di redenzione e di distacco da eventi trascorsi, narrarci di come una persona possa capire i suoi errori e migliorare la propria vita. E questo compito viene espletato davvero bene, con una parte iniziale in bianco e nero che fa riaffiorare i ricordi per poi colorarsi di vita successivament e, un periodo scellerato ma di grande emozione per la sua vivace esistenza, una sorta di sfregio alla sicurezza sociale che dona solo noia. Peccato che se questa sensazione in particolare è ben mostrata, quello che c'è in mezzo sa di non molto, qualche scaramuccia familiare, eccessi sessuali hot con la Caselli e la giovane Maria Jurado, partite a poker sapide, immerse in fumo anacronistico vista l'attuale caccia alle streghe antinicotina, cose non certo originalissime che non perdono valore visivo solo perchè Elio Germano le sostiene alla grande. Alla fine la vicenda inizia ad andare fuori giri, perde mordente e si involve introducendo blandamente la nuova "occupazione" dei due. Si può tranquillament e dire che se la trama ha una buona dose di rabbia e di violenza, il resto è troppo soffuso, si accentra il protagonista ma tutto è statico, quasi immobile, come se fosse una scena che aspetta qualcuno che deve arrivare. Mancando lo sfondo, anche Germano non può fare moltissimo, e lo spettatore non rimane del tutto coinvolto.
In definitiva un film validamente interpretato da un Germano (Elio, non il volatile) davvero in stato di grazia, interessante nello spunto che è tipicamente americano visto il tipo di gioco protagonista e motore della vicenda, ma purtroppo fallace nelle ambientazioni e privo di mordente nelle situazioni di tensione, che usa la violenza sessuale e la rabbia giovanile per vivacizzare una trama che gira su se stessa troppo a lungo, scelta povera che rischia di annoiare per la sua ripetitività tenendo conto di una durata leggermente più lunga del solito. In alcuni momenti le urla e i litigi paiono davvero forzati, in altri manca totalmente il sottofondo di amarezza per quanto fatto e che dovrebbe iconizzare il titolo, necessario per farcelo amare al di là della visione diretta e primaria, che comunque può essere consigliata in quanto prodotto decente di un cinema italiano che propone ultimamente vicende giovanili davvero sterili, prive di qualunque raccordo con la realtà che questo film invece ha presente sopratutto descrivendo dei rapporti familiari.

pubblicata su Cine Zone
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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 07-11-2008 01:48  
quote:
In data 2008-10-27 08:55, gatsby scrive:
buon film, solido. Ha più di un aspetto interessante sia a livello di sceneggiatura che di regia

e direi ancora di più di fotografia e luce. con tutte le dovute contestualizzazioni, siamo in pieno film noir. del resto, una attualizzazione del Faust come questa non poteva prescindere dal rifarsi all'espressionismo tedesco (si pensi anche solo a quando giorgio e francesco si conoscono, all'inizio, fuori dalla villa dopo la rissa. riondino è nella scena ma entra effettivamente in campo - per attirare e sedurre il personaggio di giorgio - solo quando esce dal buio che lo nasconde, sbuca fuori dal nulla, dal nero, proprio come se fosse mefistofele).

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Sarah Palin è uno scherzo della pop art. (Woody Allen)

[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 07-11-2008 alle 01:53 ]

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 07-11-2008 11:42  
beh l'utilizzo della lente bifocale, soprattutto nell'ultima scena, mi ha davvero positivamente sorpreso
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 07-11-2008 11:46  
non ho la più pallida idea di cosa sia, una lente bifocale. cioè una pallida idea dettata dall'intuito sì, ma null'altro.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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oronzocana

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Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 17-02-2009 09:11  
Aggiungo anche l'inseguimento dell'ultimo tentato stupro: interessantissimo sia il montaggio che l'uso della mdp.
Nel complesso, comunque, non mi è piaciuto molto: forse troppo dilatato e confusionario. La seconda scena di sesso, ad esempio, è letteralmente campata in aria e oggettivamente dura troppo.
Per quanto riguarda invece le atmosfere sono d'accordo sui plausi, ma gli attori non funzionano un granché: troppo puliti e innocenti.
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Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
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alessio984

Reg.: 10 Mar 2004
Messaggi: 6302
Da: Napoli (NA)
Inviato: 13-03-2009 13:38  
quote:
In data 2008-11-03 00:08, kubrickfan scrive:
In definitiva un film validamente interpretato da un Germano (Elio, non il volatile)

secondo me nessuno ha notato questa chicca!

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 13-03-2009 13:42  
forse perché sei l'unico a leggere kubrickfan.
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