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Addio militare o civile |
seanma
 Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 04-07-2003 18:26 |
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quote: In data 2003-07-04 12:05, Tristam scrive:
Hitchcok
Welles
Tourneur
Ford
Godard
Rohmer
Truffaut
Walsh
Mann
Rossellini
Bunuel
Dreyer
Bergman
Hawks
Straub e Huillet
e poiche' "Flying Padre", il primo film di Kubrick, e' datato 1951, mi sembra di avere fatto il prima,il dopo e il durante...
| dunque...vediamo di fare una carrellata....
Hitch non sono d'accordo.I movimenti di macchina sono eguali in importanza ai dialoghi e Hitch ne ho visto parecchio...compresa la serie TV....
Welles trist sa già...da quel che ho visto(poco l'ammetto)è un po' sopravvalutato secondo me DA QUESTO PUNTO DI VISTA
Ford non lo conosco abbastanza.
Mann a parte che lo detesto,ma non mi sembra neanche sta gran cima come regista.....
Per gli altri,ammetto d'essere ignorante.Lapidatemi.
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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DemonSeth ex "Phibes"
 Reg.: 27 Feb 2002 Messaggi: 2048 Da: Catania (CT)
| Inviato: 04-07-2003 19:22 |
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Scusa Sean ma che cosa hai visto di Htich?
Io lo amo, ho una ventina di suoi film e non posso dire di conoscerlo alla perfezione...hai visto i film muti?
E poi, cosa c’entra la serie TV...ti riferisci a “Hitchcock presenta”?
Quelli hanno la struttura di un corto (totalmente diversa da un film) e Hitch su 250 episodi ne ha diretti pochissimi.
Su Mann non siamo d’accordo, ma penso che sia più una questione personale...io ad esempio non sopporto Shyamalan...
La lista di Tristam é ottima, gli inserimenti di Daniel anche (condivido, pasolini e ferreri, meglio dei più famosi De sica ecc.).
Però, se parliamo di geni, di linguaggio delle immagini...un posto di diritto spetta al Maestro Mario Bava...con doverosa ossequianza.
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seanma
 Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 04-07-2003 20:12 |
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si divaga qui ...ho detto "gitch fa le cose in un certo modo"ma nn ho visto di lui tutto,menchemeno i muti.Ma allora nemmeno Tristam può dirmi che Hitch fa cinema "visuale"generalizzando il tutto.Va bene,lo fa ma non fa solo quello.Cmq ho troppi pochi elementi per discutere ancora.
Mi arrendo.Sono un fottuto inferiore.Cruciffigetemi! |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 04-07-2003 22:10 |
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Aspettate. Io parlo di Anthony, non di Micheal Mann. Come si può detestare Mann? O come non può piacere? Ok che forse negli anni 70 ha avuto un fortissimo declino, ma nei 40 e nei 50 forse era anche migliore di Ford e gli altri...
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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seanma
 Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 04-07-2003 22:14 |
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quote: In data 2003-07-04 22:10, Tristam scrive:
Aspettate. Io parlo di Anthony, non di Micheal Mann. Come si può detestare Mann? O come non può piacere? Ok che forse negli anni 70 ha avuto un fortissimo declino, ma nei 40 e nei 50 forse era anche migliore di Ford e gli altri...
| ah...pardon...bè allora è un altro in meno...e confermo umilmente la mia ignoranza.....
_________________
Buongiorno signori. Signori, io sono un elaboratore HAL 9000. Entrai in funzione alle officine HAL di Verbana, Illinois, il 12 gennaio 1992... il mio istruttore m'insegno' anche a cantare una vecchia filastrocca. Se volete sentirla, posso cantarla...
[ Questo messaggio è stato modificato da: seanma il 04-07-2003 alle 22:17 ] |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 04-07-2003 22:19 |
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Ma tranquillo, davvero non so un cazzo nemmeno io...
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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seanma
 Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 04-07-2003 22:22 |
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quote: In data 2003-07-04 22:19, Tristam scrive:
Ma tranquillo, davvero non so un cazzo nemmeno io...
| ah davvero?minchia,consolante!
cmq suppppongo rimanga della tua idea...che devo ancor capire com'è concepibile..ti va di spiegarmelo??il tempo ce l'ho....
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 04-07-2003 22:32 |
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Quale mia idea? Dammi delle coordinate di cosa non è chiaro... e io ci provo. Solleva dubbi e questioni e proviamo ad affrontarli uno per uno.
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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seanma
 Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 04-07-2003 22:40 |
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quote: In data 2003-07-04 22:32, Tristam scrive:
Quale mia idea? Dammi delle coordinate di cosa non è chiaro... e io ci provo. Solleva dubbi e questioni e proviamo ad affrontarli uno per uno.
| ok.D'accordo che tu mi porti tutti questi esempi di "cinema d'autore"che secondo te privilegiano l'immagine alla parola...ma a parte questo com'è è possibile che tu dica che ogni film che guardi tu lo guardi con quei criteri(visione vince su parola).Ma capisci anche tu che questo non può che portare a un fraintendimento e a una visione ristretta di ciò che guardi!Tu hai certi pregiudizi e guardi un film con questi pregiudizi bè è logico che non ti piaccoa se questo non soddisfa il tuo preconcetto mentale o di concezione se vuoi...ecco questo è il puntoi di partenza.-
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 04-07-2003 23:50 |
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Bravo Sean. Il punto di partenza è proprio questo: l'attitudine. Attitudine che poi rivela tante cose. In primo, il tipo di formazione. Allora... io mi sono formato sui film muti. Con i film muti ho iniziato a studiare il cinema e ad analizzarlo. Lunghissime ore perse dietro ad analisi tecniche (spesso aride e inutili), esami su decoupage tecnico (ma con aggiunte analitiche), visione dei film in un certo modo. Finchè il cinema me lo guardavo da solo, in sala o in tv, era un amore. Un puro amore che poi corrispondeva sostanzialmente alla voglia di conoscenza, illimitata all'inizio. Sapevo che c'era qualcosa oltre a questo amore e quindi che il cinema non poteva solo essere quello che credevo che fosse (come un pò continuo a fare adesso). Sapevo che non poteva solo essere passione e quindi cercai di avvicinarmi alla regia. All'inizio non lo sapevo nemmeno... ma era proprio la regia che iniziai a studiare, quindi la messa in scena. Contemporaneamente a questi studi iniziai anche a fare video e quindi a preoccuparmi in maniera ancora più approfondita alle possibili risoluzioni visive. Tutto quello che guardavo si trasformava in diagrammi di posizioni, articolazioni, scelte. Divenni così ossesionato che per me il film era come visto dall'alto. Ogni scena era solo una mappatura delle posizioni della macchina da presa nelle diverse inquadrature. Cosa che comunque resta affascinante e bellissima. Ma con il tempo mi resi conto anche di un'altra cosa, me ne resi conto proprio in questo anno e mezzo sul forum. Non poteva solo essere uan questione di posizione di macchina da presa. Non solo, anche, ma non solo quella.
Quindi entrò all'interno della mia concezione l'importanza capitale della narrazione. Mi resi conto, banalmente e con ritardo, che la regia racconta. Le inquadrature parlano e rivelano. Non è solo un gioco di triangolazione.
Nei registi che hanno una grande maestria ogni inquadratura, o molte inquadrature, o magari solo alcune, sono capaci di suggerire, di parlare, di narrare un evento solo in base a come s muovono, come e co sa riprendono, ecc ecc, insomma solo visivamente (o meglio dire anche...).
Il cinema, narra, si sa. Narra anche quando è astratto. O siamo comunque noi a crecarci una narrazione, anche dove non c'è. E' il gioco della significazione, della correlazione, dell'unione e confronto, ecc.ecc...
Un film puoi decidere di ascoltaro e questo ti emozionerà. Decidi di vederlo e questo ti emozionerà.
Secondo me le cose non sono ne in mezzo ne nella loro cooperazione. seppure sia falso....
Ogni cosa rappresenta una scelta, un perchè. è su questo perchè che bisogna indagare. Un film può avere una buona sceneggiatura, una bella storia. Ma ci sono modi e modi per raccantarla e trascriverla in visivo... Come viene raccontata una cosa dipende secondo me molto da quelle scelte che sono tese tra narrazione testuale e narrazione filmica. Ma poichè il visivo è per me è il contenitore maggiore (per forza di cose!), tutte queste tensioni non sono altro che precise scelte di regia. Non fosse altro che dalla semplice durata di un'inquadratura nasce un significato preciso. quindi va benissimo ascoltare i dialoghi e seguire una storia ma la regia ha una forte significazione (ovvero crea così tanti significati) che una scelta visiva ha una sua precisa necessità. Una cosa piuttosto che un'altra, un'inquadratura in un modo piuttosto che in un altro, apre la strada verso un percorso. "quel percorso" e nient altro che quello. ci sono tante possibilità, soprattutto visive per risolvere una precisa situazione, e quindi sono queste che vanno investigate, investigazione che si muove in tutti i campi che il cinema comprende (recitazione, sceneggiatura, dialoghi, musica, fotografia, montaggio ecc ecc) e che un autore, o più autori, devono controllare.
esempio:
un film come l'uomo ragno fatto adesso così come è stato fatto offre una pessima sceneggiatura, banale e irritante con personaggi non sempre definiti e anche ambigui, con dialoghi anche un pò stupidi... questo pesa ovviamente. pesa anche tanto,ma ciò non toglie che l'apparato visivo riesce in qualche modo a riequilibrare questi difetti per offrirci su un piano diverso delle qualità aprezzabili.
Un film come "Cronache di Anna Magdalena Bach" di Straub e Huillet è un film sulla vita di Bach. Ma è fatto di circa 20 inquadrature e dura 1 ora e 45 minuti. Quello che vediamo non è nientaltro che il personaggio di Bach che suona diversi pezzi. Non ci sono dialoghi, non ci sono annedoti. Solo Bach che suona diversi suoi pezzi in diverse situazioni. Dietro a questo film risiedono scelte precise, che sono idee radicali su come sia possibile e doveroso dovere fare un film in un modo piuttosto che in un altro...
Credo che il cinema poi abbia dei mezzi specifici, che abbia una sua autonomia. Quando questa autonomia si perde in nelle componenti che fanno il Cinema, quindi
musica o dialogo o sensazionalismo della trama, beh, credo allora che non ci sia stata molta coscienza o capacità di mettere insieme un prodotto che per me fa sempre capo al cinema...
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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Daniel

 Reg.: 14 Feb 2003 Messaggi: 4301 Da: Nuoro (NU)
| Inviato: 05-07-2003 01:53 |
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quote: In data 2003-07-04 19:22, DemonSeth scrive:
Però, se parliamo di geni, di linguaggio delle immagini...un posto di diritto spetta al Maestro Mario Bava...con doverosa ossequianza.
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Assolutamente ... però se andiamo a scavare nella serie B troviamo un pozzo enorme di risorse sopratutto nel campo italiano e se Bava è il 'Generale' a seguirlo troviamo Deodato, Freda e Ragona (in realtà per un solo film 'L'ultimo uomo della terra' visto tanto tempo fa ... è divino e io lo cerco disperatamente perdio) e anche il magnifico e mai capito Argento ... e posso osare L'uccello dalle piume di cristallo e tra i migliori triller (per quanto riguarda il visivo e la narrazione per immagini) del panorama italiano tutto e DePalma (ode a lui) l'ha spudoratamente copiato (osservate vestito per uccidere e ditemi)!!
E per tornare al cinema di serie B stavolta americano mi sento di citare un ottimo lavoro 'Ho camminato con uno zombie' di Tourneaur, già precedentemente citato da Mattia, forse ingenuo ma con una ricchezza visiva e un'anima onirica senza pari ...
[ Questo messaggio è stato modificato da: Daniel il 05-07-2003 alle 02:01 ] |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 05-07-2003 02:05 |
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quote: In data 2003-07-03 18:42, Tristam scrive:
beh è ovvio che non serve guardare sempre la regia. magari fosse così... invece no, basta andare al cinema e spegnersi per godersi la storia e tutto finisce li. Che io poi non ascolti non cambia che non possa godere della storia attraverso quello che vedo. Tant'è che spesso andando al cinema qui in inghilterra (soprattutto all'inizio) mica capivo qualcosa, eppure Signs e Mulholland drive mi sono piaciuti tantissimo e il Signore degli anello mi ha fatto cagare. Insomma il cinema si vede e si capisce senza a stare ad ascoltare quello che gli attori hanno da dire. Purtroppo le parole, i dialoghi come la musica e il suono ora sono diventati oggetti principali del cinema... Principali, si. Ma non per questo apprezzabili e significanti...e quindi esistono film che si basno solo su questi espedienti.
Altri invece sono film di cinema e i dialoghi non sono assolutamente necessari da ascoltare. D'altra parte pensiamo a Kubrick.... praticamente la maggior parte dei suoi film sono tratti da libri.... Ok? Quindi la storia è già stata da qualcun altro scritta e anche scritta e raccontata meglio di quanto si possa fare in poche ore, seppure Shining sia un libro ottimo e non 2001, che non ho letto, ma così mi sembra di capire.
Quindi poichè spesso esiste una storia che pre-esiste a Kubrick dire che si guarda il suo cinema per quello che racconta vuol dire in poche parole apprezzare chi ha scritto la sceneggiatura e non chi ha fatto il film. Perchè nel momento stesso che una storia diventa un film è l'immagine (in alcuni casi, perlomeno) a raccontare.
Quindi è ovvio che se vogliamo apprezzare e criticare positivamente un film come Arancia meccanica non possiamo farlo che dal punto di vista dell'immagini, perchè il libro, a parità di storia raccontata, è superiore al film di 100 volte...
Credo che la pessima tendenza che spinge a fare apprezzare film per una questione diegetica più che filmica stia un pò portando il cinema alla deriva. Non ha più molta importanza, o comunque ha un peso totalmente diverso, il buon cinema per il pubblico e il pubblico nemmeno lo capisce più il buon cinema, questo è il nostro tempo comunque. Il cinema cambia e ce lo dobbiamo tenere così... Non è solo un regista o un gruppo di registi che possono muovere la cultura. Quello che muove la cultura sono i soldi, quindi il pubblico... (ridotto al minimo)...
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Daniel

 Reg.: 14 Feb 2003 Messaggi: 4301 Da: Nuoro (NU)
| Inviato: 05-07-2003 02:29 |
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Mattia non ti quoto per la consistenza del post ma mi inchino ...
Tutto ciò che ha detto è assolutamente vero ... e se pensi che in passato (rivolto a Sean) una sola inquatratura ha fatto scrivere fiumi e fiumi di critica per aver stravolto il senso e rovinato l'opera (come lo è stata l'inquadratura finale di 'Kapò' negli occhi attenti di Rivette e Daney ad esempio) e se Ejsenstein tramite due fotogrammi apparentemente slegati produceva tutt'altro senso da quello che in realtà le immagini danno prese da sole ... tutto questo non fa che confermare quello già detto da Mattia ... in realtà la mera storia di un film non ne rappresenta la narrazione ... possiamo dire che ne fa parte certo e possiamo anche affermare che non ne prende neanche una percentuale fondamentale ... il visivo, le immagini, le scelte o non scelte (che poi si traducono ne le medesime) dell'autore che il film dà al fruitore occupano un posto determinante nella narrazione cinematografica ...
E per rispondere ad altri che hanno chiesto una mia avversione per il cinema odierno, se mai si trovassero nei paraggi di Off Topic, ... è questo il motivo perchè alcuni registucoli stile Ron Howards (e senza andare oltreoceano Muccino e Ozpteck o come diavolo si scrive) sono da cosiderarsi dei veri e propri BOIA ... Cristo tanto vale guardarsi i film di Melies quando ancora c'era l'autarchia del piano, tutto era bidimensionale e il cinematografo serviva al solo scopo di stupire l'occhio avido ingenuo dello spettatore ma almeno si intravedeva una scoperta dietro l'angolo che avrebbe porta quell'occhio dentro l'opera ... qui rimane puro spettacolo 'narrativo' (parlo ad esempio di Howard) distaccato freddo che "racconta senza raccontare" ... come diceva Burch 'il cinema delle origini era costellato da continue scoperte del tipo due passi avanti e uno indietro' ... ora in fondo non si fa che tornare indietro in realtà con un linguaggio affinato (rispetto a quello dei primi anni di vita del cinema) ma che non viene sfruttato ... E tutto questo fa solo incazzare ...
_________________ ::M:: cineForum |
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seanma
 Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 05-07-2003 15:13 |
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quote: In data 2003-07-04 23:50, Tristam scrive:
Bravo Sean. Il punto di partenza è proprio questo: l'attitudine. Attitudine che poi rivela tante cose. In primo, il tipo di formazione. Allora... io mi sono formato sui film muti. Con i film muti ho iniziato a studiare il cinema e ad analizzarlo. Lunghissime ore perse dietro ad analisi tecniche (spesso aride e inutili), esami su decoupage tecnico (ma con aggiunte analitiche), visione dei film in un certo modo. Finchè il cinema me lo guardavo da solo, in sala o in tv, era un amore. Un puro amore che poi corrispondeva sostanzialmente alla voglia di conoscenza, illimitata all'inizio. Sapevo che c'era qualcosa oltre a questo amore e quindi che il cinema non poteva solo essere quello che credevo che fosse (come un pò continuo a fare adesso). Sapevo che non poteva solo essere passione e quindi cercai di avvicinarmi alla regia. All'inizio non lo sapevo nemmeno... ma era proprio la regia che iniziai a studiare, quindi la messa in scena. Contemporaneamente a questi studi iniziai anche a fare video e quindi a preoccuparmi in maniera ancora più approfondita alle possibili risoluzioni visive. Tutto quello che guardavo si trasformava in diagrammi di posizioni, articolazioni, scelte. Divenni così ossesionato che per me il film era come visto dall'alto. Ogni scena era solo una mappatura delle posizioni della macchina da presa nelle diverse inquadrature. Cosa che comunque resta affascinante e bellissima. Ma con il tempo mi resi conto anche di un'altra cosa, me ne resi conto proprio in questo anno e mezzo sul forum. Non poteva solo essere uan questione di posizione di macchina da presa. Non solo, anche, ma non solo quella.
Quindi entrò all'interno della mia concezione l'importanza capitale della narrazione. Mi resi conto, banalmente e con ritardo, che la regia racconta. Le inquadrature parlano e rivelano. Non è solo un gioco di triangolazione.
Nei registi che hanno una grande maestria ogni inquadratura, o molte inquadrature, o magari solo alcune, sono capaci di suggerire, di parlare, di narrare un evento solo in base a come s muovono, come e co sa riprendono, ecc ecc, insomma solo visivamente (o meglio dire anche...).
Il cinema, narra, si sa. Narra anche quando è astratto. O siamo comunque noi a crecarci una narrazione, anche dove non c'è. E' il gioco della significazione, della correlazione, dell'unione e confronto, ecc.ecc...
Un film puoi decidere di ascoltaro e questo ti emozionerà. Decidi di vederlo e questo ti emozionerà.
Secondo me le cose non sono ne in mezzo ne nella loro cooperazione. seppure sia falso....
Ogni cosa rappresenta una scelta, un perchè. è su questo perchè che bisogna indagare. Un film può avere una buona sceneggiatura, una bella storia. Ma ci sono modi e modi per raccantarla e trascriverla in visivo... Come viene raccontata una cosa dipende secondo me molto da quelle scelte che sono tese tra narrazione testuale e narrazione filmica. Ma poichè il visivo è per me è il contenitore maggiore (per forza di cose!), tutte queste tensioni non sono altro che precise scelte di regia. Non fosse altro che dalla semplice durata di un'inquadratura nasce un significato preciso. quindi va benissimo ascoltare i dialoghi e seguire una storia ma la regia ha una forte significazione (ovvero crea così tanti significati) che una scelta visiva ha una sua precisa necessità. Una cosa piuttosto che un'altra, un'inquadratura in un modo piuttosto che in un altro, apre la strada verso un percorso. "quel percorso" e nient altro che quello. ci sono tante possibilità, soprattutto visive per risolvere una precisa situazione, e quindi sono queste che vanno investigate, investigazione che si muove in tutti i campi che il cinema comprende (recitazione, sceneggiatura, dialoghi, musica, fotografia, montaggio ecc ecc) e che un autore, o più autori, devono controllare.
esempio:
un film come l'uomo ragno fatto adesso così come è stato fatto offre una pessima sceneggiatura, banale e irritante con personaggi non sempre definiti e anche ambigui, con dialoghi anche un pò stupidi... questo pesa ovviamente. pesa anche tanto,ma ciò non toglie che l'apparato visivo riesce in qualche modo a riequilibrare questi difetti per offrirci su un piano diverso delle qualità aprezzabili.
Un film come "Cronache di Anna Magdalena Bach" di Straub e Huillet è un film sulla vita di Bach. Ma è fatto di circa 20 inquadrature e dura 1 ora e 45 minuti. Quello che vediamo non è nientaltro che il personaggio di Bach che suona diversi pezzi. Non ci sono dialoghi, non ci sono annedoti. Solo Bach che suona diversi suoi pezzi in diverse situazioni. Dietro a questo film risiedono scelte precise, che sono idee radicali su come sia possibile e doveroso dovere fare un film in un modo piuttosto che in un altro...
Credo che il cinema poi abbia dei mezzi specifici, che abbia una sua autonomia. Quando questa autonomia si perde in nelle componenti che fanno il Cinema, quindi
musica o dialogo o sensazionalismo della trama, beh, credo allora che non ci sia stata molta coscienza o capacità di mettere insieme un prodotto che per me fa sempre capo al cinema...
| bè allora parliamo di attitudini....
Non lo nego...sono molto più legato alla letteratura che al cinema...quindi quando mi ci avvicinai,i miei criteri non poterono essere altri che quelli cari alla carta stampata....pensavo(e penso)che il cinema fosse soprattutto narrazione,ma mi rendo conto che forse non lo è....ma d'ìaltro canto come io faccio fatica a considerare la regia come fattore decisivo,a te accade il contrario....la tua formazione non è o non srmbra letteraria,ma semplicemente legata ad arti visive(scommetto che conosci da pazzi la storia dell'arte).Ma allora non sei diverso da me:io non concepisco il cinema come mera arte VISIVA e tu non lo concepisci come e' da sempre propangadato:"fabbrica dei sogni",come mezzo di pura narrazioni.Siamo su due estremi opposti,non so se te ne rendi conto,entrambi abbiamo un atteggiamento quantomai errato,ragioniamo servendoci di inestirpabili pregiudizi,gli uni opposti agli altri.Non è un discorso moralista,ma solo un tentativo di reciproca riflesssione.
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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Daniel

 Reg.: 14 Feb 2003 Messaggi: 4301 Da: Nuoro (NU)
| Inviato: 05-07-2003 16:35 |
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Sean il discorso è più complesso la narrazione a cui fa riferimento Tristam non è quella delle 'arti visive' (intendi la pittura?) ... è proprio una narrazione che fa riferimento al cinema ... diversa da quella pittorica, fotografica, letteraria e teatrale ... Ci sono tantissimi fattori che determinano e confluiscono nella narrazione cinematografica e tra questi i fattori prettamente 'visivi' assumono una importanza notevole e più importante di quella letteraria se vogliamo ma non sussistono solo quelli ... il cinema racconta 'mostrando' ... non racconta e poi mostra ... Questi due fattori sono inscindibili, non si possono separe il mostrare fa direttamente parte della 'narrazione' ... se sussiste una narrazione che si distacca dal mostrare (come quella letteraria) non è Cinema ... è solo un'appendice bruta della letteratura accompagnata ad immagini ...
Questo è uno dei motivi principali per cui un qualsiasi libro non deve mai essere 'paragonato' al film da cui prende spunto ... è insensato ... uno è una cosa e il film un'altra ... Dune, Lolita, Shining, Psyco ne sono un vago esempio!!!
_________________ ::M:: cineForum |
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