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FilmUP Forum Index > Under_Score > Off Topic > Io credo che non esista linguaggio senza messaggio e viceversa   
Autore Io credo che non esista linguaggio senza messaggio e viceversa
Bonjo3

Reg.: 13 Ott 2004
Messaggi: 404
Da: Lucca (LU)
Inviato: 09-11-2004 18:15  
Parto da un'affermazione di MaratSafin postata qua http://www.filmup.com/forum/viewtopic.php?mode=viewtopic&top]qua(pagina 7)

Io mi trovo d'accrodo, perchè se parliamo di messaggi, implichiamo uan comunicazione e quindi un qualcuno a cui cogliamo mandare un messasgio

Entrando nello specifico della discussione che si svolgeva altrove credo che un'analisi tecnica che non tenga conto del messsagio che vuole veicolare quella particolare comunicazione non sia possibile, tutto è funzionale a ciuò che devo trasmettere.

Altrimenti tutto quello che è stato fatto nella maggior parte dei campi artistici da metà ottocento è una cagata
EX: Prendete Picasso, non si può certo dire che i suoi lavori siano tecnicamente perfetti, lo sono solo all'interno di ua determinata prospettiva, alla quale lui arrivò proprio capendo che la sola bravura tecnica non bastava(vedersi a dimostrazione di ciò i suoi quadri giovanili).
Se poi andiamo oltre e prendiamo le avanguardie(in pittura,scultura o poesia) il discorso diventa veramente un po' comico.

Nei film la tecnica è importante ma può essere riadattata al fine di far arrivare un determinato contenuto, la bravura di un regista sta nel avere una padronanza tecnica che gli permetta di usare quest'ultima anche in modo consapevolmente antitetico, ultimamente Tarantino non fa che questo...



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perchè noi siamo in missione per conto di Dio

[ Questo messaggio è stato modificato da: Bonjo3 il 09-11-2004 alle 18:16 ]

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 09-11-2004 18:34  


no. i messaggi li lascio volentieri ai telegrammi, agli sms e alle antenne delle formichine. L'arte non è comunicazione, è esperienza.
è facile sopravvalutare l'elemento messaggio nelle arti referenziali e narrative, ma già se parliamo di musica e scultura, ci accorgiamo di quanto sia un criterio imbarazzante (nel senso di un disagio interpretativo).

D'altra parte, se il nostro compito di fruitori d'arte e di cinema si limitasse alla decodificazione di un supposto messaggio, avremmo praticamente un'unica intepretazione valida e altre fallimentari, cioè che non colgono quello che l'artista voleva dire. Grazie a dio un film non è un dispaccio di guerra, e ognuno è libero di interpretarlo secondo le proprie capacità. Il 'messaggio' lo fai tu. Ossia, il senso del film è qualcosa che fai emergere dentro di te, è un atto collaborativo fra te e l'opera.

La fruizione estetica è qualcosa di troppo complesso perchè si possa limitare a una decodificazione, che in ultima istanza non ci spiega il piacere, il dolore e la perplessità in cui ci getta l'arte con cui veniamo in contatto.

_________________
La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili

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Bonjo3

Reg.: 13 Ott 2004
Messaggi: 404
Da: Lucca (LU)
Inviato: 09-11-2004 19:21  
non posso che darti ragione ed è prprio per questo che ti dico è difficile giudicare un film tecnicamente , anzi diventa proprio superfluo perchè è dal modo in cui i canoni estetici comuni interagiscono all'interno del'opera e con le interpretazioni di chi la legge che nasce la belleza dell'esperienza di un film(un qudro ecc...)
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Va un casino quest'anno!

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MaratSafin

Reg.: 17 Ott 2004
Messaggi: 831
Da: trafalmadore (CO)
Inviato: 09-11-2004 20:41  
quote:
In data 2004-11-09 18:34, vietcong scrive:


no. i messaggi li lascio volentieri ai telegrammi, agli sms e alle antenne delle formichine. L'arte non è comunicazione, è esperienza.
è facile sopravvalutare l'elemento messaggio nelle arti referenziali e narrative, ma già se parliamo di musica e scultura, ci accorgiamo di quanto sia un criterio imbarazzante (nel senso di un disagio interpretativo).

D'altra parte, se il nostro compito di fruitori d'arte e di cinema si limitasse alla decodificazione di un supposto messaggio, avremmo praticamente un'unica intepretazione valida e altre fallimentari, cioè che non colgono quello che l'artista voleva dire. Grazie a dio un film non è un dispaccio di guerra, e ognuno è libero di interpretarlo secondo le proprie capacità. Il 'messaggio' lo fai tu. Ossia, il senso del film è qualcosa che fai emergere dentro di te, è un atto collaborativo fra te e l'opera.

La fruizione estetica è qualcosa di troppo complesso perchè si possa limitare a una decodificazione, che in ultima istanza non ci spiega il piacere, il dolore e la perplessità in cui ci getta l'arte con cui veniamo in contatto.





Faresti la felicità di Deridda.

Ma il postmodernismo è abbastanza pericoloso. E già in parte superato.

Con messaggio non si intende solamente il riassunto di qualcosa, ma anche una chiave interpretativa, un'organicità.

Niente è semplice fruizione estetica, prendi Klimt.

Esiste qualocosa di più apertamente decorativo/semplice? Invece è molto di più e questo di più oggi sappiamo come chiamarlo.

L'arte parla dell'uomo e del periodo storico in cui vive, con i suoi rapporti e i suoi altri uomini.

A un livello di semplificazione assoluta: è questo il messaggio.

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La vita è fatta a scale c'è chi scende e c'è chi sale (Spinoza)
(..)Ha creato un profilo solo per scrivere 3 puttanate...(powered by Stilgar)

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 10-11-2004 00:39  
Non mi ricordo chi, quale regista (forse Bresson?), diceva: "se vuoi mandare un messaggio, spedisci un telegramma, non fare un film"...
Personalmente sono ancora d'accordo dopo anni e anni...
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 10-11-2004 00:41  
Era Sam Goldwyn....
la G della MGM

_________________
Ti cerco perché sei la disfunzione, la macchia sporca, la mia distrazione, la superficie liscia delle cose, la pace armata, la mia ostinazione.


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alessio984

Reg.: 10 Mar 2004
Messaggi: 6302
Da: Napoli (NA)
Inviato: 10-11-2004 15:54  
quote:
In data 2004-11-09 20:41, MaratSafin scrive:
quote:
In data 2004-11-09 18:34, vietcong scrive:





Faresti la felicità di Deridda.

Ma il postmodernismo è abbastanza pericoloso. E già in parte superato.


Ah sì?
E cosa c'è dopo?
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Preferiremmo volare sulla luna piuttosto che dire le parole giuste quand'è tempo di dirle

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MaratSafin

Reg.: 17 Ott 2004
Messaggi: 831
Da: trafalmadore (CO)
Inviato: 10-11-2004 16:11  
quote:
In data 2004-11-10 15:54, alessio984 scrive:
quote:
In data 2004-11-09 20:41, MaratSafin scrive:
quote:
In data 2004-11-09 18:34, vietcong scrive:





Faresti la felicità di Deridda.

Ma il postmodernismo è abbastanza pericoloso. E già in parte superato.


Ah sì?
E cosa c'è dopo?




Bella risposta (e non sono ironico)

La posizione post-modernista estrema di Deridda (quella sulla deriva del senso e in generale dell 'ognuno può leggerci quello che vuole') è affascinante nel suo de-strutturalismo ma allo stesso tempo paradossale e poco altro.

La parola post-modernismo si associa di solito al nostro momento storico-culturale di caduta delle ideologie e generale difficoltà interpretativa.

Prima: c'erano le ideologie e un'interpretazione temporale degli eventi alla luce di un supposto progresso (ex. Marxismo: l'evoluzione sociale e l'emergere -forse se andava bene- del soggetto proletario).

Dopo non c'erano più e quel che restava era un'interpretazione pluridimensionale e pluridirezionale delle cose. Questo difficilmente consente di cogliere gli aspetti strutturali dei fenomeni. Che ci sono ed è inutile negarlo.

Per esempio, concludendo Anthony Giddens viene dopo il post-modernismo, come Beck, perchè hanno trovato gli strumenti per analizzare questa mancanza di coordinate.

Se volevi un nome non ce l'hanno, anche perchè i nomi si danno alle cose e alle correnti per catalogarle e, quindi, quando sono superate.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: MaratSafin il 10-11-2004 alle 16:12 ]

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MaratSafin

Reg.: 17 Ott 2004
Messaggi: 831
Da: trafalmadore (CO)
Inviato: 10-11-2004 16:18  
quote:
In data 2004-11-10 00:41, Tristam scrive:
Era Sam Goldwyn....
la G della MGM

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[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 10-11-2004 alle 00:41 ]



Cavolo avrei preferito Bresson, comunque:

Secondo me frasi del genere rispecchiano solo la scersa cultura semiotica di chi le pronuncia. Esistono vari canali, con varie funzionalità.

Alcuni concentrati solo sul messaggio (quindi: sms, segnali di fumo, ecc.ecc.), altri in cui invece il messaggio non deve essere chiaro, proprio perchè non è la coasa più importante. Ma comunque c'è. E noi per interpretare l'opera abbiamo bisogno di ricostrure un qualche cosa che assomigli a un messaggio.

Altrimenti l'opera non presupporebbe la mia presenza.

E come dicevo prima, ad un livello di semplificazione assoluta, ogni opera ci parla: del suo autore, che è un uomo, e della sua storia, cioè un uomo in mezzo ad altri uomini.

é per questo che si ama l'arte, secondo me, in prima istanza, prima ancora del godimento estetico.
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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 10-11-2004 18:38  


tutto quello che accade fra una persona e un'opera d'arte è estetico. Quello che temo dell'utilizzo di termini come 'contenuto' e 'messaggio' è che tendono a spaccare in due la fruizione dell'arte, lasciando all'estetico appunto il cosiddetto 'godimento' (colori, luci, movimenti di macchina, densità della pennellata) e da un'altra parte (ma in quale dimensione? nella vita, nel 'Mondo', che poi non è altro che un altro testo, un'altra nostra interpretazione) e dall'altra l'analisi, la riflessione il senso.

non sono affatto per Derrida (che conosco e capisco pochissimo), credo solo che l'interpretazione sia un fatto intersoggettivo (non posso proiettare quello che voglio su un opera, nè essa può pretendere che io mi limiti a decodificarla). La soggettività, come pochi purtroppo capiscono su questo forum, non vuol dire arbitrarietà, ma personalità.

ad ogni modo, sono perfettamente consapevole che un film (o altro) devono avere un 'contenuto', ma bisogna scegliere i termini adatti. Contenuto è purtroppo contaminato dalla tradizionale dicotomia con la forma, dicotomia che può risultare utile in certi casi, ma che comunque trovo estranea alla mia reale esperienza dei fatti estetici. Quanto a messaggio, proprio non mi piace, perchè evoca qualcosa di puramente informativo, di limitato, e di indifferente al mezzo espressivo. D'altra parte, è il termine che utilizzano i giornalisti quando chiedono agli artisti di spiegare il loro lavoro (cioè di riassumerlo in parole povere..).
Preferisco dunque semmai parlare di senso, ma anche i termni che usi tu, chiave interpretativa e organicità mi stanno più che bene. Soprattutto quest'ultimo.

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MaratSafin

Reg.: 17 Ott 2004
Messaggi: 831
Da: trafalmadore (CO)
Inviato: 10-11-2004 18:44  
Allora siamo perfettamente d'accordo.

Non è un binomio: forma e contenuto.

Sono due modi di chiamar la stessa cosa, o due momenti (solo temporalmente non logicamente) diversi della creazione e della fruizione.

E secondo me non ha nemmeno senso chiedersi cosa venga prima, il fatto è che non si dà una forma senza un contenuto e viceversa.

é solo una conseguenza (o il principio, fa lo stesso) di come noi siamo abituati (o dovremmo essere) a guardare il mondo.
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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 10-11-2004 20:53  
Messaggi...
I messaggi, qualunque essi siano, se necessitassero di un tipo di conduzione aulico come l'arte, perderebbero la loro concezione di "messaggio".
Quale messaggio vuole essere complesso?
Quale mittente vorrebbe trasmettere un messaggio incomprensibile ai più?
I messaggi in effetti sono per le forme di comunicazione più semplici e dirette, sono per il tasferimento chiaro, immediato e di superficie.
Quando si parla di cinema, o di arte in genere, i messaggi non esistono e di sicuro non dovrebbero.
Qualcun altro (Vietcong, se non erro) parlava di esperienze; in questo senso, il discorso potrebbe essere più ragionevole.
La comunicazione dell'arte, in un certo senso, è un trasferimento di esperienza: vissuta, pensata, sognata...
Un trasferimento che però va recepito secondo un preciso iter di riflessione, che non deve precludere certe conoscenze, e che soprattutto, non esclude il contesto in cui essa nasce.
In relazione a tutto questo, a mio avviso, si potrebbe dire che i messaggi sono tutte quelle nozioni, che arrivano a coloro che hanno un approccio superficiale con l'opera, che tentano di darle un'etichetta di comodo, e soprattutto, che tendono a vederla sconnessa dal tutto, quando è proprio quel tutto che la forgia.
Probabilmente è per questo che Truffaut, si è sempre ostinato a non trattare i film come pezzi unici, ma come tasselli che delineavano gli autori: "non esistono film, esistono soltanto autori".
E allo stesso modo, non esistono messaggi, esistono framenti di esperienze, vive nei loro contesti, comunicanti nelle loro forme.
Godard stesso, ammette di non aver girato film, ma un'unica e immensa opera, fatta di evoluzioni; lui è la sua opera, il suo pensiero è un film perpetuo.

La capacità di trasporre la propria personalissima percezione, è arte.

camminavo solo lungo gli stessi corridoi, attraverso le stesse sale deserte,sotto le stesse arcate,le stesse gallerie senza finestre,varcando le stesse porte,scegliendo a caso la strada nel dedalo di questi labirinti

[ Questo messaggio è stato modificato da: Marienbad il 10-11-2004 alle 20:58 ]

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LauraX

Reg.: 03 Mar 2004
Messaggi: 1694
Da: Este (PD)
Inviato: 12-11-2004 00:26  
Non è l'arte che è comunicazione, casomai la comunicazione deve diventare arte!

Ormai è stata minimizzata (o troppo usata) con il largo uso dei mms, sms, msg, mail e quant'altro, comunque è importante.

Come dice la telecom... comunicare è vivere.
_________________
"Resisto a tutto tranne che alle tentazioni" Oscar Wilde

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