> > Off Topic - IL RACCONTO DI FILMUP (10/07/2005) |
Autore |
IL RACCONTO DI FILMUP (10/07/2005) |
Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 10-07-2005 04:38 |
|
Nell'alzare la cornetta per comporre un numero, non senti' il solito bip bip. C'era silenzio, dall'altro lato. "Pronto?? Pronto??" Qualcuno ansimava dall'altra parte del telefono. "Maniaco perverso che non sei altro!" e butto' giu' violentemente. Avrebbe provato piu' tardi a chiamare in palestra, ora doveva calmarsi. Di nuovo. Prende dal barattolo dei biscotti un pezzetto d'erba, lo rolla in una cartina e se lo fuma. Poi ne prende un altro. Si', indubbiamente la sua appetenza e' dovuta al nervosismo ma parte del sovrappeso e' dovuta alla fame chimica. Ricomincia la festa giamaicana, rivede le luci, la musica. Nella folla distingue il viso di Brian: lo chiama, lo chiama a squarciagola ma lui sembra evitarla. Gli corre incontro e all'improvviso si trova davanti Friederick: "MUORI!!!" le urla, puntadole contro una pistola.
Scritto da utopia, il 09/07/05
_________________ Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio. |
|
Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 12-07-2005 03:13 |
|
Nel frattempo,
Nel palazzo proprio di fronte a quello di Jole,
L'agente O'Blivion, scrutava come ogni giorno la stanza della nostra grassona attraverso il suo teleobiettivo a infrarossi di ultima generazione. Era piuttosto soddisfatto delle cimici che aveva sistemato nella camera, il suono era pulito e la qualità ottima.
Adesso, come già altre volte era accaduto, sentiva Jole gemere nel suo sonno tormentato.
Quel rumore metallico di latta, che aveva sentito poche ore prima doveva essere stato il fottuto barattolo dei biscotti dove nascondeva la maria. Dal genere di rantolii e gridolini che emetteva, doveva essere in preda ad un'altra serie di Incubi riguardanti Brian e Friederick, le succedeva sempre dopo una canna.
L'effetto della novodopocaina in questo soggetto era particolarmente interessante; in lei infatti, durante le allucinazioni indotte dal farmaco, a differenza delle altre cavie, risultava quasi ossessivo il ricorrere di due personaggi: un amico Brian, ed un misterioso Friederick.
Il continuo uso di diversissime sostanze stupefacenti fin dalla preadolescenza, la rendeva piuttosto unica nel suo genere.
Inoltre, se fosse deceduta, nessuno avrebbe fatto caso alla sua scomparsa, probabilmente l'avrebbero ritrovata già mezza putrefatta dopo settimane, e nessuno avrebbe approfondito le cause della morte.
E questo era un grosso vantaggio, avrebbe evitato il trattamento di ripulitura .
Jole era un soggetto da non perdere, si doveva assolutamente condurre la sperimentazione fino all'ultima fase, e fino a quel momento andava protetto.
Mark, questo era il nome dell'agente O'Blivion, pensava che avrebbe fatto cenno nel suo rapporto, dell'incompetenza del cadetto Faure. non tollerava infatti che si fosse corso il rischio di avvelenare il soggetto Jole con quella dose eccessiva di stabilizzante nei suoi 4 hamburger. Quel francese era davvero uno stupido, e Mark londinese Doc, odiava i francesi.
Per dirla tutta, Mark stava lentamente provando dei sentimenti nei confronti della grassona, e questo lo preoccupava, non era certo un'atteggiamento professionale, e non gli era mai capitato prima, ma Jole così feroce con il mondo, riusciva a intenerirlo, e questo, a Mark, non succedeva mai...
Scritto da angel76st, il 10-07-2005
_________________ Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio. |
|
Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 12-07-2005 03:14 |
|
"Jole, ma dove cazzo sei..." si lasciò cadere sul divano ma senza trovare una posizione veramente comoda. Jole ci aveva ormai impresso la sua forma, per i comuni mortali quel coso di pelle scolorita era inutilizzabile.
"Mi sono rotto di 'sti sogni. Andrew me la paga, quella roba fa cagare..." Si rialzò e cominciò senza tanto impegno a girare per la casa alla ricerca dell'amica. Jole lasciava la porta aperta un giorno sì e l'altro anche.
"Brian, butta la testa nel cesso e ripigliati" si disse, "che ti frega di un incubo? poi stasera suonano le Gothic Cheerleaders".
Quando l'agente O'Blivion ripensò a quella scena si diede simbolicamente una pacca sulla spalla: il suo intuito non aveva fallito. Il soggetto a nome Brian era inadatto al trattamento. Lo aveva ribadito più volte ai superiori... gli scatti nevrotici non lo rendevano controllabile... Jole sì, lei era prevedibile... sfogliò il bloc notes e lo confrontò con la tabella che ormai conosceva a memoria. Perfettamente combaciante.
Così la fine di Brian era servita al duplice scopo di eliminare un esperimento scadente e far procedere Jole al livello successivo.
Si permise un ghigno soddisfatto. Era un ottimo agente, non c'era dubbio.
Buttò distrattamente un occhio alla stanza di Jole e sul momento pensò che la ragazza si fosse alzata e diretta al frigo "ma cosa ti mangerai, che le ultime uova te le sei fatte 3 ore fa!" pensò. Ma no, le cimici rimandavano ancora il rantolare sommesso dalla camera da letto... "ma allora chi...?"
Scritto da Mizar81, il 10-07-2005
_________________ Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio. |
|
Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 16-07-2005 03:44 |
|
C'era qualcuno nella casa, O'Blivion ne era convinto. Ma cosa poteva fare? Non poteva certo fiondarsi in casa della grassona ed avvisarla, dato che era in incognito. Grazie alle cimici, ne sentiva il respiro affannato nella camera da letto, magari forse si era messa a riposare un po'. Eppure in cucina c'era un chiarissimo rumore di passi: qualcuno sembrava frugare in ogni angolo. "Ma chi sara' mai quel figlio di puttana che si e' introdotto in casa? Con lei non ho visto arrivare nessuno, eppure l'ho pedinata bene... Ma forse... QUALCUNO ERA GIA' IN CASA PRIMA DEL SUO ARRIVO?!?!". Mark si senti' raggelare, non sapeva il perche'. Il suo dovere di poliziotto non avrebbe dovuto andare piu' in la' di tenere sotto controllo la casa, eppure si sentiva in dovere di controllare cosa diavolo stesse succedendo. Giustifico' a se' stesso la cosa come una curiosita'. Ma ai poliziotti fa male essere curiosi. Infilata la pistola nella cintura e messa la giacca, con passo lesto si diresse al condominio del suo "caso".
Scritto da utopia, il 12-07 2005
_________________ Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio. |
|
Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 16-07-2005 03:45 |
|
Entrò nell'appartamento di Jole, e non vide nulla di strano.
Stava per andarsene quando, ad un certo punto, sentì dei rumori provenire dalla camera da letto di Jole.
Si diresse verso la stanza e vide la ragazza sdraiata sul letto che dormiva beatamente, e sopra di lei, in piedi , una figura con una pistola in mano e la stava puntando sulla nuca di lei.
Con un balzo felino, il poliziotto si avventò contro l'aggressore...
I due caddero in terra e si portarono dietro il comodino di Jole, la quale, sentito un tale frastuono, isi svegliò urlando e, alzatasi in piedi, guardò i due che lottavano in terra senza poter fare nulla.
Ad un certo punto udì uno sparo...
Jole urlò, e vide i due uomini immobili accanto ai piedi del suo letto...
Avvicinatasi a loro, vide una macchia di sangue che si stendeva dai loro corpi sulla sua moquette...
Scritto da sgamp2003, il 12-07 2005
_________________ Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio. |
|
Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 16-07-2005 03:46 |
|
Due sconosciuti. Il primo alto, di corporatura muscolosa e dai tratti molto rudi: barba incolta, orecchino al lobo sinistro, cicatrice sulla fronte. Il secondo abbastanza gracilino, gli occhiali appena rotti e asimmetrici sul setto nasale, carnagione molto, molto chiara. Quasi cadaverica. Jole si mise in un angolo, e inizio' ad andare in tilt: vedere due uomini ignoti in una pozza di sangue nel proprio appartamento non e' all'indice della normalita'. Mentre fa per avvicinarsi, il piu' magro si alza di scatto: "Muori, puttana!" e le punta contro la mano destra... Senza pistola. "Ma... che diavolo..." Jole non ha tempo per pensare. Comincia a correre, niente atti di eroismo: la pistola era li' vicino, avrebbe potuto prenderla ma si era fatta letteralmente sotto. E corre giu', come una furia, per la tromba delle scale. All'ultimo gradino si scontra con lo strano tizio dai mille fogli. Tutti i fogli volano via. Il tizio e' pero' in tenuta militare. Lei si rialza di scatto, ma lui la tiene per il braccio destro. "Vieni con me, Jole. Sono il cadetto Faure, non voglio farti del male. La tua vita e' in pericolo e se vuoi salva la pelle, fidati di me". Lei oppose resistenza per un attimo ma non sapeva cos'altro fare, dato che comunque si sarebbe recata alla polizia per raccontare l'accaduto. E con un groppo alla gola segui' l'agente.
Scritto da utopia, il 12-07 2005
_________________ Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio. |
|
Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 16-07-2005 03:47 |
|
"Merda!" O'Blivion si alzò tenendosi il braccio insanguinato. Era svenuto e di Frederich nessuna traccia. "Merda. Spero solo che quell'imbecille di Faure si sia staccato da quelle maledette cartacce..."
Il dolore alla spalla era forte: una fitta allucinante lo percorse dalla punta della mano fino al cervello.
Compose sul cellulare un codice riservato e aspettò. "Per cosa ti paghiamo a fare! Ti sei fatto beccare, ora Faure sta correndo per Londra col soggetto e tu sei lì a dormire!" Il Capo non era molto contento, in più quel francese del cazzo aveva già fatto rapporto. Il suo curricolum stava per ritrovarsi con una bella macchia.
Non cercò giustificazioni, ma imprecando tra sè si informò sulla situazione: Jole era certa di trovarsi con un poliziotto che la conduceva al sicuro, ed era sorvegliata a vista da una dozzina di tiratori scelti nel caso (improbabile) che Frederich risbucasse "Cazzo se è furbo quel tipo! Del resto era dei nostri, prima..."
O'Blivion si ricordava cosa aveva letto sul rapporto top secret consegnatogli all'inizio della missione.
Sentì le sirene della polizia. La vecchiaccia del piano di sotto aveva sentito lo sparo e aveva dato l'allarme.
"Merda." Si diresse a fatica verso la porta lasciando dietro di sè una stanza che da quel momento in poi sarebbe rimasta vuota.
Scritto da Mizar81, il 12-07 2005
_________________ Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio. |
|
Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 16-07-2005 03:48 |
|
Kate Grisham. 29 anni suonati. Una ragazza sull'orlo dei trenta , guida un camion e non ha amibizioni ne prospettive future.
Kate Guidava agile nel solito , intenso traffico su Bridge Street.
Il semaforo si fa rosso e Kate si ferma per fare passare la macchia pedonale.
Al verde parte all'istante mancando di poco l'ultimo dei passanti, ridendo di lui: con quella sua tenuta militare e la fidanzata obesa.
Jole correva affannosamente al fianco di Faure , il suo grasso smisurato la opprimeva e ondeggiava da una parte all'altra.I due correvano per le strade senza degnarsi degli altri pedoni e bruciando i semafori.
Faure devia improvvisamente la sua corsa in un vicolo non trafficato e poco frequentato.
Jole , al suo seguito , ansima e lo implora di fermarsi."hnf,aspetta! Mi devo riposare...". Faure sembra non sentirla nemmeno e prosegue di corsa verso l'altra parte del vicolo.Arrivati circa a metà Faure si ferma e Jole ,sfinita, si lascia andare sul pavimento , seduta , a riprendere fiato.
Jole sputava boccate d'aria a fatica , i polmoni bruciavano e i suoi vestiti erano fradici di sudore,il suo seno mastodontico innalzato e riabbassato a ritmi irregolari e veloci.
Jole cerca di rialzarsi;
il respiro torna quasi regolare e non fa in tempo a riprendersi completamente che si ritrova un'altra arma puntata alla testa.
Questa voltà però si tratta del calibro di Faure...
Scritto da 8ghtBall, il 14-07 2005
_________________ Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio. |
|
Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 16-07-2005 03:49 |
|
"Cazzo Jole, ma ti svegli?! Devo spararti un colpo in fronte per farti capire che rischi la vita?! E noi chi cazzo siamo a star dietro a una come te?"
Faure, uscito dall'accademia a pieni voti, già destinato ad incarichi dirigenziali per il suo QI fuori dalla norma, aveva la mano che tremava. Lo avevano sbattuto in strada, come uno qualsiasi. Lui doveva progettarla quella missione. Lui.
I cecchini, dalle loro postazioni, erano perplessi, le loro conversazioni radio, in genere limitate a qualche codice, si facevano intense e sovrapposte: chi era il nemico?
Faure abbassò la pistola sudando pietosamente e spinse una porticina a pochi centimetri dalla sua spalla. "Andiamo."
Ma Jole non si muoveva. Bagnata fradicia tremava vistosamente, gli occhi sbarrati fissavano il cadetto senza vederlo.
Il cellulare di Faure vibrò: "Crisi di astinenza. Tienile puntata la pistola e convincila ad entrare: l'equipe non sa come potrebbe reagire... e cosa sta vedendo"
Intanto, si stava alzando la notte, quando i fantasmi escono dal buio...
Scritto da Mizar81, il 14-07 2005
_________________ Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio. |
|
Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 16-07-2005 03:49 |
|
Mark si era medicato frettolosamente la ferita, e si stava dirigendo con passo lesto al luogo prestabilito. Quel fottuto ragazzo stava mandando a monte tutto... Ma chi era? E dove era finito ora? O'Blivion non aveva tempo per rispondere a tutte queste domande: doveva correre prima che gli altri potessero decidere per lui. Gli esperimenti sugli effetti da overdose stavano prendendo una brutta piega. Il peso di Jole era aumentato catastroficamente nel giro di quattro mesi; l'affanno sopraggiungeva alla prima pedalata o al primo scalino ed il sudore grondava piu' del normale dalla sua pelle. Povera Jole: incolpava i suoi amati baba' senza sapere che in realta' era quella roba che fumava e sniffava a ridurla cosi'. O'Blivion aveva espresso il suo parere al team: tutti erano stati profumatamente pagati,l'esperimento era stato studiato fin dove l'accordo prevedeva e ora doveva concludersi, per salvare la ragazza da morte sicura. Ma Faure, borioso e indispettito per non aver potuto eseguire cio' che desiderava, istigo' gli altri, con la scusa di voler studiare i tempi che portano al decesso. "Che c'importa di quella fottuta puttana?!". Pero' forse a Mark...si'...qualcosa importava.
Scritto da utopia, il 14-07 2005
_________________ Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio. |
|
|
0.126810 seconds.
|