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si parla di morte da un po' di tempo |
DrCalamaro
 Reg.: 14 Giu 2002 Messaggi: 2077 Da: ge (GE)
| Inviato: 25-02-2003 13:49 |
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E' una societą.....malata! La morte viene sistematicamente ignorata e non presa in considerazione per una minchia, culturalmente parlando.... e sģ che il gioco degli opposti dovrebbe ragionevolmente darci qualche spiraglio di pensieri mai. Eppure noi tribł dei Caretsiani e degli Aristotelici, coadiuvati dalle varie dottrine cristiane ce ne facciamo un baffo della morte, la morte non esiste e non se ne deve parlare, o porta sfiga o č comunque fuori luogo, non c'entra non fa parte della vita...mah. Basta un po' guardarsi intorno e scorgere questa volontą di non affrontare l'argomento, le censure e le autocensure che ci inliggiamo quotidianamente (la negazione della vecchiaia per esempio). Lasciando tra le altre cose perdere il significato simbolico-tarocco della vecchia signora che finirą prima o poi per linciarci le palle a tutti quanti, anche a chi non le ha.
Approcciarsi alla morte non significa solo avere consapevolezza della propria finitezza corporale ma sviluppare un approccio diverso e meno tabłoso, meno babau pił sereno, dolore e essenza, il gioco dei contrari, el fantastico spectaculo della vita, el grandioso spectaculo della muerte.
Calamaro, belin, mi sembri Alberoni.
D'altronde sono uno scienziato-politico sociologico.
Si vede cazzo, siete i peggiori.
_________________ La carne č grassa, lo spirito č lieto. |
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Welles
 Reg.: 18 Ott 2002 Messaggi: 438 Da: La Valletta (es)
| Inviato: 26-02-2003 15:06 |
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il Dalai Lama ha giustamente osservato che nei paesi occidentali si parla tantissimo della morte e non se ne sa' nulla.
loro hanno il libro tibetano dei morti!!
un'epopea letteraria.
_________________ Voglio tutto, lo voglio subito!
Ma anche una poltroncina fra 30 anni mi andrebbe bene lo stesso (Giuliano Ferrara - 1968). |
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seanma
 Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 26-02-2003 17:31 |
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quote: In data 2003-02-25 13:49, DrCalamaro scrive:
E' una societą.....malata! La morte viene sistematicamente ignorata e non presa in considerazione per una minchia, culturalmente parlando.... e sģ che il gioco degli opposti dovrebbe ragionevolmente darci qualche spiraglio di pensieri mai. Eppure noi tribł dei Caretsiani e degli Aristotelici, coadiuvati dalle varie dottrine cristiane ce ne facciamo un baffo della morte, la morte non esiste e non se ne deve parlare, o porta sfiga o č comunque fuori luogo, non c'entra non fa parte della vita...mah. Basta un po' guardarsi intorno e scorgere questa volontą di non affrontare l'argomento, le censure e le autocensure che ci inliggiamo quotidianamente (la negazione della vecchiaia per esempio). Lasciando tra le altre cose perdere il significato simbolico-tarocco della vecchia signora che finirą prima o poi per linciarci le palle a tutti quanti, anche a chi non le ha.
Approcciarsi alla morte non significa solo avere consapevolezza della propria finitezza corporale ma sviluppare un approccio diverso e meno tabłoso, meno babau pił sereno, dolore e essenza, il gioco dei contrari, el fantastico spectaculo della vita, el grandioso spectaculo della muerte.
Calamaro, belin, mi sembri Alberoni.
D'altronde sono uno scienziato-politico sociologico.
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| Il Grande Ritorno del Calamaro!
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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