| Autore |
Prima Dammi Un Bacio |
Tristam
ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
|  Inviato: 22-07-2004 04:30 |
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e poi vattene affanculo...
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 27-09-2007 alle 02:32 ] |
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aralis
Reg.: 18 Ott 2003
Messaggi: 3151
Da: bolzano (BZ)
| | Inviato: 22-07-2004 08:28 |
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Ho letto, è un testo molto intenso, mi piacerebbe molto, saper esprimere i miei sentimenti, e i miei pensieri, come fai tu.
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GionUein
Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
| | Inviato: 22-07-2004 09:17 |
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Come si fa a non essere ottimisti quando si legge il Tristam.
L'ottimismo, è il profumo della vita !!!! |
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83Alo83
Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 16507
Da: Palermo (PA)
| | Inviato: 22-07-2004 10:25 |
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indipendentemente da quanto hai scritto, indipendentemente da quanto bene lo hai fatto, indipendentemente dal fatto che sarebbe un ottimo primo capitolo di un libro (magari sulla nostalgia, tipo "l'ignoranza" di kundera), indipendentemente da tutto ciò...
fank dalla.
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Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini. |
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Deeproad
Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
| | Inviato: 22-07-2004 13:02 |
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Stamattina, quando mi sono svegliato, è stato come se un treno mi fosse appena passato sopra ripetutamente. Tre ore di sonno alle spalle e nemmeno troppo intense. Avrei voluto dormire ancora, ma non sono stato in grado di riprendere sonno, un po' per colpa mia e del mio perenne stato di ansia, un po' perchè le voci dei bambini, provenienti dal giardino della mia vicina di casa, mi facevano l'effetto di una pugnalata allo stomaco. Stavo fermo, immobile sul letto ad ascoltare quelle voci che si mescolavano ai miei pensieri. Avevo gli occhi spalancati e fissavo un oggetto... ma in qualche modo cercavo di andare al di là di esso e di capire i motivi per cui quell'oggetto si trovasse nella mia camera da letto. E nel frattempo le voci di quei bambini rimbombavano nella mia testa e divenivano ricordi. Non è stato facile far riaffiorare alcuni di questi ricordi... in verità non è mai facile. Ti tormentano e ti consumano, come una specie di cancro, e tu non sei in grado di arginarli e tuo malgrado ti ritrovi costretto a subirli. Poi il presente prende il sopravvento e finisce per travolgerti come fosse un colpo di grazia ben assestato. Ciò che sei ora è frutto di ciò che sei stato in passato e, arrivati a questo punto, non so cosa faccia più male, se il presente o il passato. Ogni cosa muta e si evolve radicalmente, ma le voci restano e non smettono mai di parlarti e di ricordarti quello che sei. Niente...
Ciò che mi ha dato la forza di alzarmi dal letto stamattina è stata proprio una di queste voci... ed è tutto ciò che mi è rimasto.
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Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio. |
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Tenenbaum
Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
| | Inviato: 22-07-2004 13:10 |
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credo che dovresti utilizzare i tappi per dormire
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For relaxing times make it Suntory time |
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CEFFO81
Reg.: 09 Lug 2004
Messaggi: 534
Da: RM (RM)
| | Inviato: 22-07-2004 17:58 |
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quote:
In data 2004-07-22 13:10, Tenenbaum scrive:
credo che dovresti utilizzare i tappi per dormire
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La speranza fa il gioco del sole nel bosco, sparisce, riappare un attimo, poi di nuovo è ombra e scuro. |
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Tristam
ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
| | Inviato: 22-07-2004 18:32 |
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non cambierebbe nulla.
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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Deeproad
Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
| | Inviato: 22-07-2004 20:51 |
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denisuccia
Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
| | Inviato: 22-07-2004 23:50 |
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Ma io allora non posso fare altro che dare un bacio a Deep e Mattia...
...grazie a Dio c'è sempre qualcosa che vale la pena di leggere!
...tra l'altro ho visto solo ora il titolo del topic...
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Cause there’s a monster living under my bed
Whispering in my ear
There's an angel, with a hand on my head
He say I’ve got nothing to fear
[ Questo messaggio è stato modificato da: denisuccia il 22-07-2004 alle 23:51 ] |
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Tristam
ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
| | Inviato: 23-07-2004 14:27 |
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[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 27-09-2007 alle 02:34 ] |
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GionUein
Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
| | Inviato: 23-07-2004 16:32 |
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ilNero
Reg.: 11 Apr 2003
Messaggi: 5388
Da: Napoli (NA)
| | Inviato: 23-07-2004 18:57 |
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Sarebbe il caso di maledirti.
Ma quando quel meccanismo si innesca e si insinua sai che devi afferrarlo subito.Non puoi ricordare tutto quello che vuoi in qualsiasi momento,il varco resta aperto il necessario,sempre troppo poco.
Le storie su mio nonno,ferito alla spalla durante le Quattro Giornate.
In verità alla storia della ferita da combattente nessuno dava credito;con molta probabilità se la procurò per un puro accidente in un momento di confusione nelle strade.Non era tipo da resistenza.Era uno scialaquatore.Con i baffetti alla Errol Flynn e la cortesia superba e il fascino del vecchio nobile.Gli unici disastri della guerra che lo toccavano da vicino erano la polvere nelle strade e la chiusura momentanea dell'Ippodromo di Agnano,requisito dai tedeschi di Kesserling.
Amava le cose belle,con i primi soldi da commerciante di legnami cominciò a collezionare Macchiaioli e la Scuola di Posillipo,alcuni dei quali,pur cambiando mano,fanno parte ancora della famiglia.Bastava che un operaio gli dicesse:"Sono un pittore" e lui lo coccolava,gli aumentava la paga,pagava tele,pennelli e quant'altro.
Ed amava il buon vino.Già in pensione,comprò una piccola vigna ad Angri.Uno sputo di terra che curò fino alla morte e che fu il suo ultimo rifugio nella vecchiaia.
Il suo vezzo era produrre personalmente il vino per i matrimoni dei suoi figli.
Con tutte le sue forze costrinse i fratelli di mio padre,e mio padre stesso,a sposarsi in inverno,con la scusa del caldo,ma la verità era che voleva sentire i complimenti per il suo vino novello e non ammetteva dinieghi.
Così fece per uno dei suoi figli,forse il più coccolato,che decise di prendere moglie.
Si rintanò nella sua cantina per mesi,a fare il gentiluomo di campagna,con due poveri operai magrebini avviliti che,ammansuetiti dalla malasorte, lo seguivano come un ombra affascinati dai suoi racconti ed allettati dalle sue mance,forse più per le mance che per i racconti,ma guai a farglielo notare.
E fece il vino.Come sempre.50 bottiglie di rosso,curate ed accarezzate una per una ed etichettate affettuosamente con il nome della sposa intarsiato in lettere d'oro:"Siria"
Poche settimane prima delle nozze,quando già la casa ferveva delle ultime preparazioni,inviti di cartoncino,fiorai da pagare,prenotazioni e viaggi,lo sposo decise di mandare tutto a monte.Non si sposava più,non per ora.Era il più coccolato,e il più simile a lui.
Era il 1971.
Lo sposo era mio padre.
Ci rimase malissimo,per il vino,ma lo lasciò lì,a cullarsi,andando a curarlo e ed accarezzarlo con frequenza,sperando che sarebbe migliorato ancora,ma senza diventare poi troppo diverso,come mio padre.Sapeva di riuscire ad averne i complimenti.
Mio padre si sposò nel 1977,in inverno.
E lui,il Grande Vecchio,a settanta anni,si affannò come un ragazzino a controllare il suo vino,ed immagino il sorriso orgoglioso coi suoi baffetti da spadaccino quando vide le bottiglie con le nuove etichette d'oro:"Giulia".
Il vino era migliorato,ed anche suo figlio.
Ebbe un infarto all'Ippodromo mentre,come un patriarca,attraversava le scuderie col bastone dal pomello di avorio,e si avviava a spronare il maldestro fantino del suo cavallo.Glielo sussurrarono in clinica,mentre la sua piccola corte di affaristi e tirapiedi si radunava accanto al suo letto:"Cavaliere..ha vinto...".
L'ultima volta che lo andai a trovare lo trovai vestito,in clinica,come se stesse per uscire per prendere il caffè della mattina sulla Riviera di Chiaia,mi guardò,come a trovare le parole:"Ti chiami come me.La cosa più ignobile nella vita sono le brutte figure.E non è vero che non c'è scampo,non è vero che prima o poi si cede.Non farne mai,per non farne ci vuole forza e carattere,non tutti posso non farle.".Mi allacciò il suo Eberhard al polso.
Morì due giorni dopo nel novembre dell'88,in inverno.
E' uno dei ricordi più dolci e importanti per me stesso e per il mio carattere,ed ogni volta che ci penso,come oggi,mi voglio un pò più bene.
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Just a perfect day,
Ma starei meglio se tu non appoggiassi quella mano sulla mia spalla. |
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denisuccia
Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
| | Inviato: 24-07-2004 00:02 |
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che belle queste cose...
io invidio tanto mattia perchè le riesce a raccontare...
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L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi. |
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Pythoniana
Reg.: 06 Lug 2004
Messaggi: 1257
Da: Gorizia (GO)
| | Inviato: 24-07-2004 15:46 |
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Ringrazio anch'io.
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"Riempi il tuo cranio di vino prima che si riempia di terra, disse Kayam." Nazim Hikmet |
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