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FilmUP Forum Index > Under_Score > Off Topic > IL RACCONTO DI FILMUP (10/07/2005)   
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Autore IL RACCONTO DI FILMUP (10/07/2005)
Deeproad

Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 02-07-2005 16:03  

Il racconto di FilmUP nasce da un'idea di utopia e prevede la partecipazione di tutti gli utenti del forum. Quella che leggerete di seguito in queste pagine è una sorta di vetrina contenente tutti gli interventi postati. Per quanto riguarda il regolamento e le modalità di partecipazione all'iniziativa vi rimando all'apposito topic, in cui potrete anche lasciare i vostri commenti. In caso di ulteriori chiatrimenti, dubbi, curiosità o suggerimenti vi prego di contattare direttamente utopia mediante messaggio privato.

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Ospedali, cliniche, obitori e imprese di pompe funebri sono giunti
alla sicura conclusione che attualmente i gatti non sepolti
ritornano in vita, animati da un'incrollabile ansia di vittime umane...


[ Questo messaggio è stato modificato da: Deeproad il 10-07-2005 alle 04:41 ]

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Deeproad

Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 04-07-2005 03:23  
Quella sera l'aria era stranamente calda, il ventilatore puntato al massimo verso il letto. Jole se ne stava ferma tra un cuscino ed un altro gia' da mezz'ora: sigaretta fra le labbra, pantaloncino inguinale anticaldo e un bicchiere di Bayleis liscio nella mano destra. Se ne stava immobile e pensierosa, con lo sguardo crucciato, quasi stesse meditando vendetta nei confronti di qualcuno. Sudava, sudava; il caldo era insopportabile. E la sua mente le proponeva immagini oscene, l'una dopo l'altra; immagini che non si preoccupava minimamente di allontanare dai suoi occhi, anzi, le alimentava ancora e ancora con un tiro di sigaretta e la solita canzone messa a palla ormai gia' per la quarta volta, come se potesse in un qualche modo ispirarle un corso differente degli eventi, un modo di agire che l'avrebbe portata a qualcosa di buono per se' e non certo per gli altri. Pensare troppo faceva male, questo lo sapeva. E lei si stava facendo del male gia' da mezz'ora. Le piaceva. Ci provava gusto, continuava. Alimentava questo fuoco di chimere e congetture senza dare spazio l'una all'altra: mentre ne partoriva una, gia' era la volta della prossima.

Scritto da utopia, il 02-07-2005
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Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 04-07-2005 03:25  
Povera,Folle,Jole.L'aria del ventilatore le sposta alcuni capelli corvini dal viso,il suo sguardo si sposta verso la sveglia vecchio stile, posta sul comodino.Ore 21:58.Troppo presto per tentare di dormire,troppo caldo per uscire.Jole continua a crogiolarsi nei suoi pensieri e congetture, a godere di quell'aria umida sparata sul suo viso e sul suo corpo da fata,a godere del respiro grigio della sigaretta ormai in fin di vita,ad allietarsi con le note della sua canzone.Posa le morbide labbra sul bicchiere.Il liquore scorre morbido,liscio,ad infiammarle lo stomaco.
Povera,folle,Jole.Ancora non sa,non può sapere,che a breve verrà riportata a forza nella realtà che cercava invano di abbandonare.

Scritto da 8ghtBall, il 02-07-2005
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Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 04-07-2005 03:28  
Come poteva essere, cominciò a chiedersi, che una ragazza come lei potesse starsene stesa sul letto senza fare assolutamente niente oltre pensare cose sconce, bere e distruggersi i timpani? Cosa le mancava? L'amore, il pavido amore e la misera serie di avvenimenti nefasti che lo seguono? Opuure era una soffice mano calda che le stringesse il cuore, quella che cercava? Voleva la vita e rifuggeva la morte, o tutto il contrario? Questi pensieri, si disse, questi pensieri sono fastidiosi come dei sassolini sul vetro di una finestra. Smise solo quando si rese conto che c'era davvero quel rumore fastidioso. Piccolo, ritmico, insopportabile. Posò il bicchiere sul comodino, e la cicca ormai spenta la schiacciò a fondo, quasi con rabbia, nel posacenere. Si diresse verso la finestra, camminando a piedi nudi, e si affacciò. oltre il davanzale, giù, giù per la strada, alla tarda luce di un lampione mezzo rotto, un ragazzino o presunto tale la osservava divertito. I suoi giovani occhi verdi mandavano inquietanti bagliori mentre ridacchiava "cazzo, stai peggiorando" disse il ragazzino "ci hai messo mezz'ora ad accorgerti di me".

Scritto da Saeros, il 02-07-2005
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Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 04-07-2005 03:29  
Jole guardò di nuovo verso la finestra, e si chiese dove avesse visto quel ragazzino.
Gli sembrava, infatti, un viso tantino famigliare, ma non riusciva a ricordare dove l'avesse visto.
Decise di scoprirlo, si mise addosso la sua maglietta verde acqua, i suoi jeans e scese in strada.
Il ragazzino era lì che l'attendeva, imperturbabile e con un aria, sembrò a Jole, leggermente ammiccante.
Gli chiese chi fosse, e dove si fossero incontrati, ma il ragazzo non le rispose, ma la guardò a lungo ed intensamente, con quei suoi occhi verde smeraldo, in un modo che provocò uno strano turbamento nel cuore di Jole.
Il ragazzino le si avvicinò: emanava un profumo molto forte ed esotico: il suo preferito.
Provò un piccolo brivido, e d ancora non riusciva a capire che cosa fosse.
Ricambiò lo sguardo del ragazzo, e vide che lui stava sorridendo.

Scritto da sgamp2003, il 02-07-2005
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Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 04-07-2005 03:35  
C'era qualcosa nel suo profumo che le risvegliava sensazioni assopite, lontane, ma contemporaneamente c'era qualcosa nel suo sorriso che la irritava. Forse aveva bevuto un po' troppo al club qualche ora prima, e di certo il Bayleis non l'aveva aiutata a far passare la sbornia. Lui, lui sembrava sbeffeggiarla; quegli occhi verde smeraldo diventarono ad un tratto freddi e pungenti. Inclinando leggermente il capo sulla sinistra, la guardo' diritta negli occhi e le sussurro' ad un orecchio: "Sei proprio un'ingenua, lo sai?" e intanto il sorriso si tramuto' in una risatina malefica, a tratti inquietante. Inizio' a spingerla: una, due, tre volte; Jole avrebbe voluto dargli un pugno su quel bel faccino pulito ma in quel momento tutto girava, niente era al suo posto. Si penti' d'essere uscita. Avrebbe voluto gridare ma non riusciva a connettere il cervello con la bocca. Alla quarta spinta cadde in terra, col sedere su una chiavica puzzolente il cui tanfo si mischiava a quello del piscio dei cani. Un 'ahi' le fece chiudere per un attimo gli occhi, mentre con la mano destra si strofinava la parte dolorante. Quando riapri' gli occhi, lo guardo' tra lo stupore e la paura. Non avrebbe mai pensato potesse trattarsi di lui.

Scritto da utopia, il 03-07-2005
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Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 04-07-2005 03:38  
Il grilletto che sconvolge la vita di una persona ci mette un attimo a sparare.
E proprio come in un film di Franka Potente, una macchina da presa sembra essersi fossilizzata sul mio volto coperto dai capelli arancioni evidenziatore, immobile, quasi inesistente in quel fascio di minuto dove i ricordi, come un mosaico di luci e colori, sembravano trapassarmi il cervello.
Il ragazzino, magrissimo, quasi anoressico, con la chitarra elettrica alle spalle e la t-shirt scintillante dei Pistols, mi tese la mano con un sorriso che si faceva man mano sempre più dolce.
Non ci pensai due volte ad aggrapparmi a quella mano.
Mi abbracciò. Un abbraccio del cazzo. Caldo ma dal significato che ancora non comprendevo in quel momento.
Si, è proprio vero: il grilletto che sconvolge la vita di una persona ci mette un attimo a sparare.

Scritto da NancyKid, il 03-07-2005
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Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 04-07-2005 03:39  
Jole e quello strano ragazzino, che sentiva Che già le aveva sconvolto la sua già scombussolata vita, si avviarono verso il portone del suo palazzo.
Lei barcollava, e si aggrappava a lui, ancora dolorante al fianco per la botta rimediata dalla sua precedente caduta, ed inanto cercava di trattenere i conati di vomito che stavano salendo alla sua bocca.
Intanto la sua testa girava come un vortice, e non accennava a volerla smettere.
Prendettero l'ascensore, e Jole spinse con fatica il tasto numero quattro.
Arrivati al suo pianerottolo, tirò fuori con altrettanta fatica le chiavi del suo appartamento dalla sua tasca ed apri la porta...
Non appena aperta, stremata dalla fatica e scombussolata dai fumi dell'alcool, Jole cadde a terra priva di sensi.
Il giorno dopo si sveglò con il sole negli occhi...
Riconobbe la sua camera da letto, e si accorse che vicino al comodino accanto al suo letto vi era un bigliettino.
Lo prese, e lo lesse...

Scritto da sgamp2003, il 03-07-2005
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Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 04-07-2005 03:42  
... "Fottiti,Puttana". Così Recitava il biglietto.
Stupida, era stata stupida a non capire subito a chi appartenesse quel bel visino.
Il nome ancora non riusciva a sputarlo dalla bocca ma aveva ben inquadrato l’individuo. "Forse, il ragazzo, era ancora incazzato per quella notte al vecchio pub del Gracior’s Garden..."
Pensava Jole, seduta sul letto, con il sole mattutino ad illuminarle parte del viso.
D’un tratto i pensieri di Jole la destarono dalla dormiveglia, in cui era ancora imprigionata.
Jole, con uno scatto, saltò dall’altra parte del letto, dove individuò i propri pantaloni.
Puzzavano ancora di piscio. Frugò nelle tasche, cercò forsennatamente.
Nulla.
Jole scagliò i suoi pantaloni maleodoranti fuori dalla finestra situata poco distante dal letto.
Il ragazzino si era rifatto della notte al "Gracior" sottraendole il portafoglio.
Lì dentro era piena di soldi, ne aveva parecchi. "Sarà contento adesso quel figlio di puttana" pensava tra sé e sé la ragazza.

Scritto da 8ghtBall, il 03-07-2005
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Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 04-07-2005 03:44  
Che cosa poteva fare adesso?
Derubata dei suoi soldi da un ragazzino furbo ed ammiccante, che le aveva sconvolto i sensi.
Decise di andarlo a cercare; era l'unica cosa che poteva e doveva fare.
Aprì il suo enorme armadio, e guardò la sua innumerevole schiera di vestiti, e scelse quello nero con lo spacco davanti, che aveva indossato l'ultima volta per un appuntamento galante andato male.
Si truccò accuratamente, si spruzzò il suo profumo preferito, prese la sua borsetta ed indossò i suoi occhiali da sole.
Uscì, e sul pianerottolo incontrò la sua vicina, una vecchietta acida che, dopo averla guardata con il suo solito sguardo sarcastico che a Jole dava sempre tremendamente sui nervi, le disse aspramente: "Abbiamo fatto bisboccia ieri sera, eh!" e le rifilò una risatina maligna e si allontanò.
Jole aveva voglia di strangolarla con le sue proprie mani, ma aveva qualcosa di più importante da fare: ritrovare il ragazzo ed i suoi soldi.

Scritto da sgamp2003, il 03-07-2005
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Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 04-07-2005 03:46  
Ascensore. Lampioncino rosso. Scale.
I gradini corrono sotto i suoi piedi. Ha fretta. Fretta di trovare lo stronzo.
Luce. Due salami appisolati per terra bloccano il portone a novanta gradi. L'ascensore sulla sua destra è un cargo merci carico di bustoni bianchi. Ma a che ora del cazzo è andata a fare la spesa il poveraccio del seminterrato?
Dopotutto chissene frega.
Tira dritto, supera il portone. Il marciapiede è più che altro un davanzale.I piedi stanno già per strada. Nessun pericolo: sono più le macchine degli automobilisti.Tutti, rigorosamente immobili. I semafori... maledetto chi li ha inventati. Niente auto quindi.Stavolta si gira in bicicletta. E' lì attaccata al palo. Per fortuna che nessuno l'ha rubata. Certo però che quell'attacchino dall'altra parte della strada che guarda non convince affatto. E poi, che cosa sta attacando a quell'edificio? Che c'entra il poster di Gilda? e'un lavoro del 46!!! Sarà quel cinema d'essai che organizza rassegne di vecchi film. Se solo si avesse il tempo...
La prima pedalata è pesantissima. E fa pure un caldo boia.

Scritto da gatsby, il 03-07-2005
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Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 04-07-2005 04:14  
In quello stesso momento, mentre attraversavo i numerosi semafori rossi di Londra, avrebbero potuto investirmi che oramai ero già un fantasma.
Sembrava un lieve trip in acido, dove una lacrima era sempre luccicarmi gli occhi. Non so se era incazzatura, o semplicemente il suo ricordo che ancora una volta, come già in passato, mi invaghiva e mi lasciava incapace di intendere e di volere.
Arrivo al "Docks - Music Store". Butto la bici in un angolo, mi accendo una chesterfield.
Entro e "Friday i'm in love" dei Cure mi massacra le orecchie. Brian andava pazzo per i Cure. Io li trovavo melodrammaticamente da suicidio.
"Jole, che fai qui così presto?" mi chiese Brian, che come al solito sembrava già sbronzo di prima mattina.
"Bri... ieri notte ho visto Frederich"
Fece cadere il cd dei Pumpkins che aveva in mano.
Aveva le lacrime agli occhi.
"Co... cosa fa qui a Londra?"

Scritto da NancyKid, il 04-07-2005
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Reg.: 08 Lug 2002
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Da: Capocity (CA)
Inviato: 04-07-2005 04:58  
"E che cazzo ne so, vedi di farlo sparire al più presto, cazzo." Esce dal negozio sbattendo la porta. Reinforca la bici e riprende a pedalare. E se la prima pedalata è la più faticosa, le altre non sono certo da meno per la povera Jole: trasportare i suoi 87 chili non è certo una scherzo. Soprattutto quando sei alta un metro e sessantotto e non hai mai praticato uno sport che non fosse il sesso. E poi, dove lo andava a pescare quel coglione? Dopo duecento metri inizia a capire di esser uscita solo per togliersi di torno l'odore di muffa della sua topaia, e per scacciare l'assillo degli oziosi: quello di dover trovare qualcosa da fare. Perlomeno adesso stava pedalando, perdendo quel paio di etti che avrebbe abbondantemente recuperato a pranzo. Mentre le cosce sudavano a contatto col sellino di plastica, l'aria rapida che le entrava nelle narici le consentiva di schiarirsi un poco le idee. E più se le schiariva, più le montava il nervoso pensando al suo bel portafogli camosciato in mano a quello stronzo: fin dalla prima volta che lo aveva visto aveva intuito che non valeva neppure quanto un giro d'affari di chewing-gum usate. E nei giudizi Jole c'era abbastanza ferrata. Almeno per quanto riguardava gli altri. Riguardo a se stessa, beh, le cose erano un po' meno chiare.

Scritto da Estenava, il 04-07-2005
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Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 05-07-2005 05:20  
E mentre continuava a pedalare, facendo montare sempre di più il nervoso ad ogni pompata, le affiorava sempre di più il ricordo di quella sera del 1988, in cui tutto ebbe inizio.
Quante volte aveva pensato di ritornare indietro?
Quante volte avrebbe desiderato che quella sera avesse potuto darsi malata?
E invece no.
Mentre le ruote della bicicletta sobbalzavano sul selciato sconnesso, e i polpacci cominciavano ad irrigidirsi per lo sforzo, non riusciva a togliersi dalla mente "quella sera"...

Scritto da Buttercup, il 04-07-2005
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Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 05-07-2005 05:21  
La sera in cui gli alieni l'avevano rapita e portata sul pianeta "Strumtofr" per incoronarla Reginetta di bellezza, ma lei, non sentendosi all'altezza dell'incarico, aveva rinunciato alla corona e si era fatta riportare a casa.
Aveva descritto ogni cosa ai suoi, dall'astronave fantascientifca, al pianeta ipermoderno, ma non le avevano creduto pensando ad uno scherzo.
Perchè nessuno voleva crederle.

Scritto da zagofra, il 04-07-2005
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