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FilmUP Forum Index > Under_Score > Off Topic > Addio militare o civile   
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Autore Addio militare o civile
Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 05-07-2003 16:41  
Ovviamente ognuno puo' intendere il cinema, come qualsiasi altra disciplina, come crede. Basta che la riflessione che ne nasca sia una riflessione potente... Che dimostri insomma delle basi solide.
Il cinema e' narrazione, come la maggior parti delle arti figurative, (quindi anche letteratura) perche'da una parte non potendo sfuggire dall'iconongrafismo e' ovvio che rappresenti oggetti che in maniera piu' o meno simbolica o naturalista si offrono di farsi carico di un evento, ma e' anche vero che e' tendenza comune del fruitore, per riuscire a capire o credere di farlo, trovare un filo narrativo anche quando questo non c'e'o segue un percorso invisibile.
Il cinema poi e' narrazione perche' e'fatto di inquadrature che narrano come ho gia' ampiamente ripetuto nei miei messaggi precedenti.
Io non credo di avere un'idea radicalmente estrema. Anzi e' radicale solo agli occhi poco allenati che quindi lo credono. La mia idea e' semplice e banale. E' l'idea di tutti i critici e teorici del cinema. Non c'e' nulla di tanto sconvolgente o di radicalmente sbagliato....
NOn esiste l'analisi del film. Esiste qualla dei film. Tanti film. Ogni volta diversi, che offrono problematiche diverse.
Un film come "Sicilia!" e' geniale soprattutto per le cose che dice. Guardi quel film e i dialoghi sono stupendi, fanno sorridere ed emozionanao. Puoi dire che un film e' bello per le cose che dice?
Puoi si. Ma sbagli. Sbagli per ignoranza. Dici sicilia! e' bello per i dialoghi e poi si scopre che i dialoghi sono tratti da un libro scritto nel 1930 da Vittorini.... I dialoghi sono identici a quelli del libro (li ho comparati io)... spiaccicati.,
E allora dove sta il cinema? Dov'' il cinema se non nel visivo? Se non nella tensione che corre tra scelte e visualizzazione di queste scelte?
Come e cosa entra in due ore di visivo e perche'? Questo bisogna chiedersi. Personalmente mi capita spesso di leggere i libri da cui i film vengono tratti. si creano due strutture comparative. capisci meglio e critichi anche meglio un lavoro e le intenzioni di un regista conoscendo la fonte da cui trae i suoi film....
Il cinema si appoggia a tante discipline diverse. Ma dove e come il cinema sintetizza questi differenti apporti per farsi "linguaggio" autonomo, capace insomma di usare ma di essere e non di essere solo usato?
Seanma vedere i film cosi' come mi sembra di capire(daquello che dici e da quello che hai sempre scritto) che li vedi tu e' come leggere un libro per leggere una storia, e' come leggere un libro per godersi la narrazione.....
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 05-07-2003 16:51  
quote:
In data 2003-07-05 16:41, Tristam scrive:
E' l'idea di tutti i critici e teorici del cinema.



Lasciamo perdere la critica odierna ... fa solo più confusione ... sembra non abbia imparato un cazzo dalla teoria e critica precedente ... il che non è positivo! Io l'ho detto qui si torna indietro il cinema non è più cinema ... solo patetica emulazione di qualcosa ... finche la critica si fermera a criticare un supporto narrativo non facente parte del cinema e in più con delle 'stelline' senza disquisire sul perchè andremo solo affanculo ... indietro ma sempre affanculo (unica e sola meta)!!!
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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 05-07-2003 16:56  
beh ma questa che citi e' la critica per chi di critica e di cinema ancora non ci azzecca. Il fatto angoscioso e' che occuapa tutti gli spazi, poiche' ormai il cinema e' il luna park (e quindi la critica e' fatta per persone standard che vanno al luna park)....

Ma esistono grandi scrittori anche adesso...
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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 05-07-2003 17:02  
Hanno poca visibilità ... troppo poca!!
Se si pensa che le migliori riviste critiche vengono vendute rigorosamente nelle librerie a prezzi esorbitanti ...

Ovviamente parlo della situazione italiana ... in Europa (in Francia) sarà tutto diverso ... spero!!
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 05-07-2003 17:32  
Mi sembra che si stia un po,come dire,perdendo l'obiettivo...cosa volevamo dimostrare???forse la vera Natura del fenomeno Cinema?Non Credo.E dubito anche che le nostree idee possano avere punti in comune,ma perchè non provarci??

Ti(vi)pongo una domanda:se ponessimo la questione a tutto il Forum quanti credete che saranno della visione di Tristam?Con questo non la voglio denigrare,sia chiaro,ma secondo me si ritorna al solito discorso di elitarietà...Propugnando questa teroria,il Cinema appare come qualcosa non conforme affatto a quello che vediamo da 30 anni,mettiamo(parlando sempre di grande distribuzione).Non so,forse hai ragione tu,Tristamma la mia capiccia dura non si rassegna.
Prendiamo 2001,ad esempio.L'immagine cattura ,è magica,attraente,in sè molto significativa,ma non c'è solo questo.Senza la musica,senza i dialoghi,non sarebbe lo stesso.Hall,per dirna una,non può essere muto,perchè proprio le sue parole ne danno la caratterizzazione necessaria a una primaria comprensione.Ma adesso prendiamo Barry Lyndon.E' il trionfo dell'estetismo sfrenato,d'accordo,ma sarebbe solo un insieme di stupendi quadri senza la musica e la narrazione che danno la giusta dimensione all'opera.Ma la minestra è sempre la stessa,in fondo.Tu dici che il Cinema è fatto SOLO di inquadrature montate assieme e ammetti candidamente di infischiartene di cosa viene detto.Sciusa ma ame questa continua a sembrare una visione terribilmente parziale,non tanto e non solo considerando la fruizione di singole opere,ma piuttosto come visione.D'accordo c'è Fereri,ci sono stati i film muti,c'è Truffaurt,ecc....ma essi sono solo una milionesima parte di ciò che il Cinema è stato storicamente.Se vogliamo poi guardare megli,addirittura Kubrick da te definito uno degli ultimi autori con cui abbiamo a che fare,esce da questi canoni,affidando sì gran parte alla componente visiva che però senza le altre sarebbe monca.
Devo non aver capito nulla,perchè mi sembra impossibile che tu deliberatamente scarti questo logico fatto,LOIGICO attenzione:ogni arte è fatta di componenti e se ne manca anche solo una,l'arte si deartifica...a maggior ragione questo vale per il Cinema che è la summa di tutte le forme d'arte:letteratura,arti visive e arti sonori.

Si devo proprio aver frainteso,perchè quanto appena scritto mi sembra incontestabile,a meno di voler ammettere la tua malafede,cosa che non faccio e menchemeno la tua stupidità....
_________________
sono un bugiardo e un ipocrita

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 05-07-2003 18:41  
Continui a ripetere una cosa che io non ho detto. Il fatto che io me ne possa infischiare di ciò che si dice in un film non ha nessuna rilevanza nel giudizio finale che io esprimo su un film.
Ma tu credi che io sia ancora qua a piangere sulla fine del cinema muto? Credi che io per ogni film che vedo tolga l'audio rifiutandomi categoricamente di ascoltare ciò che viene detto o che musica viene utilizzata?
Secondo me stai portando avanti un concetto che non sta in piedi e che nemmeno io potrei mai difendere. O forse non ci leggiamo con chiarezza.
Mi ripeto ancora una volta, seppure mi venga quasi il vomito, che un film è fatto di tanti apporti e questi apporti sono veicolati dal cinema. Che ci siano i dialoghi e la musica va benissimo. Sono parte integrante del film. Amo i musical, i film dei marx, Truffatu, Godard e Bresson. Tutti cinema che usano largamente la parola e la musica.
Tutto sta nel come e nel quanto.
Come si presenta un film? Cosa fanno i dialoghi che non potrebbe fare il visivo? La musica quanta importanza ha e dove si posizione rispetto al film?
Queste sono domande che bisogna farsi quando si vede un film. Non stare ad ascoltare il sonoro e dirsi "che belle musiche, che dialogo splendidamente risolto!". Se si sta sull'oggetto particolare non si vede il film. Prima di ascoltare e vedere ci vuole un approccio critico che stia sopra, in alto. Perchè, come e quanto. Tutte domande che si incrociano e si intrecciano per scoprire le intenzioni, le necessità e le scelte di un regista. Poi dopo possiamo anche ascoltare e vedere i casi specifici all'interno del film e analizzare inquadrature e sonoro.
Mi sembra che tu stia solo cercando di snaturare il più possibile un discorso per creare delle categorie contrastanti...
Credo che se avessi letto con maggiore attenzione alcune delle mie recensioni avresti già capito il mio punto di vista...
_________________
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 05-07-2003 19:31  
quote:
In data 2003-07-05 18:41, Tristam scrive:
Continui a ripetere una cosa che io non ho detto. Il fatto che io me ne possa infischiare di ciò che si dice in un film non ha nessuna rilevanza nel giudizio finale che io esprimo su un film.
Ma tu credi che io sia ancora qua a piangere sulla fine del cinema muto? Credi che io per ogni film che vedo tolga l'audio rifiutandomi categoricamente di ascoltare ciò che viene detto o che musica viene utilizzata?
Secondo me stai portando avanti un concetto che non sta in piedi e che nemmeno io potrei mai difendere. O forse non ci leggiamo con chiarezza.
Mi ripeto ancora una volta, seppure mi venga quasi il vomito, che un film è fatto di tanti apporti e questi apporti sono veicolati dal cinema. Che ci siano i dialoghi e la musica va benissimo. Sono parte integrante del film. Amo i musical, i film dei marx, Truffatu, Godard e Bresson. Tutti cinema che usano largamente la parola e la musica.
Tutto sta nel come e nel quanto.
Come si presenta un film? Cosa fanno i dialoghi che non potrebbe fare il visivo? La musica quanta importanza ha e dove si posizione rispetto al film?
Queste sono domande che bisogna farsi quando si vede un film. Non stare ad ascoltare il sonoro e dirsi "che belle musiche, che dialogo splendidamente risolto!". Se si sta sull'oggetto particolare non si vede il film. Prima di ascoltare e vedere ci vuole un approccio critico che stia sopra, in alto. Perchè, come e quanto. Tutte domande che si incrociano e si intrecciano per scoprire le intenzioni, le necessità e le scelte di un regista. Poi dopo possiamo anche ascoltare e vedere i casi specifici all'interno del film e analizzare inquadrature e sonoro.
Mi sembra che tu stia solo cercando di snaturare il più possibile un discorso per creare delle categorie contrastanti...
Credo che se avessi letto con maggiore attenzione alcune delle mie recensioni avresti già capito il mio punto di vista...


non preoccuparti..ora ho capito e mi sembra molto più ragionevole..nessuno però ha mai detto (menchemeno io)che le musiche e i dialoghi sono belli in se e per sè,ma in rapporto a qualcos'altro.

Io mi immagino un corpo fatto di tanti organi che cooperano l'uno coll'altro x il corretto funzionamento dello stesso.
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sono un bugiardo e un ipocrita

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 05-02-2004 14:17  
[quote]In data 2003-07-03 18:42, Tristam scrive:
D'altra parte pensiamo a Kubrick.... praticamente la maggior parte dei suoi film sono tratti da libri.... Ok? Quindi la storia è già stata da qualcun altro scritta e anche scritta e raccontata meglio di quanto si possa fare in poche ore, seppure Shining sia un libro pessimo e anche 2001, che non ho letto, ma così mi sembra di capire.
Quindi poichè spesso esiste una storia che pre-esiste a Kubrick dire che si guarda il suo cinema per quello che racconta vuol dire in poche parole apprezzare chi ha scritto la sceneggiatura e non chi ha fatto il film.


Sei in confusione totale.
A parte il fatto che per film come Arancia meccanica fu Kubrick stesso a scrivere la sceneggiatura .............Perchè nel momento stesso che una storia diventa un film è l'immagine (in alcuni casi, perlomeno) a raccontare.
Quindi è ovvio che se vogliamo apprezzare e criticare positivamente un film come Arancia meccanica non possiamo farlo che dal punto di vista dell'immagini, perchè il libro, a parità di storia raccontata, è superiore al film di 100 volte...



Il libro (anche se l'ho letto l'ultima volta 10 anni fa e ho un vago ricordo) non racconta la stessa storia del film. Ma che significa a parità di storia trattata??
Qui si tratta di un autore e del suo libro,e di un altro autore e del suo film (ricavato da un libro)che prende spunto per rielaborare attraverso le immagini (quindi un altro linguaggio) una storia che alla fine è per forza di cose diversa da quella del libro.
Se nel libro si da molto più spazio alla violenza del singolo,nel film il discorso si addentra molto di più nella violenza sociale,delle istituzioni.
Ancora:
Nel film uno dei leit motiv è l'occhio e lo sguardo. E' un bellissimo tema proposto attraverso le immagini,la forza dirompente delle immagini del capolavoro di Kubrick,Alex e i suoi sguardi in macchina,Alx che "usa" la mdp come palcoscenico delle sue bravate,quindi la messa in scena della messa in scena,Alex costretto allo sguardo....eccetera.
Nel libro davvero puoi trovare questi temi? Alex che guarda nella macchina da presa?

E' una follia solo paragonare il libro ad un film,che altro non è che una rielaborazione molto personale del regista dell'opera di qualcun altro.
Kubrick si è sempre basato su dei libri (salvo qualche raro caso) sfruttando questi per arrivare a qualcosa di altro,di completamente diverso dal testo di base.
Non a caso gli scrittori dai cui libri basava i suoi film si sono quasi sempre sentiti traditi poichè ,ad esempio,il film Lolita è qualcosa di assolutamente,completamente diverso dal libro di Nabokov,così come Shining,che ha solo nei tratti più superficiali una base con il libro di King,a cui il film non piacque -e che rifece con risultati disastrosi!

lo stesso Kubrick,che per Lolita non si dichiarò del tutto soddisfatto,ammise che era impossibile trasferire in un film la potenza e la bellezza del linguaggio di Nabokov.
Il film si presenta come qualcosa di molto diverso e un paragone è inaccettabile,poichè un film non è quasi mai,per qualsiasi autore,la trasposizione letteraria di un romanzo.
Quando si è cercato di trasferire in immagini l'esatto contenuto del linguaggio di uno scrittore il risultato è sempre stato un fallimento pressochè totale.

Ogni paragone tra libro e film è assolutamente fuorviante e non può esistere alcuna "parità di storia trattata".
Siamo su due livelli completamente differenti.

Certo viene spontaneo paragonare questi due elementi;sarebbe facilissimo affermare che Fahrenheit 451 di Truffaut è un film assolutamente mediocre rispetto al libro.
Il libro di Bradbury è un capolavoro,il film di Truffaut un modesto filmettino che non ha assolutamente alcuna potenza visiva,fiacco,senza forza,una serie di immagini affievolite se si tralasciano forse le prime sequenza con le inquadrature delle antenne delle case...oppure il finale...in ogni caso va evitato un paragone con il libro le cui tematiche non è detto che interessassero Truffaut e che magari lui volesse parlare di qualcos'altro,come sicuramente ha fatto anche se con risultati modesti.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 05-02-2004 alle 14:24 ]

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Tristam
ex "mattia"

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Da: genova (GE)
Inviato: 05-02-2004 18:56  
Quilty non possiamo continuare un discorso se tu stesso basi tutte le tue congetture su un ricordo vecchio di 10 anni. Mi sembra che quanto tu dica impedisca completamente un confronto se non unicamente su un piano ideologico, ad hoc e specifico.
Il tuo, in questo caso, è l'amore sfrenato per Kubrick che non sapresti altrimenti che difendere con le solite frasi lette e rilette (non che ce l'abbia con te per carità, ma so che è così).
La mia si basa su una semplice idea, che non riguarda direttamente Kubrick, ma le persone che lo amano.
In sostanza la maggior parte delle critiche (positive) su Arancia Meccanica (film) vertono sulle tematiche della violenza e sulla scelta del regista di presentare un mondo di violenza, ecc ecc... o su spiegazioni ad hoc unicamente pensate per il film e non tanto per Kubrick e il suo stile.
Quindi poichè ho passato un periodo nella mia vita profondamente immerso in questa opera (doppiamente, sul lato letterale come quello filmico) ti posso assicurare che questo tipo di critiche sono critiche che non riguardano assolutamente il film bensì il libro. E poichè è troppo facile parlare sempre e solo di storia, o di tema trattato in un film, specialmente da Kubrick, ricordo per l'ennesima volta che se vogliamo parlare di Kubrick lo si deve fare su un piano filmico e non su quello scritturale, perchè il libro tratta le stesse tematiche del film, in maniera più ampliata e completa.
Fu, non a caso, lo stesso Burgess a dirsi pentito di avere scritto un libro così, in quel modo.
In pratica riconoscere dei meriti su questo piano a Kubrick, vuol dire, unicamente attraverso una "metonimia ignorante", riconoscerli a Burgess. Si dimentica soltanto che pre esiste un libro. Tutto qua.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 05-02-2004 alle 19:43 ]

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 05-02-2004 19:17  
Ah, tra l'altro rileggendo randomly quello che venne scritto ho trovato questa cosa su cui tu, saggiamente, hai deciso di sorvolare.
Forse se avessi letto non avresti speso tempo ad aggiungere altre cose...
Aspetto che te le riporto di seguito:

1.
quote:
Quei registi che fanno un film trasportando in immagini un libro di solito falliscono. Alla base della processualità delle due discipline ci sono sistemi linguistici totalmente differenti. Possibilità che ha solo la letteratura o che invece a volte ha solo il cinema. La letteratura crea "emozioni" o immagini mentali non definite e non definibili che hanno nel lettore un margine di modifica impressionante. A volte succede che una frase possa suscitare, in base a come ci costruiamo un immaginario personale, cose totalmente diverse da persona a persona.



2.1.
quote:
io potrei descriverti minuziosamente l'arredamento della mia stanza, dandoti coordinate precissisime, misurazioni, metratura e specificando (sempre nella descrizione) oggetti e relazioni tra oggetti, ma sarà la tua mente a decidere come vederla.



2.2.
quote:
Ma a che pro dovrei fare questa descrizione?
Per prima cosa quindi bisogna scegliere un fine, seppure nascosto. Il cinema questi fini li diluisce per necessità, perchè 1. probabilmente non riuscirebbe a descrivere con queste modalità. 2 questi artifici non potrebbero mai interessare alla generalità o anche solo alla specificità del film...
Quindi è ovvio che tra libro e film non ci sono mai parallelismi particolareggiati. Le discipline sono diverse, mai una migliore dell'altra....



3.
quote:
Kubrick io so che questo lo sapeva. E' evidente. Se Arancia Meccanica fosse stata la trascrizione del libro (cosa per altro impossibile) allora non perderemmo nemmeno troppo tempo a licenziare il regista.
Il fatto è che comunque una trascrizione libro-film è praticamente e ontologicamente impossibile. Proprio per la differenza dei mezzi che usano le due discipline. Il grande merito di un film (con sceneggiatura non originale) sta anche nella trasformazione e nell'adattamento del romanzo in immagini.
Questo io non l'ho mai negato. Ma non nego nemmeno che le immagini abbiano nel cinema una maggiore importanza dei dialoghi. O della recitazione. Seppure qui si tocchino punti davvero complessi e particolari.




4.
quote:
LA cosa importante nel cinema, per me, non è sentire un bel messaggio, ben elaborato e recitato, in un dialogo o in un particolare uso della regia. é bensì capire quale sia il senso nell'economia generale di tutte quelle attitudini che stanno dietro a certe scelte che poi compongono il film. Non è quindi il bel dialogo che fa impressione o che cambia la visione o che può permettere la riuscita di un buon film. Anche perchè se così fosse potremmo anche dire che esiste uno sceneggiatore o che i dialoghi ad esempio sono stati tratti da un libro o da un racconto... e allora a chi va il merito?



5.
quote:
Non sarà mai solo regia, o solo recitazione, solo storia o solo dialoghi... O due o tre di questi aspetti insieme. Dietro ad ogni apporto c'è una scelta e questa scelta ha un suo peso sul film. Su queste scelte si può poi basare una critica.


6.
quote:
Il cinema è composto quindi di tanti apporti. Ma è l'immagine, il fotogramma, l'inquadratura che è un pò il contenitore di questi. Tutto avviene sempre nel visivo (anche se il fotogramma è nero è sempre visivo) un dialogo (tralasciata la sua qualità) esiste perchè è veicolato da un sonoro e questo sonoro è legato ad un'immagine (seppure spesso valga anche il contrario). Forzatamente dirò che l'immagine (il supporto visivo) è il contenitore primo dove tutto esiste. Un film come 2001 potrebbe anche essere muto con i sottotitoli ed ecco che non cambierebbe forse molto...Quindi abbiamo la regia, che nonostante non possiamo saperlo, esprime. Comunque esprime, significa. Ogni durata di un'inquadratura, ogni movimento, le articolazione del movimento della macchina da presa e di ciò che avviene nel quadro dell'inquadratura (movimento di attori), le sequenza di due o più inquadrature ecc ecc tutte queste cose per forza significano.


E infine un esempio che sottolinea con semplicità l'esistenza di una differenza tra discipline narrative, finalmente! (wooh! wuuh!) :
7.
quote:
Immaginiamo la scena di 2001 dove Bowman e il suo collega vanno nel modulo per discutere di Hal e della sua possibile pericolosità. Quando il modulo si chiude e loro si trovano a parlare sullo sfondo si vede l'occhio rosso. Kubrick, mette in campo un certa relazione. due uomini parlano, sullo sfondo hal, che tanto non può sentire. Se hal non ci fosse stato, per stabilire una relazione, se poi doveva esserci, Kubrick avrebbe dovuto fare un'inquadratura sull'occhio. Sarebbe nata così una relazione tra i due uomini che parlano e l'occhio che li vede senza che loro in fondo lo sappiano. Ma invece loro lo sapevano e lo dicono anche "qui dentro non ci può sentire".. se poi Kubrick stacca, nonostante la soluzione relazionale tenga in campo 2 uomini e l'occhio sullo sfondo, direttamente su hal, inquadrandolo per qualche secondo, allora noi inizieremo a sentire una certo presentimento. Perchè questa inq su Hal, che tanto non fa parte dell'azione? O forse ne fa parte e noi non lo sappiamo? (magari sa leggere le labbra!!!)...
questo per dire che la regia e le sue scelte hanno sempre, nei registi di calibro, una necessità anche esplicativa...



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"La mia filosofia quotidiana è questa: nelle cose futili seguo i capricci e le mode; nelle cose importanti seguo la morale; in arte seguo me stesso. Questa è la ragione per cui non ho nulla a che fare con cio' che non mi piace " Ozu

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 05-02-2004 alle 19:18 ]

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 05-02-2004 19:37  
Inoltre:
Se dietro ad un film esiste un libro o un recit(esiste su un piano socio-culturale di fama e diffusione, ad esempio) il film per forza stabilisce una relazione e un minimo di paragone (anche a livello prettamente popolare: "aah! non è come il libro!" "il film tradisce però!") tra le due discipline narrative.
Non ha però troppo importanza mantenersi fedele ad un qualcosa di presistente, quanto piuttosto è "obbligo" o compito del regista offrire un' "altrenativa" degna di nota.
Il cinema quindi offre, con mezzi totalmente differenti e anche, ovviamente, ontoligici (allo stesso modo in cui fa la letteratura) possibilità di altra natura.
All'interno di questa natura, limitata (come tutto è limitato), il regista potrà spaziare e costruire il suo proprio modello narrativo.
Il cinema è l' 'arte' della coagulazione, del montaggio, e dell'accostamento di unità narrative e quando un cinema si basa e si costruisce su un libro, su una letteratura, taglia e incolla a suo modo quelle unità narrative che le servono per poter restituire un'atmosfera. Questa atmosfera può e non può avvicinarsi al 'preseistente' ma deve riuscire ad articolarsi secondo i piaceri di un autore in modo tale da risultare pienamente indipendente, altrimenti saremmo di fronte ad una trasposizione da serial televisivo (così come venne fatto per Shining o per Dune).
Sfuggire da questa intenzione, che comunque, raramente, ha offerto opere degne di nome, segna il successo del cinema in campo letterario (successo che non surclassa, ma che affianca) e che ha il suo pieno rendimento esattamente in quei campi narrativi che sono propri di una disciplina o di un'altra.
Il cinema, cinema narrativo, quindi sceglie da un libro, partendo dal generale, quei passaggi più opportuni che servono a ricostruire, in un campo diverso, un racconto.
Smonta, taglia, interpreta, ricostrusce, affianca, distrugge e nasce.
Nasce figlio diverso, fratello, a volte padre e lo fa, poi, strutturandosi sempre più nello specifico, tra inquadrature e relazioni tra queste, tra costruzione di spazio e articolazione del tempo. Inserendo inquadrature in dati momenti, modificando il racconto suggerendo e facendosi opera a se stante attraverso la messa in scena e le sue componenti, in modo tale, a conti fatti, di offrire uno 'sguardo' diverso e personale, non di fatti o di trame, ma di costruzione narrativa.

_________________
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[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 05-02-2004 alle 19:42 ]

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Quilty

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Da: milano (MI)
Inviato: 05-02-2004 20:40  
Beh innanzitutto non c'è bisogno di difendere Kubrick e il suo film che è riconosciuto universalmente come un'opera d'arte.
Il libro(che a questo punto dovrò rileggere) tratta tematiche meno complete e esaurienti del film,alcune addirittura inesistenti come il rapporto tra la violenza e l'arte,e quindi quello che può essere rappresentato al cinema sotto forma di violenza.
Dal libro nasce un figlio diverso,come affermi,correggendo la precedente affermazione "a parità di storia raccontata",parità che evidentemente non esiste nè mai potrà esistere per i motivi che anche tu hai sottolineato e che condivido.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
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Da: milano (MI)
Inviato: 05-02-2004 20:42  
Inoltre non si capisce cosa significhi l'esempio di hal ...non si capisce proprio nulla...mah
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E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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Quilty

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Da: milano (MI)
Inviato: 05-02-2004 23:04  
Vedo che hai citato Bunuel nella tua personalissima classifica dei registi che secondo te sarebbero superiori a Kubrick.

E proprio di Bunuel ho scovato questa citazione a proposito del film in questione:

"Arancia Meccanica è attualmente il mio film preferito. Ero molto mal disposto ,ma dopo averlo visto ho capito che è l'unico film su quello che in realtà significa il mondo moderno".

Luis Bunuel al New York Times.

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Quilty

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Da: milano (MI)
Inviato: 05-02-2004 23:17  
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Immaginiamo la scena di 2001 dove Bowman e il suo collega vanno nel modulo per discutere di Hal e della sua possibile pericolosità. Quando il modulo si chiude e loro si trovano a parlare sullo sfondo si vede l'occhio rosso. Kubrick, mette in campo un certa relazione. due uomini parlano, sullo sfondo hal, che tanto non può sentire.




Questo è quello che avviene nel film.

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Se hal non ci fosse stato, per stabilire una relazione, se poi doveva esserci, Kubrick avrebbe dovuto fare un'inquadratura sull'occhio. Sarebbe nata così una relazione tra i due uomini che parlano e l'occhio che li vede senza che loro in fondo lo sappiano.


Questo non c'entra nulla col film e non si capisce che c'azzecchi...

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Ma invece loro lo sapevano e lo dicono anche "qui dentro non ci può sentire".. se poi Kubrick stacca,


come sarebbe se poi Kubrick stacca? E' quello che avviene...quasi alla fine della conversazione K. stacca e inquadra solo l'occhio di hal...

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nonostante la soluzione relazionale tenga in campo 2 uomini e l'occhio sullo sfondo, direttamente su hal, inquadrandolo per qualche secondo, allora noi inizieremo a sentire una certo presentimento. Perchè questa inq su Hal, che tanto non fa parte dell'azione? O forse ne fa parte e noi non lo sappiamo? (magari sa leggere le labbra!!!)...


ma questo è quello che fa vedere il film:nella immagine successiva si vede hal che legge prima le labbra dell'astronauta di destra(dovrebbe essere Poole) e poi quello sulla sinistra cioè Bowman.....non c'è tutto questo tempo di pensare,,di avere dei presentimenti!come hai descritto tu:"cavolo! l'inquadratura stacca su hal...quindi sta succedendi qualcosa...magari hal sta leggendo le labbra!! "
questo è quello che avviene un secondo dopo,si vede che hal legge le labbra degli astronauti e non c'è tutta questa trafila esplicativa a meno che uno non guardi il film al ralenty fotogramma per fotogramma.....direi che è tutto abbastanza consequenziale e non c'è bisogno di uno studio approfondito di regia ...le immagini scorrono e si spiegano da sole.



_________________Ps :a pagina 8 è tornato il buio


[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 05-02-2004 alle 23:33 ]

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