sebastian
 Reg.: 02 Ago 2002 Messaggi: 4437 Da: Palermo (PA)
| Inviato: 20-08-2002 00:51 |
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MESSINA, LA STORIA DEL SUICIDA "RISORTO"
Si suicida gettandosi sotto un treno, la madre lo riconosce, si fa consegnare il corpo e lo seppellisce nella tomba di famiglia nel cimitero di Messina. Ma, colpo di scena, 23 giorni dopo il «morto» ricompare sull' isola di Vulcano, si fa arrestare per tentativo di furto, subisce una condanna e sparisce di nuovo. Infine, ieri l' incontro tra il 'resuscitatò e i congiunti.
Sembra il resoconto di un libro scritto da Luigi Pirandello, con richiami espliciti al 'Fu Mattia Pascal', ma è una complessa e singolare vicenda realmente accaduta. Protagonista è Pasquale Iacopino, 48 anni, un brillante laureato in giurisprudenza a Roma che da anni ha deciso di vivere da clochard a Messina. È lui che la madre crede di riconoscere, il 31 luglio scorso, nei resti di un suicida che il 21 luglio si era gettato sotto il treno Catania-Messina, in località Mili Marina.
Ai carabinieri della compagnia Sud di Messina, che indagano sull' episodio, la donna esibisce una denuncia di scomparsa del figlio presentata alla polizia l' 8 aprile scorso. La donna col marito - un sottufficiale in pensione della polizia stradale - riconosce quei resti come quelli del congiunto. Avutoli in consegna su disposizione del magistrato, fa celebrare il rito funebre nella chiesa S.Maria di Gesù nel rione «Provinciale» della città dello Stretto e fa eseguire la tumulazione.
I primi dubbi sulla reale morte di Pasquale Iacopino il 13 agosto, quando il «caro estinto» si aggira vivo e vegeto a Vulcano e incappa in una pattuglia di carabinieri che lo sorprende in flagranza di reato per un tentativo di furto.
Processato per direttissima ottiene una condanna minima e i benefici di legge. Dopo la lettura della sentenza Iacopino fa però perdere le proprie tracce, rendendosi irreperibile.
I carabinieri di Messina avviano una nuova indagine, per verificare se l' uomo processato fosse veramente il «morto» o qualcuno che fosse entrato in possesso dei suoi documenti di identità. Ai militari, intanto, cominciano ad arrivare telefonate di cittadini che affermano di avere visto, vivo e vegeto, a Messina e dintorni il 'caro estintò. Un motivo in più che spinge la Procura peloritana a riaprire il fascicolo sul suicida e ad ordinare la riesumazione della salma, una nuova autopsia e l' esame del Dna.
Mentre il giallo 'montà e la città si divide tra 'mortò e 'vivò, arriva la svolta definitiva. È una pattuglia della polizia di stato a rintracciare, in strada, Iacopino.
Accompagnato in Questura è interrogato e gli viene chiesto se è a conoscenza del suo presunto decesso. L' uomo avrebbe replicato di essere all' oscuro di tutto. Vengono così convocati i familiari dell' uomo: arrivano la madre, la sorella ed il cognato che lo riconoscono ufficialmente durante «un incontro molto formale», riferisce un investigatore. Tanto che dopo i saluti Iacopino è uscito di nuovo ritornando, ufficialmente da vivo, nelle strade di Messina.
Le indagini dei carabinieri non si sono però ancora concluse: i militari vogliono capire come è stato possibile l' errore di identificazione e, soprattutto, chiarire di chi sia il corpo del suicida ancora seppellito nella cappella della famiglia Iacopino.
ARTICOLO PRESO DAL GIORNALE DI SICILIA.
DELLA SERIE A VOLTE RITORNANO... MA STAVOLTA NON SI TRATTA DI HOLLY
QUALCHE REGISTA EMERGENTE POTREBBE PRENDERE SPUNTO DA QUESTA INCREDIBILE VICENDA PER SCRIVERE UNA SCENEGGIATURA DI UN FILM.
CHE NE DITE?
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