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Autore Led Zeppelin
ilNero

Reg.: 11 Apr 2003
Messaggi: 5388
Da: Napoli (NA)
Inviato: 10-07-2004 15:19  
Quando si parla dei Led Zeppelin uno degli errori più probabili è quello di cadere nella trappola dei luoghi comuni,come spesso accade,stranamente,con tutti i fenomeni più importanti e complessi che a volte riduciamo ad una sensazione da trascrivere,che pur essendo molto "sentita" rimane inadeguata a focalizzare il fenomeno stesso e a definirne i caratteri essenziali dai quali si può partire per una discussione.

Cercando di non caderci a mia volta,vorrei proporre un'analisi dei lavori del gruppo,partendo dalla base,dalle fondamenta,dalle caratteristiche dei componenti del gruppo e le inclinazioni di ognuno,in modo da cercare di spiegare,con l'aiuto di altri che sono certo interverrano,il perchè della natura indefinita dei Led Zeppelin come compositori ed esecutori di musica.

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ilNero

Reg.: 11 Apr 2003
Messaggi: 5388
Da: Napoli (NA)
Inviato: 10-07-2004 15:24  
I Led Zeppelin(il nome è preso in prestito da Von Zeppelin,costruttore di dirigibili),si formano nella seconda metà del 1968.In Inghilterra.
E' necessario delineare,per sommi capi,il tenore della scena musicale inglese di quegli anni.Il 1968 è l'anno d'uscita di uno degli ultimi lavori di Hendrix,Electric Ladyland,i Rolling Stones pubblicano "Beggars Banquet" e l'anno successivo,"Let it Bleed".Il 1968 è l'anno del "White Album" dei Beatles reduci,l'anno precedente,da due album destinati a restare in eterno:"Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band",a giugno,e "Magical Mystery Tour" a novembre.Clapton e i Cream,i Jetrho Tull di "This Was".I Pink Floyd cambiavano rotta,passando da Barrett a Waters con "A Saucerful of Secrets".I Genesis registrano "From Genesis To Revelation"(1969).

Solo per accennare ai fenomeni più noti di un evoluzione che aveva già cambiato in parte le regole della composizione rock e che l'avrebbe del tutto scardinata e reinventata negli anni successivi.

I Led Zeppelin si inseriscono in una nuova scia musicale che prende le mosse dal rock-blues più puro per esplorare nuove sonorità più forti e dure.I "piedi" erano nel blues-folk inglese e nel rock-blues elettrico americano,la "testa e le mani" cercavano qualcosa un pò più in là,ancora da inventare,ma che già si vedeva.Il tutto nasceva da quella nidiata di hard-rock in cui muovevano i primi passi,in quegli anni,i novelli Deep Purple e i Black Sabbath.Insieme,una sorta di ariete con tre teste che picchiava alla stessa porta,ma da angoli differenti.

Il 1968 quindi.I quattro componenti sono pronti a mettere in comune le proprie esperienze.

Jimmy Page,chitarre
Proveniva dalla fucina degli Yardbirds,storico gruppo pop-rock inglese,vero ricettacolo di musicisti di talento,e di chitarristi in particolare,servi della causa,alla chitarra degli Yardbirds furono alcuni tra i più dotati chitarristi di quegli anni,lo stesso Page sostituì Clapton,che a sua volta sostituì Jeff Beck.Un vero vivaio di geni musicali che muovevano i primi passi.Page si presenta come un musicista essenzialmente blues,che durante il lavoro con gli Yardbirds(e in altri gruppi minori)riusciva a suonare rock.Tecnicamente dotato,ma non esasperato,esprime la sua sensibilità nella composizione,una composizione "indefinita" e una scelta personalissima del suono come elemento dinamico della composizione stessa,una cura maniacale.Laddove finisce lo spartito,inizia Jimmy Page.E' uno dei pochi musicisti di cui è impossibile imitare lo stile e il gusto.Al massimo si copia.
Autore della maggior parte delle musiche,arrangiatore dei pezzi e produttore degli album.I Led Zeppelin sono essenzialmente la chitarra di Page.

Robert Plant,voce.
Plant si forma nei locali blues di Birmingham,dove si esibiva appena diciottenne,con una piccola formazione blues-rock.Ha una voce stridula e lamentosa,grande padronanza dei toni alti e ottima gestione dei bassi.Una voce sensuale,ma sopratutto completa.Sprecata per il pop.
Viene notato da Page durente un esibizione e contattato all'istante.

John Paul Jones,basso/piano.
Jones è un polistrumentista già affermato del 1968,presenta una buona quantità di album alle spalle,lavori in cui ha suonato praticamente tutti gli strumenti.E' un uomo da studio,un turnista.
Una sicurezza durante le registrazioni,un pilastro durante le esibizioni.Schivo e sempre in ombra,spesso oscurato dal carisma degli altri componenti,Jones è stato un uomo essenziale durante la fase di composizione e sopratutto durante gli arrangiamenti.

John Henry Bonham,conosciuto anche come "Bonzo",batteria e percussioni.
Bonham è un musicista instintivo,primitivo e potente,una bestia mitologica dientro la batteria.
Un Thor con il suo martello.
Si muove con forza trascinante,attraverso linee di batteria rotolanti,insuali ai suoi contemporanei.Il suono è tonante:monta i tom e i rullanti in posizione quasi orizzontale,per prenderli a martellate come chiodi,e ne riveste l'interno delle pelli con carta stagnola e bulloni di acciao per creare più rumore di quanto già ne possa fare con le sue bastonate demolitorie.
Bistrattato dai batteristi a lui contemporanei,il suo stile è oggi culto e oggetto di studio per i moderni batteristi.
Forse non glielo dissero,o forse non lo sapeva,ma nel 1968 John Bonham era un batterista hard-rock.


E con questi presupposti,queste influenze,e questi caratteri diversi e marcati,un tuor di prova in Scandinavia è solo un rodaggio,sotto il falso nome di "New Yardbirds".
Nascono i Led Zeppelin,nome suggerito da Keith Moon,una nuova band che ha qualcosa da dire.Ed è il momento di rintanarsi in studio per il primo lavoro dei quattro:
Led Zeppelin,1969.
A breve.




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ilNero

Reg.: 11 Apr 2003
Messaggi: 5388
Da: Napoli (NA)
Inviato: 10-07-2004 17:33  
Led Zeppelin I,1969.
Atlantic Record.

1. Good Times Bad Times
2. Babe I'm Gonna Leave You
3. You Shook Me
4. Dazed and Confused
5. Your Time Is Gonna Come
6. Black Mountain Side
7. Communication Breakdown
8. I Can't Quit You Baby
9. How Many More Times


Led Zeppelin I,questo il nome del primo disco,vede la luce nel 1969.
Poco meno di trenta ore di registrazione per prosciugare le 1.700 sterline a disposizione.
Non delude le attese,ma non è un album fondamentale nella discografia del gruppo.
E' un album embrionale,con pezzi pescati dal repertorio dal repertorio blues degli anni 50',rifacimenti come "Dazed and confused"(da un pezzo di Jack Holmes),che con un altra piccola perla,"Communication Breakdown", rappresentano forse i due pezzi su cui sarebbe il caso di soffermarsi con maggiore attenzione.

Tecnicamente parlando,considerando la struttura armonica del rock blues di quegli anni e,sopratutto,le composizioni blues che indubbiamente caratterizzavano lo stile del primo Page,si può affermare con non c'è nessuna innovazione epocale in questo primo disco.
E' un disco hard-blues,con alcune cover ben riuscite malgrado il loro stravolgimento("I can't quit you baby" e "You shook me" erano classici del blues scritti da uno dei più influenti autori del secolo scorso,Willie Dixon,bluesman fertile e non incline a collaborazioni con rock-band,vedi Rolling Stones).
L'equilibrio dell'armonia classica blues-rock,quindi,è praticamente intatta.
Ma c'è altro per fare di questo disco fondamentale.
I suoni.
Tutti i pezzi sono dominati,a volte anche anarchicamente,dalla batteria di Bonham,pesante e incalzante.La voce di Plant,la voce di un bianco,aggiunge tonalità e colori nuovi a pezzi creati per le voci cupe,e a volte monocordi dei vecchi bluesman:falsetti striduli,gridolini quasi femminei rivestono i pezzi di una freschezza fanciullesca e di una genuinità che non si discosta da quella delle composizioni originali.
Poi c'è Page.E i suoni.Page usa in studio una Rickenbaker elettrica,di modello simile a quelle utilizzate dai Beatles in quegli anni,la alterna ad una Les Paul Standard,usata per le sovraincisioni e gli assoli,le due chitarre,dolce a arpeggiante la prima,dura e piena l'altra,creano il suono dei primi Led Zeppelin.
Un suono crudo,semplice all'ascolto ma ben lontano dall'elementarierà,che rappresenta,in embrione,una costante che troverà sempre spazio nei dischi successivi,attraverso evoluzioni stilistiche che andranno di pari passo con l'evoluzione compositiva del gruppo.

"Communication Breakdown" è un rock puro,che nella sua semplicità porta un'aria quasi punkeggiante,tre accordi di riff,veloci senza orpelli.Una tecnica compositiva che può rivelarsi un arma a doppio taglio,defficile essere convincenti se non si usa il gusto e,sopratutto il suono giusto,ed è difficile farlo quando nello stesso periodo viene pubblicato "Black Sabbath".Tuttavia la differenza tra i due gruppi si rivela macroscopica fin dall'inzio,il solco è già abbastanza definito,per parlare di due filoni diversi.

In "Dazed and confused" si può assistere per la prima volta ad un felice traguardo della ricerca sonora di Page.Per la parte centrale del pezzo,una lunga suite onirica e fluente,il chitarrista lascerà la compiutezza e la precisione del plettro per accarezzare le corde con un archetto da violino ricreando un effetto straordinariamente psichedelico.

Un ultima menzione merita "Black Mountain Side",in cui si rinviene la voglia di sperimentare armonie non consuete attraverso un vezzo da genio della chitarra:una diversa accordatura(in pratica una semi-inversione dell'ordine delle note a differenza di quella standard usata).
Il risultato è un un pezzo dai suoni vagamente orientali,altro particolare da tenere in considerazione per i futuri lavori del gruppo nei successivi dischi.


Forse non c'è ancora nulla di veramente nuovo,ma è in corso una piccola rivoluzione che ha dato qualche frutto promettente.Per adesso non è ancora tutta contenutistica,bensì una "rivoluzione formale",un gusto per i suoni indefiniti nell'essenza me definiti nella sostonza materiale.Il gruppo sa cosa fare.Resta uno dei dischi più importanti di quelli anni,ma non il più importante del gruppo.
La scena musicale pullula di sperimentatori,Zappa e i Jefferson Aiplaine sono tra quelli che hanno proposto gli stravolgimenti più riusciti,ma Led Zeppelin I,raggiungerà un successo pressochè immediato,nel Regno Unito come negli Stati Uniti.






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Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 10-07-2004 17:55  
And she's buying a stairway to heaven..
Jimmy con la chitarra è stato forse il più
grande di tutti..forse più di Santana,
di May..

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Marxetto

Reg.: 21 Ott 2002
Messaggi: 3954
Da: Milano (MI)
Inviato: 10-07-2004 22:42  
Cos'altro si può aggiungere a post del genere?

C'è soltanto da leggere e "immagazzinare" il tutto...

I Led Zeppelin fanno parte di me,altre parole da spendere in proposito al momento non me ne verrebbero.Magici.Dalla prima all'ultima nota della loro storia discografica.
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allmylove

Reg.: 03 Lug 2004
Messaggi: 5254
Da: Como (CO)
Inviato: 10-07-2004 22:50  
Secondo voi da dove l'ho preso il mio username?!
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Deeproad

Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 11-07-2004 00:19  
Beh, Nero, se questa è tutta farina del tuo sacco, complimenti è un'ottima analisi e dentota una discreta consapevolezza della scena musicale di quegli anni nel suo complesso. Trovo che i Led Zeppelin abbiano lasciato un'impronta indelebile nella storia del rock e la loro fama è certamente meritata in tutto e per tutto. E' uno di quei complessi che io definisco "inattaccabile", al di là di quelli che possono essere i gusti personali di ciascuno di noi. Della sacrea triade (Deep Purple, Led Zeppelin, Black Sabbath) sono certamente quelli che maggiormente hanno influito sull'evoluzione del rock (senza nulla togliere agli altri due, intendiamoci) e la loro discografia può vantare una varietà di genere a dir poco invidiabile e sempre entro standard qualitativi elevati.
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ilNero

Reg.: 11 Apr 2003
Messaggi: 5388
Da: Napoli (NA)
Inviato: 11-07-2004 04:21  
Led Zeppelin II
Atlantic Record,1969.

1. Whole Lotta Love
2. What Is And What Should Never Be
3. The Lemon Song
4. Thank You
5. Heartbreaker
6. Living Loving Maid (She's Just A Woman)
7. Ramble On
8. Moby Dick
9. Bring It On Home

Prima di Led Zeppelin II,com'è stato inequivocabilmente osservato,il rock già c'era.Il rock come rottura,come lato oscuro e presente,nato negli anni quaranta e abbondandemente stilizzato dagli stereotipi mediatici di Elvis,era già presente come elemento stabile del costume musicale.Allusioni sessuali nascoste dietro una leggerezza ostentatamente frivola,perciò shockante.
Con "II"(da notare la riluttanza,mediaticamente efficace,nel non titolare i primi album da parte del gruppo,in pratica l'album titolerebbe come il precendente,Led Zeppelin,il "II" fu solo una convenzione imposta dalla Atlantic Record per differenziare i dischi),si penetra a fondo il solco creato da disco precendente creato dai pezzi quali Communication Breakdown e Dazed and Confused.
Un solco appena intravisto in "I",la rivoluzione "formale" del rock.
Ma adesso,col termine "Rock" dovremo scordarci di Elivs,Little Richard,Chuck Berry e i primi Stones.Sono precendenti illustri sempre dietro l'angolo,ma "la rivoluzione formale" degli Zeppelin ferma il tempo e lo riveste di metallo,ora il Rock,con tutti i suoi elementi formali e caratterizzanti,frivoli,giocosi,allusivi e scandalosi,si chiama "Whole lotta love".
Uno dei riff più immediati della storia della musica rock,sguaiato e fresco nella sua immortalità.Istintivo ed immediato,veloce e stoppato dai mood di un Page inarrivabilmente semplice e diretto,dal suono metallico e pungente,merito dell'uso di un nuovo effetto di distorsione per chitarra,già caro ad Hendrix,il fuzz,grasso e corposo anche se usato con un leggero delay come in Whole lotta love.E il nuovo rock,che sa ancora di allusioni sessuali,come esplicita la lunga overture centrale palcoscenico delle urla orgasmiche di Plant.Allusioni sessuali dirette,sudate come due corpi avvinghiati spasmodicamente nella ricerca della assoluta materialità dei sensi,Whole lotta love è una scopata,per usare il registro linguistico più appropriato,una scopata violenta e frenetica sugli assi di un palcoscenico.
Tornando alla lunga overture centrale,che dal vivo diventava una sorta di scopata di massa(scusatemi per la crudezza),alla voce isterica di Plant che scopa con il microfono(di nuovo),Page aggiunge uno uno strumento elettronico inusuale e poco conosciuto:il Theremin,uno dei primi strumenti elettronici,inventato dal russo Lev Thermen nel 1919,si tratta di un congegno che si suona,in pratica senza toccarlo,formato da due antenne,una delle quali controlla l'intonazione e il timbro,e l'altra il volume:per emettere suoni basta avvicinare le mani ed introdurle facendole scorrere in alto ed in basso(sono mortificato)tra le antenne che,in questo modo,creano un campo magnetico elaborato ed amplificato da una specie di scatola su cui sono fissate le antenne stesse.Ebbi modo di provarlo per qualche minuto in un negozio a Roma e vi assicuro che è uno marchingegno infernale.
Whole lotta diventerà un classico del repertorio live degli Zeppelin e di solito verrà suonata come chiusura di ogni esibizione dal 1970 in poi.Oggi è uno dei pezzi che conta il maggior numero di cover.

Sullo stesso solco si allinea la quinta traccia "Heartbreaker".Un giro di blues riproposto in tonalità ascendenti crea l'ossatura armonica del pezzo,tenuta insieme da un suono metallico ed incalzante.Menzione particolare merita la parte centrale del pezzo,vero momento di gloria per Page e la sua chitarra per un lungo assolo senza accompagnamento,non so se fosse tutta farina del suo sacco,ma denotava una discreta conoscienza dell'uso del tapping,la tecnica di chitarra consistente nell' usare anche le dita della mano destra sulla tastiera e sfruttando il sustain creato dalla amplificazione satura creare un effetto chitarra/multipla.Per la cronaca questa tecnica verrà consolidata negli anni da Eddy van Halen.

Traccia 3,Lemon song,evoluzione di Killing Floor(Howlin' Wolf),grassa e sporca quanto e più dell'originale,in cui Plant rispolvera tutto il campionario di cui sopra(Se non strizzi il mio limone-ti caccerò a calci giù dal letto)(...).

C'è spazio per la dolcezza di una ballad con Thank you,in cui Page crea una melodia acustica vagamente folk,non so se fosse tutta farina del suo sacco,ma denota una discreta conoscenza delle rock ballads di stile Stones,e riprova come la dolcezza di un hard-rock band si può accordare alla durezza dei suoni più duri.

Durezza che torna preponderante con Bring It On Home,riff introduttivo blues ed apertura puramente hard a cui segue una strofa che segue puramente rock,non so se fosse tutta farina del sacco di Page,ma pare proprio di si.

Menzione speciale alla traccia n.8 "Moby Dick".Lunghissimo assolo di batteria di Bonham,potente più che mai e pirotecnicamente ispirato,il batterista crea una lunga suite di batteria,riuscendo a tessere una inusuale melodia con uno strumento a percussione.Durante le esibizioni live,a metà della esecuzione Bohnam era solito abbandonare le bacchette per percuotere le pelli direttamente con i palmi della sue mani.Tribale,da vedere in video.

Led Zeppelin II è un disco fondamentale della carriera degli Zeppelin e dell'intera storia del rock,presenta in maniera inequivocabile caratteri destinati ad evolversi verso "altro" ugualmente grandioso seppur diverso.


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[ Questo messaggio è stato modificato da: ilNero il 11-07-2004 alle 04:24 ]

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Deeproad

Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 11-07-2004 05:30  
quote:
In data 2004-07-11 04:21, ilNero scrive:
Led Zeppelin II è un disco fondamentale della carriera degli Zeppelin e dell'intera storia del rock



... e tra l'altro il mio preferito della band.
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McMurphy

Reg.: 27 Dic 2002
Messaggi: 7223
Da: Verano Brianza (MI)
Inviato: 11-07-2004 12:05  
Premesso che non mi sono mai addentrato nel metal e in tutti quei generi che contengono il termine metal (anche perche' non mi interessa proprio approfondire)
i Led Zeppelin e i Deep Purple sono il mio confine oltre il quale non sono mai andato. Del terzo gruppo della trimurti non ho mai ascoltato niente forse anche perche' uno che stacca con un morso la testa ad un pippistrello non mi sembra molto sano di testa.

Scusa Nero la digressione, ritornando ai Led ne riconosco la genuinita' ed e' impossibile non innamorarsi dei riff di page
ma comunque quando metto sul lettore "Remasters" seleziono solo 4-5 brani per volta perche' la voce come dici tu stridula e lamentosa di plant dopo un po' mi diventa inascoltabile

Alterno un po' whole lotta, immigrant song, stairway, kashmir, all my love e poche altre.

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Lo stupido è insidiosissimo. L'imbecille lo riconosci subito, mentre lo stupido ragiona come te, salvo uno scarto infinitesimale. Il matto lo riconosci subito. E' uno stupido che non conosce i trucchi. Lo stupido la sua tesi sbilenca cerca di dimostrarla.

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 11-07-2004 13:57  
Minchia Negher, complimenti. Soprattutto per la voglia e la competenza.
Attendo con ansia il proseguio di questa tua "missione" dato che il prossimo album di cui parlerai è quello che per me rappresenta uno dei 2-3 più grandi capolavori del rock.
_________________
E' ok per me!

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ilNero

Reg.: 11 Apr 2003
Messaggi: 5388
Da: Napoli (NA)
Inviato: 11-07-2004 14:28  
quote:
In data 2004-07-11 12:05, McMurphy scrive:
Premesso che non mi sono mai addentrato nel metal e in tutti quei generi che contengono il termine metal (anche perche' non mi interessa proprio approfondire)
i Led Zeppelin e i Deep Purple sono il mio confine oltre il quale non sono mai andato. Del terzo gruppo della trimurti non ho mai ascoltato niente forse anche perche' uno che stacca con un morso la testa ad un pippistrello non mi sembra molto sano di testa.

Scusa Nero la digressione, ritornando ai Led ne riconosco la genuinita' ed e' impossibile non innamorarsi dei riff di page
ma comunque quando metto sul lettore "Remasters" seleziono solo 4-5 brani per volta perche' la voce come dici tu stridula e lamentosa di plant dopo un po' mi diventa inascoltabile




Eh...e fu la stessa frase che pronunciò lo s Page stesso dopo averlo ascoltato la prima volta,in un intervista successiva dichiarerà:"Il solo ascoltarlo mi faceva sentire nervoso. A distanza di anni, accade ancora: il suo canto è una sorta di gemito primordiale".

Mi trovi perfettamente in sintonia con il discorso riguardo al metal,a volte un fruscio alle tue stesse orecchie che non arriva oltre e che tende ad annoiare se proseguito con continuità.In linea di massima mi succede anche con i Deep Purple,il resto fino ad oggi,malgrado bands eccezionali e dal valore indiscutibile,l'ho ascoltato più per dovere e voracità che per puro piacere.
Ti consiglio di,se vuoi,di fare un salto nei succesivi dischi come Phisical Graffiti o House of the Holy,rimangono per me dei punti innarrivabili di composizione e suoni,di un gusto preciso ma inafferabile,e che credo possano stimolare le orecchie in un intenditore di prog e jazz .
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ilNero

Reg.: 11 Apr 2003
Messaggi: 5388
Da: Napoli (NA)
Inviato: 11-07-2004 14:35  
quote:
In data 2004-07-11 13:57, sloberi scrive:
Minchia Negher, complimenti. Soprattutto per la voglia e la competenza.
Attendo con ansia il proseguio di questa tua "missione" dato che il prossimo album di cui parlerai è quello che per me rappresenta uno dei 2-3 più grandi capolavori del rock.



Grazie,ma è solo voglia.Tutto il resto è venuto con il tempo,in anni di ascolti,piccole ricerche sempre più profonde e la curiosità di studiare e carcare di "sezionare" Jimmy Page,fino a riuscire,ingratamente,a suonare quasi esclusivamente pezzi di questo gruppo per qualche anno,quando il tempo e la voglia lo permetteva.
Comunque,chiunque voglia sobbarcarsi una parte del lavoro è ben accetto!
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McMurphy

Reg.: 27 Dic 2002
Messaggi: 7223
Da: Verano Brianza (MI)
Inviato: 11-07-2004 16:58  
quote:
In data 2004-07-11 14:28, ilNero scrive:
quote:
In data 2004-07-11 12:05, McMurphy scrive:
Premesso che non mi sono mai addentrato nel metal e in tutti quei generi che contengono il termine metal (anche perche' non mi interessa proprio approfondire)
i Led Zeppelin e i Deep Purple sono il mio confine oltre il quale non sono mai andato. Del terzo gruppo della trimurti non ho mai ascoltato niente forse anche perche' uno che stacca con un morso la testa ad un pippistrello non mi sembra molto sano di testa.

Scusa Nero la digressione, ritornando ai Led ne riconosco la genuinita' ed e' impossibile non innamorarsi dei riff di page
ma comunque quando metto sul lettore "Remasters" seleziono solo 4-5 brani per volta perche' la voce come dici tu stridula e lamentosa di plant dopo un po' mi diventa inascoltabile




Eh...e fu la stessa frase che pronunciò lo s Page stesso dopo averlo ascoltato la prima volta,in un intervista successiva dichiarerà:"Il solo ascoltarlo mi faceva sentire nervoso. A distanza di anni, accade ancora: il suo canto è una sorta di gemito primordiale".


Ti consiglio di,se vuoi,di fare un salto nei succesivi dischi come Phisical Graffiti o House of the Holy,rimangono per me dei punti innarrivabili di composizione e suoni,di un gusto preciso ma inafferabile,e che credo possano stimolare le orecchie in un intenditore di prog e jazz .




OK.
Vediamo se riuscirai ad intrigarmi quando arriverai ai due dischi incriminati

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ilNero

Reg.: 11 Apr 2003
Messaggi: 5388
Da: Napoli (NA)
Inviato: 11-07-2004 18:42  
Led Zeppelin III
Atlantic Record,1970.

1. Immigrant Song
2. Friends
3. Celebration Day
4. Since I've Been Loving You
5. Out On The Tiles
6. Gallows Pole
7. Tangerine
8. That's The Way
9. Bron-Y-Aur Stomp
10. Hats Off To (Roy) Harper


Con "Led Zeppelin III" si assiste ad una prima,inaspettata,virata della linea compositiva del gruppo.
Le atmosfere infiammate e metalliche di Whole lotta love,Hearbreaker e Comunication Breakdown sembrano ben più lontane di dodici mesi che separano questo lavoro dai precedenti,con il successo,ormai planetario,raggiunto durante un lungo tour,il gruppo si rintana a Bron-Y-Aur,nella desolata campagna gallese,dove saranno effettuate le registrazioni del nuovo disco "III".
Il risultato è un disco essenzialmente acustico e folk che presenta,inaspettatamente,almeno due brani elettrici di grandezza assoluta.
Il folk degli Zeppelin,appena sfiorato nel disco precedente con "Thank you" attinge ora dalla tradizione celtica inglese e dal country di stampo americano,compaiono mandolini ed archi a creare un sapore nuovo al suono del gruppo.
La scoperta acustica spinge Page ad esplorare strumenti medioevali inglese,liuti e viole che possono sentirsi in "Friends" suonata con un'accordatura acustica particolare che sarà un liet motiv del Page unplugged.

Pura rock-ballad è "Tangerine"dolce e suadente per la voce di Plant e la chitarra acustica di Page che,in questo pezzo,riesce a tirare fuori dalla elettrica un'assolo inaspettatamente dolce e caldo.

Decisamente diversa la traccia 6:"Gallows Pole",seppur acustica,sembra prendere ispirazione dal country americano più incalzante con un Page al banjo,sarebbe un pezzo da pura tradizione country,stilisticamente perfetta,ma la batteria mastodontica come sempre riveste il pezzo di una durezza roboante.

Bron-Y-Aur Stomp,ancora accordature inusuali,stoppature popolari rifacentesi al folk inglese di secoli orsono che scorrono attraverso un suono inaspettatamente fresco e veloce.

Si torna agli Zeppelin prima maniera,martellanti,con la trascinante "Immigrant song",per ricordare riff semplici da due note e strofe poco catalogabili nella tradizione rock conosciuta su cui si può assistere ad alcune delle più ispirate evoluzioni vocali di Plant.

Menzione particolare merita "Since I've Been Loving You".
Per molti è il pezzo più bello del gruppo.
Blues struggente,che tocca tutti i toni,musicali ed emotivi,che il genere ha dispiegato nel tempo,un blues elettrico standard,da scuola,in cui la chitarra elettrica raggiunge una dolcezza e allo stesso tempo,una forza ed una profondità con pochi eguali,attraverso una melodia assolutamente magnifica ed un suono forte e penetrante.
Stesso discorso come per "Whole lotta love",prima di Since I've Been Loving You il blues c'era già,ma ora non si chiama I'ma hootchie cootchie man,si chiama "Since I've Been Loving You" e viene proposta da un hard rock band di bianchi inglesi attraverso una magnifica rivisitazione dei canoni classici del blues elettrico americano.

"III" è un disco che segna un piccola svolta negli interessi musicali dei Led Zeppelin,una svolta fondamentale che evidenzia come l'hard rock stia cominciando ad "andare stretto" come etichetta e come definizione della musica del gruppo.Continua così la "rivoluzione formale" iniziata con "III" porterà gli Zeppelin ad eleversi oltre le alte vette della composizione rock.
La scala per il paradiso è dietro l'angolo.


Piccola curiosità.
Nel 1971,il tour europeo porterà il gruppo anche in Italia.
Il meglio che riuscirono ad offrire fu un esibizione alla rassegna buonista nazional-popolare delle belle canzoni di una volta,il Cantagiro,a Milano,tra Mino Reitano e Iva Zanicchi.Compito ingrato di aprire la serata fu affidato all'idolo della mamme e delle figlie:Gianni Morandi,che dopo aver preso una scaricata di insulti e una decina di bottigliate addosso,si guadagnò la fuga e metà pezzo,non capendo perchè,quella sera,fossero presenti migliaia di "capelloni incazzati" e non ragazzini che andavano a cento all'ora ye ye ye.Era di mezzo la sua incolumità,per fortuna.
Quando gli Zeppelin,l'hard-rock band più seguita del pianeta,salì in scena fu il tripudio,transenne contenitive in aria,invasione di palco,manganellate al pubblico e non,spero venne preso anche Mino Reitano.Risultato,il gruppo lasciò di corsa il palco dopo due soli pezzi e lasciò il nostro paese dopo due sole ore,tra denunce contro gli organizzatori e delusione dei fans,e con una promessa:"Mai più in Italia",promessa mantenuta.


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Just a perfect day,
Ma starei meglio se tu non appoggiassi quella mano sulla mia spalla.

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