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Autore Mr Bean's holiday
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 05-04-2007 09:39  
La tradizione italica ha portato alla ribalta sul grande schermo, in questo ultimo periodo, i comici televisivi, generalmente provenienti dal prolifico palcoscenico di Zelig, ma non solo. Simile la traiettoria percorsa da Rowan Atkinson, che dopo aver dato luce al comico televisivo inglese più celebre degli ultimi quindici anni, l'ha fatto sbarcare al cinema prima con Mr Bean - L'ultima catastrofe, nell'ormai lontano 1997, per ritornare oggi con il seguito, Mr Bean's Holiday, per la regia di Steve Bendelack.
Il termine "seguito" è solo parzialmente attribuibile alla pellicola odierna. Se è vero che il film s'inserisce in continuità con il resto della produzione legata al bizzarro Bean, bisogna considerare che, oltre ad uno script che si libera dalle suggestioni del primo lungometraggio, si avverte anche un netto cambiamento nelle modalità d'espressione.
Se il film del '97 cercava di ‘umanizzare' il personaggio, sganciandolo dal suo peculiare mutismo, facendolo recitare a tutti gli effetti in quanto personaggio-attore, nella pellicola del 2007 si avverte un ritorno alle origini, al Mr. Bean silenzioso e, al massimo, gorgheggiante che spopolava nelle strisce quotidiane.
Sono diversi i pro e i contro dell'operazione. Da un lato il personaggio, per come è costruito, si inserisce perfettamente in un'architettura situazionista, meno in uno script che si dipana lungo il corso di un'ora e quaranta. Dall'altra però giova il fatto di non aver snaturato il senso dell'operazione, con un Bean/nonBean dialogante e loquace.
E' difficile dunque dire che il film sia riuscito. Il problema di fondo è che, da qualsiasi punto di vista si guardi la cosa, è complicato che un'operazione del genere riesca, proprio per la complessità di costruire un impianto narrativo valido per il personaggio di Atkinson che superi i cinque minuti consueti. Il film infatti dà il meglio di sé nelle singole situazioni, nelle scenette estrapolabili dal contesto e percepibili come momento a sé stante (esempio lampante di quanto detto è, per esempio, la scena al ristorante). Più complesso non notare come il mutismo sottolineato dai continui gorgoglii e gorgheggi di Atkinson stanchi alla lunga, anche l'appassionato più zelante.
Difficile immaginare come sarebbe potuto essere diversamente un film del genere. Il proprio punto debole è proprio quello di risultare non necessario, appeso solamente all'appeal del personaggio e alla bravura (peraltro, sul lungo periodo, ininfluente) del protagonista.

già pubblicata qui
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 05-04-2007 09:47  
ma un film comico, o è di Chaplin, o è logico che non sia "necessario". Non penso che ambisca ad esserlo. E' però un buon prodotto per divertire per 90 minuti tante persone nel mondo, il che mi pare abbastanza. Riuscitoi o meno sono queste le intenzioni non altro.
Io non l'ho trovato un gran film ,ma riconosco a Atkinson una comicità molto intelligente. fisica, alla Holot, e affatto convenzionale. Su film film ne ho scritto così:


Se nella sua prima trasposizione cinematografica Mr. Bean se ne andava a combinare guai negli Stati Uniti (Mr.Bean - L’Ultima Catastrofe) stavolta la sua meta è la Francia. Un viaggio in treno vinto alla riffa che dovrà portarlo da Londra a Cannes è il pretesto per vederlo nuovamente all’opera dopo oltre venti anni di successi televisivi oltre Manica.

Caso più unico che raro oggi tra televisione e cinema (dopo la scomparsa di Benny Hill) di una comicità “muta” che logicamente richiama quella di classici come Buster Keaton e Ridolini, Rowan Atkinson ha inventato uno di quei personaggi “universali” che fa ridere ovunque allo stesso modo. Le sue gag sono alternativamente costruite o sull’equivoco o combinando assieme l’apparente ingenuità del personaggio con il suo sostanziale cinismo caratteriale. In Mr. Bean’s Holiday però la necessità di creare una narrazione di un’ora e mezzo, canonica “durata minima” per un lungometraggio, così come l’ambientazione francese e non inglese, finisce però con il soffocare quella parte di comicità di legata alla critica dei costumi della società borghese anglosassone che da sempre caratterizza i suoi sketches. Bean rimane sì “l’estraneo”, ma i suoi atteggiamenti non sono più il frutto di visioni diverse e abituali della realtà quotidiana, ma strane reazioni di quello che rimane comunque un turista (e cioè qualcuno che per sua stessa definizione non consoce ciò che gli sta intorno). La Francia e le sue particolarità sono evocate più dai paesaggi o dalle musiche alla Amelie che da un’effettiva satira dei suoi usi.

Le risate comunque non mancheranno, seppur i migliori episodi televisivi risultino superiori. Il finale in crescendo (che richiama le chiusure cantate delle commedie statunitensi con i saluti di tutti i personaggi) risolleva una parte centrale di trovate non troppo ispirate.

Un passo comunque in avanti rispetto al comunque buono Mr. Bean l’Ultima Catastrofe, anche in virtù della scelta di non far parlare affatto il personaggio (i complessivi sette minuti di battute del 1997 invece provocarono feroci proteste tra i suoi fan). Da annoverare inoltre come anche stavolta come allora si citi (volontariamente o meno) Hollywood Party di Blake Edwards. All’epoca fu un dipinto “modificato”, qui l’aver rovinato la scena di un film provocando l’inavvertita esplosione di una scenografia
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A chi interessa, ne parlerò per radio anche questa domenica su Radioinblu alle 16 e 30. Per sapere le frequenze nella vostra città andate qui: http://www.radioinblu.glauco.it/pls/inblu/consultazione.mostra_pagina?id_pagina=56

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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 05-04-2007 09:52  
un film, per un motivo o per un altro, ha sempre modo e spazio per ritagliarsi una sua necessarietà, nel modo, nel momento nella forma o nel genere
forse il cinema comico ha bisogno più di ogni altro di film che in qualche modo siano necessari
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 05-04-2007 09:58  
boh non sono d'accordo su quetsa tua considerazione.Anche perchè potrei dare una giustificazione banale del tipo: siccome ci osno le guerre, c'è la sofferenza nel mondo, allora un film comico è necessaio per distrarre le persone.
Vero,questo Mr Bean non ha legami col presente,e a dispetto di quanto faccia negli sketches televisivi non mette in luce il suo particolare egoismo, però ciò non annulla i tanti pregi della sua comicità universalre. Proprio il fatto che sia ad esempio un personaggio muto, vedibile in ogni dove senza bisogno di traduzioni (mi pare ad esempio hce i suoi filmati siano quelli più oassati nei voli transoceanici di tutto il mondo) è una qualità inquadrabile in un contesto più ampio. Atkinson fa ridere allo stesso modo un bambino di Nuova delhi, uno di Boston, un barese come un keniano.Non è da sottovalutare. Oltreutto è l'unico esempio di questo tipo di comicità in un momento in cui si punta sempre più sul volgare(dall'america nella prossima stagione arriveranno una decina di film trash già campioni di incassi). Insomma "necessario" è un aggettivo abbastanza controverso, che io non utilizzerei per inaudrare questo tipo di film.
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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 05-04-2007 10:05  
ah, ma nemmeno io, figuriamoci
poi se vogliamo discutere su una fruibilità generale d'intrattenimento come parametro da salvaguardare, nemmeno qui siamo d'accordo. La comicità di Bean è stanca e ripetitiva, inserita in degli stilemi che investono massicciamente un certo tipo di cultura anglosassone, nordica più in generale, ma estranea per meccanismi e tempi comici a tante altre scuole e culture
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Marcos

Reg.: 10 Lug 2003
Messaggi: 3463
Da: Tarquinia (VT)
Inviato: 10-04-2007 12:20  
Rowan Atkinson, dieci anni dopo "MISTER BEAN L'ULTIMA CATASTROFE", riporta il suo personaggio tv d'inizio anni'90 al cinema, con risultati, ahimé, ancora più deludenti! Ancora una volta, Bean fa il buon samaritano, ancora una volta Atkinson recita in un film dove persino Willem Dafoe, che interpreta un regista americano che presente un film surreale al festival di Cannes, sembra spaesato! Che è successo all'anti-eroe dei corti televisivi inglesi ? L'amore di Atkinson per i film di Jacques Tatì, sopratutto "LE VACANZE DI MONSIEUR HOULOT", tradisce le aspettative di chi va a vedere questa pellicola. Il film fa ridere poco, anche se è ambientato in Francia, perché Bean ha vinto una vacanza a Cannes. Le gag con la telecamera digitale dopo un pò stufano, il doppiaggio del comunque bravo Oliviero di Nelli si poteva anche evitare (lasciamo che Bean borbotti come nelle comiche, non doppiamolo), la storia del figlioletto del regista russo giurato a Cannes si poteva evitare perché questo porta gli spettatori a leggere dei sottotitoli...Persino Bean che fa il fratello maggiore! Forse Atkinson strappa qualche risata al ristorante, quando "degusta" schifato, davanti agli occhi del cameriere Jean Rocohefort, cozze e gamberetti, però il lieto fine con tutti che sono felici, persino il p'essimo regista Dafoe, lo si poteva evitare! Morale della favola: Atkinson è troppo vecchio per interpretare Bean e spero vivamente che questo film sia davvero l'ultima catastrofe di questo personaggio!

Marcos




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Salve, sono Marcos.

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 11-04-2007 21:51  
Mr. Bean's holidays

Trama: Mr. Bean vince alla lotteria della parrocchia un viaggio al mare sulla costa Francese. Iniziato il viaggio armato di una telecamera vinta anch'essa alla lotteria, i suoi pasticci e i continui inconvenienti renderanno molto movimentata questa sospirata vacanza, accompagnato da un ragazzo che si è diviso, per colpa sua, dal padre...

Commento: un po' Mister Magoo e molto Monsieur Hulot ritorna a fare danni sugli schermi il personaggio creato da Rowan Atkinson, che aveva già avuto l'onore di apparire al cinema con un lungometraggio nel 1997.
Il film è un gigantesco omaggio a "Le vacanze di Monsieur Hulot" di Jacques Tati, solo che mentre nell'originale il film è quasi interamente sulla spiaggia, questo di Mr. Bean è quasi interamente in viaggio per raggiungere Cannes e la località balneare. Cinema fatto di dilatazione degli sketch televisivi con un esile filo di trama, questo viaggio pieno di inconvenienti conserva una freschezza e una simpatia ben marcata, ponendo nella condizione ideale di trascorrere dei momenti di divertimento anche ai non Bean fan.
Gli omaggi a Tati sono tantissimi, sin dal fatto che ci si rechi in Francia e non in una spiaggia qualsiasi, continuando poi con il nome del soporifero film nel film del regista di finzione Carson Clay che si chiama Playback Time che ha assonanza con <i>Play time</i>, regista che ha 4 lettere nel nome come Tati. Ci sono comunque omaggi anche per Benigni ( la corsa sulle spalliere delle poltrone come nella famosa premiazione de "La vita e bella" alla notte degli oscar ) e per Mister Magoo con la scena finale della discesa a scalini con gli automezzi ( si potrebbe azzardare anche un omaggio ad opera di Dario Argento molto nascosto ).
Cinema di omaggi, di situazioni stazionali in locali ( tutte giocate sulla mimica di Atkinson che nel film non parla praticamente mai e quel poco che dice è fatto con la voce di Pippo ) ma anche di movimento, visto che il film è un lungo percorso continuamente ostacolato verso la località balneare. Treni, macchine e biciclette vengono usate dallo stralunato protagonista nella sua corsa a combinare guai, problemi che dovrà risolvere incontrando anche una graziosa aspirante attrice ( la dolce Emma de Caunes ).
Simpatica la presenza di Jean Rochefort nei panni del cameriere del locale di lusso, mentre Willem Dafoe si diverte ad interpretare il ruolo di un regista che si sente un nuovo Truffaut senza avere una minima idea di come allestire un film decente, impegnato a tediare con primi piani e uso della voce fuori campo, che poi per convenienza non esita a rinnegare il proprio lavoro visto che trova un successo insperato grazie a una cosa del tutto diversa.
Un film che passa via veloce e gradevole, adatto a una serata senza pensieri, un piccolo bicchiere d'acqua che si sorseggia volentieri senza pretesa di nessuna bollicina, che fa sorridere con una comicità garbata ed eloquente nel suo svolgimento, che però ha una grave pecca nel non proporre fondamentalmente nulla di nuovo se non la dilatazione di quanto già visto in TV.
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Frankiefan


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Da: Savona (SV)
Inviato: 12-04-2007 22:39  
Io l'ho trovato esilarante e divertentissimo, pur se l'inizio era deboluccio.. Ma dopo la gag dell'opera c'è stato un crescendo!

Purtroppo sono di parte perché ADORO Mister Bean... ne facesse lui uno all'anno di film, invece di Boldi e DeSica... e magari evitassero di doppiarlo, che per le due parole in croce che dice è moolto più divertente sentirle in inglese haha!!
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