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Autore Nulla è per sempre
Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 07-05-2009 16:58  
Nulla è per sempre. Ogni tanto ci penso. E man mano che accumulo esperienze di vita, mi accorgo sempre di più che il nostro è un viaggio a duemila allora, su uno shuttle che di colpo si schianterà contro il nulla. Un giorno. E ciò che ci rimane da fare, accantonata questa consapevolezza, se non vogliamo soccombere....è di divertirci il più possibile. Lo dicevano anche Pasolini, Bergman, Fellini...che la vita altro non è che una gran baracconata, marionette e burattini che hanno ciascuno un proprio ruolo, una propria utilità, ma che arriveranno a capire solamente quando sarà troppo tardi. E allora non rimane che fare festa. Una magra consolazione, in quei giorni in cui l'unica cosa che riesci a stringere fra le mani è una nebbia fredda e ghiacciata, che ti invade anche il corpo, ti ghiaccia le ossa, ti si insinua nella testa.
Ci si rende conto che questo viaggio lo si compie da soli. Ma a volte si avverte il bisogno di cercare qualcuno che ti accompagni, anche solo per un breve tratto di strada.
Ma accade anche che più cerchi questo qualcuno, meno lo trovi.

Ma d'un tratto, quando meno te l'aspetti, nella galassia più impensata, lontana anni luce da casa tua, quasi sconosciuta....qualcuno ha trovato te.
Ed anche se i tuoi occhi in quel momento stavano cercando tutt'altri soli, tutt'altri universi....l'eclissi ti si manifesta davanti. E da quel momento le stelle che cercavi non eistono più e ti accorgi che la luna è lì, ad un passo da te, splendente e lucente, mistica e sensuale, più di un banalissimo raggio di sole. Ed anche se è essa stessa illuminata dal sole, in realtà ti rendi conto che vive di una sua energia instrinseca, è lì eppure è sconosciuta, è vicina eppure è lontana, è lucente eppure è in ombra, è percepibile eppure è misteriosa. E nonostante tu credessi che il massimo che si poteva raggiungere fosse il sole, capisci in un istante che la coglierai come fosse un fiore nell'universo. Perché la cosa più preziosa che puoi trovare, è quella che non cercavi, ma che incrocia il tuo cammino nei trafficati sentieri della vita.

E cominci un altro viaggio. Un viaggio che ti distoglie dalle preoccupazioni. Un viaggio che è un'esperienza nuova. Un viaggio in orbita, senza vincoli, libero come fossi immerso in un liquido amniotico che ti impedisce di sentire i dolori, le sofferenze e che ti reintroduce magicamente ad una vita nuova, in cui tutto è più leggero, in cui tu sei minuscolo in balia di ciò che provi, che ti domina e che diventa a sua volta un universo a se stante. E senza che te ne accorgi, hai abbandonato il tuo shuttle e fluttui nell'infinito e finalmente ti senti completo, finalmente senti che la tua esistenza ha un senso.

E mentre accade tutto questo, non hai il tempo, né la necessità di accorgerti che quello che stai vivendo è un meccanismo complesso, che neppure il cervello più sofisticato del mondo (anzi, dell'universo) riuscirebbe a spiegare. E ti butti con il fiato corto ad oliare tutti i suoi ingranaggi, convinto che se nel tempo qualche elemento di questo puzzle in movimento dovesse risultare all'apparenza incompatibile, in fondo vale la pena di continuare.

Ma il tempo logora. E la ruggine comincia a farsi strada fra gli ingranaggi. Cominci a porti le prime domande, a chiederti i primi perché. Ma non ricevi risposte. E allora piano piano, senza che te ne accorgi, il distacco abissale che avevi ottenuto sul tuo shuttle si riduce, e ritrovi, mano a mano, i compagni di viaggio di sempre. Amici, genitori, parenti cari...tutta gente che di certo avevi nel cuore, ma che per un attimo avevi dimenticato, rispetto ai quali credevi di aver intrapreso tutt'altro viaggio, sciolto dalle briglie, libero da quella navicella spaziale nella quale stai lentamente calando di nuovo.

E ti accorgi di come, nonostante per diverso tempo quel qualcosa vi abbia allontanati, con questi tuoi compagni di viaggio nulla è cambiato. Perché più passa il tempo, più la consapevolezza che si viaggia insieme, ma si vive da soli....ti rende forte e rende forti anche loro. Cosa che non accade per il meccanismo, quel meccanismo pieno di ingranaggi che lentamente cominciano ad arrugginirsi, il quale è invece talmente complesso, perfido, sottilmente utopico....da pretendere di creare un'anima sola, un cuore solo da due individualità distinte.

E allora i tuoi dubbi si fanno più pressanti, ogni giorno di più: ma avrò imbroccato la strada giusta? Ma il mio viaggio non potrebbe essere a vuoto? E la risposta che ti dai è sempre la stessa: No. Perché al tempo stesso ti rendi conto che forse il tuo tentativo va fallendo, ma anche che non puoi assolutamemente pensare ad una via di fuga. E ti ritrovi, da libero e fluttuante com'eri, a vagare sperso in un infinito che ti tiene in trappola. E sai benissimo che dovresti viaggiare due volte più veloce della luce per superare quest'infinito e lasciarlo alle spalle, ma non vuoi proprio farlo. Perché adesso la tua vita non sarebbe più la stessa. E tu su quello shutte non ci vuoi proprio risalire. E mentre pensi a tutto questo, la tua minuscola ed insignificante figurina, nel nero della perenne notte spaziale, cala lentamente verso quella navicella che avevi abbandonato.

E ti strappi i capelli, e sbatti la testa contro il muro e ti guardi dentro, ti svisceri, ti rivolti come un guanto per capire dove stia il germe, il male che ti fa soffrire. E cerchi risposte in coloro che prima per un po' avevi dimenticato, ma le loro parole rimbombano appannate nella tua testa. E ti sembra che loro, tutti loro non possano capirti. Ed anche se ti rendi conto che è un disegno atroce, nel quale avevi semrpe giurato a te stesso che non saresti rientrato, in cui sono stati già tracciati i volti di parecchi tuoi conoscenti e amici, che quindi ci sono già passati prima di te....non vuoi proprio rassegnarti.

E così vivi di notte, mentre tutti loro dormono cullati da sogni di felicità che in questo momento a te sono negati. E ti aggiri come un'ombra per le stanze, li guardi, tenuti in ostaggio come sono dal loro sonno. E li invidi. E le parole che ti rivolgono sono distanti borbottii blaterati in un'aura di torpore che sembra proprio averli narcotizzati.

E allora cominci a pensare che forse anche loro, in quel preciso istante, stanno vivendo quello che tu hai vissuto prima. Magari anche loro sono stati rapiti dalla loro eclissi, anche loro sono lievitati e lievitando si sono portati fuori dalla loro navicella spaziale, vivendo un sogno di felicità.
E paradossalmente, mentre cali nuovamente nel tuo shuttle, insieme a quei tuoi compagni di viaggio....ti senti solo.
Ma di una solitudine, ovviamente, diversa da quella che avevi vissuto prima. Perché quando non hai nulla, ti fai forza con il desiderio. Quando hai qualcosa da perdere...e la stai perdendo, ti uccidi di rimpianti.

E allora ti lanci di nuovo in orbita, le provi tutte, ma proprio tutte. Ma il meccanismo che ti aveva compreso dentro di sé, cigola semrpe di più. E la passione che lo faceva girare a mille all'ora, adesso, spegnendosi lo ha rallentato, e quel che è peggio è che è subentrata la maledetta ragione, ancora lei, quella fottuta malattia di cui soffri per tua stessa natura, che ti fa fare tutti questi giri di pensiero, comunemente definiti "seghe mentali". E questa stessa ragione ti fa andare a controllare ogni ingranaggio, ogni rotella, ogni vite, ogn bullone di questo marchingegno incomprensibile...e ti spinge a prendere atto della situazione.

E con il cuore in mano, tenuto nascosto dietro alla schiena, fai l'ultimo sforzo per uccidere tutto. Il tuo corpo è pesante, pesantissimo, nell'immensità dell'universo.
Ogni respiro risuona metallicamente nel tuo scafandro di astronauta perduto. Per una volta fai i conti con le tue responsabilità....e arrivi al punto di accollarti addosso anche quelle che non sono tue.
Dentro di te c'è ancora il fuoco, ma senti che non potrà mai liberarsi come prima.
E visto che nella vita nulla dura per sempre, che non basta amare oltre ogni fine o essere amati allo stesso modo per crearsi il proprio amore infinito....quell'appagante idea di illusoria completezza si rompe "ufficialmente", restituisci quella parte che non ti appartiene più e, conn un pesantissimo tonfo, cadi esanime sul fondo del tuo shuttle.

Intorno a te, le sagome dei tuoi compagni di viaggio. Sai che con loro il cammino sarà probabilmente ancora lungo. Ma i dubbi che prima, sia pure tormentandoti, ti davano la forza di andare avanti e ti facevano sentire un energico Ulisse alle prese con la sua Odisea, adesso tornano come folletti, a sbeffeggiare la carcassa senza forze di un mezzo astronauta, caduto in una guerra contro se stesso.
E rialzando a fatica la testa, adesso, ti accorgi che ciò che hai perso era l'illusione di una certezza. Ciò che hai guadagnato è un dubbio in più:

Perché, Cristo, perché....Perché nulla dura per sempre?
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E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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TheSpirit

Reg.: 21 Set 2008
Messaggi: 3605
Da: Napoli (NA)
Inviato: 07-05-2009 17:06  
Dai che ne trovi centinaia... vabbè, facciamo decine, meglio di quella...
Scendi che è primavera, invece di fare il pisquano sesquipedale.

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EricDraven

Reg.: 02 Lug 2005
Messaggi: 22547
Da: genova (GE)
Inviato: 07-05-2009 17:10  
Tutto questo per un buco?

Dai Rich, a parte gli scherzi, su col morale. Se hai bisogno di un compagno di bevute che ti ascolti e ti dica la sua, fai un fischio.
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Da triste, apro il water

IO E LE DROGHE

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TheSpirit

Reg.: 21 Set 2008
Messaggi: 3605
Da: Napoli (NA)
Inviato: 07-05-2009 17:27  
No comunque, a parte gli scherzi, mi spiace se ci sono problemi, però:
"Andiamo, Tommy, lo sappiamo che stai passando un brutto momento per via di Lizzy, ma non è giusto prendertela con noi" (cit.)

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HaroldKid

Reg.: 11 Gen 2009
Messaggi: 4589
Da: milano (MI)
Inviato: 07-05-2009 18:45  
corsi e ricorsi umani....

dai rich.

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 22-05-2009 16:32  
Vorrei commentare ma dopo la quinta riga l'avvilimento per affrontare cotanto papierone ha preso il spravvento
_________________
Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata!

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