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Autore (R)evoluzioni in prosa
skyjuice

Reg.: 28 Mag 2002
Messaggi: 339
Da: ge (GE)
Inviato: 29-11-2002 16:09  
ok. mi riaccordo. mi ricordo..sì mi ricordo. i soliti problemi di scrotura...
scaigiuis da tempo osa nella nebulosa
scaigiuis da tempo non poggia piede su terra ferma. e manco se ne accorge, se non in rari momenti di bonaccia.
scaigiuis è terribilmente impegnato, pur non avendo niente da fare.
scaigiuis ha scherzato col teletrasbordo e continua a farlo.
scaigiuis ha smesso di credere di pensare. e se ne sta.
scaiguius fa ancora fatica a scrivere il suo nome e non si vede più allo specchio. peccato, dicono sia splendido.
scaigiuis vuole realtà forse, la magia lo annebbia e lo rende obliquo.
scaigius è liscio e tutto gli scorre sopra. il destino, con lui, assume forme assai bizzarre perché non trova ostacoli. il destino, con lui, si diverte.
in effetti cos’è che volevo dire? non mi ricordo..non mi riaccordo più.

...volendo ti puoi fermare quando vuoi. stai solo leggendo parole, in fondo. se decidi di leggerle tutte, avrai letto un certo numero di parole. questo se scegli di leggere tutte le parole. forse preferiresti leggere solo alcune parole, tipo una parola su due, o su tre, o su quattro. o forse preferisci scrivere un tuo testo e sovrascriverlo a questo, o scriverlo a fianco. o sul frigorifero...fai come vuoi c’è un infinito numero di possibilità. una possibilità è smettere di leggere. se scegli questa opzione devi chiederti se ti perderai qualcosa. saresti dispiaciuto di perdere qualcosa? cosa? dovresti continuare a leggere? il condizionale implica che c’è qualcosa di incompleto in te. ma c’è qualcuno che è completo, in fondo? esiste qualcosa di completo, forse? niente è completo. niente è sempre in riferimento a qualcosa. il bicchiere è vuoto se lo pensiamo mentre contiene qualcosa...acqua, chiodi, cioccolata calda. hai letto "cioccolata calda". ma stai ancora leggendo? pensi di leggere qualcosa che riguardi la cioccolata calda? che cosa pensi quando senti queste parole? forse pensi a quella volta che hai bevuto una cioccolata calda. o forse stai bevendo cioccolata calda adesso, mentre stai leggendo. pensi che la cioccolata calda possa rendere questa lettura più attenta o profonda? oppure associ la cioccolata calda alla deforestazione amazzonica o a nuvole di crema che si dissolvono in un cielo color rosa? oppure a tuo cugino che era più grande di te ma non abbastanza per guidare e che ti parlò un intero pomeriggio della macchina che si sarebbe comprato quando avrebbe avuto la patente e con la quale sarebbe andato in giro, un po’ ovunque. ovunque? in tutti i luoghi? siamo alla parola ***. ma è davvero un luogo? si mangia bene lì? si trova poi una strada che da lì ti porta in un altro luogo? non è che magari lì ci si annoia? ti stai annoiando? ma cosa dici? guarda che puoi smettere di leggere, puoi fermarti dove vuoi. o puoi continuare, come preferisci. se tutte queste lettere si convertissero in linguaggio binario gli 0 e gli 1 avrebbero più senso? si dice che ogni fiocco di neve sia unico. no due fiocchi di neve sono uguali. quando nevica esci di casa con un bel cucchiaio. cosa succede quando torni in cucina? acqua. gocce d’acqua. quello che è unico in forma solida diventa indistinguibile in forma liquida. quando diciamo sottacqua, intendiamo sotto la superficie dell’acqua. ma noi siamo comunque in acqua. la stessa cosa per sottoveste. usiamo i verbi per descrivere le relazioni tra gli oggetti ed il tempo. senza verbi gli oggetti sarebbero senza tempo. il participio passato di sottoveste (ma è un verbo?) è "sottovestito" ma potrebbe significare altra cosa rispetto la descrizione della posizione dei tuoi indumenti. questo testo è un insieme di affermazioni e domande. allo stesso tempo anche tu sei un insieme di affermazioni e domande. le trovi forse qua? scrivi la parola ***. ti puoi fermare quando vuoi, oppure continuare. forse qualcuno è entrato ora nella tua stanza o forse è uscito. ha forse dimenticato qualcosa? le chiavi della macchina, forse. se le ha trovate, dove va? questo ci porta al punto più importante di questo testo. ti è uscita una rete acchiappa-farfalle dalla testa quando hai letto "questo ci porta al punto più importante di questo testo"? cosa speri di catturare? stiamo arrivando alla fine di questo disco. è differente dal disco che hai nella testa? quello che suona "stars and stripes forever" quando ti alzi e "love me tender" quando ti corichi. quello che suona tutto il giorno il tuo monologo interiore con te stesso riguardo te stesso, cosa hai vissuto, come l’hai vissuto e come vorresti viverlo. ma questo disco non finisce mai? si interrompe almeno quando dormi? almeno è tutto più liquido? siamo alla fine, non credi? come ti senti? confuso, euforico, pronto a vendere la tua bell’immagine? scrivi la parola *** nel tuo testo. hai scelto la parola giusta? fa rima con uccello? e ciò cosa significa? è un buon segno? sei seduto su una panchina in una città straniera in un giorno freddo e nuvoloso e metti la tua mortalità al servizio di scatti di istantanee? allora abbiamo raggiunto la parola. ma quale fine scriviamo? ti vuoi forse fare un bel pisolino? non rileggerai tutto da capo, vero?


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DrCalamaro

Reg.: 14 Giu 2002
Messaggi: 2077
Da: ge (GE)
Inviato: 25-06-2003 11:03  
(R)evoluzioni in out

Stento oggi a dirti un paio di puttanate per far tana al tempo che gioca a nascondino. Non ho liberato tutti, eppure ho aspettato, e forse manco me stesso, credevo di sapere e ho ceduto al ghigno sardonico. Qualcosa mi si è rotto dentro, e me lo sono anche inventato. Il mio supereroe preferito è Supermercato, che trasforma le ansie in prodotti ben confezionati. Chi interpreterò domani per sfottermi? Quanto mi costa il mio essere vizio? Servile ed accomodante, arrogante e inquisitore, nicchie che abuso per far finta di giudicare, superfici piatte, scaglie di salsedine rappresa. Quanti bei pensieri paraculi, non ho che da amalgamare, non ho che da fare una cernita fra ciò che ho imparato, se ridere o piangere, se bere un caffè o picchiare per sentire la carne, se è lo stesso non lo so, ma ho un biglietto obliterato, tra poco mi scade. Siate gentili signori miei, datemi corda, così posso trottolare e ritornarvi in mano, magari sprizzo pure qualche luce ed emetto suoni, quelli ridicoli perché si fanno sempre. YO yo fratelli. Mi sforzo per fabbricarmi ricordi cullanti, caldi ed avvolgenti, ziganti; tasto con il mio bastone bianco realtà immaginate, guerre sante. Mi abbandono al business della cosiddetta depressione, sotto il livello del mare. Il mio colore preferito è la percezione, sono daltonico e voto i verdi. Sono in offerta, compratemi, paffuto, florido ed emanciato coglione, se lo sai pigia il pulsante del quiz, vinci nulla e prenoti la fermata.
_________________
La carne è grassa, lo spirito è lieto.

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