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Tra americanate e realismo. |
AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 29-09-2004 14:53 |
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quote: In data 2004-09-29 09:45, GionUein scrive:
In effetti sono stato abbastanza generico : i due termini non rendono il concetto come dovrebbero.
Intendevo piuttosto analizzare i pregiudizi verso il cinema commerciale Americano da parte di molti. Come se i “Budgets faraonici “ fossero un metro di giudizio aprioristico.
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Questo tipo di cinema a me non piace. Non per pregiudizio ma in funzione di un preciso giudizio critico e secondo gusto, personali ovviamente ma non aprioristici.
Un'americanata resta un'americata. Il cinema non "americanata" non è per esclusione "realistico", ma secondo l'affermazione di Hitchcok, cinema dell'immaginazione, dell'"ES". Questo cinema non è sinonimo di sobrietà di mezzi (dove anche in presenza di abbondanda di mezzi vige un controllo estremo da parte dell'autore: Kubrick, ad esempio)ma di sobrietà formale, contenutistica, stilistica ed estetica.
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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ilaria78
Reg.: 09 Dic 2002 Messaggi: 5055 Da: latina (LT)
| Inviato: 29-09-2004 14:54 |
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concordo a mia volta con ayrtonit, a qualità di un film è indipendente al budget, nel senso che ciò che conta per avere un film di qualità sono il genio del regista, e un cast (tecnico e artistico) brillante, non per forza famosi, cercare di incasellare i film è un po' triste, nel senso che bisogna prenderli ciascuno per se e stimarli indipendentemente dai soldi che si sono spesi per realizzarli.
_________________ ...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere... |
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ilaria78
Reg.: 09 Dic 2002 Messaggi: 5055 Da: latina (LT)
| Inviato: 29-09-2004 15:00 |
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quote: In data 2004-09-29 14:53, AlZayd scrive:
Questo tipo di cinema a me non piace. Non per pregiudizio ma in funzione di un preciso giudizio critico e secondo gusto, personali ovviamente ma non aprioristici.
Un'americanata resta un'americata. Il cinema non "americanata" non è per esclusione "realistico", ma secondo l'affermazione di Hitchcok, cinema dell'immaginazione, dell'"ES". Questo cinema non è sinonimo di sobrietà di mezzi (dove anche in presenza di abbondanda di mezzi vige un controllo estremo da parte dell'autore: Kubrick, ad esempio)ma di sobrietà formale, contenutistica, stilistica ed estetica.
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ma secondo me i film si possono dividere solo in film fatti bene e film fatti male, la frase citata da gion è estrapolata da un discorso leggermente diverso, che parla di cinema realistico in senso formale, ovvero che non è partioclarmente originale e nasce per mostrarci una storia, e il messaggio che da è solo e unicamente nel contenuto.
i film di hitchcock sono esattamente il contrario. la loro messa in scena parla un linguaggio e racconta un qualcosa che va al di la della trama pura e semplice, e tutto questo non ha nulla a che fare con un film a contenuto realistico o verosimile. e questo è del tutto indipendente dal budget usato per i suoi film.
l'originalità di un film è data dal regista, il fatto che poi molti film per cui sono stanziati milioni vengono girati da incompetenti è un altro discorso, prettamente legato ai numerini e che stiamo affrontando anche in critica il critico nel topic di lilja allucinazioni collettive.
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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...
[ Questo messaggio è stato modificato da: ilaria78 il 29-09-2004 alle 15:03 ] |
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denisuccia
Reg.: 14 Apr 2002 Messaggi: 16972 Da: sanremo (IM)
| Inviato: 29-09-2004 15:17 |
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Tra l’altro io faccio sempre una distinzione, forse sciocca e forse poco inerente al topic.
Utilizzando capitali maggiori si tende spesso a sprofondare nel tranello degli effetti speciali e del “facile”. Capita quindi di trovare, proprio nelle grandi produzioni americane, grandi effetti speciali, conseguenza, a volte, di un’eccessiva somma di denaro a disposizione. Raramente poi i prodotti hanno un rapporto qualità-prezzo che può essere definito alla pari, o quasi. Capita con Raimi, con quanti altri?
Ci troviamo quindi davanti a prodotti estremamente montati, ma il senso di irrealtà, per me, non è dovuto al fatto in sé dell’utilizzo di mezzi artificiali per arrivare ad un obiettivo, è tanto il fatto della facilità e della poca creatività che il regista, o il cast tecnico in generale, può sviluppare per arrivare a questo. A volte ci sono delle soluzioni semplici per creare una luce o un’inquadratura, altre è più complesso, ma non trovo giusto, per il fine artistico in se, che qualcosa che si può creare naturalmente, magari con più fatica, possa essere risolta semplicemente con i soldi.
Mi direte che è l’innovazione tecnologica, che è il mondo che va avanti e io rimango indietro. Però è così.
Se si tratta di arte, se si tratta di regia, montaggio, fotografia, perché ci si affida ai soldi o a qualcosa che si può raggiungere facilmente? Dove sono finiti i trucchetti che venivano utilizzati decine di anni fa? In alcune sequenze posso essere d’accordo, alla fine si tratta di migliorare l’immagine. Posso accettare, quindi, che vengano eliminati digitalmente i fili che sostengono Reagan mentre scende le scale (L’Esorcista), perché è un accorgimento tecnologico che aiuta a migliorare l’immagine che già esisteva… già si era tentato naturalmente di creare l’idea, e non si è riusciti.
Però molto spesso si cade nella facilità, data, appunto, dai soldi.
E ancora più spesso questi soldi sono un’occasione che viene soprattutto data ai grandi colossi americani. Questo chiaramente non significa che un film che ha avuto un elevato costo di produzione e sfoggia grandi effetti speciali sia un pessimo film. Significa solo che non è stato naturale e, se per questo si vuole intendere, reale. La contrapposizione che Gion ha tirato fuori forse è questa. Se a parità di qualità si prova a sviluppare una stessa immagine o sequenza o chissà che altro, con e senza effetti speciali, direi che, per mio gusto personale, io apprezzerò di più quella naturale, per quanto possa essere imprecisa. Non è detto che l’altra non sia bella, ma è stata costruita diversamente e manca, forse, di quelle imprecisioni ed anche errori (perché no?) che la rendono, appunto, reale.
Mi son confusa?
_________________ L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi. |
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GionUein
Reg.: 20 Mag 2003 Messaggi: 4779 Da: taranto (TA)
| Inviato: 29-09-2004 16:01 |
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Non solo, hai confuso anche me.
E comunque non sono tendenzialmente in sintonia con quanto hai esposto.
E' il risultato quello che conta.
A prescindere dalla soluzione.
Non solo.
La tecnologia digitale non solo viene in soccorso di ogni prurito ma è anche un mezzo per risparmiare denaro.
Il blue screen è di gran lunga più economico di un'intera troupe spedita in new mwxico per 15 giorni ( giusto per intenderci ).
A tal proposito tirerei in ballo un film che farà molto discutere :
Sky captain and the world of tomorrow
Un film interamente girato davanti al blue screen.
Un film realizzato da un regista esordiente ( Keery Conran ) .
Un regista che grazie ad un pilot realizzato a casa è riuscito a ottenere il finanziamento per realizzare il film ( la cui gran parte è stata versata nelle tasche di Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow e Jude Low ).
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denisuccia
Reg.: 14 Apr 2002 Messaggi: 16972 Da: sanremo (IM)
| Inviato: 29-09-2004 16:30 |
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quote: In data 2004-09-29 16:01, GionUein scrive:
E' il risultato quello che conta.
A prescindere dalla soluzione.
Non solo.
La tecnologia digitale non solo viene in soccorso di ogni prurito ma è anche un mezzo per risparmiare denaro.
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Ma infatti non dico che non sia comoda, dico che, ovviamente sempre secondo un mio parere personale, è più semplice usare questa piuttosto che mettersi lì e "sbattersi" (termine molto tecnico, devo dire).
Lo hai affermato tu stesso che è meglio un blue screen piuttosto che mandare un troupre in Messico... un tempo invece si facevano i bagagli e si risparmiava su ciò che si poteva pur di riuscire nell'impresa.
Ora c'è un surrogato a tutto... non si può andare in Messico? Fa niente, si fa col digitale... capisci cosa voglio dire?
E' qui che manca, a mio parere, la realtà, ormai si può ricreare tutto... e forse per la maggior parte delle persone non fa nessuna differenza sapere che poi la scena non è stata girata in Messico, ma per me si.
_________________
Dimentico sempre dimentico, che non ho ali per volare, e ogni notte sfioro nei miei sogni i gradini della scala della vita...che importa se non ho ali per volare...
[ Questo messaggio è stato modificato da: denisuccia il 29-09-2004 alle 16:31 ] |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 29-09-2004 22:44 |
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quote: In data 2004-09-29 15:00, ilaria78 scrive:
quote: In data 2004-09-29 14:53, AlZayd scrive:
Questo tipo di cinema a me non piace. Non per pregiudizio ma in funzione di un preciso giudizio critico e secondo gusto, personali ovviamente ma non aprioristici.
Un'americanata resta un'americata. Il cinema non "americanata" non è per esclusione "realistico", ma secondo l'affermazione di Hitchcok, cinema dell'immaginazione, dell'"ES". Questo cinema non è sinonimo di sobrietà di mezzi (dove anche in presenza di abbondanda di mezzi vige un controllo estremo da parte dell'autore: Kubrick, ad esempio)ma di sobrietà formale, contenutistica, stilistica ed estetica.
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ma secondo me i film si possono dividere solo in film fatti bene e film fatti male,
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Forse mi sarò spiegato male ma volevo dire proprio questo.
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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Cronenberg
Reg.: 02 Dic 2003 Messaggi: 2781 Da: GENOVA (GE)
| Inviato: 30-09-2004 14:58 |
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Anch'io son dell'idea che un film sia commerciale e spettacolare, sia indipendente e minimale, se ben fatto si possa giudicare bene senza pregiudizi. Ma il tempo ci sta insegnando che proprio i primi raffigurano nella maggior parte dei casi oggi, un caso irreparabile di mesta cineamtografia, rimpiazzata dal non racconto di vita ma dal puro e banale divertimento. C'è da chiedersi se vedendo la cinematografia occidentale e nel caso più specifico Hollywoodiana oggi, Alfred non si sarebbe chiesto se non fosse deprimente che film narranti storie fantasiose, che esulano dalla realtà quotidiana, così, abbiano addirittura la meglio sul cinema, non considerandolo, aizzando il plot al mezzo.
Pur non essendo d'accordo con la sua tesi, mi chiedo se non sia comunque datata, a un cinema diverso, migliore, spaziato, e se oggi non sia meglio addirittura soprassedere certi elementi di fantasia per cercare invece di analizzare l'onirico della quotidianità, dell'accennata realtà.
_________________ La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie
René Descartes |
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