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Autore Una strada da percorrere
Deeproad

Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 12-09-2004 23:28  
Ricordo una strada, buia e contorta, che percorrevo la notte per tornare a casa. E ricordo le sensazione che provavo nel farla. Ricordo quando la sera mettevo in ordine il mio appartamento e stavo attento a non lasciare nulla in giro e, ancora, ricordo quando i miei pensieri si proiettavano prepotentemente all'istante in cui avrei incrociato uno sguardo, l'unico che io ricordi, in grado di infondermi l'essenza di ciò in cui ho sempre creduto. Giro la chiave e metto in moto la macchina... il mio piede affonda con decisione sull'acceleratore e questo è l'inizio di un viaggio. Un viaggio breve, ma al tempo stesso intenso, un viaggio breve eppure interminabile.
Tra le montagne, lungo la strada che mi separa dalla città, si prende una sola stazione radio. Ma non importa quanto noiosa sia, mi basta ascoltare qualcosa che non mi faccia sentire solo. Eppure, se mi guardo intorno, mi rendo conto di esserlo. Non una macchina, nemmeno l'ombra di un essere vivente, solo vegetazione, cemento e qualche luce sporadica che infonde dentro di me la triste consapevolezza di non essere in una dimesione soprannaturale. Un viaggio cupo, in compagnia di un solo pensiero, di un solo volto...
Le ore passano, le sensazioni si accavallano, le paure si alternano ai desideri e una sola certezza si fa strada dentro il mio corpo: tra poco sarò di nuovo io... quello che sto attraversando è solo un momento di transizione, come quando un bruco divene farfalla o un mogwai diviene gremlin. Si tratta solo di attraversare una lunga galleria, oltre la quale le luci della città illuminano la realtà che circonda ogni essere umano. Ho sempre avuto timore del buio. Non la definirei una fobia insopportabile, come quella che provo per i ragni, ma di certo è un qualcosa di pesante e terribilmente opprimente. Le luci rappresentano allora la salvezza... una salvazza fasulla e priva di reale consistenza, ma visibile e quindi concreta. E so che quando l'illuminazione artificiale viene percepita dai miei occhi, tutto assume connotati diversi. Il momento di transizione volge al termine, le paure svaniscono, il mio respiro si fa più lieve e ogni cosa riacquista la propria dimensione.
Talvolta non mi fermo neppure a casa, ma proseguo verso altre mete. La persona che amo è una meta tanto ambita quanto sconosciuta, eppure al suo cospetto niente diviene più familiare. Parcheggio la macchina, apro un cancello, salgo gli scalini di pietra, un abbraccio, un bacio, uno sguardo, un altro abbraccio, questa volta più forte, più sentito... ed il viaggio è solo un ricordo lontano, tutto svanisce.
Ieri ripensavo a quanto mi manca tutto questo. Forse ho pianto, non ricordo...
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83Alo83

Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 16507
Da: Palermo (PA)
Inviato: 13-09-2004 01:31  
quote:
In data 2004-09-12 23:28, Deeproad scrive:
La persona che amo è una meta tanto ambita quanto sconosciuta, eppure al suo cospetto niente diviene più familiare.



quanto di vero in questa frase?
se sostituiamo ad "amore" e quindi a "La persona che amo", "la Felicità" allora risulta più leggibile.ovviamente nel caso di deep attualmente le due cose sembrano coincidere(questioni di vissuto emozionale soggettivo). eh si,"Eravamo insieme, tutto il resto del tempo l'ho scordato."; le due cose sembrano coincidere, ma non deve essere per forza così.


la felicità intesa come appagamento perenne diciò che si ha e ciò che si è, coincide con una vita comune? nell'unità duale chiamata amore? così ci sembra nella maggior parte dei casi, è questo quella che si pensa: le stelle sono illuminate purché ognuno possa un giorno trovare la sua.

ma sono sicuro che un'alternativa esista, la felicità va ricercata anche altrove. dove ricercare l'intima natura delle cose?
il segreto della felicità sta nell'accontentarsi, ma non è facile da accettare per l'uomo: priverebbe la Vita di quella poesia che necessitiamo di ricondurre insita nella natura umana stessa.
difficile da accettare almeno quanto l'unica grande Verità, la morte di dio, che priva l'uomo della sua celestiale centralità.

al pari delle bestie soddisfieremo il nostro edonismo, ricercheremo il piacere, accontentiandoci, e rifuggiamo da oscuri pensieri. e poi rimane solo chiamare il tutto Felicità.
non esiste l'unica vera stella, ma ricerchiamone una che ci soddisfi, e poi mascheriamola da Amore.
e accontentiamoci.
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Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini.

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83Alo83

Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 16507
Da: Palermo (PA)
Inviato: 13-09-2004 01:34  
che cazzo ci faccio qui? domani si studia, vado a letto, dopo questo post, scritto come spesso mi capita tramite flusso di coscienza, e domani tolgo questo avatar.
mi stavo solo facendoo bello nel topic di einstein.
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Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini.

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