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Autore L'Arco di Kim Ki-duk
EricDraven

Reg.: 02 Lug 2005
Messaggi: 22547
Da: genova (GE)
Inviato: 30-01-2006 22:58  
Se vi piacciono i film di Kim Ki-Duk vi consiglio di comprare il libro omonimo di Vittorio Renzi: davvero molto ineressante!
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Da triste, apro il water

IO E LE DROGHE

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 31-01-2006 09:07  
quote:
In data 2005-11-26 18:51, kagemusha scrive:


Un regista con la mano pesante come già visto nei suoi precedenti film.






Mi autoquoto perchè dopo aver visto LA samaritana mi rimangio questa ultima frase.
la critica andrebbe circoscritta al solo "L'arco" o a "primavera..." film neanche paragonabili lontanamente con La Samaritana

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HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 31-01-2006 10:48  
Ho timore di vedere l'Arco e La Samaritana... perchè Ferro3 e Primavera mi hanno abituato forse troppo bene... pertanto, ho diminuito l'abbuffata.

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 31-01-2006 12:55  
quote:
In data 2006-01-31 10:48, HistoryX scrive:
Ho timore di vedere l'Arco e La Samaritana... perchè Ferro3 e Primavera mi hanno abituato forse troppo bene... pertanto, ho diminuito l'abbuffata.


lascia perdere l'arco e guarda la samaritana che probablilmente è il migliore di tutti

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 31-01-2006 15:28  
Quando lo vidi ricordo bene che fu una vera sorpresa, però in senso negativo. Mi sembrò un Ki Duk un po' a corto di idee e il film non mi piacque.
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E' ok per me!

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penny68

Reg.: 14 Nov 2005
Messaggi: 3100
Da: palermo (PA)
Inviato: 31-01-2006 18:18  
quote:
In data 2006-01-31 15:28, sloberi scrive:
Quando lo vidi ricordo bene che fu una vera sorpresa, però in senso negativo. Mi sembrò un Ki Duk un po' a corto di idee e il film non mi piacque.


Non direi a corto di idee,ma di una poesia senza rima...

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Igraine

Reg.: 15 Nov 2006
Messaggi: 1223
Da: Cremona (CR)
Inviato: 24-11-2006 18:33  
Visto qualche giorno fa. Ero partita con tante aspettative, soprattutto perchè avendo già visto "Ferro 3", "Primavera, estate..." e "La Samaritana" e tutti e 3 mi avevano entusiasmato, pensavo che anche questa volta Kim Ki Duk avesse fatto un signor film.
Beh, non è stato così. La totale assenza di dialogo tra i protagonisti era già stata sperimentata dal regista, ma stavolta, dal mio punto di vista, questa scelta non è stata molto azzeccata. Per non parlare del film in generale che non mi ha trasmesso nessuna emozione forte come gli altri e soprattutto mi è sembrato molto confusionale. Insomma, grandi aspettative per un finale a dir poco allucinante, quasi senza senso.
L'unico merito che posso dare al film riguarda l'interpretazione da parte degli attori, molto bravi per un film che poteva essere sviluppato in maniera più lineare.
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... e sedetti sotto un albero, piegai le ginocchia e mi presi la testa tra le mani come l'elfo addolorato di una fiaba ...

SCELTI DALLE TENEBRE

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 30-11-2006 12:29  
L’ARCO di Kim Ki Duk 2005 (la leggenda della vergine sull’oceano)

“Lasciala andare via, deve vedere com’è fatto il mondo…”

Dopo la straordinaria accoglienza a Primavera Estate, i trionfi veneziani di Ferro 3 e la positiva risposta Berlinale alla Samaritana sembra che la macchina Kim Ki Duk non sbagli un colpo e che la quantità vada di pari passo con la qualità. In realtà L’arco rappresenta la prima fisiologica pausa di riflessione del prolifico autore coreano e l’indifferenza di critica e pubblico a Cannes 2005, dove il film viene presentato in fretta e furia, è abbastanza sintomatica che qualcosa nell’orologio Kim si è rotto. Eppure il film ha un suo valore intrinseco, una sua forza indipendente, che è purtroppo inficiata dalla sventura di capitare cronologicamente dopo tre opere compatte ed equilibrate, al limite con la perfezione. Invece le metafore e i simboli de L’Arco diventano serigrafia, soft painting riproposta all’infinito, narcisismi che si nutrono dell’auto citazione (una per tutte quella dei due ami intrecciati che richiamano L’Isola) e gli stessi dialoghi stonano terribilmente con il tono elegiaco delle immagini proposte, tanto da rimpiangere i silenzi eloquenti dei due protagonisti, il vecchio e la bambina, che comunicano a sguardi e a gesti, con un arco d’amore che congiunge due punti altrimenti distanti. L’arco come pene, l’immagine iniziale sembra essere una allusione abbastanza esplicita, l’arco come strumento di avvertimento (e poi di offesa), l’arco come strumento musicale, con le note che sostituiscono le parole.
L’amore del nonno pescatore per la vergine (una sempre più sicura Han Yeo-rum già apprezzata in La Samaritana), allevata sin da bambina su un battello che è una isola dei sentimenti, un luogo fuori dallo spazio e dal tempo sempre presente nei film di Kim ( si pensi al monastero di Primavera Estate….., alla casa vuota di Ferro 3, alla tomba di famiglia ne La Samaritana), si risolve in una sorta di attesa spasmodica, giorno per giorno in un calendario, del momento in cui la giovinetta compirà 17 anni e la grande cerimonia nuziale potrà finalmente compiersi, in un tripudio di suoni e di colori, il blu mascolino e il rosso femminino.

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True love waits...

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 30-11-2006 12:29  
Tre punti ai lati dell’occhio che poi diventeranno tre cerchi, uno in fronte e due alle guance, la firma di un anziano che cerca di predirre il futuro, mirando tra gli spazi di una altalena sul mare, senza alcuna mela sulla testa, con la certezza di questo amore coltivato con cura, accudito in un isolamento psicotico, purificato ogni notte in un bagno caldo (ricordate la sauna tra le due protagoniste in La Samaritana?), stretto in una mano per non farlo scappare via. Ma la ragazzina incontra il mondo, si innamora di un ragazzo, intravede la possibilità di una vita normale, fuori dalla prigione dorata, immortala il momento in una foto digitale (altro tema ricorrente), scopre la libertà di una scelta fuori dalle costrizioni e dalla monotonia di gesti sempre uguali. La gelosia del vecchio è un ultimo atto disperato, una impiccagione con la corda del proprio amore, un possesso egoistico ma ineluttabile, perché quella vergine è diventata l’unica ragione della sua vita. Il mondo lo giudica un porco, un bavoso laido, un aguzzino ma forse la realtà è che questo vecchio muto è semplicemente un uomo solo nella sua follia d’amore. E’ un peccato che Kim faccia arenare questa specie di Atalante d’oriente sulla sua ingenua inesperienza, sul dilettantismo da artista naif. I simboli si moltiplicano con le metafore e la barca affonda sotto il peso degli orpelli ridondanti. Il colpo di coda però il piccolo genietto sud coreano ce lo riserva alla fine, immaginando una freccia lanciata contro il cielo che ricade a lacerare l’imene della giovinezza in un sospiro orgasmatico nato dall’amplesso con il vento. Una immagine efficace che tiene a galla per un po’ la barcarola: una donna adesso può ascoltare il rumore delle profondità marina e la voce di un ricordo.Il vecchio ha esaurito il suo compito e si congeda da capitano coraggioso:


“Forza e bel suono
Come in un arco teso
Voglio vivere così, fino al giorno in cui morirò”



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True love waits...

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Mayapan

Reg.: 17 Nov 2006
Messaggi: 932
Da: milano (MI)
Inviato: 26-12-2006 22:22  
L’ho visto ieri sera. Sono rimasto a dir la verità un po’ deluso, influenzato anche dai suoi 3 film visti in precedenza: ‘ferro3’, ‘primavera, estate, autunno...’ e ‘la samaritana’.
Un film basato su pochissimi eventi significativi e su molti immagini o simboli come quelle dell’arco, con i suoi molteplici significati, e della barca in mezzo al mare
Film che però trasmette poche emozioni. Anzi personalmente nessuna.
La grande presenza di elementi naturali come il cielo, il mare e la loro contemplazione come mezzo per raggiungere una pace interiore, non bastano, secondo me, a dare originalità al film. Anzi l’insistenza del regista su questi aspetti finisce quasi per rendere noiosa la pellicola, secondo il mio punto di vista.

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[ ...il suo salvataggio è un viaggio in luoghi lontani ]

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