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Autore Lettura notturna
Silvyy87

Reg.: 14 Mag 2005
Messaggi: 1941
Da: ehm (es)
Inviato: 26-01-2006 23:29  
quote:
In data 2006-01-26 19:18, sgamp2003 scrive:
quote:
In data 2006-01-26 16:33, denisuccia scrive:
D'Annunzio lasciamolo stare, era una vergogna d'uomo!




Però a me piaceva molto e per quanto riguarda Oscar Wilde, beh, il commento che ho per lui è uno soltanto:




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Infinita letizia della mente immacolata

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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 27-01-2006 00:44  
quote:
In data 2006-01-26 15:53, sandrix81 scrive:
Leopardi è ottimo invece, diobono.



Il fatto che fosse pessimista e che difficilmente qualcuno condivida le sue visioni in questo forum non vogliono dire assolutamente niente. E' uno di quelli autori che fa riflettere come pochi riescono a fare, e per tanto ottimo!
_________________
Geppetto è stato l'unico uomo ad aver fatto un figlio con una sega

Attention: Dieu est dans cette boite comme ailleurs et partout!

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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 27-01-2006 00:49  
quote:
In data 2006-01-26 16:33, denisuccia scrive:
D'Annunzio lasciamolo stare, era una vergogna d'uomo!



E pensare che un mio amico in seconda superiore si lamentò con la prof d'italiano durante la lezione che la sua ex prof alle medie era fascista perchè aveva fatto fare D'Annunzio!
Naturalmente non faccio nomi, doppio

D'Annunzio era una merda d'uomo ma era anche un ottimo poeta (almeno per quel che ho letto).
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Geppetto è stato l'unico uomo ad aver fatto un figlio con una sega

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Schizo

Reg.: 16 Ott 2001
Messaggi: 1264
Da: Aosta (AO)
Inviato: 02-03-2006 13:33  
LETTURA NOTTURNAIL PICCOLO PRINCIPE

Volpe: Non si conoscono che le cose che si addomesticano, gli uomini non hanno più il tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti d’amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!
Piccolo Principe: Che bisogna fare?
Volpe:Bisogna essere molto pazienti.In principio tu ti siederai un po’ lontano da me, così nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi.
Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino…Sarebbe meglio ritornare alla stessa ora. Se tu vieni per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, io comincerò ad agitarmi ed ad inquietarmi, scoprirò il prezzo della felicità!Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore…Ci vogliono i riti.
Piccolo Principe: Che cosa è un rito?
Volpe:Anche questa è una cosa da tempo dimenticata.E’ quello che fa un giorno diverso da tutti gli altri, un’ora dalle altre ore. C’è un rito per esempio presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza….

E fu così che il piccolo Principe addomesticò la volpe.

Il piccolo Principe e la Volpe diventano grandi amici, tra i due si stabilisce una tenera intesa e grande devozione. Tutto è accompagnato da una dolce musica di sottofondo…


Volpe:Sai alla tua partenza piangerò…
Piccolo Principe:La colpa è tua, io non ti volevo fare del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi….
Volpe: E’ vero
Piccolo Principe:Ma piangerai!
Volpe:E’ certo
Piccolo Principe:Ma allora che ci guadagni?
Volpe:Ci guadagno il colore del grano.Và a rivedere le rose.Capirai che la tua è unica al mondo.Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto.

Il Piccolo Principe ritorna nel giardino fiorito.Musica

Piccolo Principe:Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente. Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno.Voi siete come era la mia volpe. Non era che una Volpe uguale a centomila altre.Ma ne ho fatto il mio amico ed ora per me è l’unica al mondo.
Voi siete belle.Ma siete vuote. Non si può morire per voi. Certamente un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messo sotto la campana di vetro.Perché è lei che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi.Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi e vantarsi, o anche qualche volta tacere.Perché è la mia rosa.




Il Piccolo Principe ritorna dalla volpe.

Piccolo Principe:Addio
Volpe:Addio.Ecco il mio segreto.E’ molto semplice.Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.
Piccolo Principe: L’essenziale è invisibile agli occhi
Volpe:E’ il tempo che hai perduto con la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.
Piccolo Principe:E’ il tempo che ho perduto…
Volpe: Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato.Tu sei responsabile della tua rosa
Piccolo Principe:Io sono responsabile della mia rosa....



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penny68

Reg.: 14 Nov 2005
Messaggi: 3100
Da: palermo (PA)
Inviato: 02-03-2006 21:11  
IL BOIA di PAR LAGERKVIST

Il boia era seduto a bere a un tavolo in penombra in fondo alla taverna. Alla luce dell'unica, fumosa candela di sego fornita dall'oste, incombeva grande e imponente sopra al tavolo nel suo vestito rosso sangue, la mano sulla fronte, dove era impresso a fuoco il marchio del carnefice. Alcuni artigiani e garzoni del quartiere vociavano semiubriachi sopra i boccali, qualche posto più in là; nessuno gli sedeva accanto. La ragazza scivolava a passi silenziosi sul pavimento di pietra, e la mano le tremava quando gli riempiva la caraffa. Un giovane apprendista che era entrato inosservato si teneva in disparte nell'oscurità e lo divorava con gli occhi lucidi.
- Buona la birra, eh, mastro boia? gridò uno dei garzoni. È che l'ostessa è salita sul patibolo e ti ha soffiato il dito di un ladro, per calarlo nella botte appesa a un filo. Lo sai, eh? Non permette a nessuno di avere una birra migliore della sua e farebbe qualsiasi cosa per i suoi clienti. Non c'è niente che dia più sapore alla birra di un dito d'impiccato, sai!
- Sì, sì, tutto quanto viene dalla forca è stupefacente, disse un vecchio ciabattino piccolo e dalla bocca storta, tergendosi pensoso la birra dalla barba vizza. Ha un potere straordinario.
- Lo credo! Ricordo che c'ero anch'io una volta che hanno impiccato un contadino dalle mie parti per bracconaggio, e sì che lui diceva che era innocente. Quando il boia ha spinto via la scala con un calcio e il cappio si è teso, lui ha mollato un peto che ha infestato tutto il colle del patibolo; i fiori si sono afflosciati e il prato verso oriente pareva come avvizzito e seccato di colpo, perché, va detto, soffiava vento da ovest, e quell'estate da quelle parti il raccolto fu cattivo.
Scoppiarono a ridere, alzandosi un po' dal tavolo.

"IL BOIA PORTA SULLE SPALLE IL PESO DI TUTTO IL MALE DELL'UMANITA'"

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Power58

Reg.: 28 Feb 2006
Messaggi: 41
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-03-2006 11:02  
Elegante!

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penny68

Reg.: 14 Nov 2005
Messaggi: 3100
Da: palermo (PA)
Inviato: 03-03-2006 11:23  
quote:
In data 2006-03-03 11:02, Power58 scrive:
Elegante!

Grazie,ti consiglio i racconti di Lagerkvist.Sono tutti molto belli.

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Power58

Reg.: 28 Feb 2006
Messaggi: 41
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-03-2006 11:36  
Ho letto il Il nano Dvärgen,A colloquio con Dio: le anime inquiete. Interessanti. Comunque, grazie per il consiglio.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Power58 il 03-03-2006 alle 12:07 ]

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penny68

Reg.: 14 Nov 2005
Messaggi: 3100
Da: palermo (PA)
Inviato: 04-03-2006 12:49  
"Dicesti: "Me ne vado via da lui perché il mio amore per te fa di ogni altra vita una menzogna".
Ho nascosto queste parole nella fodera del cappotto. Le tiro fuori come fa un ladro di gioielli quando nessuno lo vede. Non sono sbiadite. Niente di te è sbiadito. Sei ancora del colore del mio sangue. Sei il mio sangue. Quando mi guardo allo specchio, non è la mia faccia quella che vedo. Il tuo corpo è raddoppiato. Una volta sei tu e una volta io. Chi è chi?" .

SCRITTO SUL CORPO di J.Winterson

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NightEagle

Reg.: 27 Gen 2006
Messaggi: 419
Da: Rimini (RN)
Inviato: 04-03-2006 16:26  
Ogni cartone..aggiunse lei, la vecchia, contiene un libro, scritto da mani anonime.Vi si racconta la Napoli di molto tempo fa.C'e' una scatola dei ladri, la scatola di Dio, la scatola delle puttane, la scatola dei bugiardi e degli ipocriti, c'e' il cartone del sonno e dei sogni, e' pazzesco quanto sognino i napoletani, per fortuna dimenticano......c'e' la scatola dei bordelli e la scatola della morte..

Sono frammento di una grande porta
dimenticata nel giardino Palmira, sono l'albero che è stato spezzato dal temporale nel giorno in cui la peste ha sfiancato la mia città, il giorno in cui i nostri nemici, i ratti, hanno morso i bambini nel sonno. mi perdo, mi perdo...

Ricordati, straniero..chi fa bene l'amore sa amare...

T.BEN JELLOUN - L'ALBERGO DEI POVERI

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NightEagle

Reg.: 27 Gen 2006
Messaggi: 419
Da: Rimini (RN)
Inviato: 04-03-2006 16:30  
Le aurore piu' belle, annunciatrici di giornate splendide, non possono prevedere i mutamenti climatici del corso del tempo...ma il giorno dopo si ripresentano..piu' sfolgoranti di prima..lo sono sempre..per chi ha occhi profondi e guarda oltre la cortina nebulosa..

ANONIMO

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NightEagle

Reg.: 27 Gen 2006
Messaggi: 419
Da: Rimini (RN)
Inviato: 04-03-2006 16:33  
Ho appena incrociato lo sguardo di una bimbetta..mi ha sorriso felice....in un attimo ho visto la sua vita futura scorrermi davanti..Avessi potuto impedirgli di crescere e restare felice... Mi sono detto di no! Siamo su questo mondo per assaporarne le essenze che appena intravediamo..Le ho augurato..con un mio sorriso di incontrarle..seppure tra tante difficolta’..
ANONIMO

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Power58

Reg.: 28 Feb 2006
Messaggi: 41
Da: Roma (RM)
Inviato: 05-03-2006 18:04  
quote:
In data 2006-03-03 11:23, penny68 scrive:
quote:
In data 2006-03-03 11:02, Power58 scrive:
Elegante!

Grazie,ti consiglio i racconti di Lagerkvist.Sono tutti molto belli.


Elegante, era ironico!

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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 11-03-2006 00:51  
Ebbene sì, amo quest'uomo

“In che modo la fede cattolica non sarebbe cristiana?” domandò Ivan Petrovic, agitandosi sulla sedia. “Che fede sarebbe?”

“Anzitutto, non è una fede cristiana!” rispose il principe estremamente agitato e in tono piú brusco di quanto fosse permesso. “Questo è in primo luogo; in secondo luogo, il cattolicesimo romano è peggiore dello stesso ateismo, a parere mio. Sí, io sono proprio di questo parere! L’ateismo predica il nulla, mentre il cattolicesimo si spinge al di là e predica un Cristo travisato, un Cristo calunniato dallo stesso cattolicesimo, e oltraggiato, un Cristo contrario alla verità! Il cattolicesimo predica l’Anticristo, ve lo giuro, ve lo assicuro! È una mia propria opinione, la mia opinione personale, per cui Dio sa quanto ho sofferto... Il cattolicesimo romano crede che, senza una potenza imperiale, la fede cristiana non possa sussistere nel mondo, e grida al tempo stesso: Non possumus! Secondo me, il cattolicesimo romano non è nemmeno una religione, ma è la continuazione dell’impero romano, e tutto in esso è sottoposto a questa idea, cominciando dalla fede. Il papa vi ha conquistato il trono terrestre ed ha alzato la spada. Da quei tempi, ogni cosa prosegue in tal modo, solo che alle spade hanno aggiunto la menzogna, la furberia, l’infingimento, il fanatismo, la superstizione, la scelleratezza, trastullandosi coi piú sacri, piú sinceri, piú ardenti sentimenti, i migliori sentimenti del popolo. Ogni cosa è stata venduta da Roma per denaro, per il vile potere temporale. Non sono queste le dottrine dell’Anticristo?! Come avrebbe potuto non derivare da esso l’ateismo? L’ateismo è uscito da loro, dalla Chiesa Cattolica Romana! I primi atei sono stati loro; come avrebbero potuto credere in se stessi? L’ateismo prese radice per il disgusto ch’essi ispirarono; è prodotto dalle loro menzogne e dalla loro impotenza spirituale. L’ateismo. Da noi s’incontra soltanto nelle classi privilegiate, come pochi giorni fa ebbe a dire meravigliosamente Evgenij Pavlovic, nelle classi che hanno perso la loro radice: là invece, in Europa, l’ateismo comincia a penetrare nelle terribili masse del popolo, una volta non credevano per ignoranza, ora non l’hanno piú fede per l’odio che hanno suscitato in loro la Chiesa e il cristianesimo!”

Il principe si fermò per riprendere fiato. Aveva parlato con molta precipitazione. Era pallido e soffocava. Tutti si scambiavano occhiate. Finalmente il vegliardo rise francamente. Il principe N. tirò fuori l’occhialetto e sbirciò l’oratore. Il poeta tedesco uscí dal suo cantuccio e si avvicinò alla tavola, sorridendo in modo sinistro.

“Esagerate molto,” ribatté infine Ivan Petrovic strascicando le parole con aria annoiata, e persino un po’ confusa. “Anche nella loro Chiesa ci sono sacerdoti degni della massima stima e virtuosi.”

“Non ho mai parlato dei singoli rappresentanti della Chiesa. Intendo parlare del cattolicesimo romano, nella sua essenza, intendo Roma stessa. Non è possibile che la Chiesa possa scomparire del tutto! Non ho mai detto una cosa simile.”

“Ne convengo, ma sono tutte cose note da tempo e persino inutili... sono questioni che appartengono alla teologia...”

“Ah, no! no! non appartengono esclusivamente alla teologia, ve lo assicuro io. Questo ci tocca molto piú da vicino di quanto non crediate. In ciò consiste appunto il nostro sbaglio: noi non possiamo comprendere che non sono cose esclusivamente teologiche! Anche il socialismo è prodotto dal cattolicesimo e dall’essenza del cattolicesimo! Anche esso come il fratello, l’ateismo, deriva dalla disperazione come antitesi del cattolicesimo, nel senso morale, per sostituire lo scomparso potere morale della religione, per saziare la sete spirituale dell’umanità rinascente e per salvarla, non piú con Cristo, ma con la violenza. È anch’essa una libertà raggiunta con la violenza, è anch’esso un’unione ottenuta per mezzo della spada e del sangue! ‘Tu non osi credere in Dio, non osi possedere, non osi avere la tua propria personalità; fraternité ou la mort, due milioni di teste decapitate!’ È detto: ‘Li riconoscerete dai loro atti’. E non dovete pensare che tutto ciò sia anodino e poco minaccioso per noi: oh, noi dobbiamo opporvi resistenza e senza indugiare, al piú presto! Bisogna, per resistere all’Occidente, che il nostro Cristo risplenda, il Cristo che noi abbiamo conservato e ch’essi non conoscono! Non dobbiamo servilmente lasciarci pigliare all’amo dai gesuiti, dobbiamo invece comparire dinanzi a loro, portando loro la nostra civiltà russa, e non dicano i nostri che la loro predicazione è elegante, come, non ricordo piú chi, ebbe a dire un momento fa...”

Dall'Idiota del mitico Fedor

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rossydepp

Reg.: 12 Giu 2006
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Da: Siena (SI)
Inviato: 18-06-2006 19:58  
E così a Filmup abbiamo amanti di letteratura...io comunque preferisco Wilde,che non ha niente a che vedere con D'Annunzio e Leopardi.
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E' assurdo dice la ragione.E' infelicità dice il calcolo.Non è che dolore dice la paura.E' vano dice il giudizio.E' ridicolo!dice l'orgoglio.E' avventato dice la presunzione.E' impossibile dice l'esperienza.E' quel che è dice l'amore.

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