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Autore Even birds dream of freedom
seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 21-01-2004 16:01  
ANCHE GLI UCCELLINI SOGNANO LA LIBERTA’

C’era un gran fermento all’interno della penna di plastica. La C, ritta sull’uscio, controllava i movimenti della mano, girandosi ogni tanto ad assicurarsi che le sue compagne, impazienti di uscire, fossero tutte in ordine. <<D’accordo, ragazze, ci siamo!>> strillò ad un tratto. <<Tutte ai vostri posti! A, R, dietro di me; M, smettila di giocherellare con la A e tieniti pronta!>> La M era particolarmente vivace.
La penna sostò a lungo sul foglio, tremante, poi si udì distintamente un sospiro lacrimoso e venne di nuovo appoggiata sul tavolo.
Le lettere esplosero in urla di disapprovazione, e non trovarono di meglio che prendersela con le proprie vicine. In breve, nel pennino si scatenò il caos. La R e la O se le davano ferocemente di santa ragione, ma la più accanita era senza dubbio la T, mentre la C in disparte contemplava la scena scuotendo la testa. Si trattava di una ragazza innamorata, quella che stava per scrivere, pensò cupamente. "Caro Marco, è da tanto che desidero parlarti, ma..." Sì, convenne con la A, erano in presenza di un’Indecisa, e questo complicava ulteriormente le cose.
La C si ritirò nelle sue accorate riflessioni. "Sempre prigioniere, sempre! Gli uomini ci creano col pensiero e poi ci sbattono in questi insulsi tubetti in mezzo al fango, e noi dobbiamo starcene pigiate strette tutto il tempo finché non si decidono ad esprimere le loro idee. Guarda tu che elementi abbiamo, guarda come morde e scalcia la V! Oh ma io non ne posso più di questa vita grama, voglio uscire e distendermi comodamente sul foglio, almeno lì le altre se ne stanno ferme e c’è un po’ di pace!" Proprio mentre pensava questo, sentì la corrente d’aria della libertà e trionfante realizzò che era arrivato il momento tanto atteso. Con pochi secchi ordini richiamò le sue vicine e si apprestò a lanciarsi dal pennino alla carta, così bianca e accogliente.
Il fiume d’inchiostro scorreva, scorreva..e si ritrovò in una verde pianura punteggiata di fiorellini. Il sole li stava svegliando con piccoli colpetti gentili, ed essi stiracchiavano le foglioline sbadigliando con aria assonnata. Le farfalle, lievi messaggere del cielo, si posavano delicatamente sui ritardatari che stentavano ancora a schiudersi e indugiavano beatamente nel ricordo di qualche sogno. Infine, tutti i fiori salutarono con un gioioso canto di profumi la loro madre splendente, facendosi solleticare i petali dalle scherzose brezze mattutine.
Bisogna sapere che in quei deliziosi frutti della terra abitano delle creaturine alate che, percorrendo ogni giorno le distese fiorite del mondo, spargono polverine con le minute bacchettine di stella; al calar della notte queste fatine, piuttosto stanche dalla giornata, fanno ritorno al loro fiore, e si immergono in dolci sogni di fiaba, fino alla mattina successiva, quando, riconoscente per i servigi resi alla natura, il sole le bacia maternamente in fronte augurando loro una buona giornata di lavoro.
Queste fatine nascono dai germogli di una pianta particolare, che cresce nei pressi del letto del sole, dove le nuvole prendono forma e la luna riposa solitaria in attesa di sostituire la sorella. Alcune fatine sono delle vere e proprie veterane, e prediligono come casa i fiori più grandi, dove possono sdraiarsi comodamente per riposare le stanche gambine; altre sono giovani, molto vivaci e dinamiche, e spesso si riuniscono in gruppetti a chiacchierare e scherzare con le farfalle, che sono contente di unirsi ai loro giochi.
Ma non sempre un fiore ha la fortuna di condividere il sonno con una piccola deliziosa coinquilina. Avviene spesso che la natura non elargisca a tutti i suoi figli la perfezione d’essere, e quindi nascano degli elementi che possiedono qualche lieve difetto, che però li condiziona per tutta la vita.
Capitò a un tulipano di non riuscire a schiudersi. Ciò era dovuto al fatto che una fatina un po’ sbadata aveva sparso la sua polvere su un terreno piuttosto duro, all’ombra di un castagno, e quindi le condizioni di vita del povero tulipano erano assai precarie. Era di un bel colore rosso vivo, ma per quanto si sforzasse non riusciva proprio a sbocciare, e ne soffriva molto poiché non godeva del calore del sole e nessuna creaturina alata gli faceva compagnia, rallegrandolo con gaie chiacchierate serali. Ogni giorno se ne stava in disparte imbronciato, bramoso di vedere il mondo e stringere rapporti con i suoi simili. I pensieri che risuonavano da petalo a petalo erano più o meno questi: "Sempre prigioniero, sempre! Non ho mai visto la luce del sole, non ho mai assaporato su di me le gocce di pioggia nei giorni nuvolosi, non ho mai scambiato una parola con le care signorine che mi svolazzano accanto senza posa, e so che il giorno della fine è vicino...Essere liberi, oh potersi stagliare orgogliosi contro l’azzurro del cielo, e offrire il volto alla nostra comune madre sempre prodiga di calore e affetto! Ma il destino mi ha riservato una vita breve, piena di affanni, e isolata dal mondo.."
Era anche un tulipano visionario. Una notte ebbe la fugace visione apocalittica di tre uomini che con un tagliaerbe recidevano tutti i fiori della valle. Sentiva fin dentro la corolla le grida di tutti quei figli strappato al seno della madre, e tremava d’angoscia sul gambo sottile.
I fiori gridavano ancora quando vennero appoggiati sul tavolino di ferro battuto della terrazza. <<Per lei, madame>> annunciò con sussiego il cameriere dell’albergo, mattiniero nella sua impassibilità piena di degnazione. Madame era appoggiata alla balaustra e fumava una sigaretta sottile. Il cameriere rientrò nella suite con il vassoio della colazione, e dopo poco si sentì la porta richiudersi. "In fondo la vita fa ridere" stava pensando Madame nella sua vestaglia rossa. "Gli uomini fanno ridere. Mi comprano per una notte e fanno di me un giocattolo per divertire la loro vanità; il giorno dopo vengo trattata come una principessa dai loro sottoposti. Belli quei fiori però" Si era girata, sigaretta in mano, a guardare il grande mazzo di tulipani rossi e gialli. "Probabilmente avrò ricevuto più fiori io di tutte le mie compagne di liceo messe assieme."
Madame aveva frequentato l’università per qualche tempo. Poi era avvenuta quella che chiamava ironicamente "la disgrazia". Aveva conosciuto uno studente di medicina, con tutti i requisiti per essere un figlio di papà in piena regola, ed era rimasta incinta. I genitori di lei da allora avevano considerato intollerabile la presenza della figlia a tavola, ed eccola approdare all’ultima meta, la strada. Naturalmente aveva mollato l’università, una carriera che del resto non aveva futuro, e grazie al suo bel corpo e alla sua simpatia si era fatta una "reputazione" tra le prostitute d’alto bordo. E ora rideva.
"Da bambina avevo tanti sogni. Una pittrice come la mamma, dicevano con ammirazione e affetto i parenti di giù. Alle medie volevo diventare una modella da televisione, al liceo mi vedevo come chimica in un laboratorio, magari d’oltreoceano. Forse una delle mie amiche adolescenti, così serie e determinate, riuscirà a diventare qualcuno" Il sorriso era poco a poco svanito. "Ma, accidenti, solo io so cos’è la vita, quando le tue illusioni ti si sbriciolano davanti agli occhi, e ti ritrovi sola nella tua scorza dura che non può concedersi spiragli di spontaneità, quando non hai uno straccio decente di casa, e non c’è un cane che ti voglia sposare per il tuo "passato"; io morirò prigioniera di un attimo che non riesco a cogliere." Una lacrime scendeva lentamente sul suo bel viso. "Prigioniera, sempre prigioniera! Ma le sbarre sono mie, ed è questa la mia disperazione..."
L’uccellino venne bruscamente risvegliato da una mano che apriva la gabbia. Le lettere, il tulipano e la prostituta si confusero insieme nella sua testolina, per poi scomparire.
La prima cosa che focalizzò fu la porticina spalancata, e il suo piccolo cuoricino diede un balzo. Mosse le ali cercando di recuperare le forze per spiccare il volo...ma la grande mano intralciò l’uscita, mise a posto la ciotola riempita nuovamente di becchime e in men che non si dica la porticina venne richiusa.
Il sole lo illuminò in pieno facendo risplendere i suoi lucenti occhietti. Un’altra notte era trascorsa.



Sperando di non farle un torto troppo grande,rendo possibile a tutti la lettura di questa nuova fatica della "nostra" Ondina..che persdonate la piaggieria,ma merita davvero di essere letta.

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Ondina
ex "Plumett"

Reg.: 24 Apr 2003
Messaggi: 2205
Da: Padova (PD)
Inviato: 21-01-2004 18:31  
...anche se presumo che nessuno lo farà...
sono commossa...
_________________

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mulaky

Reg.: 09 Lug 2002
Messaggi: 32104
Da: Catania (CT)
Inviato: 21-01-2004 18:53  
ondina, ma scherzi?? è davvero bello!!
complimenti!!!!

_________________
ed ho trovato tutto il vuoto del mondo
in una carezza di compassione
Adesso che sto in questo inferno
angeli, amici e fratelli hanno preso il volo
ed ho trovato tutto il vuoto del mondo
nelle tue tasche nei tuoi rimorsi


[ Questo messaggio è stato modificato da: mulaky il 21-01-2004 alle 18:57 ]

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Ondina
ex "Plumett"

Reg.: 24 Apr 2003
Messaggi: 2205
Da: Padova (PD)
Inviato: 21-01-2004 19:29  
quote:
In data 2004-01-21 18:53, mulaky scrive:
ondina, ma scherzi?? è davvero bello!!
complimenti!!!!

_________________
ed ho trovato tutto il vuoto del mondo
in una carezza di compassione
Adesso che sto in questo inferno
angeli, amici e fratelli hanno preso il volo
ed ho trovato tutto il vuoto del mondo
nelle tue tasche nei tuoi rimorsi


[ Questo messaggio è stato modificato da: mulaky il 21-01-2004 alle 18:57 ]


grazie cara...
_________________

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mulaky

Reg.: 09 Lug 2002
Messaggi: 32104
Da: Catania (CT)
Inviato: 21-01-2004 19:38  
prego! sei davvero brava a scrivere
_________________
What you fear in the night in the day comes to call anyway

Well darling if the shit came out then, I suppose that the shit went in

(A.D.)

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ZoraDomina
ex "Dalila"

Reg.: 30 Lug 2002
Messaggi: 4182
Da: vico equense (NA)
Inviato: 21-01-2004 20:53  
sono d'accordo con seanma.
agli uccelli serve libertà non la claustrofoba atmosfera di uun profilattico.
_________________

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Harumy

Reg.: 30 Nov 2003
Messaggi: 1673
Da: comacchio (FE)
Inviato: 21-01-2004 21:37  
quote:
In data 2004-01-21 20:53, ZoraDomina scrive:
sono d'accordo con seanma.
agli uccelli serve libertà non la claustrofoba atmosfera di uun profilattico.


...........
_________________
It's meeting the man of my dreams
and then meeting his beautiful wife
and isn't it ironic...don't you think

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Ondina
ex "Plumett"

Reg.: 24 Apr 2003
Messaggi: 2205
Da: Padova (PD)
Inviato: 21-01-2004 22:06  
lo so,Harumy,che ci possiamo fare?...
_________________

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ZoraDomina
ex "Dalila"

Reg.: 30 Lug 2002
Messaggi: 4182
Da: vico equense (NA)
Inviato: 21-01-2004 23:18  
Harumy+Ondina=13 anni.
_________________

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 21-01-2004 23:24  
quote:
In data 2004-01-21 22:06, Ondina scrive:
lo so,Harumy,che ci possiamo fare?...




Eccheccazzo, ha fatto una battuta...
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E' ok per me!

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 22-01-2004 14:20  
un po' triste non saper far altro....

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Ondina
ex "Plumett"

Reg.: 24 Apr 2003
Messaggi: 2205
Da: Padova (PD)
Inviato: 22-01-2004 15:02  
quote:
In data 2004-01-21 23:18, ZoraDomina scrive:
Harumy+Ondina=13 anni.



ma no!molto meno...
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ZoraDomina
ex "Dalila"

Reg.: 30 Lug 2002
Messaggi: 4182
Da: vico equense (NA)
Inviato: 23-01-2004 00:50  
ma seanma non doveva andarsene?boh...
_________________

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