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Autore Roma città aperta
misaki84

Reg.: 29 Lug 2003
Messaggi: 2189
Da: Montecchio Maggiore (VI)
Inviato: 08-01-2004 19:18  
L'ho visto qualche giorno fa, semplicisticamente dico che è un gran bel film.Ma mi spiegate perchè è considerato, quasi universalmente, un capolavoro di regia?
Io non l'ho trovata così eccezzionale, ma magari, possibilissimo, mi sono sfuggite tante cose.
Illuminatemi un'altra volta, please.
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Kim Ki-duk è un GENIO del CINEMA

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 08-01-2004 19:35  
Premetto: io non adoro affatto quel film, anzi, a tratti mi disgusta.
Il suo valore, però, rientra in tutt'altri ambiti: non sapete quanto quel film abbia inaugurato, creato, rinnovato, il concetto stesso di cinema.
L'inizio del neo-realismo.
Le basi della Nouvelle Vague.
E così via, e così via...

Non potete dire che sia un film sopravvalutato. Potete invece dire che non lo avete apprezzato affatto, che è noioso e prolisso.
Ma certe cose non si toccano...
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Rubare in Sardegna è il Male.

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fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 08-01-2004 20:56  
Un capolavoro assoluto. Ha strappato lacrime e applausi in ogni angolo del mondo. Se si considera l'incredibile momento storico nel quale è stato girato ci si chiede come diavolo sia stato possibile realizzarlo (ma forse non tutti hanno idea delle condizioni in cui versava il nostro paese nel 1945, all'indomani delle immani tragedie causate dal nazi-fascismo). Incredibile sentire parlare di luoghi comuni a proposito di questo lavoro: il neo-realismo infatti riproponeva le situazioni per quello che erano, e quella era la situazione del nostro paese durante l'invasione tedesca appoggiata dai fascisti italiani. Persino la figura del prete aderente alla Resistenza non è un personaggio inventato: trattasi infatti di don Morosini, il quale agevolò con rigore i partigiani italiani nei loro nobili propositi contro i nemici dell' Italia, cioè contro gli invasori tedeschi e contro i loro servi : i fascisti italiani.
Un film che andrebbe proiettato nelle scuole obbligatoriamente, vista l'ignoranza che circola ai giorni nostri: rappresenta la fine della seconda guerra mondiale nel nostro paese come Il Sorpasso di Risi ritrae la fine degli anni 50 e i primissimi Sessanta. Più che un film è un documentario. E' proprio l'antitesi del luogo comune : quello si trova nei filmetti americani commerciali confezionati su misura per i bambini piccoli, o per gli adulti che vogliono sentirsi bambini, non in questa pellicola che rende orgogliosi di essere italiani.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 08-01-2004 alle 23:39 ]

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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 09-01-2004 09:19  
Infatti io la prima volta l'ho visto a scuola e ricordo che rimasi impressionata proprio dal fatto che un film del genere potesse essere realizzato in quel periodo. Sono contenta che me l'abbiano fatto vedere e posso dire di averlo apprezzato forse meglio visto che in quel momento stavamo studiando proprio le stesse cose che racconta il film.
Se ci soffermiamo a pensare com'era il nostro paese in quel momento non possiamo fare a meno di riconoscere l'immenso valore di un film come Roma Città Aperta. Ma fassbinder ha già detto tutto, inutile che lo ripeta.
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Io sono grande. E' il cinema che è diventato piccolo.
I miei dvd

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Marxetto

Reg.: 21 Ott 2002
Messaggi: 3954
Da: Milano (MI)
Inviato: 09-01-2004 09:24  
quote:
In data 2004-01-08 20:56, fassbinder scrive:
Un capolavoro assoluto. Ha strappato lacrime e applausi in ogni angolo del mondo. Se si considera l'incredibile momento storico nel quale è stato girato ci si chiede come diavolo sia stato possibile realizzarlo (ma forse non tutti hanno idea delle condizioni in cui versava il nostro paese nel 1945, all'indomani delle immani tragedie causate dal nazi-fascismo). Incredibile sentire parlare di luoghi comuni a proposito di questo lavoro: il neo-realismo infatti riproponeva le situazioni per quello che erano, e quella era la situazione del nostro paese durante l'invasione tedesca appoggiata dai fascisti italiani. Persino la figura del prete aderente alla Resistenza non è un personaggio inventato: trattasi infatti di don Morosini, il quale agevolò con rigore i partigiani italiani nei loro nobili propositi contro i nemici dell' Italia, cioè contro gli invasori tedeschi e contro i loro servi : i fascisti italiani.
Un film che andrebbe proiettato nelle scuole obbligatoriamente, vista l'ignoranza che circola ai giorni nostri: rappresenta la fine della seconda guerra mondiale nel nostro paese come Il Sorpasso di Risi ritrae la fine degli anni 50 e i primissimi Sessanta. Più che un film è un documentario. E' proprio l'antitesi del luogo comune : quello si trova nei filmetti americani commerciali confezionati su misura per i bambini piccoli, o per gli adulti che vogliono sentirsi bambini, non in questa pellicola che rende orgogliosi di essere italiani.



Chapeau...
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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 09-01-2004 10:06  
me lo sono perso un'altra volta....
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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misaki84

Reg.: 29 Lug 2003
Messaggi: 2189
Da: Montecchio Maggiore (VI)
Inviato: 10-01-2004 11:31  
OK, niente da dire, ma qualcuno sa darmi qualche indicazione tecnica per spiegarmi pechè la regia è considerata così straordinaria?

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 10-01-2004 12:15  
nella mia ignoranza in materia credo che l'eccezionalità del film non stia nella tecnica registica quanto nella scelta di raccontare una storia realistica, che affrontava senza ipocrisie la situazione attuale e terribile del Paese.
se consideri che durante il Ventennio l'espressione più alta del cinema italiano era rappresentata da film come La Cena delle Beffe o i melodrammoni con Amedeo Nazzari, che distorcevano e romanzavano la realtà, puoi capire quanto fosse innovativo e scioccante un film come Roma città aperta.
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...You could be the next.

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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 10-01-2004 14:28  
Ho già avuto occasione di parlare sia di "Roma città aperta" che di Rossellini, mio maestro spirituale.
Il film fu realizzato in assoluta economia fra un teatro di posa di via degli Avignonesi e il quartiere S.Lorenzo. Le luci erano poche e scarse, per questo l'operatore Arata temeva che l'illuminazione fosse insufficiente ad impressionare la pellicola. Alla fine, però, tutto andò per il meglio.
Rossellini fu il primo ad adottare uno stile di ripresa "sporco" ed essenziale (di cui la Nouvelle Vague sarà debitrice), dettato sia dalla penuria dei mezzi che dalla volontà stesso Rossellini, il quale detestava tutto ciò che non aveva a che fare con la realtà. Il film venne proiettato in anteprima presso il cinema Quattro Fontane (per una serie di circostanze fortuite), ma non piacque a nessuno. Troppo provocatorio e sgradevole per un pubblico che era appena uscito quasi indenne da una guerra spaventosa.
Fu l'America a determinarne il successo.
Otto Preminger disse: "La storia del cinema si divide in due ere: prima e dopo Roma città aperta". Ed aveva ragione. Il capolavoro di Rossellini, più o meno involontariamente, operò una svolta nel modo di fare cinema.
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"La giovinezza è una conquista dello spirito che si raggiunge solo ad una certa età" (Proust)


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Marxetto

Reg.: 21 Ott 2002
Messaggi: 3954
Da: Milano (MI)
Inviato: 10-01-2004 15:04  
Tinto,è sempre un piacere immenso leggerti!
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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 10-01-2004 15:20  
quote:
In data 2004-01-10 15:04, Marxetto scrive:
Tinto,è sempre un piacere immenso leggerti!




Non esagerare, dài...
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