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Autore Milano-Palermo il ritorno su Filmup
gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 28-11-2007 07:54  
Ho appena ricevuto questo commento da un utente in risposta alla mia recensione su filmup . A parte che quel che dice già lo avevo anticipato, ma poi possibile che gente a cui piace un film del genere sia capace e abbia voglia di fare una riflessione sul cinema?
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Skizotrois

Reg.: 12 Nov 2007
Messaggi: 275
Da: Aosta (AO)
Inviato: 28-11-2007 09:40  
quote:
In data 2007-11-28 07:54, gatsby scrive:
Ho appena ricevuto questo commento da un utente in risposta alla mia recensione su filmup . A parte che quel che dice già lo avevo anticipato, ma poi possibile che gente a cui piace un film del genere sia capace e abbia voglia di fare una riflessione sul cinema?




Caro gatsby,
ho letto il commento alla tua recensione e non mi sorprendo affatto. Premetto che ho visto il film e il mio giudizio è fortemente negativo, anzi penso che sei stato fin troppo tenero con un film che fa il verso ai telefilm, la cosa più obbriobriosa che possa capitare al Cinema, l'imitazione di standard televisivi.

Dobbiamo entrare in questo ordine di idee: la maggioranza del pubblico è rappresentata dal lettore sopra citato. Questa maggioranza è purtroppo inconsapevole e non si può infierire su di essa, nel senso che è il prodotto di un bombardamento mediatico in atto sin dagli anni ottanta. Certo ognuno è libero di andare al cinema e sorbirsi un pò quello che si merita. D'altra parte i modelli culturali in atto nella nostra società vanno tutti in un certo senso (e il primato al Box office di Matrimonio alle Bahamas è una ulteriore conferma). Fin qui tutto bene (anzi male dal mio punto di vista).
Dove mi incazzo invece come una biscia è nel punto del ribaltamento della realtà, cioè che i mali del cinema italiano dipendono da critici come te che non capiscono la "popolarità" del new cinema italiano.

Penso ai nostri grandi registi del passato e penso alla esportabilità dei loro prodotti all'estero.
De Sica, Rossellini, Fellini, Antonioni, Visconti, Petri, Bertolucci, Pasolini, Bellocchio sono nomi conosciuti a New York come a Tokio. In Italia magari hanno pure faticato, hanno combattuto contro censure vetero testamentarie, sono stati accusati di pseudo intellettualismo, perseguitati, offesi. Alla fine il loro successo mondiale li ha anche protetti dal gretto provincialismo di casa nostra, da questo modello di arricchito incolto che diventa classe dirigente, da questa pochezza morale che riempe un vuoto di senso, da questa spazzatura bigotta di cultori dell'apparenza.

Penso al nostro Cinema attuale (ma anche alla nostra Letteratura, al nostro Teatro, alla nostra Pittura) e non posso non notare le differenze. certo ci sono delle eccezioni importanti ma il trend generale mi sembra verso l'involuzione.

Io credo che cultura e intrattenimento possano andare di pari passo e non essere competitive.
Nel nostro paese cultura è sinonimo di noia, la richiesta allo spettatore di due minuti di riflessione viene presa come lesa maestà, come biblica rottura di coglioni.
I critici non capiscono un cazzo e sono la feccia della società, il facile bersaglio di inadeguatezze e impreparazioni personali.
Invece di dire con umiltà "non sono all'altezza di comprendere pienamente questo film" si preferisce l'assolutoria frase "che palle di film". E' un meccanismo di rimozione che consente di sopravvivere mentalmente ai propri limiti (fra l'altro imposti da modelli educativi e sociali non propri ma frutto di adattamento all'ambiente).
Io preferisco vivere. Libero nella mia autonomia intellettuale.
Offeso dileggiato, additato come il vero Cancro del cinema italiano.
Preferisco la minoranza, silenziosa e rompicoglioni....lapidatemi pure, ma almeno non sarò vostro complice.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 28-11-2007 10:21  
io non citerei il nostro cinema del passato per fare quetso discorso.Ogni territorio ha un proprio cinema in un determinato momento e non deve inseguire gli allori del passato per avere una propria dignità.
Il problema è più circoscritto, ed è (in questo caso) la voglia di non sforzarsi per la realizzazione del film perchè di genere. come se l'essere ricompreso in questa catalogazione giustifichi qualsiasi porcheria. E non parlo di credibilità della storia, ma attenzione per i dialoghi, per i personaggi, per la composizione delle scene, la voglai oltretutto di distanziarsio da ciò che già offre la televisione, e non tanto perchè la televisione di questi tempi fa schifo, ma proprio perchè due destinazioni diverse devono, per essere distinguibili, avere linguaggi diversi. sennò il cinema muore e la gente rimane a casa e risparmia i soldi.

ps:Secondo me l'autore del commento o è Fragasso stesso o qualcuno del suo entourage.Oltretutto l'appunto sulla scelta degli attori (televisivi) l'avevo già predetto nella mia recensione approfondendo un aspetto (quello della scelta del cast "nuovo") che lui ha fatto finta di non vedere.
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Skizotrois

Reg.: 12 Nov 2007
Messaggi: 275
Da: Aosta (AO)
Inviato: 29-11-2007 15:37  
La citazione del cinema del passato non è il solito rimpianto dei bei tempi che furono.
Sottolineato che ci sono esempi nel nostro cinema italiano contemporaneo di ottima fattura il mio discorso era un altro. Abbiamo la fortuna di avere degli ottimi modelli del passato cui ispirarci, perchè non usarli?
Io penso che abbiamo ancora molte cose da esprimere e che il nostro cinema può ritornare a volare alto e ad essere esportato all'estero.

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Fabio87

Reg.: 02 Gen 2008
Messaggi: 7
Da: roma (RM)
Inviato: 02-01-2008 13:35  
Salve
Concordo pienamente con le critiche negative su questo film. In realtà, non sapevo se stavo vedendo un film o una sfilata di moda.
Occhiali abbastanza appariscenti, giacche, look... E poi sinceramente, mi sembrava una parodia mal riuscita di Matrix.
Nulla a che vedere con il primo Palermo Milano solo andata.
Sono davvero molto deluso dal film e non riesco a credere che lo stesso Giannini, non abbia criticato in prima persona lo sceneggiatore.
Purtroppo come giustamente dite voi, i film "faro" a cui fare riferimento ci sono, ma purtroppo oggi come oggi credo che ci sia un impoverimento di classe generale, o meglio sempre più gente cerca questi film poveri di contenuto e con una scarso impegno cinematografico. Come dire questi Filmacci vendono e Filmacci si fanno. Davvero una triste storia.

SALUTI e AUGURI
Fabio

[ Questo messaggio è stato modificato da: Fabio87 il 02-01-2008 alle 13:39 ]

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