Autore |
Ridi! |
Alocin
Reg.: 13 Ago 2004 Messaggi: 10233 Da: Cimitile (NA)
| Inviato: 25-11-2005 16:52 |
|
quote: In data 2005-11-21 15:12, follettina scrive:
le poesie sono splendise
|
_________________ Che è fà...te 'menà?! |
|
martha72
Reg.: 08 Ago 2005 Messaggi: 6235 Da: san lorenzo isontino (GO)
| Inviato: 25-11-2005 18:39 |
|
quote: In data 2005-11-25 16:52, Alocin scrive:
quote: In data 2005-11-21 15:12, follettina scrive:
le poesie sono splendise
|
|
Inimitabile Folletta |
|
gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 28-11-2005 19:44 |
|
L’occhio voleva trattenere una lacrima,
ma non sapeva come fare.
“Non pensarci, tieniti occupato,
cerca in giro qualcosa di bello su cui puntare l’attenzione,
e vedrai che frà un po’ tutto si asciugherà”
gli disse la fronte da lassù.
L’occhio condivise, era senz’altro un buon consiglio.
Per lui la vita era sempre stata una galleria di quadri bellissimi,
un museo delle meraviglie
dove potersi rifuggiare in qualsiasi momento.
Che fosse l’impressione di un tramonto sul mare,
la grazia di un balletto o una notte stellata,
era abituato a rubarne l’emozione
consapevole che nessuno ne avrebbe lamentato l’assenza.
Quel giorno però la guida era distratta,
le luci non si accendevano
e delle sale con le finestre l’occhio non riusciva a trovare le chiavi.
L’occhio voleva trattenere una lacrima,
ma non sapeva come fare.
Disse la guancia: “Non lasciarla cadere, ti prego pensa a me!
Rovineresti il mio bel rossore,
un’occhiaia cascherebbe
e la mia bellezza dove andrebbe?”
L’occhio condivise, anche questa era una buona ragione.
Chiamò a raccolta la palpebra e si strinse forte al cuscino.
Dormendo, sarebbe rimasto bello pensò.
Non sapeva però che le lacrime penetrano i sogni,
e li tormentano finchè non si interrompono.
Puoi soffocare un fuoco, non una lacrima.
L’occhio voleva trattenere una lacrima,
ma non sapeva come fare,
e anzi ne aveva dimenticato perfino le ragioni.
Ora la lascio andare, decise.
Si gonfiò molto,
e la lacrima era proprio lì sull’orlo in attesa che la palpebra si chiudesse e desse la giusta spinta, quando da sotto si sentì una voce:
“Occhio aspetta, guarda quaggiù!
Troverai matasse di funi indistruttibili e
grovigli di gelide catene.
Non eran mie, le ricevetti ingenuamente illudendomi che fossero altro.
Me ne devo liberare per far spazio a chi domani verrà con un dono sincero”.
L’occhio voleva trattenere una lacrima,
e ci riuscì.
La legò con la forza dell egoismo e l’intensità della noncuranza che aveva ricevuto,
poi si sporse verso il sole e lasciò che tutto evaporasse.
Ci saranno altre lacrime a poter salpare
col loro carico di gioia o di dolore.
Faranno percorsi tortuosi,
cavalcheranno le onde della passione,
si perderanno nella nebbia per poi ritrovarsi tutt’uno con
il bagnasciuga di un spiaggia assolata.
Nessun deserto le asciugherà più, nessun passaggio per il polo nord,
non avranno una mappa da seguire, ma sapranno bene
che la loro mèta saranno i porti di chi vive un sentimento senza mutilarsi.
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
|
|