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IL RACCONTO DI FILMUP (10/07/2005) |
Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 05-07-2005 05:24 |
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Era stata proprio la frustazione a spingela ad affogare i suoi dispiaceri nei babà. Un babà dopo l'altro aveva raggiunto la notevole mole che ormai la contraddistingueva.
Quella sera, quella maledettisima sera! Se non fosse uscita per andare alla festa non le sarebbe accaduto nulla. Essere magra, carina e felice, solo questo chiedeva ormai, ma tutto le sembrava sempre più irreale ed irraggiungibile.
Splof le aveva detto che se lo voleva veramente un giorno sarebbe venuto a riprenderla per riportarla in quel mondo da sogno. Lei lo aveva chiamato un'infinità di volte con tutta se stessa negl'ultimi anni, ma di luci in cielo nemmeno l'ombra. Perchè era stata così stupida da voler ritornare a casa? Per cosa poi? Per vivere una vita ordinaria e noiosa, piena di giorni tutti uguali?
Scritto da zagofra, il 04-07-2005
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 05-07-2005 05:25 |
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ore 3.00 della notte.Un telefono che suona driin driin
- e chi diavolo sarà adesso? - Jole sobbalzò improvvisamente dal suo dormire inquieto. Erano mesi ormai che si imbottiva di valium e di tranquillanti vari.
- Chi...Chi è?- domandò sorpresa della telefonata a quell'ora così tarda
- quesito poco intelligente ragazzina.Faresti meglio a domandarti dove sono.. - una voce raggelante le rispose
Jole incominciava ad essere molto incazzata per quello che le stava accadendo. Troppe cose. Troppo strane.
- Ma chi sei che vuoi da me? Ascolta stronzo figlio di puttana se è uno dei tuoi soliti skerzi del cazzo appena ti vedo ti taglio le palle!dimmi ki cazzo sei?-
- il mio nome è...Anatas -
Jole sospirò..attese un attimo poi disse sarcastica - non ti vergogni di avere un nome come questo? se al posto della t ci metti la n diventi un frutto esotico... -
Jole rise della situazione per lei alquanto comica poi non udendo alcuna reazione dall'altra parte del telefono aggiunse - beh Ananas(sbagliò positamente) cosa hai nella testa per kiamarmi a quest'ora?non riesci a dormire...guarda che questa non è un Hot Line - e rise ancora..
Attese una qualke risposta ma nulla...
- ehi ci sei?-
Nulla.
- ehi ascolta non volevo offenderti..però cazzo comprati un orologio...non sai quanto odi essere disturbata mentre dormo...capisci?
attese sperando ke questa volta la voce che aveva nome Anatas rispondesse. Aveva un sonno indescrivibile ma la curiosità era una dei suoi pregi/difetti migliori.
la voce rispose tranquilla - 52a di Preston Dog Volk domani notte a quest'ora..bussà sulla porta rettangolare sulla destra. ti aprirà un uomo vestito di nero digli P.D.V. ti farà entrare..-
- ehi aspetta..ma.. -
- L'odio è pura essenza - disse la voce e riagganciò.
Jole rimase attonita per un istante..tra l'impaurito e l'incuriosito..
a chi apparteneva quella voce?cosa avrebbe trovato in quel vicolo oscuro di Preston D. V. e soprattutto: sarebbe dovuta andarci?qualcosa di macabro l'attendeva dietro quella porta...
Scritto da MissLady, il 04-07-2005
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 05-07-2005 05:26 |
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L'indomani mattina si svegliò molto tardi ma soprtautto molto stanca, a causa della notte passata insonne.
Ripensò alla telefonata della scorsa notte ed all'appuntamento che l'attenderà tra qualche ora, e cercava di non preoccuparsi, senza purtroppo riuscirvi.
Si alzò, andò in cucina e si preparò una sostanziosa colazione composta da 10 salsicce, 4 uova al tegamino, due bottiglie di succo d'arancia e quattro yogurt magri.
Poi andò nel salotto, la stanza preferita della sua casa, e si lasciò sprofondare sul divano di pelle, pensando sempre al suo ragazzo misterioso.
"Ma che cosa vorrà da me questo idiota?"
"Perchè mi sta tormentando?"
Interrogativi ai quali non riusciva a dare una risposta.
Accese la televisione, e mentre guardava quel vecchio film di Greta Garbo, pensava a quanto fosse stupida a preoccuparsi in quel modo.
Scritto da sgamp2003, il 04-07-2005
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 05-07-2005 05:27 |
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Non riusciva a pensare, era agitata, del film non stava capendo niente e non riusciva a sfornare neanche qualche ipotesi, non aveva fatto niente affinchè un ragazzo la dovesse tormentare. Il momento si avvicinava, aveva ancora fame, nonostante la colazione luculliana, sudava freddo e il cuore aveva degli sbalzi di battito nei momenti in cui pensava a cosa le aspettava. Pensò di portar con sè qualcuno.
Jole non era una brava ragazza, non era neanche buona, portare con sè qualcuno significava che se dovevano fare del male a qualcuno lo avrebbero fatto a entrambi.
Si sentiva tentata ad uscire di casa e correre nell'isolato vicino a chiamare un'amica che non vedeva da anni, ma l'unica che le veniva in mente. Non era mai riuscita a tenersi stretta qualcuno, aveva un carattere di merda e tutti piano piano lo avevano capito. Lei gli addii se li cercava.
No, si disse.
Andrò da me...
Scritto da cosTruman, il 04-07-2005
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 05-07-2005 05:29 |
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Jole era una ragazza coraggiosa...
Aveva un carettere da schifo che la portava ad allontanarsi da tutto e da tutti, ma non le era mai mancato l'ardore di osare, la forza interiore ed una buona dose di incoscenza.
Adesso queste tre doti le sarebbero servite molto per affrontare il pericolo al quale andava incontro.
E venne subito sera, e Jole si preparò accuratamente per l'incontro:
Si mise il suo vestito nero a maniche larghe che le tirava su il suo florido seno, si spruzzò addosso il suo profumo preferito, indossò i suoi sandali e si recò all'appuntamento.
Mentre guidava, pensava a ciò che sarebbe di lì a poco successo...si portò anche una piccola arma, una bomboletta spray al peperoncino.
Scritto da sgamp2003, il 04-07-2005
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 05-07-2005 05:31 |
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Lungo la strada incontra Frederich che sta attraversando sulle strisce: schiaccia il piede sull'acceleratore e lo investe: è giunto il momento di fare un po' di ordine nella sua vita (e nel racconto...), pensa. Esce dalla macchina, si riprende il portafogli scamosciato dal corpo esanime del ragazzo e torna a guidare verso il luogo dell'appuntamento. Non fa caso a quella grossa astronave uscita dalle riprese di Independence Day che si staglia all'orizzonte: tanto è sicura di essere l'unica a vederla, se si mettesse ad urlare la prenderebbero per pazza, come han fatto già altre volte. E non fa neppure caso alle centinaia di morti carbonizzati per la strada: frutto della sua fantasia malsana, come potrebbe altrimenti essersi salvata? Forse per il bunker antiatomico del '73 che ha riadattato a cantina? Naaaaaa...
Arriva a Preston Dog Volk, inforca la 52a. Uno strano odore acidulo inizia a penetrarle nella testa. La stordisce, la intontisce un poco. Nella strada è accesa la luce di una sola delle decine di villette a schiera, che illumina il vicolo mettendo in mostra le navi della Q8 che transitano senza rispetto del codice della strada. Si avvicina alla porta di ingresso, l'odore si fa mano a mano più intenso, inizia a sentire il suono di tamburi; una luce verdastra filtra dalle fessure, l'odore è permeante. Bussa. Dopo poco la porta le viene aperta, un fascio di luce la abbaglia: quando gli occhi si abituano, distingue una figura allampanata in canottiera che le si rivolge dicendo: "Cannettaaaaaaaaaa...?" Era una festa giamaicana.
Scritto da Estenava, il 04-07-2005
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 05-07-2005 05:32 |
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Alieni, persone odiate che puoi tranquillamente investire, il pensiero di stare bene in quel suo abitino nero... Troppi funghetti. Di una cosa era sicura. C'era stata la telefonata. Ma non ne ricordava il contenuto. La festa jamaicana era parte solo della fase REM del suo sonno: niente biglietto. Ma il portafogli... Quello non c'era. E tutta la questione di Friederick, allora? Una bufala, come suo solito ogni qualvolta si imbottiva di allucinogeni? Quanto male che si teneva dentro Jole. La carne che traboccava da ogni fessura del suo pigiamone sudicio ed inzuppato quella, no, non era frutto della sua fantasia. Mangiare, mangiare e ancora mangiare: l'unica cosa che faceva ininterrottamente. A puttane tutte quelle maledette foto in cui era magra e carina, piu' curata ed ordinata: non aveva una corporatura perfetta, ma almeno 20 chili in meno. Si mise seduta nel letto. Pianse. Non aveva la forza neanche per fare uscire i singhiozzi dalla sua gola cosi' schifosamente piena di liquore. Quanto male che aveva dentro, Jole. E a Friederick, si', a lui era dovuto gran parte di questo male. Non era mai stata una santa, Jole, ma Friederick arrivo' nel momento piu' sbagliato della sua vita. Circa un mese prima, strafatti, finirono a letto. Fu una notte lunga ed intensa. Povera Jole: quella notte sfogo' tutto il male che si portava dentro. Ma forse anche aver posseduto Friederick era solo una sua fantasia? Mentre se lo chiedeva si accarezzava le cosce, e constato' che vi era un livido bello grosso sulle chiappe. Forse la sera prima era caduta per davvero su quella chiavica puzzolente.
Scritto da utopia, il 04-07-2005
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 05-07-2005 05:36 |
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Ora che aveva notato quel livido , aveva anche iniziato a sentire dolore , come se si fosse fatta male nel momento in cui l'aveva visto.
Jole era confusa in questo momento...
Jole stava forse diventando folle?
Non poteva nemmeno dire con certezza di essere caduta su quella chiavica puzzolente.
L'unica cosa che poteva constatare senza margine di errore era la sua obesità.
No , così non va.
Jole si alzò in piedi , qualcosa scattò nella sua mente: è ora di cambiare.
"Che ci vuole?" si chiedeva Jole , nella solitudine della stanza spezzata soltanto da qualche clacson e imprecazione giù in strada."Ora prendo , mi vesto come si deve ed esco da qui".
Mentre Jole cercava nella stanza , nell'armadio , fra le lenzuola del letto , un buon abbinamento sopra-sotto per uscire in strada qualcuno la osservava.
Qualcuno la osservava , dal palazzo di fronte , dall'altra parte della strada.
Jole , non poteva accorgersene e si spogliò per indossare indumenti puliti e più adatti.
Scritto da 8ghtBall, il 04-07-2005
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 05-07-2005 05:39 |
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Gironzolò nuda provandosi un abito, un altro poi un altro ancora...non le piaceva nulla di quello che aveva...uno dopo l'altro i panni diedero vita ad una specie di collinetta sulla quale lei esausta e ancora nuda si lasciò cadere
- vestirmi è diventata un'impresa. Non c'è un vestito ke mi vada - pensava
Rilettè qualke minuto distesa in agonia mentale su quel mucchietto poi all'improvviso scattò in piedicome se in quei minuti avesse ideato kissà quale movimento ingegnoso.Si diresse(sempre nuda) con passo sicuro fuori dalla porta della sua camera e da quella raggiunse l'uscio di casa.
Attese ancora qualke secondo..poi apri la porta, usci, richiuse la porta dietro di se e scese in strada.
Nuda.
Scritto da MissLady, il 04-07-2005
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 05-07-2005 05:40 |
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Io, il mio chesterfield acceso, e il walkmen con "The Origin of love" di Hedwig Robinson alle orecchie.
Ancora oggi, non so il perchè di quel mio gesto. Rischiavo di essere arrestata, ma in fondo non me ne importava.
Sentivo la gente che rideva di me. Una vecchia signora mi tirò addirittura il suo ombrello. Ma non mi sfiorò, nè mi sfiorarono quelle parole così ipocrite che uscivano dalla bocca di quelle persone anonime.
"Cristo Jole, che cazzo ci fai in giro nuda?!"
Era Brian, ma in quel momento mi sembrava Gesù Cristo venuto in terra a salvarmi da quella pozzanghera di esistenza. Mi fece salire in Macchina più veloce del vento.
"Cristo, ma che cazzo credi di fare?" mi urlò in faccia.
In quello stesso momento mi misi a piangere. Odiavo essere sgridata. Perchè mi faceva sentire una stupida bambina. E forse lo ero veramente, mediamente isterica.
Ma Bri era il mio unico vero amico.
Non so come avrei fatto a sopravvivere a quella storia senza Bri.
Anche perchè non mi sarei mai aspettata ciò che sarebbe successo dopo, del casino in cui il mio mondo si stava pian piano cacciando. Questo, era solo l'inizio di una lunga, lunga, e pericolosa storia.
E con "Come as you are" sparata in macchina, volammo veloci come il vento in quelle strade colorate di Camden Town.
"Ma chi è sto qua? Mica si chiama Kurt Cobain?"
"Si, il gruppo si chiama Nirvana. Ha futuro il ragazzo eh?"
"Eh già..."
Scritto da NancyKid, il 04-07-2005
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 05-07-2005 05:42 |
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Brian la riaccompagnò a casa, a recuperare qualche straccio, da lì si sarebbero fiondati direttamente al Quiet Riot, dove quella sera suonavano le Gothic Cheerleaders. Mentre si metteva in tiro notò ancora quel tipo che la spiava dal palazzo di fronte. Jole non era bella, ma non somigliava nemmeno alla grassona di 80 e passa kg che ricambiava il suo sguardo dallo specchio; il suo ascendente sul sesso maschile le aveva permesso più volte di prolungare la sua permanenza londinese. Le vennero in mente le allusioni di Frederich a certi strani affari del padre, una specie di pezzo grosso con contatti nella politica. Frederich e il suo trasformismo, Frederich capace di assumere ogni volta un aspetto diverso, dall'adolescente sfrontato al tipo stempiato con gli occhialini e l'aria da professore di liceo che le si era presentato un giorno...
Scritto da meskal, il 05-07-2005
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 05-07-2005 05:43 |
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Le Goths avevano appena iniziato a suonare quando arrivammo.
Brian? Era già ubriaco.
All'improvviso ero di nuovo sola. La persona più sola del mondo. Davanti a me scorrevano le immagini di quelle persone sudatissime, appicicate come sardine mentre saltavano e pogavano, ma sentivo una triste indifferenza, l'incapacità di godere quel pezzo di vita, come se mi fossi anestetizzata l'anima.
Così, senza pensarci due volte, uscì dal locale, accasciandomi per terra a fumare una sigaretta in santa pace.
Dopo un pò uscì anche Brian. Vomitò 2 volte nel muretto. Non era la prima volta che lo vedevo in quelle condizioni, così continuai a fumare come se nulla fosse.
"Ohi Jole.. bella serata eh..."
"Già.. vedo che sei sbronzo.. come al solito"
Si posò sulle mie gambe, e cominciò a fumare la sua Marlboro Lights.
Tirai fuori il walk.men, gli misi una cuffietta nell'orecchio, e partì "Dreams" dei Cranberries.
"All my life.. is changing every day.. every possible way.. though my dreams.."
Il cielo era sereno. C'era pure qualche stella. Non so perchè, ma anche se per poco, ero felice in quel momento...
Scritto da NancyKid, il 05-07-2005
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 05-07-2005 05:44 |
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"Togliamoci di torno, mi sono stufata. Ovviamente guido io."
"Ma come, no no no, non mi muovo, ho quasi rimorchiato quella ragazzina col gonnellino azzurro, no no no..."
"Fai come ti pare, dammi le chiavi della macchina, torno a prenderti tra qualche ora"
"Ma quando?"
"Ciao"
Gli strappò le chiavi di mano, salì sul macinino e mise in moto. "Prima che tu rimorchi qualcuna si riapre il Mar Rosso." Si diresse verso la periferia nord a una velocità moderata. Non voleva andare da nessuna parte, solo guidare un po' e rilassarsi. Incappò in un paio di viali battuti da prostitute, e si divertì come suo solito a sfanalare sulle macchine ferme dal ripieno turbolento, beccandosi la consueta dose di gestacci. Poi imboccò la superstrada e si mise a correre un po', senza però trovare nessun'altra vettura disposta a confrontarsi sulla velocità. Peccato. Tra un giro e l'altro si erano fatte le tre di notte. Riprese la strada per il locale, stanca di noia, cambiando canale radio non appena mandavano una canzone che conosceva. Alle tre e trentasei imboccò la strada del Quiete Riot. Le luci delle sirene si mischiavano al fumo denso. Le toccò parcheggiare a cinque-seicento metri per il blocco del traffico. Le fiamme si intravedevano solo dalle finestre del primo piano, mentre il secondo si era salvato, e i pompieri erano appena entrati in azione. Jole si avvicinò con passo nervoso, aumentando pian piano l'andatura. La polizia aveva isolato una circonferenza attorno ad un lampione sul lato opposto della strada. Brian vi stava appeso per il collo, coi pantaloni bagnati sulla patta e la camicia sporca di vomito e sangue. Era impiccato con qualcosa di molle. Erano le sue budella.
Scritto da Estenava, il 05-07-2005
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 06-07-2005 05:45 |
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Era dunque un avvertimento.
Qualcuno aveva ucciso e squartato Brian per spaventarla.
Sapevano che Brian era il suo punto debole, e lo avevano colpito a fondo.
Ma Jole era più forte, e non si sarebbe lasciata impressionare da ciò.
Si infilò di corsa nel portone del suo palazzo, prese l'ascensore, chiuse la porta a chiave e si buttò sul divano, decisa a fare qualcosa.
Doveva forse chiamare la polizia?
Le avrebbero creduto?
Non poteva saperlo...l'unica cosa che sapeva era che doveva proteggere la sua vita da qualcuno che voleva farla fuori.
E nell'oscurità della sua stanza, cominciava ad intravedere il volto del killer di Brian...
Scritto da Sgamp2003, il 05-07-2005
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 06-07-2005 05:47 |
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In quello stesso istante, lei... con l'agoscia dei ritratti munchiani sul volto lanciò un grido di nervosismo, di rabbia, di odio profondo...
- forse è vero che l'odio è pura essenza - pensò e si ricordò di quell'appuntamento che quel tale al telefono le aveva dato? Non si ricordava nemmeno se ci fosse andata oppure no..la sua vita era un disastro..e anche lei in quella vita sballata di sempre..per un attimo pesno a Kurt..
- ti capisco sai, si disse... la vita è una merda..la mia vita è una merda -
Pensò a Brian. Che spettacolo terribile... grondante si sangue e di viscere. Emanava un fetore ripugnante e il suo viso... il suo bel viso crudelmente scarnificato.
Aveva qualche sensazione Jole... qualche cosa le diceva che avrebbe scoperto qualcosa in quella 52 strada di preston... Preston Dog Volk... non le diceva proprio nulla questo nome? P.D.V. forse quelle iniziali significavano qualcosa...
ad un tratto di ricordò di quella leggenda che Brian le raccontava ogni notte da ragazzini quando la mezzanotte sorgeva sulla loro tenda nel bosco...
PDV i predatori di vite... ecco cosa significava PDV...
Cosa volevano da lei? Ma soprattutto cosa facevano esattamente?
Scritto da MissLady, il 05-07-2005
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