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Autore Hollywoodland
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 25-03-2007 09:56  
Hollywoodland

Trama: Louis Simo è un investigatore privato che su richiesta della madre indaga sulla morte, apparentemente avvenuta per suicidio, di George Reeves, il Superman televisivo degli anni 50. L'indagine che si svolge attraverso ambigui comportamenti e potenti produttori televisivo cinematografici rivela ben oltre che i soli problemi dell'attore in crisi apparente...

Commento: Allen Coulter (I Soprano, Sex & The City), ha deciso per la sua prima prova non televisiva di sviluppare la vicenda di un attore dimenticato come George Reeves,( incredibile l'assonanza con lo sfortunato Christopher Reeve ), che negli anni '50 diede le sue fattezze per il personaggio dell'uomo d'acciaio televisivo in produzioni low-budget ma amate da bambini e famiglie. Ripercorrendo con flash-back gli accadimenti in maniera approfondita, grazie anche a un lavoro di montaggio pulito ed efficace, veniamo a conoscenza di aspetti del sistema cinema americano non proprio puliti, in cui l'attore vorrebbe calarsi con tentativi goffi di partecipare a produzioni importanti come "Da qui all'eternità"( incredibilmente suggestivo l'inserimento delle immagini di Affleck a fianco di Burt Lancaster ). Da qui il titolo, esplorazione più completa del settore e non del comparto, con una denuncia ben precisa di cose che si imamgino ma nessuno dice.
Il lavoro si concentra sopratutto nel disagio dell'attore che le indagini portano alla luce, con una tuta che gli sta troppo stretta e inutilmente resa più luccicante dai soldi che percepisce. Quasi a tragica proposizione futura dell'altro Superman, l'attore ( splendido e sorprendente Affleck premiato con la Coppa Volpi a Venezia per il miglior protagonista maschile ) cerca in ogni modo di togliersi il timbro e l'emblema della grande "S", sperando addirittura che arrivando in Tv il colore possa almeno avere una tuta colorata e non quella grigia. E questo senso di impotenza e costrizione lo porta ad affogare ogni possibile futura speranza nell'alcool e nel fumo, distruggendo insieme all'uomo anche il mito che i bambini adorano tar i compiti e la merenda.
Le indagini di Simo ( un Adrien Brody che ricorda un Ben Urich di Milleriana memoria ), ci indicano di come i soldi in fondo possano comprare tutto, condizionare e tarpare le ali di ogni iniziativa, in un mondo dove gli spettatori divisi da uno steccato non vedono le degenerazioni e forse non vogliono neanche sapere per non perdere le illusioni. ( sintomaticamente dimostrato dalla scena dello spettacolo nel villaggio western finto ).
Lavoro raffinato tecnicamente, fotografia di grande impatto, che costruisce una atmosfera noir bilanciando sapientemente i colori verso lo scuro, costituisce un buon impulso alla riflessione di certi aspetti gloriosi che non sono, ma al contempo soddisfa pienamente i canoni della storia di indagine e ricostruzione.
Presente Bob Hoskins, il produttore senza scrupoli, mentre Diane Lane e Robin Tunney danno un efficace ritratto di donne che per un motivo o per l'altro manipolano il superuomo con superproblemi. Un cast di grande pregio, che unito al resto, comprese le affascinanti musiche e le scenografie anni 50, ci dona un lavoro composito e completo sul disincanto dell'industria dei sogni.
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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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