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Cinque uomini,cinque miti. |
seanma
Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 07-01-2004 15:58 |
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Ieri sera,dopo averlo finito di lrggere,ho pensato subito di consigliarvi questo libro...per me è stata(nei limiti )una folgorazione per cosa ma soprattutto per come (si)presenta.Questo libro si chiama "Gli Indisciplinati",scritto da un giovane giornalista,Luca delli Carri,che racconta in 5 densi e appassionati capitoli la vita di cinque "indisciplinati" del volante,tutti transitati sotto le grinfie del "Drake" Ferrari:Eugenio Castellotti,Luigi Musso,Alfonso De Portago,Peter Collins,Micheal Hawtorne.La carriera fulminante e per alcuni di loro anche vittoriosa è raccontata in modo a mio parere sublime,oltre le "colonne d'Ercole" di un normale libro sportivo.Delli Carri riesce a trasformare il mondo arido,tecnico,irrazionale delle corse in un universo di "cavalieri"come una volta furono definiti qui i piloti di formula 1.Ecco,mi sono sentito di consigliarvelo proprio perchè l'autore,facendo del suo libro un'opera letteraria ben al di là del semplice racconto sportivo,crea attorno alle figure di questi uomini un greve alone di mito,raccontando le corse come se si trattasse di epiche battaglie,ma nello stesso tempo infonde all'opera un tono prettamente individualistico,concentrando l'attenzione sul personaggio di volta in volta affrontato ed esplorandone fin nei recessi l'interiorità,disegnando così non un asettico quadro biografico,ma componendo una romantica e sofferta sinfonia.Dimenticavo,questi cinque eroi(perchè è così,senza abuso di retorica melensa,che tuttavia emergono,questi personaggi,dalle pagine del libro)sono tutti morti giovani,tutti al volante di un automobile,che al di là del luogo comune,nel loro caso ha rappresentato davvero un loro "prolungamento".Senza dubbio la morte ha aperto le porte a Delli Carri alla possibilità di farne un ricordo che non fosse retorico,ma appassionato,competente.
Strabiliante,però,è la struttura formale di questo piccolo romanzo di vita.Innanzitutto,impossibile trovare un libro,odierno sportivo e non,scritto così magnificamente bene come è stato scritto questo.E poi secondariamente,c'è da dire che Delli Carri inserisce fra un capitolo e l'altro,interviste fatte (da lui)a tal Romolo Tavoni,ds ferrari all'epoca dei fatti narrati nel libro(che si svolgono tutti fra il 1957 e il 1959)che diventano nella forma e nel contenuto veri e propri dialoghi,che invece che pigiare retoricamente il tasto dell'amarcord,si dirigono invece verso riflessioni che arrivano a sfiorare il filosofico.E in questo quadro,permettetemi il parallelo,Tavoni fa un po' da Seneca con Delli Carri-Lucilio,indagando ancor più a fondo la personalità dei piloti di volta in volta sotto esame,ma soprattutto proponendosi almeno nei titoli ("L'amore","L'amicizia","la solitudine"sono alcuni)di astrarsi dall'argomento in oggetto per parlare di altro.Quasi le vicende narrate fossero un pretesto per riflettere.
Non mi dilungo di più perchè parlare di questo libro è come copiarsi da sè un Renoir.Spero che questo "invito alla lettura"non vi risulti troppo barboso o inutile.Comunque,vi regalo un assaggio,l'ultima splendida pagina di questo magnifico libro.
Cos'è un pilota senza la sua macchina da corsa?un uccello senza ali?Cos'è un uomo senza sogni?un uomo morto?I sogni di Mike(Hawtorne,nda)erano finiti...
...Il rischio era che diventasse un giovane pensionato,ricco famoso e triste..
Come tutti gli uomini di prima classe non sapeva passare sopra a se stesso.
Aveva avuto un solo modo di essere e di guidare piuttosto indisciplinato e veloce.Come poteva cambiare?
Morire è sempre difficile.Spesso lungo.A volte penoso.Ma ci sono brillanti scorciatoie per raggiungere la meta senza imboccare il lungo tunnel nero
(Ora,Delli Carri,riferendosi alle pagine precedenti riguardanti la strafottenza di Mike verso la "puttana nera Morte,inscena un teatrale scontro-incontro.nda)
Arrivo la morte e gli si parò davanti.Aveva le sembianze di una donna vestita di nero.Mike aprì gli occhi e la guardò:
"Sei sicura di aver vinto tu?"gli chiese.
Era un uomo senza rimpianti.Poteva morire in pace.Non sarebbe comunque durata.(Mike Hawtorne era malato terminale ai reni,nda)
Mike spira.Ha il sorriso sulle labbra:il suo ultimo privilegio.Perchè è sciocco vivere come si vuole tutta la vita e pentirsene all'ultimo minuto.
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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Jenni4ever
Reg.: 01 Gen 2004 Messaggi: 60 Da: Monaco (es)
| Inviato: 08-01-2004 17:08 |
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wow!!!Lo compro, grazie!!!
Jenni! |
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Jakkma
Reg.: 07 Mag 2003 Messaggi: 1168 Da: Busto Arsizio (VA)
| Inviato: 13-01-2004 11:36 |
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Chi ha sentito il monologo di Marco Paolini, ispirato a questo libro? Fantastico!!! Io l'ho sentito una sera, prima della puntata di Report. Bellissimo come Paolini rendeva le mitiche radiocronache anni '50 o giù di lì, con i microfononi, la voce impostata, i termini aulici...Stupendo!!!
_________________ La storia è maestra, ma nessuno impara quasi mai niente. -Marco Travaglio-
L'indipendenza è una bella cosa; purtroppo, non ci sono uomini liberi. -Peter Gomez- |
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SBRANGO
Reg.: 24 Nov 2002 Messaggi: 459 Da: bologna (BO)
| Inviato: 18-01-2004 11:33 |
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l'ho letto, e sono d'accordo con te ,bellissimo
P.S. manco da un po....complimenti per la promozione
_________________ IL LIMITE è SOGGETTIVO |
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