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Quo Vadis, Baby? |
nicola777
Reg.: 07 Gen 2004 Messaggi: 413 Da: Sestu (CA)
| Inviato: 28-10-2005 19:53 |
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Un film che sa ciò che vuole.
Una mdp che articola uno spazio decisa e coraggiosa, capace di mostrare l’essenziale ma anche di sottolineare la fisicità, gli sguardi, gli stati d’animo delle persone che mostra. Gli oggetti e le figure come punti di assi cartesiani che, collegati tra loro, descrivono uno spazio, una vita, una storia.
Una mdp che diventa specchio dei sentimenti dei personaggi, che diventa i loro occhi, la loro mente.
Un film noir. Un film che perciò ha uno scopo. Un film che non vuole seguire la linearità, che vuole cercare altre strade per creare un mondo particolare. In questo caso vuole creare un mondo che sta addosso ai personaggi, da loro creato, in cui loro si muovono. Racconta questo mondo cercando movimenti della mdp precisi ed efficaci. Creando inquadrature simili a quadri, perché contenenti una carica visiva bastante a sé stessa. Segmentare non solo lo spazio ma il corpo, ed ecco che Giorgia diventa solo i suoi stessi, occhi, le sue stesse labbra, la sua sigaretta, i suoi piedi, le sue scarpe, la sua macchina fotografica. Creare epicità costruendo un mondo, fatto di sguardi ed esaltazioni di spazi. E poi ritornare alla realtà del cinema, per mostrarci che la sola soggettiva oggettiva è quella della macchina da presa.
[ Questo messaggio è stato modificato da: nicola777 il 09-11-2005 alle 19:18 ] |
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Verme87
Reg.: 01 Set 2006 Messaggi: 2564 Da: catanzaro (CZ)
| Inviato: 11-11-2006 13:22 |
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mi è piaciuta molto la storia..Una trama che non lascia dubbi e per niente scontata...! ottime le canzoni...da "impressioni di settembre" ai Ramones e i Joy Division...!
Davvero un bel film !
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Schizobis
Reg.: 13 Apr 2006 Messaggi: 1658 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 13-11-2006 17:15 |
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Il film di per sè si sviluppa su una idea geniale, quella della narrazione di una vita attraverso delle cassette vhs, sostituendo la lontananza affettiva con una specie di collante rappresentato dall'amore per il mezzo audiovisivo (che sia il cinema, omaggiato con quadri alle pareti e letteratura specifica, con il Mostro di Fritz Lang a chiosa o che sia la semplice ripresa amatoriale in flashback o postuma).
E anche il finale sembra confermare l'inutilita, anzi la pericolosità della verità. Meglio rifugiarsi nell'illusione del cinema.
Eppure il film è recitato veramente male, le due sorelle soprattutto non riescono a dare un minimo di consistenza ai personaggi.
E lasciamo perdere gigio Alberti.
Che peccato, un film decoroso e originale, biascicato da gente che si mangia continuamente le parole, che si muove a scatti e scosse, senza un registro, una guida.
Burruano tenta di uscire fuori dal solito personaggio mafioso, ed è l'unico attore che si salva.
Stupende le musiche ed anche fantastica autocensura del regista che fa iniziare Impressioni di Settembre alla chitarra della protagonista, ma poi fortunatamente scatta di lato e passa ad altro. |
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