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Autore Stessa storia: scriviamo! PARTI IN GIOCO-Risultati
oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 26-02-2008 09:41  
«Non molti anni prima sotto quell'albero era cambiata la mia vita.»
Ero di nuovo lì, sotto quello splendido melo, ad ammirare le meraviglie dalla natura in una giornata splendida e tersa.
Arrivai di buon mattino, con il mio quadrimotore ad uranio impoverito. Ormai erano anni che il petrolio aveva spirato definitivamente; il mondo fu colto come da un ictus, e rimase in coma non poco. Riuscì comunque a riprendersi da quella insormontabile crisi energetica. Mi ricordo che ci fu un uomo, il presidente Strawberry, grand’uomo il presidente Strawberry, che con un colpo di mano riuscì a salire al potere nel lontano 2143 scongiurando la calamità di un’ennesima presidenza filo-conservatrice del candidato Mr. Deepoil. Grande uomo il presidente Strawberry.
Il mio quadrimotore faceva capricci. Quel maledetto uranio creava sempre un sacco di problemi, soprattutto con i carburatori Scodelli, maledetto Made in Italy. Riuscì ad arrivare proprio in cima alla collinetta, parcheggiai il mio Bobby, così chiamavo il mezzo nei momenti di bonaria e genuina follia, aprii il cofano e presi una comoda ed ampia coperta fatta di una speciale lega polimetalicca resistente anche a temperature di 400 °C: “Jupiter guaranteed” … così diceva l’etichetta. Già. Ma ormai erano anni che non facevo più una gita interplanetaria: bei tempi quelli.
Con un movimento a frusta dei miei polsi, distesi con un sol colpo la coperta all’ombra di quel fantastico melo. Mi sdraiai per un attimo, con gli occhi fissi su uno splendido volatile intento a rovistare tra le fronde del rigoroso albero. Rinsavii subito. Mi ricordai immediatamente perché ero venuto lì.
Presi il mio portaoggetti ed estrassi dal tascone laterale un mazzo di splendidi fiori. Li avvicinai a quella targa, ormai logora dall’intercedere degli anni, e fui colto come da una scossa emotiva. Un flash mi arrivò dritto all’emisfero orientale del cervello: «Non molti anni prima sotto quell'albero era cambiata la mia vita.» Questo mi ripeteva sempre il mio trisnonno: Sir Isaac Newton.

Oronzo Canà

Martedì 26 febbraio 2008

_________________
...partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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[ Questo messaggio è stato modificato da: oronzocana il 26-02-2008 alle 13:50 ]

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revangier

Reg.: 05 Feb 2008
Messaggi: 2484
Da: NAPOLI (NA)
Inviato: 26-02-2008 14:03  
[3963]

LA ROSA DI FRANCIA DI FRONTE ALLA PORTA DEL DESTINO

Non molti anni prima sotto quell'albero la sua vita era cambiata.
Incitiamo il cavallo della fantasia e galoppiamo alla corte di Versailles.
Lei è la rosa che il destino adombrò nel fiore di lillà, agitato dal vento della rivolta.
Nella culla un fioretto la mano paterna ti pose e un nome da uomo la sua voce t’impose.
Lei, la lady dal fiocco blu, priva di frivolezze, coraggiosa, sensibile e delicata in fondo come una rosa.
Lei, flessuosa come un giunco, imparò a battersi come un moschettiere.
Padre, hai voluto impartirmi un'educazione militare, gridò, non meravigliarti se ora rispetto i tuoi ordini. E scagliando lontano l’abito da sera, scelse di vestire gli austeri panni di Capitano delle Guardie Reali.
Sui petali forgiati della sua temprata corolla danzerà la farfalla austriaca.
Nelle sue iridi azzurre il preludio della tempesta, divampa il fuoco della battaglia.
La sua spada brilla nei riflessi delle medaglie appuntate sulla divisa.
Capelli di seta biondi più del grano che, solo per un ballo, furono raccolti e tenuti da un diadema regale e le permisero di svelare la sua bellezza, scoprendole quel viso angelico solcato da calde lacrime.
Le parole del conte che, incantato dalla misteriosa dama, la invitò a danzare per poi sussurrarle in un giro di valzer: c’è una persona che vi somiglia moltissimo! Di solito nasconde il suo corpo incantevole sotto l’uniforme di ufficiale. Questa ragazza è il mio migliore amico, furono rivelatrici di un sentimento che non era mai sbocciato in quel cuore conquistato dalla sua amata regina.
Una vita bruciata nel tumulto dell’insurrezione, tra intrighi di palazzo e duelli, breve ma intensa nella travolgente cavalcata in cui il suo cuore di donna batte e avvolge nella passione scarlatta la sua essenza di rosa nivea.
L’amore arde il bosco più di quanto possa la Rivoluzione ardere il cuore di Parigi.
Un breve istante, azzurre scintille sotto il cielo infinito.
In quel momento, tra lo scorrere del tempo, il desiderio di stringersi forte a lui che fa correre il cavallo e fende il vento di un mattino splendente.
Ed eccola all’ombra di quell'albero dove aveva vinto la sfida con Girodelle e fatto la solenne promessa di proteggere la principessa e alle radici del quale s'inchina a dissotterrare il suo tesoro, una trottola e un coltellino dal manico rosso, i suoi giochi da bambino, che l’avevano persuasa di essere un maschio.
E ricordava la verde stagione, l'adolescenza accanto al suo André.
Erano cresciuti come fratelli e durante le notti al chiaro di luna attorno alla fontana, ella gli confidava i suoi sogni segreti.
Non immaginava che il suo attendente racchiudesse le sue pulsioni nella morsa della mano che stringeva lo straccio con cui lavava il cavallo mentre lei suonava il piano.
Se l'amore è sofferenza soffrirò, non importa quanto, finché questa mia sofferenza non giungerà al tuo cuore.
Ti vedo ed una dolce fitta mi percorre il petto.
T’incontro e cerco di non incrociare il tuo sguardo profondo.
Non si può fermare il cuore quando all'altro si avvicina.
Quando gli uccelli volano alti nel cielo libero abbandonano tutto.
Voglio urlare il tuo nome ma devo trattenermi ed è un tormento.
Non si può fermare il pensiero che corre verso l'altro.
Tu la luce, io l'ombra. Ti amo, eppure non posso chiamarti amore.
I miei occhi fra poco non riusciranno più a vederti.
Guardo le stelle che si offuscano e questo amore si rafforza.
La tua vita è la mia vita, il nostro è un legame che non può essere spezzato.
Deponi la spada, lasciati abbracciare dal solo uomo che può farlo prima che mi strappino a te.
E mentre il sole lentamente scende e se ne va, lei è pronta al nuovo giuramento, testimone il grande albero.
La fame del popolo riempiva di rabbia gli animi delusi che avevano riposto speranze nei nuovi sovrani incoronati alla morte di Luigi XV, infrante dal Delfino poco incisivo.
Un canto in lontananza e pensieri alla luce del crepuscolo. Un sorriso, ma dove arriverà?

_________________

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Bannatore

Reg.: 19 Nov 2006
Messaggi: 56
Da: Terra dei cachi (es)
Inviato: 26-02-2008 19:20  
Mattina sotto all'albero

Non molti anni prima sotto quell'albero era cambiata la mia vita.
Per questo, m'illumino d'immenso.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 28-02-2008 07:28  
SI VOTA OGGI TRAMITE PVT AL SOTTOSCRITTO

bisogna indicare tre nomi in ordine di preferenza, che prenderanno rispettivamente 10,6 e 4 punti. Il voto di chi metterà solo uno o due nomi non verrà conteggiato.
Questi i partecipanti:

Sandrix - Al sicuro

Liliangish - Viola disse

Mizar81 - Puntata zero

Thetourist - 1995

Gatsby - Peneo

Chenoa - La scoperta

Kubrick5 - Il figlio del vento

Mayapan - Un amico è amico per sempre

AtIpIcA - Pelle d'ebano

Quilty - Una donna in pericolo

Oldboy - Viveri e vivere

OronzoCanà - Ero di nuovo lì

Revangier - La rosa di Francia di fronte alla porta del destino

Bannatore - Mattina sotto l'albero



_________________
Vendo divano letto, riletto e anche un po' sottolineato

[ Questo messaggio è stato modificato da: gatsby il 29-02-2008 alle 13:13 ]

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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 28-02-2008 11:45  
Aggiungo anche il mio ovviamente FUORI CONCORSO. Non ho manco provato a ridurlo, visto che ieri sera ho sforato ampiamente i tempi di iscrizione, e non l'ho nemmeno riletto, quindi probabile ci sia qualche errore. Invento il titolo sul momento, perché non ho messo manco quello. Chiamiamolo

OXFORD

Non molti anni prima sotto quell’albero era cambiata la sua vita. Ripensò ai tempi del Liceo Cavour, un liceo prestigioso, a cui suo padre, semplice impiegato comunale, era riuscito ad iscriverlo grazie ai favori prestati a qualche pezzo grosso locale. Non erano pochi, tra i suoi compagni, quelli che arrivavano a scuola direttamente con l’autista, talvolta persino in livrea. Si trovò a contatto con un mondo da cui si sentiva potentemente attratto. La ricchezza, lo sfarzo, la raffinatezza, la cultura che quelle famiglie aristocratiche gli sembravano possedere, gli parevano l’unico mondo in cui valesse la pena vivere: impressione confortata dal modo in cui sua madre ascoltava, rapita e sognante, i racconti e le descrizioni che portava a casa dopo qualche giornata trascorsa presso le tutt’altro che umili dimore dei suoi compagni di studi.
Eppure Ugo era perfettamente consapevole che quel mondo non gli apparteneva. Nonostante fosse generalmente popolare e benvoluto nell’ambiente scolastico, e fosse anche considerato un studente discretamente brillante, c’erano delle occasioni da cui coloro che non condividevano un certo lignaggio erano inevitabilmente esclusi. Una barriera che, almeno nel suo caso, tese a diventare via via più sottile, man mano che diventava più solida l’amicizia con Andrea Sermonti.
I Sermonti erano una delle 5 o 6 famiglie che davvero contavano in quella regione. Possedevano partecipazioni in diverse industrie, svariati appezzamenti di terreno in tutto il Nord Italia, oltre a un numero imprecisato di titoli nobiliari. Andrea era un rampollo poco convinto, e invidiava la libertà di Ugo almeno quanto quest’ultimo avrebbe voluto le sue possibilità. I Sermonti finirono per prendere Ugo in forte simpatia: vedevano in lui un ragazzo con la testa sulle spalle, e speravano nella sua possibile influenza positiva su un figlio che ai loro occhi mostrava pericolosi sintomi di essere un debole e un debosciato.
L’amicizia di Andrea e Ugo continuò per tutti gli anni del liceo, e un pomeriggio, poco prima del diploma, Guido, il padre di Andrea, prese da parte Ugo e, congratulandosi, gli annunciò che la sua domanda per la borsa di studio per l’Università di Oxford era stata accolta. La gioia del giovanotto fu grande, e ancora più lo fu la felicità dei suoi genitori, quando comunicò a casa la notizia. Guido si era naturalmente raccomandato, tra il serio e il faceto, di tenere d’occhio Andrea. Ugo promise, ridendo, che lo avrebbe fatto a modo suo; un paio di anni dopo si trovò a constatare che il compito si stava rivelando meno semplice di quanto avrebbe potuto prevedere.
Se i primi anni della loro amicizia erano trascorsi in maniera vieppiù piacevole, tra ragazze, feste, sballi, e viaggi in ogni parte del mondo, dove Andrea si occupava di procurare divertimenti e soggiorni lussuosi per la gioia di Ugo, mentre Ugo aveva il compito di fare da guida ad Andrea per i suoi safari attraverso i luoghi più turpi e i bassifondi del vizio più a buon mercato, beh, ora le cose sembravano cambiate. Ugo non poteva non constatare che il suo amico aveva sviluppato un carattere sempre più oscuro e lunatico, e ormai doveva faticare sempre più a coinvolgerlo in qualsiasi avventura. Andrea si stava rivelando una vera palla al piede, e se non fosse stato per il rispetto e la gratitudine che doveva alla sua famiglia, Ugo avrebbe a quel punto considerato seriamente di tagliare i ponti. Aveva acconsentito a quell’ultima strampalata idea con la debole speranza che si sarebbe trattato dell’ultima stranezza del suo nobile amico.
In quella notte fresca, il cui silenzio era rotto solo dal canto di grilli e cicale, si erano introdotti nella enorme villa dei Sermonti, ed avevano sottratto alcuni gioielli del tesoro di famiglia, tra cui una collana di oro e diamanti che da sola valeva una buona metà del debito pubblico italiano. Nessuno sapeva della loro presenza in città, e così Andrea sperava che i sospetti non sarebbero caduti su di lui. Non era il loro primo furto nelle proprietà dei Sermonti, ma questa volta si trattava di qualcosa di davvero troppo grosso, e Ugo era molto preoccupato. Mentre si allontanavano dalla villa, attraverso il bosco, manifestò ad Andrea le proprie preoccupazioni. “Credimi” rispose l’amico, “Ho tutto sotto controllo”, e gli rispiegò il piano nei dettagli, anche se a Ugo parve che il piano fosse leggermente cambiato rispetto alla spiegazione precedente. Non avevano la minima possibilità di farla franca. Anche se fosse stato vero che c’era già un compratore, un simile passaggio di denaro non sarebbe mai potuto passare inosservato. Si erano nuovamente incamminati quando Andrea che gli era davanti, improvvisamente si voltò: “ Ce la caveremo, vedrai, staremo sempre insieme”. E, come se già questa frase non fosse sufficientemente inopportuna, aggiunse: “Io ti amo”, e si volse di nuovo in avanti.
Ugo concluse che stavolta si era veramente passato il segno. Era necessario mantenere la calma, si poteva ancora rimediare. Passò in rassegna tutte le possibili opzioni. Doveva stare calmo, e decidere rapidamente il da farsi. Chiamò Andrea e gli dimostrò che il suo piano era troppo pericoloso, non potevano uscire dal bosco con i gioielli. Molto meglio lasciare il malloppo sul posto, e recuperarlo quando le acque si sarebbero calmate. Lo avrebbero seppellito laggiù, sotto la grande quercia. Andrea lo avrebbe aspettato lì, mentre Ugo sarebbe andato al capannone a prendere delle pale.
Al suo ritorno, Andrea lo aspettava con un stupido sorriso eccitato e nervoso. Fu questione di un attimo, e con un ampio movimento rotatorio delle braccia Ugo gli spaccò la testa con la pala. Dopo averlo seppellito sotto la quercia, e aver coperto e compattato il terreno, tornò al capannone a riporre gli attrezzi. Rimise i gioielli al loro posto. Era riuscito a non sporcarsi molto. Uscì dalla proprietà attraverso il bosco. Gli sembrava di muoversi in un’atmosfera irreale, come in un sogno.
Non erano passati poi molti anni. Si aggirava tra i tavoli del rinfresco, tra sorrisi, strette di mano e pacche sulle spalle. Incrociò Anita, si sorrisero e si concessero un breve bacio, riprendendo subito dopo a intrattenere gli ospiti. Da lontano incrociò lo sguardo del commendator Marchetti, il più grande imprenditore farmaceutico nazionale, che sollevò il proprio bicchiere nella sua direzione, con un sorriso beffardo e complice. Un cane sconosciuto, portato probabilmente da qualcuno degli ospiti, sembrava intanto aver scelto la sua gamba come fidanzata. Ludovica, la madre di Anita, gli si parò incontro: “Sono troppo emozionata, Ugo, emozionata e felice. Per noi sei sempre stato come un figlio, lo sai, e vedervi ora così felici insieme. Se solo Andrea fosse qui…”. “Lo so… Lo so, Ludovica, è terribile anche per me che lui non ci sia” disse abbracciando la sua futura suocera, che era scoppiata a piangere, “ Ormai bisogna accettare quello che è successo, ma sono certo che, ovunque lui sia, ci stia guardando e sia felice della gioia delle persone che amava”. Il cane intanto non si era staccato da lui. Dopo un paio di tentativi infruttuosi di liberarsene, prese un osso da un piatto di avanzi, e lo lanciò più lontano che poté. Il cane si lanciò all’inseguimento e sparì nel bosco della tenuta dei Sermonti. Guido intanto era salito sul palco dell’orchestra, e aveva iniziato un lungo discorso che, tra poco divertenti barzellette e rievocazioni della storia della dinastia Sermonti, toccò il suo momento topico con il doppio annuncio ufficiale del fidanzamento e della prossima nomina di Ugo a vicepresidente del gruppo, cosa che ne faceva praticamente l’erede designato alla guida dell’impero familiare. Ugo e Anita furono chiamati sul palco ed esposti all’acclamazione dei convenuti, tra cui si distinsero per particolare entusiasmo alcuni parenti del ragazzo, sistemati in un gruppo di tavoli in fondo all’area occupata dal rinfresco. Dopo essersi goduto le congratulazioni di tutti i convenuti, il giovane astro nascente dell’economia andò a versarsi un drink, e si fermò compiaciuto a contemplare la situazione.
Mentre l’orchestra intonava “Blue Moon”, vide da lontano qualcosa di basso che si avvicinava ai tavoli. Mentre la figura si avvicinava, riconobbe il cane che ritornava dal bosco, con in bocca l’osso che gli aveva lanciato. Rassegnato al suo destino si predispose a un nuovo lancio, si rese conto che quello che il cane aveva in bocca non era proprio lo stesso osso di prima. Si sarebbe detto un femore umano. Mentre il cane passava tra i tavoli ci fu un po’ di trambusto. Una donna lanciò un terribile urlo, un’altra svenne. Ugo si guardò intorno, incrociò lo sguardo interdetto della contessa De Courboisier, e le sorrise, con una scrollata di spalle. Subito dopo ebbe come l’impressione che la sua testa venisse sparata all’indietro, mentre l’orizzonte si restringeva rapidamente in una linea retta verticale.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 29-02-2008 00:40  
Classifica (Ho escluso i voti dati ad AIZayd di coloro che non hanno rivotato e sono andato a scalare)


Chi ha votato chi
Oldboy: Liliangish Sandrix
Mayapan: Liliangish Chenoa Mizar81
Revangier sandrix81 Gatsby thetourist
Jerry88: revangier gatsby
Antahres: sandrix oldboy thetourist
Gatsby(spero di ricordarmi bene): Sandrix Quilty Kubrick5
Liliagish Mizar81 AtipicA Chenoa
Sandrix:Chenoa Oronzocana Kubrick5
Deep: oldboy83 Chenoa AtIpIcA
thetourist: Quilty Atipica Chenoa
Kubrick5: Sandrix81 Mizar81 Chenoa
Mizar81: Gatsby Oronzo Quilty
Chenoa: Oldboy Mizar Liliangish
Quilty: Chenoa Mayapan

Classifica (spero di aver fatto bene i calcoli):


Sandrix81 46
Chenoa 34
Mizar81 26
Oldboy 26
Liliangish 24
Gatsby 22
Quilty 20
Atipica 16
Oronzocana 12
revangier 10
Kubrick5 8
thetourist 8
Mayapan 6


A Sandrix quindi l'onere di suggerire il prossimo incipit (me lo dica via pvt nel giro di qualche giorno)

_________________
Vendo divano letto, riletto e anche un po' sottolineato

[ Questo messaggio è stato modificato da: gatsby il 29-02-2008 alle 09:09 ]

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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 29-02-2008 00:47  
Uhm... Quello che ha vinto non era tra i racconti che mi sono piaciuti. Qualche frase riuscita, ma la storia non aveva un briciolo di senso.

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thetourist

Reg.: 01 Mag 2007
Messaggi: 7007
Da: estero (es)
Inviato: 29-02-2008 00:51  
8 punti è più di quello che mi aspettavo, ringrazio chi mi ha votata ^_^
_________________
Fortunatamente, secondo la moderna astronomia, l'universo è finito: un pensiero consolante per chi, come me, non si ricorda mai dove ha lasciato le cose.

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oldboy83

Reg.: 06 Gen 2005
Messaggi: 4398
Da: Mogliano (MC)
Inviato: 29-02-2008 00:53  
ringrazio le due belle fanciulle che hanno votato il mio racconto...
intenditrici!
_________________
Una sola cosa è certa: da questa vita non ne usciremo vivi.

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Janet13
ex "vinegar"


Reg.: 23 Ott 2005
Messaggi: 15804
Da: Cagliari (CA)
Inviato: 29-02-2008 00:53  
Cavoli... se avessi votato non sarebbe cambiato il vincitore...
Avrei sicuramente votato Atipica e Mayapan... mi spiace non averlo fatto
_________________
"Mi scusi ma... non m'ha già visto in qualche posto?"
"Ricordo il nome ma non la faccia"

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oldboy83

Reg.: 06 Gen 2005
Messaggi: 4398
Da: Mogliano (MC)
Inviato: 29-02-2008 00:56  
quote:
In data 2008-02-29 00:47, Valparaiso scrive:
...ma la storia non aveva un briciolo di senso.



perchè no?
_________________
Una sola cosa è certa: da questa vita non ne usciremo vivi.

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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 29-02-2008 01:00  
quote:
In data 2008-02-29 00:56, oldboy83 scrive:
quote:
In data 2008-02-29 00:47, Valparaiso scrive:
...ma la storia non aveva un briciolo di senso.



perchè no?



Perché il tizio uccide la ragazza? Perché è minorenne? Ma che senso ha?
E poi la uccide davanti a un carcere? Non lo so, magari mi sono perso qualche passaggio, vedrò di rileggerlo.

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oldboy83

Reg.: 06 Gen 2005
Messaggi: 4398
Da: Mogliano (MC)
Inviato: 29-02-2008 01:04  
quote:
In data 2008-02-29 01:00, Valparaiso scrive:
quote:
In data 2008-02-29 00:56, oldboy83 scrive:
quote:
In data 2008-02-29 00:47, Valparaiso scrive:
...ma la storia non aveva un briciolo di senso.



perchè no?



Perché il tizio uccide la ragazza? Perché è minorenne? Ma che senso ha?
E poi la uccide davanti a un carcere? Non lo so, magari mi sono perso qualche passaggio, vedrò di rileggerlo.



boh, bisognerebbe chiederlo a sandro... io personalmente non pensavo a nessun omicidio.
al massimo ad una reclusione per pedofilia.
_________________
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revangier

Reg.: 05 Feb 2008
Messaggi: 2484
Da: NAPOLI (NA)
Inviato: 29-02-2008 01:05  
quote:
In data 2008-02-29 01:00, Valparaiso scrive:
quote:
In data 2008-02-29 00:56, oldboy83 scrive:
quote:
In data 2008-02-29 00:47, Valparaiso scrive:
...ma la storia non aveva un briciolo di senso.



perchè no?



Perché il tizio uccide la ragazza? Perché è minorenne? Ma che senso ha?
E poi la uccide davanti a un carcere? Non lo so, magari mi sono perso qualche passaggio, vedrò di rileggerlo.



Ma il bello è proprio quello di non sapere il perché... tipo certi racconti d Hitchcock.
[La cosa di solito la odio, in questo caso no]

Sono contenta che abbia vinto sandrix.
E complimenti ai primi in classifica.

Chiaramente, ringrazio il piccolo jerry.
Condividi la mia stessa immensa passione per Lady Oscar?
(Spero che prima o poi tu legga questo post)
_________________

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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 29-02-2008 01:10  
quote:
In data 2008-02-29 01:04, oldboy83 scrive:
quote:
In data 2008-02-29 01:00, Valparaiso scrive:
quote:
In data 2008-02-29 00:56, oldboy83 scrive:
quote:
In data 2008-02-29 00:47, Valparaiso scrive:
...ma la storia non aveva un briciolo di senso.



perchè no?



Perché il tizio uccide la ragazza? Perché è minorenne? Ma che senso ha?
E poi la uccide davanti a un carcere? Non lo so, magari mi sono perso qualche passaggio, vedrò di rileggerlo.



boh, bisognerebbe chiederlo a sandro...


E beh, per forza, almeno una conferenza stampa dovrà concederla dopo la vittoria...

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